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Autore: pastelwriting    25/01/2022    2 recensioni
[TXT/Tomorrow X Together]
[TXT/Tomorrow X Together][Taegyu // ZombieApocalypse!AU // 3.370 parole]
[TW: major character death]
«Fallo e basta.» riuscì a sussurrare Beomgyu, tra un colpo di tosse e l’altro; tra le ciocche di capelli che gli ricadevano sul volto intravedeva Taehyun, che non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi.
«Sei ancora umano.» sospirò Taehyun, la mano sulla nuca di Beomgyu si insinuò tra le ciocche dei suoi capelli e Taehyun sembrava star compiendo uno sforzo enorme per non stringerla intorno ad esse, per mantenere una presa il più delicata possibile.
«Non per molto.»
Genere: Angst, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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I’ll spend forever wondering if you knew

 
 

Beomgyu avrebbe voluto dirglielo prima.  

A dirla tutta, trovò quasi assurdo che anche in quel momento quello fosse il suo pensiero principale. Anche mentre Taehyun era accovacciato accanto a lui, gli teneva la testa sollevata con una mano e aveva un coltello stretto nell’altra, puntato contro il suo addome, pronto a perforarlo da un momento all’altro. 

Anche in quel momento, Beomgyu non riusciva a non pensare al fatto che avrebbero dovuto avere più tempo, e si sarebbe voluto maledire per non aver agito prima, per aver sempre aspettato e aspettato e aspettato in un mondo in cui il privilegio di poter aspettare non è altro che un ricordo lontano. 

Decise di non essere troppo duro con se stesso, però, almeno nei suoi ultimi istanti sulla terra, decise di concedersi un po’ di spensieratezza, un briciolo di serenità; era vero, la sua vita stava per finire troppo presto, ma almeno Taehyun sarebbe stato l’ultima cosa che avrebbe visto prima di chiudere gli occhi - come lo era stato infinite altre volte, ma questa volta non li avrebbe più riaperti e, in qualche modo, andava bene così. 

Prima di addormentarsi, nel corso dell’ultimo anno, gli era sempre risultato spontaneo cercare Taehyun con lo sguardo; a volte si era già addormentato, a volte era seduto e vigile poco lontano dal gruppo per il suo turno di guardia, altre volte lo sorprendeva a osservarlo a sua volta, per poi sorridergli debolmente quando i loro sguardi si incontravano. Era raro, rarissimo che Taehyun fosse anche la prima cosa che aveva la fortuna di rivedere appena apriva gli occhi, quando si svegliava. 

«Sei… ?»

«Fallo e basta.» riuscì a sussurrare Beomgyu, tra un colpo di tosse e l’altro; tra le ciocche di capelli che gli ricadevano sul volto intravedeva Taehyun, che non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi. 

«Sei ancora umano.» sospirò Taehyun, la mano sulla nuca di Beomgyu si insinuò tra le ciocche dei suoi capelli e Taehyun sembrava star compiendo uno sforzo enorme per non stringerla intorno ad esse, per mantenere una presa il più delicata possibile.

«Non per molto.» Beomgyu era convinto che Taehyun lo sapesse anche senza che glielo dicesse: per quanto pelle e ossa Beomgyu fosse, viste le scarse riserve di cibo, le sue gambe non riuscivano più a reggere il suo peso, ed era stata una fortuna che poco prima si fosse trovato con Taehyun, che era riuscito per miracolo ad afferrarlo prima che cadesse a peso morto a terra, quando le sue ginocchia avevano deciso di cedere una volta per tutte. 

Gli si era stretto il cuore nel vedere il cambiamento nell’espressione di Taehyun, dalla preoccupazione perché non capiva cosa stesse succedendo alla realizzazione, raggiunta nel momento in cui Taehyun toccò il collo a Beomgyu nel suo tentativo di non fargli sbattere la testa a terra, e si era reso conto di quanto bollente fosse il suo corpo; gli era salita la febbre il giorno prima, ma non se l’era sentita di dirlo agli altri membri del gruppo finché era ancora sopportabile; l’avrebbe fatto, ovviamente, ma non finché non avesse trovato il momento giusto. 

