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Autore: MuItifanacc    25/01/2022    0 recensioni
-Signora, c'è una mendicante che chiede di lei al portone principale, le guardie la stanno trattenendo e aspettano i suoi ordini, la mandiamo via?
Chiese una domestica alla principessa di Solaria, che inorridita da quelle parole rispose a tono.
-Se viene a chiedere aiuto ci sarà un motivo, quindi perché scacciarla, andiamo.
Mentre procedevano per la strada, la domestica continuava a dirle che non era adatto per una principessa che si facesse vedere con gente di quel ragno, tutta sporca e con i vestiti logori.
Stella la ignorò e quando si presentò al portone vide le guardie che tenevano dietro le loro grandi e affilate lance una ragazza, molto magra e deperita, sporca e piena di ferite, ma quando i loro occhi si incrociarono e il nome di Stella fu sussurrato da quelle tremanti labbra, si scatenò un putiferio.
La principessa di Solaria iniziò a correre verso quella gracile figura che a stendo stava i piedi, la domestica che cercava di fermarla e le guardie venivano spinte ai lati da un incantesimo di luce.
Quando fu di fronte alla ragazza Stella non poté fare a meno di non piangere e si buttò tra le sue braccia.
Genere: Avventura, Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brandon, Daphne, Icy, Stella, Winx
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Dopo aver finalmente sconfitto Acheron, Bloom e le Winx si stavano godendo i loro ultimi giorni ad Alfea, per poi ritornare sui loro mondi e godersi un'estate tra amicizie, amori e soprattutto senza pericoli per l'intero universo, ma ora, in quel fantastico pomeriggio le Winx si accingevano a preparare una grandiosa festa per la serata.
-Ragazze io e Musa ci occuperemo dell'impianto stereo e luci, disse Tecna battendo il pugno alla sua migliore amica.
-Io penserò alle decorazioni, iniziò Flora.
-Ed io ti aiuterò, continuò Aisha.
-Ragazze vi do anche io una mano, disse Bloom ma venne bruscamente interrotta da Stella.
-E no signorina, non voglio sentire scuse, ma tu ora vieni con me da Ofelia e ti fai dare una bella controllata.
-Ma io... iniziò Bloom.
-Bloom, Stella ha ragione, vai, tanto ti farà un checkup veloce, e dopo ritorni qui ad aiutarci, cercò Flora di convincerla.
-Ma sto bene! Esclamò Bloom.
Ma quando tutte le sue amiche le urlarono di andare si convinse, e con Stella al suo fianco andò in infermeria.
Ma nessuno si sarebbe aspettato che una certa strega nella dimensione omega, stava per la prima volta in vita sua piangendo, ebbene sì, Icy provava anche dolore emotivo, ma d’altronde non poteva essere altrimenti quando le tue 2 sorelline sono state uccise, e così, Icy si ritrovò per l'ennesima volta a giurare vendetta verso quella fata che le aveva rovinato la vita Bloom.
La sera arrivò prestissimo e quando Bloom si svegliò la festa era appena iniziata e una Stella entusiasta si stava cambiando per la terza volta.
-Buongiorno dormigliona, menomale che non eri stanca! Hai dormito tutto il pomeriggio.
Esclamò Stella sedendosi vicino Bloom e accennando un po’ la sua ragione.
-Okay, okay Stella, avevi ragione ero un po’... distrutta.
Confermò Bloom abbassando la testa.
-Ora, preparati e andiamo che aspettano solo noi per iniziare, esclamò tirandola fuori dal letto e facendole comparire addosso i suoi vestiti.
La festa andò a gonfie vele, tutti si divertirono, ballarono e stettero con i loro amici più cari, ma nessuno sapeva quello che stava per accadere.
Proprio in quel momento di gioia, un vento gelido soffiava tra gli alberi limitrofi ad Alfea e insieme a lui arrivò la sua generatrice, Icy.
Subito le Winx si misero in posizione di combattimento ma in un attimo tutti e tutto vennero congelati, tutti tranne, Bloom.
Il resto delle persone poteva benissimo vedere e sentire quello che stava succedendo, ma non potevano fare granché, se non sperare che Bloom sopravvivesse.
La battaglia fu veramente sanguinolenta, volavano attacchi potentissimi da tutte le parti, ma Icy, sapendo che non avrebbe mai potuto battere Bloom sulla potenza giocò d'astuzia.
Puntò il suo colpo più forte su Stella e poco prima che potesse colpirla e frantumarsi in 1000 pezzi, Bloom era di fronte a lei, che le sussurrava un ti voglio bene, mentre le faceva da scudo umano.
Il colpo arrivò dritto sulla sua schiena che la immobilizzò per un momento togliendole tutto il fiato dai polmoni, l'ultima cosa che vide prima di essere teletrasportata chissà dove da Icy, fu lo sguardo terrorizzato di Stella che cercava di liberarsi per poterla salvare.
 
7 anni dopo.
 
-Signora, c'è una mendicante che chiede di lei al portone principale, le guardie la stanno trattenendo e aspettano i suoi ordini, la mandiamo via?
Chiese una domestica alla principessa di Solaria, che inorridita da quelle parole rispose a tono.
-Se viene a chiedere aiuto ci sarà un motivo, quindi perché scacciarla, andiamo.
Mentre procedevano per la strada, la domestica continuava a dirle che non era adatto per una principessa che si facesse vedere con gente di quel ragno, tutta sporca e con i vestiti logori.
Stella la ignorò e quando si presentò al portone vide le guardie che tenevano dietro le loro grandi e affilate lance una ragazza, molto magra e deperita, sporca e piena di ferite, ma quando i loro occhi si incrociarono e il nome di Stella fu sussurrato da quelle tremanti labbra, si scatenò un putiferio.
La principessa di Solaria iniziò a correre verso quella gracile figura che a stendo stava i piedi, la domestica che cercava di fermarla e le guardie venivano spinte ai lati da un incantesimo di luce.
