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Autore: fiphina    28/01/2022    1 recensioni
"Capisco" proseguì lo sconosciuto "So bene come ci si sente ad essere sottomessi. Quando sei temuto per i tuoi talenti"
"Lo sai davvero?" sussurrò in risposta il ragazzo, sollevando entrambe le sopracciglia, lasciando trasparire una finissima punta di sarcasmo in quella finta domanda.
"Si, lo so. Ed infatti... penso proprio che in te c'è esattamente ciò che cerco per i nostri ranghi, Severus"
Le sopracciglia del giovane serpeverde scattarono nuovamente, ma verso il basso insieme alle palpebre: stavolta le parole che udì suscitarono in lui un punto sospettoso nei riguardi del suo misterioso interlocutore, spingendolo a spostare lo sguardo nella sua direzione.
"Non capisco... di quali ranghi parli? Chi sei tu?"
Lo sconosciuto si voltò lentamente alla sua sinistra, mostrando a Severus il volto pallido e visibilmente intaccato nascosto sotto il cappuccio nero del mantello; lo fissò per diversi secondi, prima di dargli finalmente una risposta.
"Tu sai chi"
Severus non lo sapeva ancora, ma la decisione che prese quella sera avrebbe scatenato una serie di orribili conseguenze; non sapeva ancora di aver commesso il peggior errore della sua vita.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Gli aveva sorriso.

Severus si era fatto coraggio ed era uscito dal proprio nascondiglio, aveva raccolto uno stelo d'erba dal terreno facendolo fluttuare verso la sconosciuta: niente di complicato; non le aveva detto nulla, si era limitato a quel semplice piccolo gesto.

La bambina aveva infine accolto lo stelo nel palmo della mano e fu a quel punto che accadde: lei gli sorrise.

Ecco com'era andata.

Gli aveva sorriso; leggermente, ma gli aveva sorriso.

Per qualcosa che lui aveva fatto.

Forse perché era la prima volta che riceveva qualcosa del genere da che ne avesse ricordo, forse era per qualche altro motivo, Severus non lo sapeva... quello che sapeva con certezza era di non aver mai percepito una sensazione come quella che stava provando in quel momento.

Benché il secondo tentativo pareva essere partito nel modo giusto, il rischio che andasse tutto a monte c'era ancora, per cui doveva giocare bene le sue carte.

"Ciao" mormorò ad un certo punto: beh, di certo si poteva dire che non era neanche un gran chiacchierone.

Dopo aver lasciato volare via lo stelo d'erba, la bambina ricambiò il suo saluto.

Entrambi ripiombarono nel silenzio assoluto per qualche altro minuto senza smettere di studiarsi a vicenda, fino a quando, sorprendente per lui, fu la rossa la prima a riprendere parola.

"Hai detto di essere come me... quindi sei stato tu a far volare lo stelo davanti fino alla finestra di camera mia e di mia sorella?" il bambino annuì in silenzio "Perché? Come fai a sapere dove abito? Non ci siamo mai visti prima" il tono della sconosciuta era tornato ad essere leggermente diffidente: nonostante tutto, voleva accertarsi che il suo interlocutore non avesse cattive intenzioni e non l'avesse attirata con l'inganno.

Ma Severus adesso sapeva come agire.

Che non si erano mai visti prima non era del tutto corretto: lui l'aveva notata, insieme alla sciocca babbana, sotto la pioggia quando era passata sotto casa sua quasi una settimana prima.

Ad ogni modo l'approccio c'era stato, ora doveva aiutarla a fidarsi di lui e dimostrarsi ben diverso dai pettegolezzi sulla sua famiglia... se così poteva definirla. 

Per avere successo avrebbe seguito passo per passo la sua strategia.

"Io non lo so dove abiti" la corresse "È la magia a saperlo"

Gli occhi verdi della sconosciuta si spalancarono di colpo nell'udire quelle parole, vinta dalla curiosità; si dimenticò per un momento di chiedergli come lui avesse capito che lo stelo le avrebbe fatto piacere.

"La magia lo sa? Cosa significa?"

"Ti posso raccontare tutto, se vuoi. Conosco molte cose sul nostro mondo e sui nostri poteri" il giovanissimo mago non avanzò per non farla indietreggiare, leggendo nel suo dolce viso la titubanza: fidarsi oppure no? Mondo? Di quale mondo parlava?