Ma quando arriva il momento giusto per dire di essere stato morso da un vagante? 

«Beomgyu… » il tono incazzato di Taehyun l’avrebbe fatto ridere, se il suo corpo non fosse stato in preda ad una tosse incessante, in quel momento. 

«Taehyun» era riuscito a mormorare Beomgyu con tutto il sarcasmo che gli rimaneva; ora che Taehyun aveva capito tutto, se non altro, Beomgyu non doveva sforzarsi per trovare le parole adatte per comunicare che, da lì a poco, si sarebbe trasformato in un vagante. 

Taehyun aveva sospirato, per poi passarsi la mano che aveva ancora libera tra i capelli, stringendosi le ciocche tra le dita finché le sue nocche non si fecero bianche, Beomgyu aveva paura se li sarebbe strappati di quel passo «Ma come cazzo è successo… » 

«A caccia, due giorni fa» avrebbe voluto articolare meglio la sua frase, ma respirare iniziava a risultare complicato. 

Taehyun si accigliò un istante, per poi sgranare gli occhi «Quando eri con Yeonjun? E lui lo sapeva?» 

«No» fu interrotto da un colpo di tosse «Ci siamo separati solo un attimo… » si portò una mano sull’addome e quel gesto gli aveva richiesto fin troppo sforzo per pensare di muoversi di nuovo, da lì in poi.  

«E non gli hai detto niente?! Cosa pensavi di fare?» a Beomgyu si spezzò il cuore nel sentire quel crack nella voce di Taehyun, che stava cercando di tenere la sua voce più ferma e il suo tono il più incazzato possibile, e Beomgyu non aveva dubbi che lo fosse davvero, non poteva certo biasimarlo; gli aveva tenuto nascosto che sarebbe letteralmente morto in qualsiasi momento, e ora il compito di dirlo a tutti gli altri sarebbe passato a Taehyun. 

Era sincero nel pensare che non avrebbe mai voluto metterlo in una posizione del genere ma, al tempo stesso, era grato che si fosse ritrovato proprio con lui in quel momento, perché sapeva che Taehyun era l’unico che sarebbe davvero stato in grado di fare la cosa giusta, quello che si erano ripromessi che avrebbero fatto se - quando - si fossero mai ritrovati in questa situazione.  

«Dai-» colpo di tosse «Sarebbe impazzito se gliel’avessi detto» Beomgyu aveva accennato un mezzo sorriso, riuscì a sollevare l’angolo nella bocca. 

«E non impazzirà quando sarò io a dirglielo?» il volume della voce di Taehyun si alzò un altro po’ «Non pensi a come si sentiranno tutti quanti?» 

«Beh» Beomgyu aveva sbuffato una risata ripensando ai loro discorsi dei mesi precedenti, di chi del gruppo sarebbe stato morso prima degli altri e di chi sarebbe rimasto vivo per anni, ancora «Puoi dire che avevamo ragione quando dicevamo che sarei morto per primo.» 

Taehyun aveva sospirato, chiudendo gli occhi «Beomgyu… »

«Comunque so che tu non esiterai» Beomgyu cercò il suo sguardo «Chiunque altro lo farebbe, ora.»

Mentre Beomgyu veniva scosso da un’altra serie di colpi di tosse e i suoi polmoni iniziavano a non trattenere più troppa aria, percepì il corpo di Taehyun muoversi vicino al suo, quando un oggetto contundente si appoggiò al suo fianco.

Taehyun non era ancora riuscito ad affondare il pugnale.

Non per molto aveva appena finito di dire Beomgyu, quando il suo corpo fu scosso da un dolore lancinante alla spalla destra, che lo obbligò ad afferrarsi il braccio con la sinistra nel tentativo di placare quel bruciore insopportabile; percepì tutte le ossa del suo corpo sfregare l’una contro l’altra nel compiere quel movimento, ogni tendine sembrava essersi spezzato, i muscoli sembravano sul punto di esplodere. 

