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Autore: Pandora13    21/01/2022    1 recensioni
Ci sono tanti tipi di amore: l'amore romantico, l'amore fraterno, l'amore passionale.
Ci sono amori adolescenziali, amori maturi, amori effimeri e passeggeri ed altri eterni.
L'amore è amore in ogni sua forma?
Anche quando diventa deleterio?
Anche quando è un amore egoista?
Genere: Angst, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Haruka Nanase, Makoto Tachibana, Rin Matsuoka, Sosuke Yamazaki
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
- Questa storia fa parte della serie 'Love x Life x Sex'
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NdA: altra OS che fa parte della mia raccolta di Song-fic multi-ship, multi-fandom. Altra OS su due coppie che non shippo xD
È una storia parecchio malinconica e "dolorosa" su una delle tante sfaccettature negative dell'amore.
Una storia in cui nessuno è davvero cattivo, ma nessuno è buono. 
È la prima di una serie (non so ancora se di due o di tre OS), è una sorta di Skiptime non propriamente canon/AU e le coppie sono Haru X Makoto e Rin x Sousuke.

La canzone è una delle mie preferite, "Minuetto" di Mia Martini, come sempre vi lascio il link: https://youtu.be/1Glf8eyO6HE
Come sempre i personaggi non mi appartengono, sono maggiorenni, vaccinati e consenzienti e scrivo di loro per puro diletto, non a scopo di lucro.
Buona lettura!

 

È un'incognita ogni sera mia
Un'attesa, pari a un'agonia
Troppe volte vorrei dirti "no"
E poi ti vedo e tanta forza non ce l'ho
 

Sousuke era sfinito emotivamente da quella situazione, sapeva di non poter possedere il cuore di Rin così come possedeva il suo corpo,  era una possibilità che non aveva mai avuto, ma nonostante ciò, non era mai stato in grado di dirgli di "No", fin dal primo bacio, quando ancora erano all'accademia. 
Quante volte avrebbe voluto avere la forza per farlo, ma poi lui si presentava nel suo letto -quando ancora studiavano e vivevano insieme- o davanti casa sua, con quel suo sguardo malizioso e il sorriso sghembo, mentre i denti aguzzi mordevano sensualmente il labbro inferiore e Sousuke era solo un ragazzo, solo un uomo… un uomo debole e innamorato. 
Dall'aprire la porta, all'essere nudo e sepolto in quel corpo caldo e gemente era sempre un istante, il buon proposito di quel rifiuto, un lontano ricordo che sarebbe ritornato prepotente all'alba, insieme all'angoscia di una nuova attesa. 
 

Il mio cuore si ribella a te, ma il mio corpo no
Le mani tue, strumenti su di me,
Che dirigi da maestro esperto quale sei
E vieni a casa mia, quando vuoi, nelle notti più che mai
Dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi
Tanto sai che quassù male che ti vada avrai
Tutta me, se ti andrà per una notte
Na, na, na
Na, na, na, na
Na, na, na, na, na
 

Il cuore di Makoto si ribellava ogni volta, cercando di convincerlo a dire quel "No" necessario a salvaguardare entrambi. 
Makoto era consapevole che Haru non sarebbe mai stato in grado di ricambiare alcun sentimento, da lui non avrebbe mai avuto altro che sesso. 
Non lo faceva per cattiveria, o per prendersi gioco di lui. Semplicemente era impossibile smuovere emozioni in quello che aveva sempre considerato il suo migliore amico e che da alcuni anni era anche il suo amante. 
Per Haru esistevano solo l'acqua e il nuoto, nient'altro avrebbe potuto destare il suo cuore, ma dirgli di no per Makoto era impossibile. 
Non quando aveva le sue mani ovunque, intente ad esplorare il suo corpo, ad accarezzarlo e dargli piacere, non mentre lo prendeva contro la vetrata del loro appartamento, perdendosi con lo sguardo nella distesa blu dell'oceano su cui affacciava. 



E cresce sempre più la solitudine
Nei grandi vuoti che mi lasci tu
Rinnegare una passione no
Ma non posso dirti sempre sì e sentirmi piccola così
Tutte le volte che mi trovo qui di fronte a te, eh


Con gli anni Sousuke aveva capito che -passata la cotta adolescenziale- quelli che provava per Rin erano un grande affetto e un'incontrollabile passione, non amore e fintanto che piaceva e rendeva felici entrambi, non aveva intenzione di rinnegare questa passione. 
Arrivati a quel punto però avrebbe dovuto cercare una soluzione: il vuoto lasciato da Rin quando se ne andava e la solitudine che accompagnava i suoi giorni, sembravano incolmabili e riempirli con il corpo caldo e bisognoso di attenzioni del proprio migliore amico al suo ritorno non aveva mai fatto davvero bene a nessuno dei due e non lo avrebbe fatto nemmeno in futuro. 
Certo avrebbe dovuto sentirsi un minimo ipocrita nel pensarlo alle quattro del mattino, mentre stringeva un po' più a sé quello stesso corpo caldo e bisognoso, che giaceva addormentato al suo fianco, con ancora addosso l'odore di sesso. Da lì ad un paio d'ore si sarebbe svegliato e mentre lui  - ipocrita!- fingeva di dormire per poterlo osservare indisturbato, avrebbe fatto una doccia e sarebbe sgattaiolato di nuovo verso la sua casa e la sua vita.