Quando fu di fronte alla ragazza Stella non poté fare a meno di non piangere e si buttò tra le sue braccia.
Ma quell'abbraccio fu interrotto quando la ragazza le svenne tra le braccia, allora la prese a mo’ di sposa e, ancora con le lacrime agli occhi, minacciò tutti e 3 i presenti.
-Se provate a dire a qualcuno di lei, giuro sul sole che vi faccio esiliare nella dimensione omega.
E con queste parole si diresse nell'infermeria del palazzo.
Non appena entrò i 2 medici iniziarono a controllare i suoi segni vitali, e quando all'ennesima richiesta di sapere chi fosse, una Stella più che stufa sbottò contro di loro.
-Lei è Bloom, la principessa di Domino, se osate dire a qualcuno che si trova qui, vi faccio esiliare su omega, non mi interessa a chi lo dite, neanche le vostre mogli devono sapere una cosa del genere, vi giuro che non avrete più un motivo per sorridere, minacciò mentre si allontanava verso la grande vetrata che dava sul palazzo, arrendendosi all’idea di calmare le sue lacrime.
Lacrime che finalmente erano più di gioia che di dolore.
I medici ripresero il loro lavoro in un rigoroso silenzio, quando uno di loro chiese all'altro.
-Sai cos'è quella cosa sul collo?
Al che, sentita questa frase Stella si girò di scatto avvicinandosi a loro e chiedendo spiegazioni.
Ma le spiegazioni ci furono quando spogliarono completamente la ragazza e le esaminarono il corpo.
Un enorme cicatrice a forma di drago era stampata su tutta la sua schiena, inutile dire quante furono le lacrime di Stella, all’inizio era scossa da forti singhiozzi tanto che i medici erano preoccupati anche della sua respirazione, ma pian piano, realizzando che Bloom era viva, dopo tutto quel tempo passato a cercarla, tutte quelle notti a disperarsi e a punirsi, era lì con lei, e non avrebbe permesso più a nessuno di separarle.
Dopo un paio d’ore, i medici aveva curato tutte le sue ferite, che per fortuna erano molto superficiali.
-Allora signora, le sue condizioni sono stabili, ha solo bisogno di molto riposo, quasi l'immobilità totale.
Disse il medico prima di uscire dalla stanza, ma Stella lo interruppe e chiese preoccupata.
-E il suo potere?
-È ancora lì nella sua anima, ma è molto indebolito, consiglierei di non usarlo per un bel po’ di tempo.
Stella ringraziò i medici che la lasciarono da sola con Bloom, non sapeva come doveva sentirsi, cosa doveva provare, se era giusto essere felice o ancora aspettare vedendo le sue precarie condizioni? E il suo potere? Cosa ne sarebbe derivato, sapeva che non poteva perderlo ma sapeva anche come poteva essere distruttivo il non riuscire a controllarlo, e se non si ricordasse più di lei? Ma questo era impossibile pensò, vero? Si chiese quasi come se qualcuno la stesse ascoltando e potesse darle la risposta che tanto desiderava, di certo se non si fosse ricordata di lei non sarebbe stata lì vero?
Con tutti questi pensieri in testa si ritrovò a singhiozzare con la testa posata sul letto dove Bloom riposava, tenendole un braccio sulla vita mentre l’altro le stringeva la mano, come se fosse terrorizzata dal lasciarla, come se, all’improvviso, potesse sparire di nuovo da un momento all’altro, ed era questo che Stella temeva di più, una sua nuova scomparsa, perché ancora doveva riprendersi dalla prima, e poi, dopo tutta questa speranza, sapeva benissimo che non avrebbe potuto reggere un altro colpo del genere.
Passarono 2 giorni, in cui nessuno aveva più visto la principessa, se si voleva trovarla era in infermeria, ma non permise a nessuno di entrare e vedere cosa stesse succedendo in quella piccola stanza, a parte i medici, a cui ogni volta venivano aggiunte liste di minacce sul silenzio che dovevano mantenere.
Fin quando quel pomeriggio, Bloom aprì gli occhi, ci mise qualche secondo nell’abituarsi alla forte luce che proveniva dal sole che tramontava, ma subito i suoi occhi ripresero conoscenza con il forte bagliore che apparteneva a Solaria, la visione che le si parò d’avanti era come un miraggio per lei, come vedere l’acqua quando si è persi nel bel mezzo del deserto, Stella le dava le spalle osservando il magnifico scenario che si protraeva fuori dalla finestra, le sembrava quasi un angelo contornato dal candore, era qualcosa di indescrivibile rivedere la persona a cui tenevi di più, dopo non sapeva quando tempo fosse effettivamente passato.
Stella sentendosi osservata, si girò e non appena recepì che Bloom era sveglia e la stava osservando con le lacrime agli occhi si tuffò su di lei abbracciandola come non aveva mai fatto prima, la strinse così tanto che per Bloom era anche faticoso respirare, ma non le importava, tutto questo le stava facendo capire che non era un sogno come sospettato all’inizio ma era la realtà, il dolore che proveniva dalle costole martoriate di Bloom e dai suoi polmoni che faticavano a prendere aria fu completamente dissolto quando Stella iniziò a riempirla di baci, di baci che sapevano di troppe lacrime.
Entrambi i volti erano fradici per via delle loro lacrime, ma era l’ultimo dei problemi quello, la cosa fondamentale era che si erano ritrovate.
Era già calata la notte quando i singhiozzi di entrambe le ragazze si placarono, Bloom non riusciva neanche a tenere le palpebre aperte, a stento riuscì a riconoscere quello che le accadeva intorno.
Un forte calore la avvolse, la sensazione che ogni particella del suo corpo si separa dalle altre, e poi il ritornò alla realtà.
Stella le aveva tele trasportate nella sua camera e quando si sistemarono nel letto sotto quelle calde e morbide coperta, e si ritrovò avvolta tra le braccia della sua migliore amica le si rannicchiò contro, e sentendosi per la prima volta al sicuro, senza dolore o con altri pericoli che le incombevano addosso, si lasciò andare in un pianto così forte e disperato che a stendo riusciva a respirare, fu così stremata, sia dalle emozioni che dalla stanchezza che svenne tra le braccia di Stella.