"Sul serio tu puoi dirmi chi sono e perché sono in grado di fare queste cose?"

"Si"

Riflettendoci bene, per la rossa il voler conoscere di più su chi fosse in realtà e la possibilità finalmente di scoprire l'origine dei suoi poteri la spinsero a dare una possibilità a quell'incontro.

Infondo non stavano facendo niente di male, perché mai sarebbe dovuto essere pericoloso?

La volta precedente lo aveva mandato via perché era stata colta alla sprovvista: si era presentato da loro, aveva insultato sua sorella e aveva chiamato lei strega senza mezzi termini... magari era stata troppo avventata nel giudicarlo, per cui adesso decise di fare un passo indietro.

Sua madre nutriva fiducia in lei, le aveva sempre insegnato a non giungere a conclusioni affrettate, e la bambina voleva seguire il suo esempio.

"D'accordo" annuì così la sconosciuta, esibendo un altro piccolo sorriso, si sedette sull'erba continuando a fissare il bambino che se n'era rimasto in silenzio a ricambiare il suo sguardo: guardandola le sembrò si fosse perso nel vuoto; quando lo invitò a sedersi a sua volta, aggiungendo che era pronta ad ascoltarlo, lui finalmente la raggiunse prendendo timidamente posto al suo fianco "Prima di parlare dovremmo dirci i nostri nomi, non pensi? Il mio è Lily Evans. Tu invece come ti chiami?" Lily evitò di ribadire che aveva sentito parlare della famiglia del bambino e delle voci sul loro conto per non rischiare lei un passo falso questa volta.

"Severus... Piton" nel pronunciare il proprio nome e cognome in maniera statica, quasi vergognandosene, il giovanissimo mago spostò nuovamente gli occhi scuri verso quelli verdi della rossa; ora fu il turno di Lily di restare spiazzata dalla profondità delle iridi di Severus che notò bene per la prima volta: due tunnel immersi nel buio da cui non si vedeva l'uscita; da lontano si confondevano addirittura con la pupilla.

Non aveva mai visto niente del genere.

"La prima volta che ho scoperto di saper fare cose particolari è stato non molto tempo fa. Fuori pioveva, io ero davanti alla finestra di camera mia e di mia sorella, Petunia. Mi piaceva guardare le goccioline che scendevano giù. Ad un tratto una di loro si è staccata dal vetro ed ha iniziato a fluttuare davanti a me" spiegò lei, sollevando un angolo della bocca mentre riviveva mentalmente il ricordo, per poi riproporre la stessa domanda al giovanissimo mago nel frattempo stupito dalla rivelazione che aveva udito: Severus aveva vissuto la stessa identica situazione, solo due anni prima.

"Io avevo sei anni, ma infondo sapevo già di poter essere un mago"

"Sul serio? E come facevi a saperlo?"

"Mia madre è una strega. Non è niente di dispregiativo, anzi, essere una strega è una cosa bella! Si chiamano così tutte le donne con i poteri magici. Poi quando compi undici anni ti arriva una lettera speciale dalla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts"

Contagiata dall'improvvisa euforia (sempre contenuta) del bambino, se prima gli occhi di Lily si erano illuminati, adesso erano due enormi laghi la cui superficie rifletteva i potenti raggi del sole.

"La scuola di magia e stregoneria di Hogwarts?" ripeté "Che posto è?"

"È un grande castello che si trova in Scozia. Sorge sulle sponde del lago nero ed è circondato da foreste e montagne. Per arrivarci bisogna prendere l'espresso per Hogwarts dal binario nove e tre quarti il primo settembre dei tuoi undici anni. Lì si imparano moltissime cose sulla magia! Prima però c'è lo smistamento in una delle quattro casate principali tra Serpeverde, Corvonero, Tassorosso e Grifondoro"

La rossa non riusciva assolutamente a credere a quello che le era stato appena rivelato, il che era sostanzialmente poco, ma l'aveva comunque incuriosita ancora di più; rappresentava tutta una novità incredibile per lei che neanche nei libri che leggeva o le leggeva sua madre aveva trovato mai.

Per un attimo dovette prendere dei respiri profondi prima di poter ritrovare l'uso della parola, drizzando maggiormente la schiena in avanti.

Severus non poteva sentirsi più soddisfatto di così.

