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Autore: Rohhh    26/01/2022    2 recensioni
Ashley ha 21 anni, vive con gli zii da quando ne ha 8 perchè ha perso i genitori in un incidente e lavora nel ristorante dello zio in attesa di trovare la sua strada. la sua vita adesso è tranquilla e lei crede di essere diventata immune ai cambiamenti dopo la tragedia che ha vissuto. Un giorno, però, a casa arriva un nuovo inquilino, Matt, che le dimostrerà che ci si può ancora sconvolgere positivamente per qualcosa che cambia.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Ciaoooo!!!

Altro capitolo e anche stavolta sono riuscita a non fare passare dei secoli. Spero che questa scia di ispirazione duri un bel po' in modo da portarmi avanti con la storia.

Questo capitolo segna una ripartenza e spero che vi piaccia.

C'è un piccolo disclaimer sotto per precisione.

Buona lettura e grazie a tutte!


CAPITOLO 14 - DOVE ERAVAMO RIMASTI

 

"Ashley, tutto bene? È un po' che non ti fai sentire neanche con un messaggio, io e tuo zio eravamo preoccupati!" 

La voce cristallina di Katya giunge lontana all'orecchio di Ashley, disturbata dai rumori esterni di una grande città in movimento.

"Non ci sentiamo da sole quattro ore!" obietta sua nipote, infastidita, mentre ha appena rischiato di spaccarsi la faccia scivolando su una pozzanghera fangosa che non aveva minimamente visto e che l'ha inzuppata fino ai polpacci.

Forse dovrebbe rallentare ma l'adrenalina che ha in corpo fa muovere le sue gambe come delle saette.

"Beh, di che ti meravigli? Dovresti saperlo ormai che se non ci dai segni di vita per piú di un'ora noi valutiamo seriamente l'ipotesi di chiamare la polizia o tutti gli ospedali della tua zona!" ribatte Katya tutta pimpante, la sua voce è elettrica e sembra irragionevolmente sú di giri.

"Già, lo so bene infatti" conferma piatta, sbuffando.

In quegli otto mesi di vita lontana da casa ha avuto ben modo di sperimentare il livello esagerato di iperprotettivitá dei suoi zii.

"E allora? Come mai non ti sei fatta sentire?" insiste sua zia, mettendo a dura prova i suoi poveri nervi, già piuttosto scossi da quella giornata sconvolgente.

"Sono stata impegnata, zia!" puntualizza secca e un po' acida, il telefono rischia di volarle dalla mano mentre tenta di domare il suo ombrello, impazzito a causa del vento e della pioggia scrosciante, e di evitare che si disintegri, lasciandola esposta all'acqua più di quanto già non sia .

Forse non sarebbe un male se gettasse via il cellulare in effetti, vista la pessima qualità di quella conversazione.

Non ha detto una bugia a Katya, ha avuto una cosa molto importante da fare nelle ore precedenti alla sua corsa sotto un insolito acquazzone di metà giugno.

Che poi è anche il motivo per cui sta scorazzando freneticamente sotto la pioggia, di sera, e tra strade e viali che conosce a malapena.

"Sei a casa, quindi? Sono già le 8 di sera!" domanda ingenuamente sua zia ed Ashley per un attimo tentenna.

"Sì, certo!" mente spudoratamente ma la sua esitazione la distrae e per poco a un incrocio una macchina non la mette sotto, in mezzo a quel traffico assurdo.

Il suono del clacson giunge prepotente pure dall'altra parte del telefono.

Katya aggrotta le sopracciglia "Ne sei sicura? Ho appena sentito un gran frastuono, era una macchina?" chiede sospettosa.

"Ehm, sì, è perché sono in balcone!" prova a salvarsi in calcio d'angolo, col cuore a mille per lo spavento.

Odia dire frottole ai suoi zii ma è nei casini fino al collo e non devono saperlo per il momento.

"Ma non sta piovendo da voi? Avevo visto il meteo, prima!" non si arrende Katya, la sua perseveranza è invidiabile.

"Lo sai che le previsioni del tempo non sono mai attendibili" 

Ennesimo sgambetto schivato.

Per quanto ancora riuscirá a sostenere quell' interrogatorio di terzo grado?

"Ma pensa un po'! Beh comunque l'importante è che state bene. Non vedo l'ora di vederti tra tre giorni, cucciola mia!" dice con dolcezza ed Ashley si ammorbidisce nonostante tutto.

"Anche io, Katya. Ora però dobbiamo preparare la cena, è tardissimo, scusa ma devo staccare!" cerca di tagliare corto e finalmente Katya non insiste oltre.

"Ok, tesoro! Buona serata a te e Thomas! Vi adoro! Baci!" conclude ed Ashley rallenta un po' per poi fissare lo schermo bagnato del telefono con aria assorta.

"Sì, davvero una bella serata" borbotta tra sé e sé, poi si aggiusta sulle spalle il pesante zaino che trasporta.

I suoi capelli rossi grondano di acqua, ha i vestiti zuppi e le gambe sporche di fango.