Lei non aveva la minima idea di quello che le fosse successo in tutto quel tempo, in sette anni ne possono succedere molte di cose, soprattutto se sei stata rapita da una strega psicopatica che voleva soltanto distruggerti, non vedeva l’ora che Bloom le raccontasse tutto ma sapeva che doveva andarci più che piano, cercando di prenderla alla maniera più leggera possibile, per non turbarla maggiormente, l'aveva appena ritrovata, non voleva perderla di nuovo.
La mattina seguente Stella fu svegliata da un’insolita presenza nel letto accanto a lei, e quando la realizzazione di tutto quello che era successo le arrivò in mente, i suoi occhi si spalancarono mostrandole lo scenario che si stava immaginando.
La stanza era illuminata dalla debole luce solare che filtrava attraverso le pesanti tende che erano appese alle finestre della stanza, rendendo tutta l’atmosfera particolare, i pochi raggi che riuscivano ad oltrepassare il tessuto illuminavano tutto l’arredo dandogli un caldo colorito.
Tra le sue braccia c’era lei, Bloom, rannicchiata contro il suo corpo che dormiva profondamente, Stella riconobbe il suo tipico russare leggero, non era un verso fastidioso anzi, era come un rumore bianco a tutti gli effetti, Stella poté notare come il suo viso fosse veramente rilassato in quel momento, prima, in quei giorni in cui era stata incosciente, c’era sempre quel velo di espressione di dolore misto a preoccupazione sul suo volto, ora invece era veramente rilassata, e Stella si sentì orgogliosa di se stessa per essere riuscita in quel piccolo intendo, far finalmente sentire al sicuro Bloom.
Poco dopo, sentendo lo stomaco borbottare, e rendendosi conto da quando tempo non toccasse cibo, chiamò una sua domestica e le ordinò di portarle la colazione più buona e abbondante che avessero mai preparato.
Neanche mezz’ora dopo arrivarono dei cuochi con dei grandi vassoi pieni di ogni leccornia.
Così Stella aspettò il tanto atteso risveglio di Bloom, sperando di poter finalmente ricominciare una nuova vita, insieme.
-Buongiorno Stella, biascicò Bloom, ancora mezza addormentata e con la faccia nascosta nel suo petto, facendo uscire dai suoi pensieri Stella, che ricambiò il buongiorno e chiese come avesse dormito.
-Sai Stella, non dormivo così bene da quando quella sera, ad Alfea... iniziò a risponderle Bloom ma si interruppe con molto dolore nella voce.
-Bloom mi dispiace così tanto, la consolò Stella prendendola tra le braccia lasciandole un dolce bacio sulla fronte.
-Sai Stella, in questi mesi, l'unica cosa che mi ha fatto andare avanti è stata pensare a te, sei stata l'unica che non mi ha mai voltato le spalle.
Concluse Bloom mentre stringeva anche lei le braccia intorno alla figura di Stella.
Ma a Stella qualcosa non tornava.
-Bloom hai detto in questi mesi?
-Si, non so bene quando sia passato ma credo qualche mese no?
Lì la realizzazione colpì Stella, Bloom non aveva la minima idea di quanto tempo fosse passato? Come avrebbe fatto a dirglielo? E lei come avrebbe reagito?
-Bloom, io non so proprio come dirtelo, ma, ecco, non sono passati 3 o 4 mesi ma bensì 7 anni.
Disse Stella guardandola profondamente negli occhi.
-Come è possibile 7 anni? Quindi ho 27 anni? E tu ne hai 28, e le altre ragazze, e Daphne? Mamma e papà? Kiko? Io sto impazzendo.
Disse Bloom iniziando a piangere e iper ventilando.
Ma Stella fortunatamente riuscì a calmarla, facendole fare dei lunghi respiri e tranquillizzandola.
-Bloom, fidati di me, ti aiuterò a superare tutto questo.
Disse infine abbracciandola.
-Allora una domanda alla volta, e risolverò ogni tuo dubbio.
Iniziò Stella, al ché Bloom le fece una domanda al quale era molto difficile per lei rispondere.
-Tu e Brandon.
-Beh io e Brandon, Brandon è stato un vero pilastro nella mia vita, da quando sei scomparsa c’è sempre stato, mi ha aiutata molto, fin quando mi ha chiesto di sposarlo, io ho subito accettato però dentro di me sapevo che qualcosa stava cambiando, abbiamo fatto una piccola cerimonia, pochissime persone, lui voleva qualcosa di meraviglioso ma io senza di te non avrei fatto niente di così grande.
Il primo anno di matrimonio è andato alla grande, abbiamo comprato questo palazzo, ci siamo trasferiti e stavamo anche pensando di allargare la famiglia, fin quando circa un anno fa, mentre tornavo da una riunione, l'ho trovato a letto con Chimera, sul momento volevo distruggere tutto e così ho fatto però poi mi sono ricomposta e ho chiesto il divorzio.
Nei primi mesi è stata veramente dura, perché senza di lui, il vuoto che tu avevi lasciato in me era triplicato, così mi sono data di nuovo allo stilismo e invece di rimpiangere i ricordi, mi sono rifugiata in essi, e ho creato la collezione Bloomix, sai ho preso ispirazione da te e dalle tue ali, nelle varie trasformazioni, però è una collezione che non ho avuto il coraggio di mettere sul mercato perché senza di te, non era la stessa cosa.
Bloom non disse niente prese la mano di Stella tra le sue e mentre si ristendeva se la portava sul cuore e si beò di quella sensazione ma voleva ardentemente sapere che fine avesse fatto Sky, ma aveva paura di chiederlo, e Stella come se avesse letto i suoi pensieri disse.
-Vuoi sapere di Sky?
Bloom acconsentì con la testa mentre seppelliva la faccia tra il petto di Stella.
