CAPITOLO 17
< You
change your mind, like a girl changes clothesssssssssss >
canticchiò Billy Black mentre si spalmava l'olio di cocco al
muschio
bianco, l'olio perfetto se si vuole avere la pelle liscia come il
culetto di un bambino < 'Cause you're hot then you're cold,
you're
yes then you're no, you're in then you're out, you're up then you're
down, you're wrong when it's right, it's black and it's white, we
fight, we break up, we kiss, we make up > strillò
mentre saltava
sul letto, ignaro che al piano di sotto un Jacob ormai sedicenne
stava girando intorno al tavolo della cucina, mentre tentava di
sfuggire dalle grinfie della strega che rapiva i bambini, la quale
abitava lontano lontano, oltre i monti e le valli, al di là
dei
fiumi e dei boschi e…sì, insomma…avete
capito.
<
Forza, Jacobino. Entra dentro il mio sacco, che poi ti porto in un
bel posto > sussurrava la strega dolcemente, e dopo che ebbe
promesso al ragazzo una torta a 50 strati con sopra ogni possibile
schifezza, panini del McDonald's inclusi, il nostro simpaticissimo ed
affamatissimo lupo entrò dentro il sacco, trovandovi dentro
due
bambini dai nomi anonimi e comunissimi: Pizzicamì e
Pizzicamè. Come
ho già detto, comunissimi…
Dopo
aver fatto amicizia dentro il sacco, Jacob Black, Pizzicamì
e
Pizzicamè vennero trascinati dalla strega sulla sua scopa
meccanica,
pronta per tornare a casa e papparseli.
Mentre
la strega/eroina della situazione stava pensando ad una nuova ricetta
da utilizzare con i tre marmocchi, i due bambini iniziarono a fare un
gioco, mentre il cucciolo cerca amici li fissava e mangiava popcorn.
<
Pizzicamì e Pizzicamè sono seduti dentro il
cesto, Pizzicamì cade di
sotto: chi rimane dentro il cesto? >
<
Pizzicamè > rispose la strega interrompendo i suoi
pensieri e i
due ragazzi pizzicarono la mano della strega, mentre Jacob rideva a
crepapelle.
<
Fate silenzio, marmocchi! > esclamò la strega e poi
ritornò alle
sue ricette.
In quel
momento Pizzicamì rincominciò a parlare.
< Pungimì e Pungimè sono seduti nella
barca, Pungimì cade
nell'acqua: chi rimane nella barca? >
<
Pungimè > rispose distrattamente la strega e i due
bambini
l'accontentarono.
<
Picchiamì finisce di sotto, chi rimane dentro al cesto?
> chiese
innocentemente Pizzicamì.
<
Picchiamè > rispose la strega e venne picchiata,
così come venne
morsa con Mordimì e Mordimè, frustata con
Frustamì e Frustamè e
graffiata con Graffiamì e Graffiamè.
< Ora
basta! > urlò la strega dolorante < chiunque
oserà dire una
sola parola finché non siamo arrivati a casa mia, lo
trasformo in un
rospo! >
<
Spingimì e Spingimè sono su una mongolfiera,
Spingimì cade di
sotto… > disse Jacob mentre si mangiava un'unghia.
< Chi
rimane? > domandò Pizzicamè.
<
Spingimè > ringhiò la strega, scocciata di
essere stata
disturbata ancora una volta, ma quello fu un grave errore,
perché
Pizzicamì e Pizzicamè la spinsero giù
dalla scopa.
Non
avendo però un conducente, la scopa si ribaltò,
facendo cadere i
due bambini sopra a delle balle di fieno, mentre il povero Jacob
Black cadde dentro una casa con il tetto in paglia, sfasciandoglielo.
(stile La
spada nella roccia
n.d.Giulls).
Una
volta rotto il tetto, Jacob cadde sopra un tavolo da tortura, e
magicamente si ritrovò legato.
< Ben
arrivato, Mister Black, la stavo aspettando >
sussurrò una voce
dietro di lui, e non appena Jacob voltò la testa, vide un
ragazzo
accarezzare un persiano bianco e guardarlo con un ghigno.
<
Chi…chi sei tu? >
<
Lecter…Hannibal Lecter > rispose il ragazzo mentre si
avvicinava
a Jacob.
<
Hey! > esclamò il lupo imprigionato < ma ti
hanno mai detto
che sei identico a Gaspard Ulliel? >
< Sì,
me lo dicono tutti, specialmente le mie vittime >
ribatté
Hannibal stizzito < ma tu sai che assomigli a…
>
< A
quel figo di Taylor Lautner, vero? > domandò Jacob
interrompendoloe pavoneggiandosi.