Qualche signora le lancia uno sguardo di disapprovazione da sotto gli ombrelli, chissà cosa pensano di lei.

In realtá non gliene frega niente.

Poteva andare di certo meglio ma nonostante tutto si sente leggera come non le capitava da tempo.

Si ferma un attimo a consultare una mappa della città sul telefono e degli appunti scritti su un foglio di carta umidiccio.

Controlla i nomi delle strade sui cartelli, volta a destra e poi tira dritto per qualche metro per poi infilarsi in una traversa stretta e molto più tranquilla rispetto al grande viale che ha attraversato prima.

Non c'è quasi nessuno a quell'ora in giro e l'unico rumore che adesso sente è il ticchettare della pioggia sui tetti e sulle auto parcheggiate.

Un senso di calma si propaga in lei.

Fa qualche passo e finalmente scruta un portoncino scuro, anonimo in mezzo a tanti altri.

Dalla finestra, dietro le tende serrate, scorge un bagliore luminoso, segno che è presente qualcuno in casa.

Si arresta, le braccia le cedono di colpo, il suo ombrello con le stecche mezze distrutte rimane giù, lei continua a bagnarsi sotto la pioggia ma tanto era già tutta inzuppata.

Davvero curioso che molti dei suoi momenti importanti siano caratterizzati dalla pioggia d'estate, ora che ci pensa.

Tira un profondo respiro e il suo cuore accelera.

È arrivata e non ha altre alternative.

Ha bisogno di aiuto.

Mentre osserva quel portone chiuso, d'un tratto le passano davanti agli occhi i mesi trascorsi, a cominciare da quell'ottobre che ha sconvolto la sua routine.

Ricorda tutto in una serie di flashback.

 

I primi giorni dopo il trasferimento erano stati terribili.

Come previsto da Ellie, si ritrovava da sola per lunghe ore del giorno.

Thomas si era dedicato anima e corpo a imparare il suo nuovo lavoro e ritornava a casa solo in serata, lei invece, tormentata dalla lontananza da casa e dalla solitudine, si abbandonava ai sensi di colpa per quello che era successo con Matt il giorno prima di partire.

Lui le mancava da morire e per un periodo non era riuscita nemmeno a baciare Thomas o peggio ancora a farci l'amore.

Ogni volta che il suo fidanzato provava a coccolarla o a stringerla lei rivedeva il viso di Matt e avvertiva la sensazione nitida delle sue labbra che la baciavano.

La città era grande, frenetica, piena di gente che non conosceva e di rumori a ogni ora del giorno.

Loro per fortuna abitavano in una zona residenziale piuttosto tranquilla e carina ma le mancava il rumore del mare, la risata di suo zio, i pettegolezzi con Katya, i volti della gente amica.

Tutto, in pratica.

Poi, ad un certo punto, l'istinto di sopravvivenza aveva prevalso e pian piano aveva cominciato ad adattarsi alla novità.

Aveva fatto lunghe passeggiate per imparare a conoscere le nuove strade, impiegato il tempo ad arredare la nuova casa, fin troppo spoglia, si era dedicata alle sue creazioni, aveva lasciato alcuni curriculum in ristoranti e pasticcerie della zona.

Anche il suo rapporto con Thomas era migliorato. 

Una volta che lui era diventato più sicuro nel suo lavoro, aveva smesso di essere un fidanzato assente e preso solo dai doveri, e la loro relazione ne aveva giovato.

Sembravano andare di nuovo d'accordo, lui le raccontava tutto del lavoro, cucinavano insieme, parlavano molto e lentamente si erano riavvicinati anche fisicamente.

Per alcuni mesi le cose erano parse andare a gonfie vele ed Ashley si era convinta di aver fatto la scelta giusta.

A Natale era ritornata a casa per un breve ma intenso periodo di vacanza.

E da lì il suo fragile castello di carta aveva ricominciato a vacillare.

Rivedere il suo paese, Ellie e i suoi amici, gli zii e il resto le aveva fatto comprendere di non aver ancora del tutto reciso il cordone ombelicale col passato.

Thomas sembrava non bastare più.

Matt non c'era stato.

Katya le aveva raccontato che lui avrebbe trascorso il Natale con sua madre per poi fare rientro direttamente in città per gli esami.

Aveva inoltre saputo che da poco stava frequentando una collega di corso e la cosa, anzi, aveva fatto piacere ad Ashley.

Era giusto che lui andasse per la sua strada così come stava facendo lei.

Come promesso non si erano più cercati né sentiti e quella città era troppo grande perché ci fossero alte probabilità che si incontrassero fuori per caso.

Alla fine Ashley aveva avuto l'impressione che ciò che aveva provato per lui fosse stato solo ingigantito dai suoi problemi con Thomas, un'illusione e niente più.

Ellie e Derek erano più affiatati che mai ed Ashley aveva quasi finito per invidiarli.

Lei un rapporto così non ce l'aveva più, o forse, non l'aveva mai avuto.