-Bloom non ti mentirò ma Sky ha preso la tua ipotetica morte come un gioco, non gli interessava molto, anche quando facevamo ricerche su ricerche per trovare una minima scintilla del tuo potere, lui veniva con noi si, ma era sempre assente, come se non gli importasse molto, poi neanche ad un anno dalla tua scomparsa ha annunciato il suo matrimonio con Diaspro e poco dopo è nato il primo figlio.
A seguito ne sono nati altri 2 ed ora fa a tutti gli effetti il re di Eraclion dato che suo padre e morto 2 anni fa.
Stella poté sentire Bloom singhiozzare pesantemente tra le sue braccia e un attimo prima di dire qualcosa una domestica si affacciò e diede una carta da firmare per Stella.
Lei firmò la carta e con ancora Bloom che le piangeva addosso prese il pacco che le aveva portato.
-Dai Bloom non essere triste, ti ho portato una cosa.
Disse stella facendo alzare delicatamente Bloom e asciugandole le lacrime dal viso.
-So che non posso ridarti Sky, ma almeno lui sì.
E in quel momento un coniglietto blu le saltò tra le braccia e la strinse davvero tanto per quando potesse essere la sua forza.
Bloom ringraziò Stella che le disse che non era finita lì, dalla scatola uscì, un un'adorabile coniglietta rosa e al loro seguito 2 baby coniglietti uno rosa chiaro e uno celeste.
Bloom li prese tutti tra le braccia e iniziò a coccolarli per bene.
Stella fece le sue presentazioni.
-Allora Bloom lei si chiama Amanda, e loro sono Finn e Lola.
Mentre i coniglietti giocavano ai piedi del letto e divoravano tutte le carote del palazzo, Bloom con il cuore pieno di speranza chiese delle Winx.
-Beh vediamo un po', Aisha ha sposato Roi e vive su Andros con lui, e diciamo che fanno i giramondo, sono sempre impegnati in qualche viaggio ai confini dell'universo.
Tecna sta ancora con Timmy, ma di matrimonio non se ne parla, e sono su Zenith e hanno un negozio di parola molto tecnologica e incomprensibile che credo non imparerò mai.
E infine Flora e Musa vivono insieme, naturalmente con Riven ed Elia, i ragazzi hanno una scuola di arti marziali su Magix mentre Musa ha aperto una scuola di musica e Flora lavora con Vanessa al suo negozio di fiori che hanno espanso alla grande, entrambe hanno un bambino, la figlia di Flora si chiama Lilian ed è così carina e dolce, mi pare che abbia 3 anni o giù di lì, invece il figlio di Musa si chiama Scorpius ed è molto timido però alla fine è un simpaticone e lui ha qualche mese in più di Lilian.
-Vanessa? Vanessa e Mike come stanno? Chiese preoccupata Bloom, ma il sorriso che le fece Stella le tolse la preoccupazione di dosso.
-Stanno bene, non preoccuparti è stata molto dura per loro, ma l'hanno superata, certo perderti non è stato semplice ma se la sono cavata, sicuramente meglio dei tuoi genitori...
-Perché cosa è successo a Mamma e Papà, e a Daphne? Chiese Bloom alzando la voce e iniziando a lacrimare.
-Hey Bloom, calmati, o rischierai di stare ancora più male, ti racconterò tutto, ma con calma, stai ricevendo troppe informazioni.
Disse Stella abbracciandola e strofinandole le mani sulla schiena.
-Allora Oritel e Marium, da quando lo hanno scoperto hanno proclamato lutto nazionale su Domino, e all'inizio si erano reclusi nel castello, ma come ben sai, l'economia di un regno deriva dalle scelte dei sovrani e quindi sono stati obbligati a mettere una maschera che non facesse trapelare il dolore.
Spiegò Stella asciugando le ultime lacrime sul viso di Bloom, e continuò.
-Invece per Daphne, non è stato così facile, si è reclusa nel castello e nessuno l'ha più vista, a parte me e i tuoi genitori, ora sono mesi che non la vedo da quando è successo quello...
-Cosa è successo?
Domandò Bloom con gli occhi fuori dalle orbite e il terrore nella voce.
-Beh un giorno, i tuoi genitori mi hanno mandata a chiamare d’urgenza, e quando sono arrivata c'era una ragazza che diceva di essere te, in effetti ti somigliava molto, però non eri tu, avrei saputo distinguerti tra milioni, e mentre io parlavo con loro, è arrivata Daphne che vedendo quella ragazza di spalle, pensò che fossi veramente tu però quando l'ha abbracciata si è resa conto che era solo una truffatrice e da quel momento non è più uscita da camera tua.
-Stella, io, io voglio vederla, chiese Bloom, quasi supplicando Stella.
-Bloom so che vuoi tornare ad avere una vita normale, con i tuoi amici e la tua famiglia, però devi credermi quando ti dico che è meglio andare con calma, se ti fidi di me, devi aspettare ancora un po’, se uscissi ora, per andare a trovare chiunque vuoi, ti posso assicurare che non arriveresti oltre la porta di questa stanza, e conosco bene la tua forza e la tua volontà ma finiresti per consumare tutte le tue energie e non vedresti davvero nessuno poi.
Disse Stella, con aria di rimprovero ma anche cercando di non essere troppo dura.
-Va bene Stella, però promettimi che non mi lascerai mai più da sola? Sono stata sola per troppo tempo... disse Bloom rendendosi conto del tempo effettivo che ci aveva messo per riuscire a scappare da Icy.
Stella non se lo fece ripetere 2 volte che si strinse ancora di più a Bloom e chiamò verso di loro un vassoio pieno di cibo.
Di solito Bloom non era una persona che si ingozzava come faceva lei, anzi mangiava poco ed era molto elegante, ma la Bloom che c'era davanti a lei ora era tutt'altro che elegante.
Mangiava come se non toccava del cibo da mesi, e forse era vero, pensò Stella mentre si univa a lei.