Troppo cara la felicità per la mia ingenuità
Continuo ad aspettarti nelle sere per elemosinare amore
Sono sempre tua, quando vuoi, nelle notti più che mai
Dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi
Tanto sai che quassù, male che ti vada avrai
Tutta me, se ti andrà, per una notte, sono tua
La notte a casa mia, sono tua, sono mille volte tua
 

Makoto non riusciva a capire se stesso. Aveva amato davvero tantissimo Haru in passato, di un amore puro e sincero, germogliato quando erano solo bambini, cresciuto ed evoluto negli anni. 
Come ogni bel fiore però, una volta colto era velocemente appassito. 
Allora perché non riusciva a lasciarlo andare? Perché continuava ad elemosinare quelle briciole di falso amore che Haru poteva dargli, se anche lui per primo, di fatto, non lo amava? 
Non capiva neanche Haru a dire il vero, non capiva quale vuoto cercasse di colmare lui, andando ogni notte a quell'appuntamento non scritto, sul divano del loro appartamento a Tokyo. 
Ad Haru piaceva il sesso, su questo non c'era dubbio e sapeva che da Makoto lo avrebbe ottenuto ogni volta, senza bisogno di insistere, senza bisogno neanche di chiedere, ciò che Makoto non vedeva, o meglio ciò che Makoto da sempre rifiutava di vedere era chi scatenasse questo desiderio e questo vuoto incolmabile in una persona di natura apatica e fredda come Haru.
Certo si sentiva un po' ipocrita nel pensarci mentre si versava la solita tazza di tè verde, prima di sedersi sul divano a osservare l'oceano, aspettando che Haru si alzasse, con la scusa di avere sete e si sedesse di fianco a lui, pronto a divorarlo ancora una volta. 


E la vita sta passando su noi, di orizzonti non ne vedo mai
Ne approfitta il tempo e ruba come hai fatto tu
Il resto di una gioventù che ormai non ho più
E continuo sulla stessa via, sempre ubriaca di malinconia
Ora ammetto che la colpa forse è solo mia
 

Erano anni che andavano avanti consumandosi a vicenda nel fuoco di quella passione che non li avrebbe mai portati da nessuna parte. 
Non erano più dei ragazzini e probabilmente la colpa di quella situazione era esclusivamente sua. 
Sapeva che Rin non avrebbe mai avuto la forza per mettere fine a quella follia, che avrebbe sempre avuto troppa paura di ferire i suoi sentimenti e allo stesso tempo troppo timore di ammettere a chi erano rivolti i propri. Eppure non aveva saputo lasciarlo andare, non aveva saputo fare a meno di proseguire sulla cattiva strada, crogiolandosi in quella solitudine sentimentale auto-imposta e in quel calore fittizio che lo avvolgeva ogni notte, come lo avvolgevano le cosce di Rin, mentre mordeva e leccava quella pelle abbronzata, baciata dal sole delle estati australiane, mentre lasciava marchi che non aveva il diritto di lasciare, qualcosa di temporaneo ed effimero, come il loro amore che iniziava al tramonto e finiva all'alba ogni notte. 


Avrei dovuto perderti, invece ti ho cercato
Io non so l'amore vero che sorriso ha
Pensieri vanno e vengono, la vita è così
Minuetto suona per noi, la mia mente non si ferma mai
Pensieri vanno e vengono, la vita è così
Na, na, na
 

Avrebbe dovuto lasciarlo andare anni prima, magari mostrandogli la giusta via da seguire, quella che lo avrebbe portato alla persona che riusciva davvero a risvegliare dei sentimenti in lui, ma era stato egoista Makoto, oltre che ipocrita ed aveva proseguito a vivere in quell'illusione di amore che durava ogni volta quanto i segni delle sue unghie sulla schiena di Haru: il tempo di una notte. 
Li lasciava sempre, una ricerca inconscia di protrarre il tutto anche alla luce del sole. 
Non accadeva mai, la notte successiva erano già spariti e lui si premurava di lasciarne di nuovi. 
Quella situazione li stava corrodendo lentamente, il tempo passava e non erano più dei ragazzini incoscienti, avrebbe dovuto liberare entrambi, perché potessero scoprire il sapore del vero amore, il tocco di una passione non fine a se stessa, il sorriso di un amante alla luce del giorno. Avrebbe dovuto perdere Haru, invece continuava a cercarlo. 


La mia mente non si ferma mai
Io non so l'amore vero che sorriso ha
Pensieri vanno e vengono, la vita è così
Minuetto suona per noi, la mia mente non si ferma mai
Io non so l'amore vero che sorriso ha
 

Mani che graffiano la pelle lattea. 
Ipocrita. 
Morsi e succhiotti sulla pelle dorata. 
Egoista. 
Baci voraci a divorare i gemiti che nessun altro deve sentire. 
Egoista. 
Baci dolci a divorare quei gemiti che lui stesso non vuole sentire. 
Ipocrita. 
Un vuoto incolmabile, riempito per una notte. 
Ipocrita. 
Un vuoto incolmabile, lenito da un palliativo per una notte. 
Egoista. 
Il sorriso di un amore vero, negato. 
Egoista. 
Ipocrita. 
Solo. 

   
 
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