La ripartenza era stata devastante ed Ashley era piombata in una profonda tristezza.

Si sentiva troppo giovane e non pronta per quella vita che non le sembrava appartenere.

Teneva a posto la casa, cucinava, faceva la spesa ma...di lei cosa ne era rimasto, dei suoi sogni, della sua vita precedente, dei suoi 21 anni?

Spinta da un senso di rivalsa si era iscritta a un corso di design per interni e nel frattempo aveva iniziato un part time in una gelateria dove si era trovata molto bene.

Aveva riacquistato l'indipendenza economica e la fiducia in se stessa e finalmente aveva ricominciato a sentirsi attiva e viva.

Il suo cambiamento però non era piaciuto a Thomas.

All'inizio si era lamentato del fatto che lei trascorresse troppo tempo presa dai suoi impegni e hobby e che non avesse più tempo per lui o per la casa.

Lei all'inizio se la prendeva e ci litigava poi lo aveva semplicemente ignorato e i due si erano gradualmente allontanati a vicenda.

Ad aprile Ashley aveva compiuto 22 anni, si sentiva soddisfatta dei progetti che stava seguendo ma la sua vita privata era una completa disfatta.

Lei e Thomas vivevano praticamente come due estranei in casa, si parlavano di rado, la sera ogni scusa era buona per sgattaiolare a dormire e il sesso tra loro era diventato inesistente.

La cosa grave era che a lei stava bene così, non le importava più di Tom e di cosa facesse, per quanto le riguardava poteva anche trovarsi un'amante e lasciarla in pace e così, più passavano i giorni e più si rendeva conto che si stava rinchiudendo in una gabbia di infelicità.

La consapevolezza era cresciuta sempre più in lei finché con la fine di maggio e l'arrivo di giugno e della bella stagione, si era sentita fiorire dentro una nuova vitalità.

Con Thomas era finita, punto e stop.

E stavolta non avrebbe concesso nessun' altra possibilità a quella storia morta da tempo.

Voleva essere libera,  riappropriarsi dei suoi tempi e dei suoi spazi, della sua vita.

Quei mesi erano stati utili, alla fine, proprio come aveva previsto.

Era maturata, aveva più chiari i suoi obiettivi, era riuscita a sopravvivere lontana da casa e senza l'aiuto dei suoi cari, non era più la ragazzina insicura di un tempo.

Si sentiva forte e prendere quella decisione non le era sembrato più facile.

Aveva deciso di organizzare con calma il giorno in cui avrebbe lasciato Thomas ma poi gli eventi avevano preso una piega inaspettata..

L'ennesima discussione con Tom, la sua disapprovazione per ciò che stava costruendo e sulla passione per il design che stava seguendo, la sua arroganza e spocchia, l'avevano fatta esplodere all'improvviso, come un fiume che non regge più le piogge.

Così, nel tardo pomeriggio di quel giorno di metà giugno, aveva messo in uno zaino ciò che riteneva indispensabile e aveva piantato in asso Thomas.

Per sempre.

Libertà, finalmente.

Tutto molto bello ma la sua irrazionalità aveva mostrato le conseguenze poco dopo.

Si era trovata a vagare per la città senza sapere dove andare.

Non poteva tornare a casa dagli zii perché la aspettavano tra tre giorni, sarebbe dovuta tornare da sola per anticipare le vacanze estive mentre Thomas sarebbe rimasto in città.

Aveva già prenotato il treno, a casa sapevano tutto e anticipare improvvisamente il rientro sarebbe stato alquanto sospetto.

E lei per adesso non voleva dirlo a Katya.

Era stato tutto cosi improvviso che non aveva studiato una strategia adatta per quella rivelazione che le avrebbe spezzato il cuore.

Lei adorava Thomas e non voleva darle un dispiacere, doveva prendersi del tempo per dirlo con calma.

E così si era ritrovata dove era adesso, sotto la pioggia e davanti a un portone.


Disperata e senza un tetto, con la pioggia improvvisa che si era scatenata tanto per non farle mancare niente, si era ricordata dell'unica persona amica in quella città.

Matt.

Non lo sentiva da una vita e aveva persino perso il suo numero di telefono da quando il suo si era rotto e lo aveva cambiato.

Si era ricordata però che una volta sua zia si era fatta scappare l'indirizzo di casa sua mentre parlavano del più e del meno.

Ashley non conosceva quella zona e presto aveva finito per non pensarci più.

Facendo uno sforzo di memoria era riuscita a ricordare, le sue gambe avevano cominciato a muoversi rapidamente e con l'aiuto di una mappa sul telefono era riuscita ad arrivare alla meta.

Si avvicina passo dopo passo all'abitazione, legge il nome alla porta e ha la conferma di essere nel posto giusto, sospira, mette da parte il suo orgoglio, e solleva la mano per suonare il campanello.


Matt sobbalza al suono della porta.

Ha appena ordinato una pizza cinque minuti prima ed è materialmente impossibile che sia già pronta in consegna.