Quando furono sazie, Bloom crollò in un sonno molto pesante e Stella ne approfittò per finire tutti i suoi doveri da principessa per le prossime settimane, era davvero fantastico per lei stare in così vicina presenza di Bloom, anche se lei dormiva e forse non si rendeva conto di quello che le accadeva intorno.
Stella ancora aveva il dubbio se fosse tutto un sogno della sua coscienza distrutta dal dolore, per questo si era ritrovata più volte nel corso della mattina a posarle la mano sul petto, sentendo il rimbombo del suo cuore, che le faceva capire che era tutto vero, e quei minuscoli sobbalzi che sentiva sotto la mano stavano andando a risanare tutte quelle crepe createsi in quel lunghissimo periodo di tempo in cui erano state separate.
Qualche ora dopo Bloom si svegliò e Stella la fece levitare e la portò nel suo regale bagno dove riempì la vasca di acqua calda e fece formare schiuma con un semplice incantesimo.
Aiutò Bloom a spogliarsi e si irrigidì alla vista delle sue cicatrici, facevano molto effetto quella che aveva sulla schiena e quel singolo taglio sullo zigomo.
Al ché, mentre Stella lavava i capelli di Bloom, questa le raccontava come se le era procurate.
-Quella sulla schiena è apparsa la sera che sono stata rapita ad Alfea, me l'ha fatta il colpo che Icy aveva destinato a te, invece questa sullo zigomo sempre Icy, qualche mese dopo, quando non riusciva a prendermi il potere allora con un pezzo di ghiaccio mi ha graffiato.
Mentì Bloom mentre si girava per osservare Stella e la vide completamente in lacrime.
-Bloom, mi dispiace così tanto, ci dovevo essere io al tuo posto, è stata tutta colpa mia.
Disse Stella sentendosi in colpa, ma Bloom la consolò.
-Stella, ormai quel che è successo è nel passato, non pensiamoci più e viviamo il presente.
I giorni passavamo veloci, tra ricordi, fotografie, lacrime e abbracci, fin quando un giorno, le Winx preoccupate per le continue assenze di Stella, decisero di andarla a trovare su Solaria.
Bloom e Stella erano in camera di quest'ultima quando una domestica le informò della loro presenza.
Stella chiese a Bloom se fosse effettivamente pronta e rivelare loro che era viva, Bloom accettò ad una condizione, che entrassero una la volta.
La domestica sotto indicazione di Stella andò a chiamare soltanto Flora e disse alle altre di aspettare lì e che man mano chiamava tutte.
Appena Flora bussò alla porta, dalla gola di Bloom uscì un gridolino, eccitata dalla situazione mentre Stella andava ad aprire.
Non appena Flora entrò fece per chiedere spiegazioni ma quando vide Stella che le indicava con il braccio il suo letto e lei vi focalizzò la sua attenzione, sul suo sguardo era possibile vedere tutto lo stupore e la gioia possibile, dai suoi occhi sgorgavano molte lacrime mentre si avvicina e chiedeva.
-Sei davvero tu?
-È proprio lei, rispose Stella mentre si gustava quell'abbraccio e pensava che finalmente il Winx club era di nuovo al completo.
La seconda ad essere chiamata fu Musa, in quel momento quando bussò, Flora si staccò da Bloom e si mise in disparte per permettere alla sua amica di provare quello che aveva provato lei.
Non appena lo sguardo di Musa incontrò quello di Bloom, le parole le morirono in gola e le sue ginocchia cedettero, Stella prontamente la scorresse e mentre la accompagnava vicino il letto disse:
-Musa non preoccuparti, non è uno scherzo, è proprio lei.
Al che Musa si tuffò tra le sue braccia e pianse tutto lo stress e la paura accumulata negli anni.
Quando si ricompose, alla porta c'era Tecna, che senza perdere tempo si avvicinò a Bloom e la strinse tra le braccia non senza versare litri di lacrime.
Poco dopo Stella aprì la porta e annunciò.
-Ed ora l'ultima ma non per importanza, e con questa frase entrò Aisha che vide prima le ragazze comodamente sedute sul divanetto di Stella, poi la osservò stranita, ma quando il suo sguardo scrutò quel familiare rosso dei capelli di Bloom e corse verso di lei abbracciandola molto forte fin quando anche le sue lacrime non furono prosciugate.
Così ora le 4 ragazze erano sedute sul letto insieme a Bloom e la stavano bombardando di domande, ma l'unica cosa a cui riusciva a pensare era Stella.
Le ragazze si resero conto che qualcosa non andava in lei quando iniziò a respirare velocemente, osservava la stanza come se stesse cercando qualcosa e i suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime, ma proprio in quel momento entrò Stella che portava un grande vassoio con tante leccornie, ma appena vide Bloom impanicata e le ragazze che cercavano di calmarla, lasciò volare il vassoio sul primo tavolino che vide e si fiondò ad abbracciare la sua amica ormai in una piena crisi di panico.
Stella in pochi minuti riuscì a calmare Bloom che ora le dormiva beatamente tra le braccia e raccontò a grandi linee quello che era successo nelle scorse settimane.
Le ragazze dopo aver ipotizzato e parlato su cosa fosse successo a Bloom, decisero di ritornare alle proprie famiglie.
-Ragazze vi chiedo solo un paio di cose: iniziò Stella prima che le ragazze se ne andassero dalla stanza.
-La prima è di non dire a nessuno di lei, non è ancora pronta per il mondo là fuori, e la seconda, invece, potrò sembrarvi troppo dura, ma non presentatevi qua senza una mia chiamata, voglio prima assicurarmi che Bloom c'è la faccia, continuò Stella ormai con le lacrime agli occhi.
Le Winx capirono subito e salutarono Stella dolcemente e con apprensione.
Passarono 3 giorni, e Stella poté dire che erano i peggiori della sua vita, si perché quando pensavano che Bloom fosse morta, soffriva solo lei, invece così, con Bloom reclusa in quel letto, che rifiutava ogni cosa, non preferiva neanche una parola e piangeva tutto il giorno, non solo Stella soffriva ma soprattutto Bloom, e questo la stava uccidendo.