Cercò di prendere dei respiri profondi mentre Taehyun gli appoggiava la testa a terra il più delicatamente possibile, sembrava avesse paura di poterlo rompere in mille pezzi, e Beomgyu avrebbe mentito se avesse detto che non era più o meno quella la sensazione che avvertiva.

Non voleva rinunciare, però, a quel piccolo contatto con Taehyun, alla sensazione della sua pelle calda contro quella di Beomgyu, che invece stava sudando freddo ed era scosso da brividi continui.

Taehyun, che doveva aver notato che la spalla di Beomgyu aveva cominciato a perdere sangue e gli stava imbrattando la camicia - oltrepassando il bendaggio che aveva improvvisato per non farsi scoprire dagli altri -, fece per scostare la stoffa e controllare la ferita, ma Beomgyu riuscì ad afferrargli il polso; andava bene provare tutto quel dolore per muoversi se questo significava arrivare a Taehyun.

«Lascia stare» sussurrò Beomgyu cercando con lo sguardo il volto di Taehyun, che si era fermato nel momento in cui il più grande l’aveva bloccato.

Taehyun non cercò di liberarsi della sua presa, anzi, mosse il braccio lentamente, così che Beomgyu riuscisse a seguirlo senza stare troppo male, finché non raggiunse il suo viso e gli scostò le ciocche di capelli che gli ostruivano la visuale.

Beomgyu vide gli occhi di Taehyun soffermarsi su ogni singolo particolare del suo volto, avvertì la lentezza con cui spostava ogni ciocca e come sembrasse accarezzarla prima di lasciarla ricadere tra gli altri capelli che gli incorniciavano il volto; Beomgyu pensò che non dovesse essere un bello spettacolo in quel momento, ma non gli importava, perché anche lui stava cercando di memorizzare ogni singolo dettaglio di Taehyun nonostante sapesse che non era lui quello che poi avrebbe avuto bisogno di ricordarseli, voleva soltanto essere sicuro di non essersi mai perso niente, di aver captato tutto ciò che c’era da captare, ma non poteva averne la certezza perché ogni volta che guardava Taehyun notava qualcosa di nuovo da ammirare, adorare e amare, qualcosa di nuovo da aggiungere alla lista di tutte le cose per cui Taehyun gli piaceva così tanto.

Gli dispiaceva non essere mai riuscito a dirglielo, non importava quante volte lo avesse desiderato, Taehyun non avrebbe mai saputo che Beomgyu amava i suoi occhi giganti, o che, almeno, lo erano finché non sorrideva, e allora i suoi occhi sorridevano con le sue labbra e quasi scomparivano, e Beomgyu li amava ancora di più; non avrebbe mai saputo che amava quella fossetta che gli si formava soltanto su una guancia e che Beomgyu avrebbe tanto voluto accarezzare ogni singola volta; amava anche i suoi capelli, il modo in cui gli ricadevano sugli zigomi, un po’ irregolari e con una ciocca più lunga e una più corta, ma in sua discolpa Beomgyu non aveva mai tagliato i capelli a nessuno prima che Taehyun gli chiedesse  di dargli una mano, e ancora una volta Beomgyu aveva amato tagliargli i capelli, affondare le dita tra le sue ciocche e cercare di godersi il più possibile quella sensazione, ma si aggiungeva a tutte quelle cose che Taehyun non avrebbe mai saputo.

Beomgyu inspirò a fondo quando Taehyun poggiò il palmo della sua mano contro la sua guancia, delicatamente, prendendo ad accarezzargli lo zigomo con il pollice e formando dei piccoli cerchi sul suo volto, un tocco infinitamente dolce rispetto a quello pungente del pugnale che sentiva pizzicargli le costole; cercò di trattenere l’ennesimo colpo di tosse, non voleva che Taehyun si spostasse, ma aveva l’impressione che i suoi polmoni stessero andando a fuoco, più il tempo passava e più gli sembrava di inspirare schegge di vetro insieme al poco ossigeno che ancora il suo corpo riusciva a tollerare.  