Aggrotta le sopracciglia, abbandona il divano e si accinge sbuffando a scoprire l'autore di quella presunta scocciatura.

"Chi è?" domanda annoiato prima di aprire.

"Matt! Sono io!" fa eco una voce flebile dall'altra parte, è così incerta che lui non capisce subito.

"Chi?" Insiste, poggiando l'orecchio alla porta.

"Matt sono Ashley!" ripete lei, stavolta più forte e lui non riesce a credere a ciò che sente.

Quella voce la riconosce ma gli sembra impossibile.

Forse ha le allucinazioni.

Di scatto apre la porta e se la trova davanti senza alcun preavviso.

È davvero lei.

"Ashley…" mormora confuso, con la fronte contratta e un'espressione di grossa sorpresa mista a incredulità sul volto.

Lei per un attimo rimane pietrificata.

Non lo vede da otto lunghi mesi ma lui è rimasto lo stesso, con i suoi capelli fluenti, l'aria scanzonata e quello sguardo che trafigge.

"Matt...scusami, non volevo disturbarti e so che non dovevamo più vederci ma...io non so dove altro andare...tu sei l'unico che può aiutarmi" gli spiega velocemente con un nodo in gola e gli occhi imploranti.

Matt è sconvolto, la osserva.

Ashley è completamente bagnata, ha in mano un ombrello sgangherato che non deve essere servito a molto viste le sue condizioni, i suoi capelli gocciolano e ha le scarpe sporche di fango.

Come diavolo ha fatto a ridursi così?

"Entra, presto" le dice soltanto, senza chiederle altro.

Lei oltrepassa la soglia con discrezione, appoggia l'ombrello per terra e si toglie lo zaino dalle spalle.

Sta combinando un casino sul pavimento e si vergogna da morire.

"Che ti è successo? Che ti ha fatto quel deficiente?" chiede Matt d'istinto mentre le va a prendere un asciugamano pulito per tamponare il viso e i capelli.

È preoccupato e la voce rotta di Ashley l'ha messo in allarme.

"Non è stato lui…- sussurra Ashley mentre si friziona i capelli, poi si ferma e solleva lo sguardo, fiera - ho lasciato io Thomas...me ne sono andata" dichiara seria e decisa, fissandolo con una determinazione negli occhi che Matt non le ha mai visto prima.

C'è un cipiglio nuovo in lei, è la stessa di prima, forse con i capelli lunghi qualche centimetro in più ma...sembra un'altra persona.

Matt non sa cosa rispondere, l'ultima volta che si sono visti si sono scambiati dei baci colpevoli di cui per tempo si è chiesto il senso e il significato e ora...sembra passata un'eternità da quel giorno.

"Alla fine ho mantenuto la promessa, Matt...non mi sono rassegnata...quando ho capito che era davvero finita ho chiuso e adesso sono libera - dice convinta con un timido sorriso sulle labbra e i polmoni pieni della libertà conquistata - è così bello rivederti, tu...mi sei mancato da morire" confessa poi in un attimo di debolezza.

Ora che è di fronte a lui si chiede come abbia fatto tutto questo tempo a pensare di poter rinunciare a lui, al suo sorriso, alle sue parole, alle chiacchierate insieme.

Certo, non sono più gli stessi e tante cose sono cambiate nel frattempo ma... è lì, con lui e intanto le basta quello.

Matt ascolta le parole di Ashley e il suo cuore si scioglie.

Nonostante i mesi passati, rivederla è un colpo nell'anima, risveglia ricordi e sensazioni che aveva sepolto chissà dove.

Si avvicina e la stringe a sé, senza curarsi di bagnarsi i vestiti a contatto con quello della ragazza 

"Mi sei mancata anche tu" sussurra, e lei sospira e ricambia l'abbraccio.

Tornano alla realtà dopo quei secondi di tenerezza.

"Ti ho bagnato la maglietta e a terra è un disastro...continuo a combinare casini ovunque...pulisco io tranquillo" si affretta a dire dopo aver abbandonato le sue braccia, guardandosi in giro.

L'appartamento di Matt è un piccolo monolocale, l'ingresso è su un salone che forma un ambiente unico con la cucina e lateralmente intravede una stanza semi aperta con un letto matrimoniale ben rifatto.

Una sistemazione accettabile per uno studente fuori sede.

"Non ti azzardare a pulire! Faccio io, piuttosto tu dovresti farti una doccia tiepida, è giugno ma sei fradicia da chissà quanto, rischi di prenderti una malanno se non ti cambi e asciughi. Ti preparo il bagno" le propone senza voler sentire altre ragioni ed Ashley sorride.

Si sente finalmente protetta e a suo agio con lui, poi però le sovviene di colpo un dubbio.

E se ci fosse la sua ragazza?

In fondo non sa se Matt sia ancora impegnato e non vuole intromettersi nella sua vita privata.

"Senti, Matt, a me basterà un angolino per terra giusto per dormire, non voglio dare fastidio alla tua ragazza" precisa subito visibilmente in imbarazzo ma Matt ridacchia.