Così Stella quella sera, decisa più che mai a scoprire cosa avesse Bloom si stese insieme a lei e non la lasciò andare neanche un secondo ipotizzando gli scenari più assurdi, ma nessuno combaciava con la causa del dolore di Bloom.
Era notte fonda quando Stella fu svegliata da una Bloom urlante tra le sue braccia, appena Bloom aprì gli occhi e capì di essere al sicuro, si lasciò andare in un forte pianto che finalmente la calmò e le ritornò anche la voce, seppur un filo ma c'era.
Stella apprensiva chiese cosa avesse sognato e la risposta di Bloom la lasciò interdetta.
-Stella mi dispiace, mi dispiace così tanto ma io, io non ti ho detto la verità.
Stella le rispose che c'era tutto il tempo per dirle la verità e non si doveva preoccupare minimamente perché lei ci sarà sempre, qualsiasi cosa succeda.
Bloom commossa da quelle parole l’abbracciò.
-Stella, la cicatrice che ho sulla schiena, non è stata fatta da Icy, ma dal drago, dal mio drago, ed è stata la mia punizione per averla uccisa, io ho ucciso Icy, ma non volevo, è solo che ero troppo debole e non sono riuscita a controllare il mio potere, lei cercava di togliermelo ed io non riuscivo a tenerlo dentro, allora l'ho rivolto verso di lei, e tutto quel potere l'ha sovrastata e uccisa, ma io mi volevo solo difendermi, non ucciderla, allora il drago è uscito dalla mia anima e mi ha parlato, dicendo che chi lo portava doveva avere il cuore nobile e puro e non macchiato di sangue, io ho provato a spiegare ma lui ha ruggito forte e ha iniziato a girarmi intorno fin quando non è rientrato dentro di me, bruciandomi la schiena.
Non ho idea di quando tempo sia passato ma ho urlato dal bruciore per settimane o mesi, quando ho iniziato a capire dove mi trovassi ero in una grotta e cercando di uscire ho trovato un lago, allora ho pensato che se mi fossi tuffata il bruciore sarebbe cessato e così ho fatto, ma non appena ho toccato l'acqua, questa è evaporata tutta.
Poi non ho idea di quanto ci ho messo ma sono riuscita ad uscire da lì e ho iniziato a vagare fin quando non ho riconosciuto lo stemma di Solaria allora ho iniziato a chiedere di te e mi hanno detto che abitavi in questo palazzo.
Stella era senza parole, non avrebbe mai pensato ad una cosa del genere, e vedendo Bloom così impaurita, la avvolse nella coperta e strinse ancora di più tra le sue braccia quel batuffolo della sua migliore amica.
-Bloom tu sei la fata più potente e buona dell'universo, il tuo cuore è d’oro e non devi minimamente pensare che sia colpa tua, tanto meno scusarti, perché il fuoco che è dentro di te, è la tua anima vitale, e anche se ha scelto di punirti, tu sei ancora qui, qui con me, ed è tutto quello che importa.
Stella iniziò con un tono normale per poi scendere fino ad un flebile sussurro e l'ultima cosa che percepì Bloom prima di addormentarsi è stato un dolce bacio sulla fronte da parte di Stella.
Con gli occhi di Bloom che si chiudevano quelli di Stella iniziarono a far sgorgare fiumi di lacrime, e pianse fino ad addormentarsi, con la sua piccola migliore amica tra le braccia, è vero non si passavano molto, solo 1 anno e mezzo però per Stella in quel momento era come se fosse una piccola bambina che andava protetta dal mondo intero.
Il giorno successivo quando si svegliarono e dopo aver fatto un abbondante colazione, Stella decise che Bloom poteva provare almeno ad alzarsi, dato che da 1 mese era nel letto.
Dopo aver chiamato i medici, che visitarono Bloom e dissero che le sue condizioni stavano notevolmente migliorando, grazie alle cure di Stella, e che poteva fare piccole passeggiate, sempre con qualcuno vicino, ma di questo non dovevano preoccuparsi dato che Stella non la lasciava mai da sola, neanche per un attimo.
Invece per il suo potere doveva ancora aspettare prima di provare ad utilizzarlo.
Quando i medici lasciarono la stanza, Bloom si sedette sul bordo del letto facendo penzolare i piedi avanti e indietro, come se volesse appurare di saperli ancora usare.
Quando li poggiò per terra, ebbe un brivido lungo le gambe e afferrò saldamente le braccia di Stella che era davanti a lei.
Stella le mise le mani sotto le braccia e l'aiutò ad alzarsi in piedi, ma il primo tentativo fallì miseramente, dato che Bloom perse l'equilibrio e cadde all'indietro sul letto, trascinandosi anche Stella.
Appena caddero, Stella subito si rialzò preoccupata per Bloom, ma la sua preoccupazione svanì quando vide Bloom ridere di gusto, e capì quanto veramente le era mancata quando si emozionò vedendola ridere.
Il secondo tentativo andò meglio, anche se gran parte del peso di Bloom era sorretto da Stella, riuscirono a fare il giro della stanza quando Bloom iniziò a barcollare allora Stella la accompagnò al letto.
-Bloom se continui così tra qualche giorno sarai in grado di camminare da sola, disse Stella euforica mentre si sedeva accanto a Bloom e le passava una mano sulla schiena, al ché Bloom le fece una richiesta.
-Voglio andare a trovare i miei genitori.
-Va bene Bloom, ma se posso consigliarti, conviene prima andare a Gardenia e poi su Domino, disse Stella.
-Hai ragione, così magari possiamo fermarci su Domino per qualche giorno? Chiese Bloom speranzosa.
-Certo che possiamo Bloom, io adoro stare su Domino, rispose Stella di rimando.
Il fatidico giorno arrivò, e Stella stava sorreggendo Bloom, che dopo aver attraversato gran parte del palazzo era senza fiato e si fermarono poco prima di arrivare all’ingresso principale, dove stavano aspettando un’auto che le avrebbe portate sulla terra.
