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Autore: Gatto1967    20/01/2022    1 recensioni
Un giorno Anthony Brown passeggiando nel giardino degli Andrew, vede una bambina che piange disperata vicino al cancello delle rose, quelle rose a lui tanto care.
Chi sarà mai?
Ovviamente noi sappiamo chi è quella bambina, e questa sembrerebbe essere la solita riedizione della storia di Candy. E in effetti lo è. Solo che stavolta c’è un elemento nuovo, un nuovo personaggio.
Chi è? Che ruolo avrà nella vita della protagonista?
Leggete e saprete…
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: questa storia riprende l'opera originale di Kyoko Mizuki, i cui diritti d'autore sono detenuti da autrice e casa editrice. Non ho diritti sui personaggi ne tanto meno sulla storia originale che vado a modificare. Non c'è scopo di lucro in questa mia storia, per tanto non lede ai diritti d'autore.

 

Anthony Brown era malinconico quel giorno. Aveva appena finito l’ennesima giornata di studio con i suoi costosissimi precettori e si sentiva svuotato.

Vivere nella villa degli Andrew era bello sì, quel giardino vasto e colorato, quel cancello pieno di rose, delle sue rose, era quanto di più bello si potesse desiderare, e chissà quanti ragazzi della sua età gli avrebbero invidiato tutto questo.

Eppure sentiva che gli mancava qualcosa, e quel qualcosa erano proprio i ragazzi della sua età. Si sentiva solo, come chiuso in una gabbia, dorata quanto si vuole, ma pur sempre gabbia.

La vista del cancello gli risollevò il morale: adorava quelle rose, da quando lei gli aveva trasmesso la passione per la botanica e il giardinaggio.

Si avvicinò al cancello e sembrò bearsi dell’odore di quei fiori. Chiuse gli occhi come a volersi concentrare, e l’odore gli richiamò alla mente lei, la sua amata mamma.

Ricordò il tempo passato in quel giardino a curare quei fiori proprio insieme a lei, le ore passate a contemplarla, a rubare con gli occhi ogni suo gesto…

All’improvvisò sentì un rumore provenire da fuori, il rumore di qualcuno che piangeva. Si affacciò dal cancello semiaperto e vide una bambina che piangeva disperata con la faccia sull’erba. Cosa le sarà successo? Si chiese Anthony.

Uscì dal cancello e si avvicinò alla bambina bionda di cui non vedeva ancora il volto.

-Non piangere bambina.- le disse semplicemente.

Lei volse lo sguardo verso di lui, e poi si rialzò dopo essersi stropicciata gli occhi.

Anthony la trovò carina e simpatica con quella sua faccia sporca di terra, e accennò una risata.

Lei si avvide di come era sporca, e si mise a ridere anche lei.

-Esattamente come pensavo: sei più carina quando ridi che quando piangi.-

La bambina lo squadrò incredula: chissà a cosa pensava.

-Come… come ti chiami?-

-Io mi chiamo Anthony, Anthony Brown. E tu chi sei?-

-Io sono Candice White, e lavoro presso la famiglia Legan.-

Anthony inarcò le sopracciglia.

-Lavori per i Legan?- chiese con un tono che sembrava dire “Poveretta te!”

-Già…- disse lei come a confermare l’impressione che Anthony aveva avuto.

-Tu conosci i Legan?-

-Sì certo…- stava per dirgli che erano suoi parenti e che non ci andava molto d’accordo, ma una voce lo chiamò.

-Devo andare: mia madre mi sta chiamando. A presto Candice.-

-Chiamami pure Candy, mi chiamano tutti così.-

-D’accordo Candy. Ci vediamo.- disse di nuovo lui prima di girarsi e rientrare nel cancello dirigendosi verso una figura femminile che si vedeva in lontananza.

 

-Quel ragazzo somiglia in modo impressionante al principe della collina.-

Rimuginò Candy una volta rimasta sola.

-Ma non può essere lui: sono passati anni da quando incontrai quel ragazzo, che ormai sarà quasi un uomo!-

Con la mente riandò a quel magico incontro avvenuto qualche anno prima.

 

-Esattamente come pensavo: sei più carina quando ridi che quando piangi.-

Aveva appena detto quel ragazzo vestito in quel modo così strano e che suonava quella specie di “piffero panciuto”.

Poi una voce in lontananza era risuonata confusa tra il vento, una voce che sembrava chiamare un nome, un nome che Candy non riuscì a capire.

-Devo andare adesso. Ciao bambina, e sorridi invece di piangere.-

Poi quel ragazzo si era diretto verso una figura femminile che si vedeva in lontananza ai piedi della collina di Pony, dalla parte opposta rispetto alla Casa, alla sua amata Casa di Pony…

 

Candy era sconcertata: come poteva essere? Quel ragazzo, Anthony, non poteva essere il principe della collina, era troppo giovane e all’epoca sarà stato appena  un bambino. Ma quella voce che lo aveva chiamato… sembrava essere la stessa voce che aveva chiamato il principe.

Ma… come lo aveva chiamato? Non Anthony, ma un altro nome… quale nome? 

La riudì nella sua mente, non le parole che aveva pronunciato, ma la voce, la sua dolcezza…

-Sarà meglio che torni a casa.- si disse come scuotendosi da un sogno ad occhi aperti -Sennò chi la sente quella strega della signora Legan…-

Un piccolo verso di animale attirò la sua attenzione.

-Oh Klin, sei tu.-

Si chinò sul suo procione e lo prese in braccio.

-Grazie Klin di starmi sempre vicino…- gli disse baciandolo sulla testa.

Poi si incamminò verso la casa dei Legan sempre pensando a quella voce dolcissima che aveva chiamato il suo amico Anthony.

 

   
 
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