"Tranquilla, non c'è nessuna ragazza"

"A Natale Katya mi aveva accennato al fatto che ti stessi vedendo con qualcuna" azzarda mentre Matt prende uno straccio per pulire.

"Già ma non era una cosa davvero seria e poi è finita" risponde lui schietto senza aggiungere troppi particolari - puoi rimanere quanto vuoi, io dormirò sul divano, tu puoi prendere il mio letto".

"Ti ringrazio...mi hai salvato la vita" gli dice a  quel punto, con un tono di voce dolcissimo, lui sorride e le fa solo un cenno col viso.

"Metti le tue cose di là, fa' come se fossi a casa tua. Ah, avevo appena ordinato una pizza per cena ma se sei d'accordo ne faccio aggiungere una per te" 

"La pizza andrà benissimo" risponde, poi si avvia verso la sua camera, poggia lo zaino a terra e ne estrae una maglia a maniche corte e degli shorts comodi di cotone per cambiarsi.

Si guarda ancora intorno per l'ennesima volta.

Le ci vorrá un po' per realizzare che ha davvero preso quella svolta.

Non dovrà più sopportare Thomas né nessun altro.

È libera.

Fino al giorno prima dormiva con lui in quel letto gelido ma da quella sera tutto sarebbe cambiato.

"Però, sei un tipo ordinato! La tua casa è impeccabile!" Commenta mentre si avvia in bagno, tra loro l'atmosfera è molto più rilassata adesso.

"Credevi il contrario? Potrei quasi offendermi o pensi che noi maschi siamo tutti una mandria di trogloditi incapaci di tenere in ordine una stanza?" obietta lui per poi togliere dalla tavola dei libri e sistemare la tovaglia per la cena con quell'ospite che più inaspettata non si può.

Ashley ridacchia "Beh non proprio tutti…ma quelli ordinati sono proprio sexy" osa dire con aria provocante prima di chiudersi in bagno, ormai sembrano tornati di colpo alle loro solite battute e conversazioni, come se il tempo non fosse mai trascorso.

Matt la vede sparire dietro la porta e sospira.

C'è Ashley dentro il suo bagno!

È tutto così surreale e imprevisto che non sa come prenderla e ha troppa confusione in testa.


"E così l'hai mollato in tronco? Wow, complimenti!" commenta Matt dopo che Ashley gli ha raccontato come ha lasciato Thomas e di conseguenza si è trovata in mezzo alla strada.

"Grazie...e comunque, dubitavi forse del fatto che non ci sarei riuscita?" ribatte lei, un po' stizzita ma sorridente, mentre addenta affamata una fetta di pizza.

Ha i capelli asciutti e puliti e si è cambiata, sente il rumore rilassante della pioggia che picchia fuori dalla finestra e si trova in compagnia di una persona fidata.

Non potrebbe stare meglio di così.

"Beh, la scorsa estate non mi hai dato modo di pensarlo. Eri così convinta di questa convivenza che la difendevi a costo di starci male!" le fa notare, riaccendendo dei ricordi spiacevoli.

"La scorsa estate ero una ragazzina immatura e insicura ma...nella vita si cresce e questa esperienza lontano da casa mi ha cambiata, è stata utile e...adesso ho potuto scegliere in maniera consapevole." ribadisce sicura, Matt la fissa incuriosito e affascinato.

È ancora più bella con quella nuova aria determinata e combattiva e si scopre ancora vulnerabile al suo fascino.

La scruta coi suoi occhi di ghiaccio e lei rabbrividisce.

Per un attimo c'è una strana tensione tra loro che ricorda qualcosa di già vissuto.

"E tu invece, tutto bene con gli studi? Come ti sei trovato qui?" chiede, distogliendo lo sguardo per evitare di bruciarsi.

Non può provare ancora qualcosa per lui dopo tutto quel tempo, è escluso.

Ha appena lasciato Thomas e non ha intenzione di ricacciarsi in paranoie sentimentali o di nominare la parola Amore per un bel po'.

"Si, ho già dato qualche esame e adesso sono in pausa estiva. Mi godo un po' di meritato riposo. Tornerò da tuo zio a lavorare comunque" le fa sapere e lei sussulta.

Non ci aveva proprio pensato, sembra che lentamente tutto stia tornando proprio come un anno prima, ma stavolta sono loro ad essere cambiati, stavolta è tutto diverso.

"Oh, allora ci vedremo a casa! Come un anno fa" osserva e Matt la guarda, condividendo le sue stesse preoccupazioni.

"Già, come un anno fa"

Ashley sorride, non sa se è un bene o un male avere di nuovo Matt tra i piedi ma non è il momento di chiederselo.

Lo aiuta a sparecchiare, parlano del più e del meno, poi finiscono in camera sua davanti alla TV, seduti per terra con la schiena appoggiata al letto.

Fuori ha smesso di piovere e una fresca brezza rinfresca la stanza.

Ashley sta benissimo, socchiude gli occhi, piega la testa all'indietro e abbandona ogni pensiero.