"Sul serio esiste tutto questo? Non è una bugia? Esiste davvero un posto simile?"

"Si, io non vedo l'ora di ricevere la mia lettera fra tre anni e un giorno un gufo arriverà anche da te per portarti la tua"

"Aspetta... ho otto anni anch'io... allora anche a me dovrebbe arrivare tra tre anni! Questo vuol dire che potremo andarci insieme!" esultò Lily, facendo poi una brevissima pausa "Quindi non volevi offendermi quando hai detto che ero una strega?" Severus scosse immediatamente il capo, le domande però non erano terminate: la rossa prese un respiro riflessivo, cambiando leggermente argomento "Perché hai chiamato mia sorella sciocca babbana? Cosa sono i babbani?" 

"I babbani sono tutti coloro che non hanno poteri magici. Loro non posso vedere il castello perché è nascosto da alcuni potenti incantesimi" Severus ad ogni modo percepì che dietro la domanda di Lily c'era dell'altro: ecco che arrivava la parte fragile e personale della conversazione, il perno da dove era nata la sua strategia "Ho visto come ti ha trattata tua sorella e ho visto come tu ci stavi male. Ho capito perché ti tratta così..." s'interruppe di colpo scacciando subito l'immagine di suo padre dalla mente come si fa con un parassita, dopodiché si sdraiò a pancia in sù sul morbido prato, godendosi la frizzante frescura accarezzargli il viso pallido, notando come l'albero che avevano di fronte apparisse davvero gigantesco visto da quella posizione; non si aspettò che Lily, facendo ondeggiare la lunga e lucente chioma rosso rubino, lo imitasse, ma dentro di sé lo sperava. 

Quel vestitino a piccoli fiorellini rossi e blu che indossava le donava molto! Al contrario di come era conciato lui: sempre gli stessi logori abiti... il bambino si riscosse nel sentire la voce di lei proseguire con la conversazione che stavano avendo.

"È quello che mi sono sempre domandata..." confessò la rossa, sconsolata "Da quando ho cercato di condividere con Petunia quello che so fare, ha cominciato a trattarmi simile ad un'estranea. Sembra essere intimorita da quello che so fare, ma io non le farei mai del male"

"È solo invidiosa perché lei è una persona qualunque, mentre tu sei speciale"

"Sei cattivo, Severus"

Per lui la frizzante frescura non era niente in confronto alla compagnia molto gradevole di Lily; agitando una mano indirizzò una scia di foglie, cadute dall'albero, verso il viso della rossa spingendola ad alzarsi a causa del solletico, provocandole una risata che alle sue orecchie divenne il suono più bello mai sentito dopo la sua delicata voce.

Severus si rimise in piedi a sua volta, iniziando ad inseguirla per gioco.

Non era risultato così difficoltoso intuire la maniera migliore da usare per tentare un approccio positivo dopo il recente disastro causato dalla sciocca babbana... certo, il rischio di un secondo rifiuto restava comunque, ma dato lo spunto a portata di mano aveva voluto rischiare: sapeva riconoscere molto bene la tristezza nel viso altrui, era in grado di capire se dietro un semplicissimo gesto (come far volare magicamente uno stelo) si nascondesse un significato più profondo, ad esempio un tentativo di allontanarsi da una cruda realtà... per questo glielo aveva mandato... detta in maniera diretta e semplice: era partito da un punto in comune che avevano, che lui poteva personalmente comprendere.

La tristezza.

Una persona che si sentiva a disagio per il disprezzo altrui a causa di ciò che era, voleva spesso dire che dentro di sé invece apprezzava la propria natura, altrimenti che motivo avrebbe di starci male.

Severus le aveva mandato lo stelo sapendo che Lily si sarebbe posta la domanda su come facesse a sapere che le piacesse, così avrebbe potuto darle le risposte che cercava. 

Ecco come aveva pianificato l'incontro.

E, a differenza delle precedente, stavolta era andato tutto nel migliore dei modi.

Preferiva non soffermarsi esplicitamente sulla sua orribile vita personale... almeno per ora... piuttosto decise di concentrarsi su ciò che aveva probabilmente trovato: un'amica speciale in tutti i suoi possibili significati. 

Ma questo era solo l'inizio, aveva ancora molte cose da raccontarle su Hogwarts e sul mondo magico che presto, molto presto, avrebbero condiviso insieme!

 

   
 
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