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Autore: Fiore di Giada    27/01/2022    0 recensioni
Oggi, come si sa, è la Giornata della Memoria.
Un aspetto su cui stavo riflettendo è la diffidente (comprensibile) apatia di diversi deportati, all'arrivo dei soldati sovietici.
Ho provato a esprimerla con una poesia, che, di certo, non rende al meglio il loro stato di prostrazione, dato che io, per mia estrema fortuna, non ho mai conosciuto quella tragedia, come molti dei frequentatori di questo sito.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Guerre mondiali
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Come spettri, i sopravvissuti vagano in un deserto
irto di corpi ormai privi di memoria.
Si aprono i cancelli dell'inferno
e, sotto il sole di mezzogiorno, avanzano i russi.
Gli sguardi dei sopravvissuti studiano i nuovi arrivati
e si chiedono quando cesserà la loro eterna agonia.



   
 
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