Non gliene frega niente di cosa stia facendo Thomas, né vuole preoccuparsi adesso di come dare la nefasta notizia a casa.

Per quella sera vuole spegnere il cervello e godersi la sua libertà.

"Sai cos'è la cosa più assurda in tutto ciò?" chiede all'improvviso, Matt reclina la testa e sfiora con i capelli la sua spalla mentre prende un tiro dalla sigaretta.

"Cosa?" mormora piano, anche lui stanco della giornata ed estremamente rilassato.

"Che dovrei essere un minimo triste per aver lasciato Thomas...insomma dopo quasi quattro anni di relazione chiunque se lo aspetterebbe - riprende assorta, guardando distratta un film alla televisione - e invece a me non importa niente...anzi sono pure felice. Mi sento libera ed è così...soddisfacente!" esclama, stiracchiandosi le braccia, stravaccata per terra senza alcuna cura.

Matt si volta e sorride.

"Secondo me non dovresti pensare a cosa gli altri si aspettino da te ma solo a quello che ti fa stare serena...per me è perfettamente normale  ciò che provi...se qualcosa ti rende infelice libertartene non può che farti sentire meglio, perché dovresti startene in un angolino a piangere? Non è obbligatorio" la conforta ed Ashley annuisce, un po' preoccupata.

Chissà se anche sua zia la penserà così.

"Ormai non funzionava niente tra di noi...non faccio sesso da una vita...immagina come sto messa" gli confida sull'onda di quella sensazione liberatoria.

"Che? Dai non ci credo!" 

"Oh, si...perché dovrei mentire su una cosa così patetica...non mi ricordo neanche più come si scopa in maniera decente" aggiunge senza più freni, continuando con l' autocommiserazione e ridendoci sopra anche se la cosa ha del tragico.

Matt scoppia a ridere.

"Questa è bella! Non credo siano cose che si dimenticano, basta rifarlo con qualcuno che ti attrae davvero e il gioco è fatto!" prova a consolarla.

Ashley si osserva le mani, poi fa spallucce.

"Chissà...però mi manca un po' quella sensazione, sentirsi una cosa sola con la persona che ti piace, lasciarsi andare…- bisbiglia con aria sognante e lo sguardo perso davanti a sé, poi si volta di poco, trova il viso di Matt vicino al suo e ride - ho detto una scemenza non è vero?" chiede ingenuamente.

"No, affatto" risponde lui, il silenzio cala tra loro ma non è un silenzio di imbarazzo.

È un silenzio che cela il rinascere di una intesa che sembrava ormai spenta ma che da quell'incontro di sguardi trova una nuova linfa vitale.

Si scrutano, riescono a sentire i rispettivi respiri, quasi i battiti del cuore.

Poi, come fosse del tutto naturale, Matt si avvicina a lei, poggia il viso sulla sua spalla e col suo naso traccia delle linee sul collo di Ashley, fino a salire più sú e lasciare che siano le sue labbra poi a posare dei baci delicati sulla pelle di lei.

Ashley, dal suo canto, tira indietro la testa per lasciargli più spazio, socchiude gli occhi e trema.

Una miriade di brividi e sensazioni stupende le rendono le gambe leggere.

Sta succedendo di nuovo, riesce a percepirlo prima che la sua lucidità vada a farsi benedire.

Quando le labbra di Matt hanno finito con quella scia languida di baci, si fermano all'angolo della bocca di Ashley, come in attesa di un segnale.

Lei non tarda a fargli capire che ricambia e che anzi, non vuole che si fermi.

Non hanno mai smesso di desiderersi.

Si volta, fa incontrare le loro labbra e lo bacia.

Riprendono da lì, da dove esattamente otto mesi prima avevano interrotto bruscamente quella danza vorticosa di baci e carezze.

Solo che adesso, non solo loro non sono più gli stessi, ma anche tutto ciò che li circonda è cambiato.

Non c'è più Thomas a trattenerla e lei è umana come tutti, ha troppa voglia di quelle emozioni che da tempo le mancano.

Aumenta il ritmo dei baci e preme il suo corpo contro quello di Matt.

Si sollevano e si trascinano sopra il letto, sono comodi adesso, da soli, senza nessuno a disturbarli.

Quell'attrazione che avevano solo messo in stand- by riesplode, le loro mani si cercano si toccano, e poi, andando un po' a tentoni mentre le loro bocche sono ancora impegnate ad assaggiarsi a vicenda, si tolgono i vestiti, prima la maglietta, poi il reggiseno, finché rimangono pelle su pelle e scoppia un incendio.

Ashley si aggrappa alla sua schiena, mentre lui scende più giù, le carezza il corpo, lasciando altri baci a casaccio qua e là che le annebbiano qualunque barlume di razionalità.

Non capisce più niente, il suo istinto la guida, lo aiuta a toglierle gli shorts e poi tutto, lo tira forte a sé e lui non se lo fa ripetere due volte.

Apre le gambe e quando lo sente lì, pronto a farla sua, sente divampare un desiderio sconfinato.