L'auto arrivò e Stella mise Bloom sul sedile anteriore mentre lei fece il giro e si mise alla guida.
Fece fare a Bloom un lungo giro turistico, passando per i più belli luoghi di Solaria, e poté vedere lo stupore nei suoi occhi, ogni volta che vedeva qualcosa, qualsiasi cosa, d’altronde era stata rinchiusa in una grotta per più di 7 anni, è normale che si stupisca del mondo, pensò Stella osservandola.
In poco tempo arrivarono a Gardenia e per fortuna Bloom non ebbe grossi problemi con il teletrasporto.
Erano parcheggiate davanti la porta di casa di Mike e Vanessa e stavano trovando soltanto la forza per entrare.
Quando si trovarono di fronte la porta, Stella poté sentire il cuore di Bloom battere all'impazzata e le strinse ancora di più la mano, cercando di passarle la sua forza.
Il campanello venne suonato e Mike andò ad aprire la porta rivelando un uomo molto provato dal dolore e con i primi segni della vecchiaia visibili sul viso.
Mike era rimasto lì a fissare le 2 ragazze fin quando Bloom non sussurrò il suo nome, allora si fiondò su di lei e l'abbracciò fino a stritolarla, in quel momento dal piano di sopra scese Vanessa che vedendo Stella e poi Bloom, sentì un leggero mancamento che venne fermato dall'amore verso quella bambina che tanto aveva amato, subito corse verso di lei e finalmente la abbracciò, lasciando uscire tutte quelle lacrime represse.
La giornata passò tra lacrime e abbracci, ma finalmente erano di gioia e non di dolore.
Arrivata la sera, decisero di rimanere lì a dormire, allora quando Mike disse che la stanza degli ospiti era pronta per Stella, dalla bocca di Bloom uscì un verso di terrore mentre i suoi occhi si dilatavano e iniziavano a riempirsi di lacrime.
Stella avendo capito la situazione, tranquillizzò i genitori di Bloom dicendo.
-Bloom non preoccuparti, non ti lascio da sola, dormo con te, va bene?
Bloom con gli occhi pieni di lacrime si strinse a Stella e insieme si diressero verso la sua stanza.
Inutile dire che Bloom in meno di 2 minuti crollò tra le braccia di Stella, e in quel momento entrarono Mike e Vanessa, che chiesero cosa fosse successo dato che prima avevano omesso molti particolari.
Quella notte Mike e Vanessa fornirono serenamente per la prima volta in 8 anni sapendo che la loro figlioletta stava bene e dormiva tranquillamente nella stanza di fianco.
Il giorno dopo, dopo un abbondante colazione, e gli infiniti ringraziamenti a Stella per aver salvato Bloom, le ragazze partirono alla volta di Domino.
Durante il viaggio Bloom si addormentò sul sedile e Stella guidò in un rigoroso silenzio fino alla volta di Domino, certo se Bloom fosse stata sveglia il viaggio sarebbe stato molto più divertente, ma non poteva lamentarsi, come poteva farlo? Aveva appena ritrovato la sua migliore amica.
Quando Bloom si svegliò erano appena arrivate di fronte il castello e Stella con un incantesimo la mascherò rendendola irriconoscibile e si inoltrarono dentro, senza problemi dato che ormai le guardie conoscevano bene Stella, soprattutto dopo la sfuriata di molti anni prima.
-Io sono Stella, principessa di Solaria, Winx, fata guardia, e soprattutto, la migliore amica di Bloom, levatevi dai piedi e fatemi entrare, ORA.
Quando entrarono nella sala del trono e fortunatamente videro solo Oritel e Marium, Stella disse loro di bloccare la stanza perché stava per dire loro informazioni molto private.
Naturalmente i reali acconsentirono e chiesero chi fosse la ragazza che era con lei.
Quando la stanza fu sigillata, ed erano rimasti loro 4, Stella si avvicinò a Bloom e con un piccolo gesto della mano le tolse l’incanto che la mascherava.
Entrambi i sovrani rimasero immobili davanti alla vista delle 2 ragazze, gli occhi che pian piano si riempivano di lacrime e il cuore che traboccava di emozioni.
Oritel fu il primo a muoversi e dopo il primo passo incerto corse verso la figlia, stringendola tra le braccia e manifestando i suoi sentimenti.
Bloom era letteralmente nascosta da suo padre, certo, lui era fisicamente più grande di lei, ma lei sembrava essere più minuta di quanto lasciata anni prima.
Il re non voleva lasciare quel piccolo corpo, ma quando un rumore secco e la voce preoccupante di Stella giunsero alle sue orecchie si destò di voltare lo sguardo vedendo Stella che teneva una quasi incosciente Marion tra le braccia.
-Ti prego Stella… dimmi che è lei… sussurrò la regina strozzata dalle lacrime, ma Bloom interruppe tutti quanti, correndo tra le braccia di sua madre a terra.
Amava entrambi i suoi genitori, ma l’abbraccio che può darti una madre è unico, così già destabilizzata da tutte le emozioni, si lasciò andare in un disperato pianto, che contagiò sua madre e perfino Stella.
Oritel era al lato della stanza, volendo lasciare quel momento alle sue amate donne, e fremeva di una voglia di andare a chiamare anche la sua primogenita per godere anche lei del momento, ma sapeva che l’unica cosa che avrebbe potuto spostarla da quella stanza era la presenza di Bloom.
-Mamma… Daphne, sussurrò Bloom tra i singhiozzi alzando lo sguardo verso sua madre, che a differenza sua si era calmata.
-Tesoro, è qui, è proprio nella tua camera, vuoi andare da lei vero? Chiese la regina sapendo già la risposta.
Aiutò Bloom ad alzarsi e insieme a Stella iniziarono la loro salita verso la torre più alta del palazzo, la stanza di Bloom.
