Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: __aris__    24/01/2022    1 recensioni
Raccolta di flashfic dedicate alla coppia TyrionxSansa ambientate in un futuro dove gli Estranei sono stati sconfitti ed Aegon Targaryen siede sul trono di spade. In un tempo di pace potranno il lupo e il leone riconciliarsi?
-- prima storia su GOT che scrivo. premessa: in questa storia Grande Inverno è stata completamente distrutta dalla battaglia con il Re della Notte che è stato ucciso da Jon (visto che la decisione su chi dovesse ucciderlo è stata presa un po' a caso, solo per farci dire "non l'avrei mai detto", la ignoro) che è stato poi eletto nuovo re dei sette regni.
spero che vi piaccia e che mi lasciate un commento.
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sansa Stark, Tyrion Lannister
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Le campane di Approdo del Re suonano di nuovo, rompendo l’immobilità nella stanza di Tyrion. Tyrion è ancora sul letto immerso nei ricordi o nel rimpianto di qualcosa e Sansa ha quasi paura di interrompere le sue riflessioni anche solo spostando la sedia. Ma le capane del Tempio hanno suonato ancora e Sansa non può restare oltre lì con i vestiti del giorno prima. “Devo tornare nelle mie stanze.”
Tyrion sbatte le palpebre ritornando alla realtà. Quando raccontò la sua storia a Daenerys ricordava di essersi sentito molto compiaciuto di sé stesso. La soddisfazione di aver visto una scintilla di fuoco di drago negli occhi della ragazza aveva reso più profumato il suo vino per settimane. Successivamente era bastato soffiare un po’ su quel fuoco e aspettare che il mondo bruciasse. Ma adesso era diverso. Adesso si sente più leggero, non in pace con sé stesso o libero dalle sue numerose colpe, ma è come se respirare fosse più facile. È una sensazione malinconica che non ricorda di aver mai provato. Sa che non durerà, che Sansa scapperà il giorno in scoprirà che è stato lui a far precipitare Daenerys nella pazzia, che le ha suggerito non la via più facile per conquistare Westeros ma quella che avrebbe fatto morire più persone, che si è cullato per anni al pensiero di vedere bruciati tutti colori che lo avevano tradito e umiliato. Quel giorno la loro amicizia morirà, per quanto lui si impegni a non pensarci, sa di non poterlo evitare.
Le campane hanno suonato due volte, ormai saranno tutti svegli.”
Non le ho sentite, vi chiedo scusa.” Tyrion scende goffamente dal letto, si versa un bicchiere d’acqua mentre i passi leggeri si Sansa si avvicinano alla porta.
Devo andare prima che qualcuno mi veda. Mi dispiace andarmene così …” Non serve dire che non ha scelta.
Solo quando Tyrion si volta per salutarla riconosce l’abito ricamato che indossava il giorno prima: in broccato grigio scuro, quasi nero, completamente ricoperto da intricati ricami in argento. I capelli rossi le cadono sulle spalle ricoprendo l’abito come fossero un mantello prezioso che sfiorava il pavimento.  È una visione. Forse erano gli effetti della sbornia del giorno prima a parlare per lui, ma non trovava altre parole per descriverla. “Ho qualcosa che potrebbe esservi utile.” Si avvicina a un baule posto accanto alla porta e lo apre con un cigolio. Lo ha aperto solo una volta da quando è tornato a essere Primo Cavaliere, lo ha richiuso appena ha sentito che conservava ancora il profumo che indossava Sansa quando erano sposati. Poi non ha avuto nemmeno il coraggio necessario per avvicinarsi. “Jamie non ha permesso a nessuno di muovere anche solo uno spillo, per questo sono ancora qui.”
Tyrion fa un passo di lato e Sansa si inginocchia per osservare il contenuto del baule, scoprendo che si tratta dei suoi vecchi vestiti ancora perfettamente piegati. Non si era mai chiesta perché Ditocorto non le avesse mai portato le cose che aveva lasciato ad Approdo del Re, aveva sempre dato per scontato che lo avesse fatto per non farla trovare dai Lannister, ma non avrebbe mai creduto che proprio un Lannister le avrebbe conservate per lei.
Non voglio mettere a rischio la vostra reputazione.” Nella Fortezza Rossa il pettegolezzo si propaga più velocemente del fuoco greco, e non ci vuole mai molto prima che raggiunga il porto e le taverne di Approdo del Re riportando in auge vecchie ballate sconce su una dama del Nord e il piccolo Demone Scimmia.
Sansa sceglie un abito che le aveva regalato Margeary, color viola scuro con ricami floreali verde e oro. Ricorda che Margeary chiese al sarto di lasciare all’interno della stoffa in più nel caso che Sansa fosse rimasta incinta, cosa che secondo lei sarebbe dovuta succedere molto presto vista la reputazione di Tyrion. Sicuramente sarebbe rimasta incredula se le avesse raccontato che la prima volta che aveva diviso il letto con Tyrion avevano solo dormito senza nemmeno togliersi i vestiti, ma se Sansa era fortunata quel vestito le poteva andare ancora bene scucendo qualche punto. “Grazie mille Tyrion.”
Tyrion deglutisce. Non ricorda che Sansa lo abbia mai chiamato per nome senza aggiungerci la parola Lord. Vorrebbe dirle che non ha ragione di ringraziarlo perché, dopotutto, quei vestiti sono ancora suoi. Vorrebbe anche dirle che se fosse per lui taglierebbe personalmente la lingua di chiunque provasse a mettere in discussione il suo onore. “Vi lascio cambiare.” Non riesce a dire altro, così si avvia verso il balcone sperando che almeno il vento del mattino gli faccia ritrovare un po’ delle parole appena perse.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
NOTE DELL’AUTRICE: non sono morta e non mi sono dimenticata di Tyrion e Sansa. Mi spiace per il ritardo, era da ottobre che volevo scrivere questo capitolo, ma ho avuto qualche scadenza letteraria prima di Natale che ha risucchiato tutto il mio tempo e Gennaio si è rivelato un mese molto pieno.
Comunque spero che questo capitolo vi piaccia. Avevo detto che il peggio era passato ed è vero, ma c’è ancora una cosa che deve succedere prima che Sansa possa tornare nelle sue stanze. Niente spoiler, scoprirete tutto nel prossimo capitolo!
Una piccola nota storica: so che nel mondo della fast fashon sembra strano da dire, ma in passato un vestito era qualcosa di tremendamente costoso. La stoffe erano costose e poi c’era la mano d’opera da pagare perché erano tutti pezzi cuciti a mano e fatti su misura. Maria Antonietta è stata la prima a rinnovare completamente il suo guardaroba due volte all’anno tutti gli anni ed è passata alla storia per essere una che spendeva troppo. Insomma: i vestiti dovevano durare almeno qualche anno anche tra le persone ricche anche dopo la Rivoluzione Francese. Per questo era normale che i vestiti contenessero, nei punti strategici, della stoffa in più in modo tale da adattarli più facilmente agli aumenti di peso del proprietario.
Come ho detto prima, spero che il capitolo vi piaccia e sappiate che sono sempre molto contenta di leggere recensioni con le vostre opinioni.
A presto (spero),
Aris




   
 
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