< In
realtà, stavo per dirti che assomigli all'idiota che fa la
pubblicità della Crai…
> rispose Hannibal/Gaspard mentre alzava le spalle < in
ogni
caso, sei pronto a morire? > riprese mentre rideva in maniera
assatanata.
<
Posso rispondere utilizzando l'aiuto del pubblico? > propose il
lupo.
< No!
> esclamò il cannibale < e non puoi neanche
trasformarti in
lupo! >
<
Perché no? >
<
Perché questa è casa mia e le regole le
stabilisco io. E poi… >
<
Poi? > chiese Jacob curioso.
<
Floffy ha spazzato da poco >
< Chi
è Floffy? >
< Lui
è Floffy > ribatté Hannibal mentre
indicava uno scheletro con
una retina in testa e un grembiule attorno al corpo.
< È
un po' magro… > constatò il lupo.
<
Fino a poco tempo fa era più cicciuto… >
< E
poi? >
< Poi
l'ho mangiato >
< Oh…
> sussurrò Jacob stranamente interessato.
< Era
molto buono…l'ho cotto con il burro e la cipolla, ma poi
sono stato
male >
<
Sai, il mio papà non usa mai il burro con la cipolla,
perché dice
che fa ingrassare e fa venire l'alito cattivo… >
<
Sai, sotto questo punto di vista non ci avevo mai pensato! È
saggio
tuo padre! >
Hannibal
iniziò a saltellare per la stanza e a fare piroette.
< Lo
so, è il mio papi! >
< A
te cosa piace? >
< La
panna e lo speck! > rispose Jacob con la bava alla bocca.
< E
panna e speck sia! > ribatté Hannibal incominciando a
preparare
un pentolone con dell'acqua.
<
Quindi…aggiungi un posto a tavola, che c'è un
amico in più? >
< Ti
metto sopra la tavola >
<
Sopra? Fico! >
< Ti
dispiace se canticchio mentre preparo da mangiare? Sai, io suono in
un gruppo… >
< Ah
sì? E come si chiama? >
<
Hannibal ha perduto i Lost >
< Mai
sentito… >
<
Beh, qui siamo famosi! > ribatté il cannibale con
superiorità.
< Mi
canti qualcosa? >
< Va
bene. Ti canterò un pezzo che non ho ancora suonato con gli
altri,
ma che canticchio ogni tanto a chi passa a trovarmi, esattamente come
hai fatto tu > rispose sorridendo soddisfatto < dunque,
cominciamo…io ti squarterò, io mi
nutrirò di te, io ti squarterò,
io ti
squarteròòòòòòò!
Mi alzerò, accenderò il fornello e
saprò degustarti con facilità. Tu mi sazi, mi
riempi e non mostri
dolore e così io potrò…uooooooooo!
>
< Che
parole profonde…e come si chiama la canzone? >
domandò Jacob
commosso.
<
Dentro la mia pancia > rispose Hannibal fiero.
Jacob,
ancora stordito dalla soave voce di Hannibal Lecter (e da una mazzata
con un bastone grosso quanto una quercia secolare n.d.Giulls), non
fece caso a quando quest'ultimo lo infilò dentro la padella,
e dopo
aver preparato il sugo panna e speck, lo mangiò.
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Lo so,
sono imperdonabile. Ma in ogni caso, chiedo perdono
lo stesso.
So bene di aver abbandonato questa storia, ma il problema era che non
avevo più ispirazione e mi ero dedicata principalmente ad
un'altra
storia.
Va beh,
in ogni caso ora sono tornata con il capitolo 17 e non avete idea di
quanto io ne sia entusiasta!
Innanzitutto,
voglio dire una cosa. Questo capitolo non ci sarebbe mai stato senza
l'aiuto della mia piccola e senza l'aiuto della
storia
Pizzicamì e Pizzicamè e la strega.
Sì, la storia esiste sul
serio, da piccola leggevo sempre quella storia, mi faceva morire dal
ridere xD
Ringrazio
tantissimo le povere anime che hanno commentato lo scorso capitolo,
che hanno letto e messo la storia tra i preferiti e tra le seguite.
Spero di
riuscire a pubblicare presto un nuovo capitolo, ma nel
frattempo…gente, godiamoci gli ultimi giorni di
vacanzaaaaaaaaaaa!
Un bacio, Giulls
P.S. Per chiunque fosse interessato, ho postato una one-shot su Twilight da poco, dal titolo Ragione e istinto. (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=399720)