Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Sofifi    18/01/2022    3 recensioni
A volte per uscirne vivi, da questa vita, c’è bisogno di un pizzico di demenzialità.
(La mia prima e ultima lettera d'amore.)
Genere: Demenziale, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Nonsense | Avvertimenti: Tematiche delicate
- Questa storia fa parte della serie 'Le follie del sabato sera'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 
Cara A.,
 
La nostra convivenza non è stata sempre perfetta. Sai, a volte mi chiedo addirittura come ci siamo finite a vivere qui, assieme, sotto lo stesso tetto. In pochi mesi siamo passate dall’essere mere conoscenti al condividere il lenzuolo e adesso, da tempo, condividiamo proprio proprio tutto.
Certo, come tutte le coppie abbiamo attraversato i nostri momenti di crisi, ma ora abbiamo finalmente trovato un nostro equilibrio – e no, non ti scrivo questo biglietto per lamentarmi per l’ennesima volta di quando sparivi per giorni e tornavi solo quando ti faceva comodo o di quando mi tenevi stretta e mi obbligavi a non uscire o- No, non voglio parlare di questo.
Panta Rei. L’acqua passata è ormai cosa lontana e né io, né te siamo più le stesse persone di cinque o dieci anni fa.
Siamo sempre state molto affiatate ma a volte mi chiedo se, forse, non lo siamo un po’ troppo. Lo so che quando dico che ti vedo ovunque tu rispondi che è solo l’amore, ma perché dovrei avere le allucinazioni mentre guido la macchina, mentre vado in bagno, mentre- Per favore, non mi mentire, amore. A volte ho l’impressione che i tuoi abbracci siano goffi tentativi di farmi soffocare e io spero di sbagliarmi, ma stringermi forte non dovrebbe prevedere provare ogni volta a schiacciarmi persino la giugulare. E adesso non negare. Inoltre, da quando ho cominciato ad osservarti un po’ meglio, non ho potuto fare a meno di notare che il tuo volto ha un nonsoché di antico, di rugoso… Mentre borbotti, poi, talvolta pronunci parole in lingue che non conosco, e quando rammenti la tua infanzia mi sembra sempre di sentire in lontananza il tubare di animali che ormai non esistono più. E lo so, lo so che non si parla dell’età con una donna, ma a volte mi dai l’impressione di vivere da millenni e io, invece, ho a malapena vent’anni, e non sono neppure una persona matura.
Amore, dici sempre che siamo fatte l’una per l’altra… ma ne sei davvero sicura?
Certo, certo, siamo una coppia affiatata… ma non siamo, forse, anche una coppia squilibrata?
Insieme ne abbiamo passate davvero di tutti i colori: abbiamo superato indenni la crisi dei sette anni e se ci fossimo sposate presto avremmo festeggiato le nozze d’argento, pensa un po’. Sono tutti traguardi importanti… ma per rispetto devo ammetterlo, non ce la faccio più! Mi sento soggiogata e, nonostante più volte tu mi abbia salvata… mi spiace, ma sento che ti devo lasciare. La nostra storia, devi ammetterlo, è disfunzionale, e io credo di aver bisogno di un po’ di tempo per pensare.
Adesso non riesco ancora a immaginare una vita senza di te ma, un giorno, sogno di riuscire a farlo.
Fa male, lo so, fa male, ma in nome del nostro grande amore mi permetto di chiederti un ultimo favore.
 
Cara Ansia, non cercarmi più.
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Sofifi