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Autore: Giulls    04/09/2009    9 recensioni
(Originariamente col nome "20 modi per uccidere Jacob Black")
Questa storia è nata in una calda sera d'estate che...vabbè, per farla breve questa storia è una parodia su JACOB BLACK, composta da 17 capitoli, nei quali muore ogni volta in modi diversi.
E' una storia adatta a tutti, dalle ANTI-JACOB (come me) alle JACOBIANE che vogliono farsi due risate.
Spero vi piaccia e vi faccia ridere!!
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jacob Black, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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CAPITOLO 17

< You change your mind, like a girl changes clothesssssssssss > canticchiò Billy Black mentre si spalmava l'olio di cocco al muschio bianco, l'olio perfetto se si vuole avere la pelle liscia come il culetto di un bambino < 'Cause you're hot then you're cold, you're yes then you're no, you're in then you're out, you're up then you're down, you're wrong when it's right, it's black and it's white, we fight, we break up, we kiss, we make up > strillò mentre saltava sul letto, ignaro che al piano di sotto un Jacob ormai sedicenne stava girando intorno al tavolo della cucina, mentre tentava di sfuggire dalle grinfie della strega che rapiva i bambini, la quale abitava lontano lontano, oltre i monti e le valli, al di là dei fiumi e dei boschi e…sì, insomma…avete capito.
< Forza, Jacobino. Entra dentro il mio sacco, che poi ti porto in un bel posto > sussurrava la strega dolcemente, e dopo che ebbe promesso al ragazzo una torta a 50 strati con sopra ogni possibile schifezza, panini del McDonald's inclusi, il nostro simpaticissimo ed affamatissimo lupo entrò dentro il sacco, trovandovi dentro due bambini dai nomi anonimi e comunissimi: Pizzicamì e Pizzicamè. Come ho già detto,
comunissimi
Dopo aver fatto amicizia dentro il sacco, Jacob Black, Pizzicamì e Pizzicamè vennero trascinati dalla strega sulla sua scopa meccanica, pronta per tornare a casa e papparseli.
Mentre la strega/eroina della situazione stava pensando ad una nuova ricetta da utilizzare con i tre marmocchi, i due bambini iniziarono a fare un gioco, mentre il cucciolo cerca amici li fissava e mangiava popcorn.
< Pizzicamì e Pizzicamè sono seduti dentro il cesto, Pizzicamì cade di sotto: chi rimane dentro il cesto? >
< Pizzicamè > rispose la strega interrompendo i suoi pensieri e i due ragazzi pizzicarono la mano della strega, mentre Jacob rideva a crepapelle.
< Fate silenzio, marmocchi! > esclamò la strega e poi ritornò alle sue ricette.
In quel momento Pizzicamì rincominciò a parlare.
< Pungimì e Pungimè sono seduti nella barca, Pungimì cade nell'acqua: chi rimane nella barca? >
< Pungimè > rispose distrattamente la strega e i due bambini l'accontentarono.
< Picchiamì finisce di sotto, chi rimane dentro al cesto? > chiese innocentemente Pizzicamì.
< Picchiamè > rispose la strega e venne picchiata, così come venne morsa con Mordimì e Mordimè, frustata con Frustamì e Frustamè e graffiata con Graffiamì e Graffiamè.
< Ora basta! > urlò la strega dolorante < chiunque oserà dire una sola parola finché non siamo arrivati a casa mia, lo trasformo in un rospo! >
< Spingimì e Spingimè sono su una mongolfiera, Spingimì cade di sotto… > disse Jacob mentre si mangiava un'unghia.
< Chi rimane? > domandò Pizzicamè.
< Spingimè > ringhiò la strega, scocciata di essere stata disturbata ancora una volta, ma quello fu un grave errore, perché Pizzicamì e Pizzicamè la spinsero giù dalla scopa.
Non avendo però un conducente, la scopa si ribaltò, facendo cadere i due bambini sopra a delle balle di fieno, mentre il povero Jacob Black cadde dentro una casa con il tetto in paglia, sfasciandoglielo. (stile
La spada nella roccia n.d.Giulls).
Una volta rotto il tetto, Jacob cadde sopra un tavolo da tortura, e magicamente si ritrovò legato.
< Ben arrivato, Mister Black, la stavo aspettando > sussurrò una voce dietro di lui, e non appena Jacob voltò la testa, vide un ragazzo accarezzare un persiano bianco e guardarlo con un ghigno.
< Chi…chi sei tu? >