Ci misero molto tempo, date le precarie condizioni della più piccola, ancora più destabilizzata dalle forti emozioni che stava provando.
-Bloom, devi calmarti, o ti prenderà un infarto, scherzò la regina percependo il forte battito che aveva il cuore di Bloom.
-Sei emozionata per Daphne vero? Domandò Stella.
Bloom annuì in risposta e si sentì davvero sollevata, non sapeva descrivere bene la sensazione, ma era come se potesse sentire la felicità altrui, come se il mondo avesse ritrovato d’un tratto tutti i suoi colori, come chi, dopo anni di prigionia, aveva ritrovato finalmente la libertà, ed era esattamente quello che stava vivendo lei.
Le tre donne erano finalmente arrivate davanti la porta quando Bloom fece una richiesta.
-Posso entrare da sola?
Entrambe le sue accompagnatrici annuirono anche se la regina voleva davvero assistere al loro incontro.
La tremante mano di Bloom bussò tre volte contro la sottile parete che separava i due ambienti, ma non ricevette risposta, per un momento credette che fosse tutto un sogno, ma poi la forte presa di sua madre che le posava una mano sulla spalla mentre l’altra apriva lentamente la porta la destarono dai suoi pensieri.
-Andiamo Stella, raccontami come hai fatto a trovare Bloom, iniziò la regina rivolta all’altra fata presente lasciando così dello spazio per le sue due figlie.
Stella non sapeva come avrebbe reagito la regina sapendo che aveva tenuto Bloom quasi reclusa nel suo palazzo per tutto quel tempo, così accogliendo la sua richiesta, mentre si allontanava iniziò a parlare.
-In realtà è stata lei che mi ha trovato…
Bloom guardò la scena tra sua madre e la sua migliore amica, percependo dopo tanto tempo, la felicità, con questo pensiero, spinse ancora di più la porta, aprendola completamente, e si fece inondare dal familiare profumo della sua stanza, si guardò attorno molto attentamente, ma non trovò nulla di diverso, da come l’aveva lasciata quasi 8 anni prima, ma c’era qualcosa che non le tornava, dov’era Daphne.
Si addentrò nella stanza e conoscendo l’unico posto dove la visuale era occlusa, si diresse esattamente li.
La porta del terrazzo era aperta, un altro segno a favore della sua ipotesi, mentre si avvicinava poteva sentire sempre più l’agitazione in lei, il cuore le batteva forte nel petto tanto da farle male.
Arrivò alla sua metà e non riuscì a credere ai suoi occhi alla vista di quella donna, era come se non fosse mai cambiata, ma allo stesso tempo era completamente diversa, non sapeva cosa fare, il suo corpo si era pietrificato, perfino le sue lacrime erano bloccate nei suoi occhi.
Daphne sentì la sua presenza e si girò di scatto, pronta ad affrontare chiunque avesse violato la sua regola, nessuno poteva entrare in quella stanza, a parte pochissimi incontri con sua madre.
Appena gli occhi dell’ex ninfa si posarono sui suoi, dalle sue mani iniziarono a volare scintille mentre tutto il suo corpo veniva circondato da una chiara aura, Bloom aveva visto solo una volta quella trasformazione, e sapeva che sua sorella doveva essere davvero infuriata per evocarla così velocemente.
Daphne era forse troppo accecata dalla rabbia per capire che quella era la sua sorellina, iniziò a volare facendo brillare le sue mani di una luce intensa, Bloom voleva fare qualcosa, doveva farla, ma era bloccata, non riusciva a fare nulla, nemmeno parlare, la voce le era morta in gola.
Il colpo che Daphne stava caricando, potenzialmente mortale stava per lasciare le sue mani dirigendosi verso la più piccola, quando si fermò.
-CHI SEI? Chiese urlando, ma non ottenne risposta, così le puntò il colpo addosso, successe tutto in pochi secondi, il colpo che venne lanciato, con così tanta forza e precisione, venne abilmente sbalzato via da uno scudo di luce.
-Daphne, è lei, è Bloom, cercò di farla ragionare Stella.
-Non è reale, non può essere reale, io non posso cascarci di nuovo, è troppo doloroso, sussurrò Daphne cercando di auto convincersi, posando i piedi a terra mentre Stella che era davanti a Bloom, fece qualche passo in avanti per fronteggiarla.
-Daphne fidati di me, è lei, le disse abbracciandola, ma subito si ritrasse dal contatto andando vicino la sua sorellina.
-Bloom, sussurrò impercettibilmente mentre le sue braccia si stringevano attorno a quell’esile figura.
Fiumi di lacrime presero a scendere dai suoi occhi mentre i suoi singhiozzi erano ovattati dai capelli della rossa, che fino a quel momento era rimasta fissa, come se anche lei dovesse appurare che quella fosse la realtà.
Ma non appena i suoi sensi ritornarono collegati alla sua mente, il suo corpo si accasciò contro quello della sorella, che tanto che la stringeva non si rese subito contro.
Bloom aveva perso le forze ma i suoi sensi erano più svegli che mai, la vista di quel familiare biondo cenere, il profumo che emanava sua sorella che le inebriava le narici, il soffice tocco della sua pelle, il suono della sua voce, per Bloom quel momento era tutto, si rese conto che aveva provato quella fantastica sensazione solo qualche mese prima, quando aveva rivisto Stella dopo tutto quel tempo.
Non sapeva descrivere come si sentiva, era come un forte peso che si sollevava dal petto, la mente che si liberava dall’oscurità, il cuore che poteva di nuovo battere forte, il formicolio allo stomaco, le lacrime di gioia che scendono dagli occhi, le labbra che si curvano in un sorriso che non accenna a placarsi, tutto questo, concentrato e racchiuso in un unico momento.
E lì Bloom, tra le braccia di sua sorella, con la sua migliore amica che vegliava su di lei, la sua famiglia e i suoi amici al sicuro, capì che era finalmente uscita da quell’incubo in cui si era trovata, e che quindi, poteva crearsi una nuova vita, la sua nuova vita.
   
 
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