Comunque, la mano di Taehyun non si allontanò di un millimetro da Beomgyu, tornando a insinuarsi tra i suoi capelli, e quella sensazione, la consapevolezza che Taehyun fosse lì con lui e ci sarebbe rimasto fino alla fine, era tutto quello a cui Beomgyu si aggrappò mentre strizzava gli occhi, anche la fiochissima luce circostante iniziava a bruciargli gli occhi, in quel vecchio capannone in cui i due erano entrati qualche decina di minuti prima per cercare ulteriori provviste e da cui, realizzò Beomgyu, ora non sarebbe mai più uscito.

Eppure continuava a essere tranquillo, per qualche motivo, tranquillo e sorprendentemente sereno, con il solo pensiero che Taehyun era lì con lui e che forse, forse, non era davvero troppo tardi come pensava.

Perché, come continuava ad assicurargli la mano che con tanta dolcezza gli stava ora facendo dei lievi grattini sulla nuca, Taehyun era lì con lui.

Il colpo di tosse successivo, però, Beomgyu di certo non se lo aspettava.

Sentì come un macigno cadergli addosso, un peso insostenibile schiacciargli l’addome e frantumargli tutte le ossa, e senza nemmeno rendersene conto Beomgyu si ritrovò di colpo seduto, non sapeva con quale forza si fosse tirato su, il suo corpo aveva cercato di raggomitolarsi su se stesso per difendersi dal dolore, ma lo slancio fu talmente forte che e fu una fortuna che Taehyun fosse lì per prenderlo quando Beomgyu rischiò di cadere in avanti. 

Con la fronte appoggiata alla spalla di Taehyun, quest’ultimo continuò a tenere una mano tra i capelli di un Beomgyu ormai privo di forze, che non poteva che abbandonarsi sul ragazzo di fronte a lui, su quel ragazzo che stava circondando il suo corpo con una braccio senza dargli possibilità di cadere di nuovo a terra.

Beomgyu avrebbe voluto stringere Taehyun a sé in quel momento, circondare il suo corpo con le sue braccia come Taehyun stava facendo con lui, con quell’unico braccio libero che aveva, mentre l’altro era tornato a puntare il coltello tra le sue costole - Beomgyu avvertiva la sua lama appuntita molto di più ora, Taehyun la stava tenendo molto più saldamente rispetto a poco prima -, ma era troppo debole per poter pensare di muovere gli arti mentre il suo corpo continuava a bruciare dall’interno, mentre riusciva a sentire il veleno che si diffondeva dalla sua spalla e gli scorreva in ogni singola vena.

Il respiro di Taehyun si fece più pesante contro di lui, Beomgyu immaginava che Taehyun avesse chiuso gli occhi e serrato la mascella, e solo in quel momento realizzò che, probabilmente, non avrebbe mai più rivisto il suo viso. 

Si formò qualche lacrima negli occhi di Beomgyu, le prime che non avevano nulla a che vedere con il dolore, non quello fisico, e Beomgyu riuscì a muovere il collo un'ultima volta, sollevando la testa e appoggiando la guancia sulla spalla di Taehyun, le sue labbra a pochi centimetri dalla sua pelle.

Non gli sarebbe uscito più che un sussurro se avesse provato a parlare, ma andava bene, sarebbe andato più che bene, Taehyun l’avrebbe sentito comunque. 

Taehyun si schiarì la voce, ma Beomgyu aveva già inspirato, e quelle parole stavano già lasciando le sue labbra.

«Ti a-» 

«Non dirlo.» la voce rotta di Taehyun lo interruppe prima che potesse finire di dirglielo, per poi schiarirsi la voce di nuovo, scuotendo leggermente il capo «Non ti azzardare a dirlo proprio ora.»

A Beomgyu parve di sentirlo pronunciare quelle parole anche se non uscirono mai dalla sua bocca, gli sembrò di poterlo sentire mentre gli diceva Non proprio ora che non ci sarai più per ripetermelo. 

Piuttosto egoista da parte sua, di fatto, aspettare il suo ultimo respiro. Ma… 

«Ma tu lo sapevi già» si formò l’ombra di un sorriso sulle labbra di Beomgyu mentre qualche lacrima silenziosa si faceva strada sulle sue guance, appena prima che altri colpi di tosse iniziassero a scuoterlo.