Deve farlo con lui o morirà.

Con un colpo deciso del bacino gli fa capire che non ne può più di aspettare, l'ha fatto per troppo tempo e adesso non possono più rimandare.

Matt la stringe, scivola in lei, Ashley chiude gli occhi, deve essere in paradiso perché non ricorda da quanti secoli non provava un simile piacere.

Le scappa un gemito che accende anche lui, la guarda nuda e senza difese sotto di lui, abbandonata a quelle sensazioni irrefrenabili e non resiste.

Inizia a spingere, più e più volte contro i suoi fianchi, prima lentamente poi più veloce, lei lo guida e lo asseconda coi suoi movimenti, gli intreccia le dita tra i capelli e lo tiene stretto, sorride quando lo sente ansimare sul suo seno, la stanza si riempie dei loro gemiti, dei sospiri, dei baci.

Le lenzuola sotto di loro si accartocciano per colpa dei movimenti sempre più frenetici, diventano bollenti.

Ci danno dentro come se non avessero aspettato altro da mesi, cambiano posizione più volte, i loro corpi si intrecciano in mille modi armoniosi, seguendo l'onda del piacere, si guidano a vicenda, cercando di capire cosa desideri l'altro per soddisfarsi reciprocamente.

Sono due corpi e due anime che si incontrano per la prima volta e devono trovare il loro equilibrio.

Quando finalmente Ashley è appagata e sazia, sente di non riuscire più a resistere oltre, è a cavalcioni su di lui, sono entrambi seduti e abbracciati, così lo stringe e si lascia andare a quella sensazione estrema di benessere che non provava da tempo.

Aveva ragione lui.

Non si dimenticano certe cose, basta solo trovare qualcuno bravo per un ripasso.

Si accascia su di lui, il respiro affannato, le labbra dischiuse e i capelli sparsi sul viso in maniera disordinata.

Matt la sente così molle e appagata, abbandonata sopra di lui dopo avergli donato tutta se stessa, avverte la sua pelle calda e umida sotto le mani e non si trattiene più.

Rimangono abbracciati per alcuni minuti, il tempo di recuperare il fiato e le energie, poi allentano la stretta e si separano, stanchi e felici.

Non c'è spazio per le domande, non ancora.

Ashley si infila sotto il lenzuolo, poggia la testa sul cuscino e chiude gli occhi.

È stata una giornata assurda ma si sente benissimo e un rilassamento generale la invade.

Il sesso funziona sempre in quel senso.

Lui la segue, si sdraia accanto a lei, si scambiano un ultimo bacio a fior di labbra prima di sprofondare in un sonno pacifico e sereno.


Ashley apre gli occhi a fatica, deve essere mattina ma lei ha ancora un certo sonno.

C'è una luce fastidiosa che proviene da fuori che le fa capire che sia già tardi.

Le sue braccia si muovono piano, le mani raggiungono il viso, sbadiglia e si stropiccia gli occhi per mettere a fuoco.

Dov'è?

Ah già a casa di Matt, nel suo letto.

Già ha lasciato Thomas e si è rifugiata da lui.

Si osserva le spalle nude che spuntano da sotto il lenzuolo.

È nuda?

A quanto pare sì, poi solleva la coperta e guarda di sotto.

Rettifica: è completamente nuda.

Qualche ricordo comincia a riaffiorare, bello, molto intenso….forse troppo intenso.

"Oh, cazzo…" biascica, spiaccicandosi una mano in faccia.

È successo davvero? 

Si è fatta Matt il giorno stesso in cui ha lasciato il suo fidanzato?

Un comportamento esemplare, non c'è dubbio.

Persino Ellie si scandalizzerebbe.

Fa in tempo a voltarsi per capire se ricorda bene e intravede Matt alzarsi dal letto, proprio come mamma l'ha fatto, e fa due più due.

"Oddio, no…" mormora agitata mentre lui cammina nudo per casa con nonchalance senza la cosa lo turbi minimamente.

Si, ok ha un bel fondoschiena, c'è da ammetterlo però…cavolo come fa a essere così tranquillo dopo quello che è successo?

Non fa in tempo a chiamarlo che lui si chiude in bagno, Ashley impreca, si avvolge interamente nel lenzuolo, improvvisamente è diventata pudica anche se sa cosa hanno condiviso la notte prima e il ricordo le fa venire ancora i bollori.

È stato probabilmente il sesso migliore della sua vita...o forse le sembra così perché non lo faceva da una vita in effetti.

Beh, al momento non riesce a capirci niente.

"Matt!" Strilla a voce alta, bussando alla porta del bagno.

Lui esce dopo un po', la guarda perplesso, sollevando un sopracciglio.

Quanto meno ha avuto la decenza di mettersi le mutande.

"Che succede? E come mai se avvolta in quel lenzuolo come un fantasma? Ti ho visto da un bel po' di angolazioni ieri, non so se ricordi quindi è piuttosto inutile coprirti così" commenta con la sua solita aria provocante e sfacciata, adesso molto più naturale dopo che hanno condiviso quel momento così intimo.