< Lecter…Hannibal Lecter > rispose il ragazzo mentre si avvicinava a Jacob.
< Hey! > esclamò il lupo imprigionato < ma ti hanno mai detto che sei identico a Gaspard Ulliel? >
< Sì, me lo dicono tutti, specialmente le mie vittime > ribatté Hannibal stizzito < ma tu sai che assomigli a… >
< A quel figo di Taylor Lautner, vero? > domandò Jacob interrompendoloe pavoneggiandosi.
< In realtà, stavo per dirti che assomigli all'idiota che fa la pubblicità della
Crai… > rispose Hannibal/Gaspard mentre alzava le spalle < in ogni caso, sei pronto a morire? > riprese mentre rideva in maniera assatanata.
< Posso rispondere utilizzando l'aiuto del pubblico? > propose il lupo.
< No! > esclamò il cannibale < e non puoi neanche trasformarti in lupo! >
< Perché no? >
< Perché questa è casa mia e le regole le stabilisco io. E poi… >
< Poi? > chiese Jacob curioso.
< Floffy ha spazzato da poco >
< Chi è Floffy? >
< Lui è Floffy > ribatté Hannibal mentre indicava uno scheletro con una retina in testa e un grembiule attorno al corpo.
< È un po' magro… > constatò il lupo.
< Fino a poco tempo fa era più cicciuto… >
< E poi? >
< Poi l'ho mangiato >
< Oh… > sussurrò Jacob stranamente interessato.
< Era molto buono…l'ho cotto con il burro e la cipolla, ma poi sono stato male >
< Sai, il mio papà non usa mai il burro con la cipolla, perché dice che fa ingrassare e fa venire l'alito cattivo… >
< Sai, sotto questo punto di vista non ci avevo mai pensato! È saggio tuo padre! >
Hannibal iniziò a saltellare per la stanza e a fare piroette.
< Lo so, è il mio papi! >
< A te cosa piace? >
< La panna e lo speck! > rispose Jacob con la bava alla bocca.
< E panna e speck sia! > ribatté Hannibal incominciando a preparare un pentolone con dell'acqua.
< Quindi…aggiungi un posto a tavola, che c'è un amico in più? >
< Ti metto sopra la tavola >
< Sopra? Fico! >
< Ti dispiace se canticchio mentre preparo da mangiare? Sai, io suono in un gruppo… >
< Ah sì? E come si chiama? >
< Hannibal ha perduto i Lost >
< Mai sentito… >
< Beh, qui siamo famosi! > ribatté il cannibale con superiorità.
< Mi canti qualcosa? >
< Va bene. Ti canterò un pezzo che non ho ancora suonato con gli altri, ma che canticchio ogni tanto a chi passa a trovarmi, esattamente come hai fatto tu > rispose sorridendo soddisfatto < dunque, cominciamo…io ti squarterò, io mi nutrirò di te, io ti squarterò, io ti squarteròòòòòòò! Mi alzerò, accenderò il fornello e saprò degustarti con facilità. Tu mi sazi, mi riempi e non mostri dolore e così io potrò…uooooooooo! >
< Che parole profonde…e come si chiama la canzone? > domandò Jacob commosso.
< Dentro la mia pancia > rispose Hannibal fiero.
Jacob, ancora stordito dalla soave voce di Hannibal Lecter (e da una mazzata con un bastone grosso quanto una quercia secolare n.d.Giulls), non fece caso a quando quest'ultimo lo infilò dentro la padella, e dopo aver preparato il sugo panna e speck, lo mangiò.


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Lo so, sono imperdonabile. Ma in ogni caso, chiedo perdono lo stesso. So bene di aver abbandonato questa storia, ma il problema era che non avevo più ispirazione e mi ero dedicata principalmente ad un'altra storia.
Va beh, in ogni caso ora sono tornata con il capitolo 17 e non avete idea di quanto io ne sia entusiasta!
Innanzitutto, voglio dire una cosa. Questo capitolo non ci sarebbe mai stato senza l'aiuto della mia piccola e senza l'aiuto della storia Pizzicamì e Pizzicamè e la strega. Sì, la storia esiste sul serio, da piccola leggevo sempre quella storia, mi faceva morire dal ridere xD
Ringrazio tantissimo le povere anime che hanno commentato lo scorso capitolo, che hanno letto e messo la storia tra i preferiti e tra le seguite.
Spero di riuscire a pubblicare presto un nuovo capitolo, ma nel frattempo…gente, godiamoci gli ultimi giorni di vacanzaaaaaaaaaaa!

Un bacio, Giulls

P.S. Per chiunque fosse interessato, ho postato una one-shot su Twilight da poco, dal titolo Ragione e istinto. (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=399720)

   
 
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