Sentì la stretta delle dita di Taehyun intorno alle sue ciocche allentarsi appena, la sua mano iniziò a massaggiargli dolcemente la testa mentre la guidava ancora più vicina al suo viso, Beomgyu fece del suo meglio per assecondare quel movimento senza intralciarlo, finché non sentì la guancia di Taehyun sfiorare la sua e appoggiarsi alla sua tempia, con tanta attenzione a non muoversi troppo velocemente, a non urtarlo e non arrecargli ulteriore dolore rispetto a quello che già sentiva; di nuovo, Beomgyu avrebbe voluto dirgli che non c’era dolore che non avrebbe sopportato pur di continuare a stargli così vicino. 

Taehyun annuì lentamente, il suo viso ancora non era visibile agli occhi di Beomgyu - niente era più visibile agli occhi di Beomgyu, quello che riusciva a scorgere erano solo forme indistinte, sfocate, a cui non riusciva ad assegnare nessun oggetto concreto - ma quest’ultimo lo sentì voltarsi verso di lui, laddove poco prima era la sua guancia a giacere contro la sua tempia, ora Taehyun vi poggiò la fronte e Beomgyu riusciva a sentire sulla pelle il suo respiro caldo e irregolare, che andava a scontrarsi con i brividi di freddo che gli correvano lungo tutto il corpo.

Taehyun lo sapeva già.

Mentre tutto intorno a lui si faceva sempre più freddo e irriconoscibile, mentre il suo corpo non assecondava il suo desiderio di stringere Taehyun tra le sue braccia e aggrapparsi a lui con quanta più forza poteva, mentre riusciva a sentire il veleno del morso pulsare nelle sue vene e annebbiargli la mente, Beomgyu… 

Gli venne da ridere.

Doveva sembrare delirante, agli occhi di Taehyun.

Taehyun lo sapeva già

Taehyun sapeva già tutto quanto.

Taehyun sapeva che Beomgyu era innamorato di lui. 

Taehyun sapeva che Beomgyu aveva amato ogni singolo momento passato con lui, e che di sicuro avrebbe amato anche quelli che avrebbero vissuto in futuro, se solo avessero avuto altro tempo. 

Taehyun sapeva che Beomgyu amava ogni suo singolo particolare, dal suo aspetto fisico al suo carattere, dal migliore dei suoi pregi al peggiore dei suoi difetti, dal modo in cui lo rimproverava al modo in cui si prendeva cura di lui, al modo in cui si assicurava che stesse bene, a come lo ascoltava, a come lo capiva, a come lo leggeva come se fosse un libro aperto, senza segreti, perché durante la lettura non si era mai distratto, nemmeno una singola volta.

Taehyun doveva sapere che ogni volta che sorprendeva Beomgyu a guardarlo, a osservarlo in silenzio in quello che doveva sembrare uno sguardo totalmente sognante, era perché stava immaginando quanto sarebbe stato meraviglioso poter prendere il viso di Taehyun tra le mani e far incontrare le loro labbra in un bacio che non sarebbe rimasto altro che una fantasia, una di quelle talmente belle che era meglio che rimanessero nient’altro che quello, una fantasia, un sogno ad occhi aperti, perché provarlo nella vita reale solo per scoprire che era ancora meglio di quanto ci si potesse immaginare, per poi vederselo portare via così, da un giorno all’altro, senza preavviso, in un mondo in cui la morte era dietro l’angolo, pronta a morderti e portarti con sé, beh, avrebbe reso la scomparsa di una delle due parti ancora più struggente e insopportabile di quanto già non sarebbe stata. 

Fu scosso da un altro colpo di tosse, forse ancora più forte di quello che poco prima lo aveva costretto ad alzarsi e piegarsi su se stesso.