C'è una nuova confidenza tra loro che, in fondo, ad Ashley non dispiace anche se arrossisce come un pomodoro.

"Beh, io ho ancora una certa dignità...non giro per casa spiattellando il mio bel sedere a destra e a manca" sbotta ironica, cercando di non sembrare coinvolta, e Matt sghignazza.

"A me non dispiacerebbe se lo facessi tu" obietta lui candidamente, prendendosi una sonora manata sulla schiena.

"Quindi abbiamo fatto sesso...non l'ho sognato solo io...oddio" piagnucola Ashley, sbattendosi una mano sulla fronte in maniera teatrale.

"Così mi mortifichi...mi aspettavo più un 'wow ieri abbiamo fatto sesso, il migliore della mia vita'" le fa notare, fingendo un tono dispiaciuto.

"Ehi, adesso vola basso, tesoro... è che, mettiti nei miei panni, lascio il mio ex e la sera stessa finisco a letto con un altro...è da pazzi!" sbotta in maniera nervosa, mentre le sue paranoie tornano a farsi sentire.

La sua parte razionale si è decisamente risvegliata.

"Benvenuta nella vita vera!" esclama lui piatto, sollevando una tazza di caffè e sorseggiandola con calma.

"Vuoi dire che a tutti capita una cosa del genere?" Chiede lei poco convinta, mentre ancora si regge il lenzuolo stretto sul petto.

"Non a tutti ma...la realtà non segue delle regole fisse quindi...non sentirti anormale per avere seguito ciò che desideravi in quel momento...e poi è stato piacevole, direi" aggiunge Matt con la sua solita schiettezza per poi correre a lavarsi i denti e infilare una maglietta pulita.

Ashley rimane in silenzio a riflettere e a elucubrare teorie su quanto successo, poi realizza che Matt sembra proprio in procinto di uscire.

"Dove vai?" gli chiede, all'improvviso.

"Dai tuoi zii...parto oggi...non te l'avevo detto?" risponde lui fresco come una rosa, facendole strabuzzare gli occhi.

"Certo che no!" esclama stizzita.

"Scusa, deve essermi sfuggito in mezzo a tutte le acrobazie di ieri" commenta malizioso, lanciandole l'ennesima frecciatina che la fa arrossire.

"E mi lasci qui da sola?" 

"Vieni con me, no?" le propone di slancio  mentre chiude zaino e valigia e sistema le ultime cose a casa.

"Sei pazzo! È impossibile! Ho detto a Katya che sarei tornata dopodomani! Ho prenotato già il treno, sarebbe troppo sospetto anticipare e io...non ho intenzione di dirle cos'è successo con Thomas, non ancora...devo...devo pensare bene a come farlo" spiega tutta ansiosa, cercando di convincersi di ciò che dice anche se pare piuttosto incerta.

Matt la fissa un po' interdetto ma Ashley è talmente adorabile mentre è in preda a quell' agitazione che non può fare a meno di sorridere e mettere da parte il suo umorismo pungente per un po'.

"Mi spiace, Ashley per tutta la situazione ma...ho promesso a John che avrei iniziato stasera stessa col ristorante. Aveva bisogno di una mano e non vorrei tirarmi indietro...lui ha fatto così tanto per me" si giustifica, non vuole mollarla lì da sola in mezzo ai guai, soprattutto dopo quello che è successo tra loro, ma non può proprio fare altrimenti.

Le poggia le mani sulle spalle, lei annuisce, poi solleva il viso e sorride.

"Sì, tranquillo, me la caverò" conferma decisa.

"La casa è tutta tua, il frigo è quasi vuoto perché non pensavo che avrei avuto un'intrusa ancora per qualche giorno ma nei dintorni è pieno di supermercati, dovresti sopravvivere" 

"Non preoccuparti…e ti fidi a lasciarmi da sola in casa tua?" Chiede infine, con aria impertinente.

"Non troverai nessuno scheletro nell'armadio mia cara...sono una persona limpidissima" risponde con altrettanta sfacciataggine, poi le si avvicina e le deposita un leggero bacio sulla guancia - ci vediamo a casa" sussurra per poi  sparire insieme ai bagagli.

Ashley rimane a fissare la porta chiusa per ancora qualche secondo, come intontita.

È sola adesso, dopo quella notte meravigliosa e burrascosa allo stesso tempo e in compagnia solo dei suoi pensieri.

Saranno due giorni davvero impegnativi.

Sospira, poi cerca di darsi un tono.

"Coraggio, Ashley, puoi farcela! La tua nuova vita inizia da qui!" dice a voce alta, per darsi la carica e provare rimettere insieme i pezzi di un puzzle di cui ancora non conosce il disegno finale.


P.S. La scena tra i protagonisti è piuttosto hot ma non la ritengo descritta in modo esplicito quindi compatibile col rating arancione. Spero che non sia sembrata volgare o eccessiva ma volevo che si potesse percepire l'intensità delle emozioni.

 
  
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