Mentre il ragazzo accanto a lui continuava a tenerlo tanto stretto a sé da dare l’impressione che non avesse il minimo coraggio di lasciarlo andare, come se ad allontanarsi da lui sarebbero stati in due a crollare, a rompersi irrimediabilmente, Beomgyu ebbe paura che questa volta i suoi polmoni fossero esplosi per davvero: non aveva mai provato così tanto dolore, tanto da lasciarlo senza respiro, tanto da desiderare di poter morire il prima possibile. 

Tanto da arrivare a tirare un sospiro di sollievo quando sentì la lama del pugnale di Taehyun farsi strada tra la sua carne, perforandogli il fianco. 

Il sangue sgorgava silenziosamente dalla ferita sul suo busto, trascinando con sé anche tutto il dolore di poco prima fuori dal corpo di Beomgyu, che finalmente riuscì a rilassarsi un’ultima volta, mentre la sua testa si faceva via via più leggera e i suoi occhi faticavano a rimanere aperti, non potendo fare altro che abbandonarsi ancora una volta a Taehyun.

Taehyun.

Beomgyu era davvero felice che Taehyun fosse lì con lui, in quel momento.

«Ti amo anche io.» sussurrò Taehyun all’orecchio di Beomgyu, le ultime sillabe lasciarono le sue labbra in un suono strozzato e le sue dita si strinsero ancora una volta attorno alle ciocche dei suoi capelli. 

Le labbra di Beomgyu accennarono un sorriso mentre sbuffava una lieve, lievissima risata, proprio quando Taehyun iniziò ad estrarre la lama dal suo fianco con lentezza, per poi lasciarla cadere a terra e circondare, finalmente, il corpo di Beomgyu con entrambe le braccia.

Lo so, pensò Beomgyu, o forse riuscì a dirlo ad alta voce, non ne era sicuro, non sapeva più cosa fosse solo nella sua testa e cosa stesse succedendo davvero.

Sapeva per certo che Taehyun era lì con lui.

Sapeva che erano innamorati l’uno dell’altro, sapeva che avrebbe tanto voluto incontrarlo anche nella sua prossima vita, se mai ne avesse avuta un’altra, sperando che quella avrebbe permesso loro di essere felici.

Anche se in realtà, anche ora, anche mentre iniziava a perdere i sensi, Beomgyu sentiva di essere felice, e non riusciva ad odiare né la sua vita né il mondo che l’aveva ospitata, perché entrambi l’avevano portato a conoscere Taehyun.

Sapeva che poteva lasciarsi andare, ed esalò quello che fu il suo ultimo respiro senza paura, senza rimpianti, mentre un’ultima lacrima gli solcava lentamente una guancia lasciando una scia umida dietro di sé, perché Taehyun era lì con lui, continuava a massaggiargli la testa mentre Beomgyu chiudeva finalmente gli occhi, continuava a tenerlo stretto contro di sé e i loro cuori battevano l’uno contro l’altro, almeno, finché a battere non restò soltanto quello di Taehyun. 

 
 
Spazio Autrice
Ciao a tuttx!
Innanzitutto, grazie mille per essere giuntx fino a questo punto! Non ho molto da dire su questa one shot, se non che mi dispiace, che so di essere una persona orribile e che mi odio anche io, ma sinceramente sono a tanto così dallo scrivere una reincarnation, sia per sentirmi in pace con me stessa, sia perché non ho ancora scritto una taegyu in cui i protagonisti sono felici tranquilli e liberi di fare la coppietta in pace senza che il mondo che li circonda sia loro avverso lol se lo meritano un universo favorevole, sarebbe anche ora Spero davvero che la fic vi sia piaciuta, è il primo lavoro che finisco dopo la tyunning che avevo scritto per il writober, quindi sono davvero felice di avere finalmente qualcosa da pubblicare, per quanto non ritenga che questo sia uno dei miei lavori migliori, ma hey sono fuori allenamento, siate gentili pls.
A proposito, ci terrei davvero un sacco che mi faceste sapere cosa avete pensato di questa fic, qualsiasi tipo di recensione è ben accetto, oppure fatemelo sapere su Twitter all'account @ BAE0MGYU o, ancora, su tellonym!
Alla prossima!
-Eli
  
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