Serie TV > Altro - Fiction italiane
Ricorda la storia  |      
Autore: Duchessa712    31/01/2022    1 recensioni
[DOC Nelle Tue Mani ]
[DOC Nelle Tue Mani ]Mattia è morto da un mese quando Carolina capisce che buttare fuori la colpa è più semplice se insieme ci si libera di qualcos'altro
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Teardrops pouring from the sky (the sky is my eye)

"Smettila di fare i capricci!".
Papà non ha mai urlato con lei, che si blocca, le mani in aria e la gola dolorante per i singhiozzi, il viso paonazzo e il respiro affannoso.
Papà non ha mai urlato con lei e attorno a loro si avvolge un silenzio surreale, interrotto dal ticchettio irregolare della mamma, che si affaccia dalla porta con solo una scarpa e mezza truccata.
Papà la tira su dal pavimento e la mamma la libera dalla sua presa, le posa le mani sulle spalle e la porta in bagno. Le sciacqua il viso e la pettina come Carolina le ha detto di non fare più perché ormai è grande, ormai sa vestirsi da sola.
Papà non ha mai urlato con lei e le sue grida le ronzano ancora nella orecchie, mentre nuove lacrime vanno a bagnare la maglietta. La mamma gliele asciuga e le bacia la fronte, le dice che papà non voleva gridare, che è solo un momento stressante per tutti.

-

Mattia è morto da un mese e Carolina al funerale si è rifiutata di guardare. Piangeva con la testa nascosta nel collo di papà. Piangeva tanto forte che hanno dovuto portarla fuori. Piangeva tanto che ha vomitato, mancando per poco di sporcarsi le scarpe nuove.
Mattia è morto da un mese e Carolina al cimitero ci è andata con la testa pesante e gli occhi appiccicosi. La tomba di Mattia è bianca e la sua bara è piccola ed è tutto sbagliato.
Mattia è morto da un mese e per una settimana hanno dovuto forzarla a mangiare. La maestra ha chiamato la mamma a scuola perché un giorno è svenuta e Carolina era troppo stanca per negare di non aver fatto colazione pur avendo due ore di ginnastica. La mamma le ha comprato la cioccolata calda e la brioche con la Nutella e Carolina le ha divorate.

(Tornata a casa si è messa sul letto, ma la colazione le è rimasta lì, sullo stomaco, insieme al senso di colpa. Quando è diventato troppo è corsa in bagno e ha vomitato, due dita ficcate in gola ad aiutare un processo già in atto).
(Mattia è morto da un mese quando Carolina capisce che buttare fuori la colpa è più semplice se insieme ci si libera di qualcos'altro).

_

Mamma e papà si separano e una si rifà una vita con un altro uomo (ed è simpatico, Davide, a Carolina piace, soprattutto perché vuole far colpo anche su di lei oltre che su sua madre) e l'altro si butta nel lavoro (e Carolina cerca di ricordare cosa le ha detto la mamma sul fatto che ognuno reagisce al dolore come riesce) e lei si sente ancora più male.
Carolina la notte piange e a volte pensa ancora alle giostre su cui non è mai salita e alle caramelle che non riesce più a guardare. Carolina si sveglia dagli incubi e, dopo un po', impara ad abituarsi. Carolina si ficca le dita in gola e vomita cibo e colpa, che, però, continua a fermentare.

-

Mamma e papà si separano e lei impara che un padre ce l'ha solo quando si ricorda di lei (che è una volta ogni qualche giorno o quando la mamma gli grida di fare il padre in telefonate che fanno solo stare male tutti e tre) e, visto che non è stupida, si accorge che la mamma cerca di compensare. Che la porta a fare colazione fuori più spesso del normale, che le da tanti di quei baci che Carolina si scosta perché è imbarazzante.
Mamma e papà si separano e lei prende il massimo alla maturità (e papà non c'è perché è il primario di medicina interna ed è pieno di lavoro e, per scusarsi, la invita a cena il giorno dopo e, quando salta anche quello, le regala un cesto di cioccolato che Carolina prima ingurgita e poi vomita) e poi studia medicina.

-

La bara di Mattia la perseguita ed è per lui che lo fa, forse, per placare la colpa, darle una via d'uscita che non le lasci un sapore d'acido lungo la gola.
La bara di Mattia la perseguita e Carolina si chiede se perseguita anche i suoi, papà che salva pazienti che sono numeri e mamma chiusa nel suo ufficio di vetro.
La bara di Mattia la perseguita e Carolina ordina una pizza e apre un pacchetto di patatine e sfoglia i libri con dita unte e finisce l'avanzo di una torta e poi si mette le dita in gola.

-

Carolina prende il minimo a un esame, lei che ha sempre preso il massimo, che cerca di compensare come fa la mamma, e non deve nemmeno indurselo, il vomito. La colazione (brioche e cappuccino offerti dalla mamma) le torna su da sola. Quella sera ha lo stomaco chiuso e non cena, salvo alzarsi nel cuore della notte e divorare metà del contenuto del frigo, cercando di buttar giù l'inadeguatezza.
Carolina prende il minimo a un esame e sente qualcos'altro posarsi nello stomaco e nel petto insieme ai sensi di colpa. Attacchi di panico non ne ha avuti nemmeno quando Mattia è morto e, visto che si sente sommersa e travolta da tutto, si presenta nell'ufficio di papà.
(Chiamare è inutile. Lo ha sperimentato tanto tempo fa).

-

Papà le prescrive gli ansiolitici e i suoi occhi indugiano su di lei troppo a lungo.
Carolina nasconde la mano, le nocche rosse e screpolate, ma non abbassa lo sguardo. Papà non le chiede che cos'abbia e Carolina ne è al contempo grata e risentita.
Papà la saluta con un bacio veloce e lei gli dice (non sa neanche cosa stia cercando di ottenere, davvero), che sarà a pranzo con la mamma (non che lui si unirà mai a loro).

-

Carolina vomita e studia e tutto prosegue normale fino a quando qualcuno spara a papà e lui dimentica dodici anni (la separazione, Mattia, il fatto che sua figlia non è più una bambina) e la mamma le dice, le ordina, di non dirgli niente.
Carolina vorrebbe dirle che non lo trova giusto, ma i capelli biondi sono spettinati e gli occhi sono tanto stanchi, che si limita ad annuire.

-

La cosa assurda è che è la cosa migliore che potesse mai succedere, perché papà non è primario e continua a discutere con la mamma, ma non è più un estraneo.
(Papà non ha mai urlato con lei e dopo quella volta in cui le ha detto di smettere di fare i capricci non l'ha fatto più. La sua freddezza l'ha ferita molto di più).
La cosa assurda è che papà guarda il mondo che si è costruito e non lo riconosce, che si cerca in vecchie foto e non si trova. Papà cerca in lei la bambina che è stata, quella che gli saltava addosso quando tornava a casa, che lo abbracciava quando perdeva un paziente, che giocava a nascondere caramelle con Mattia.
Papà perde dodici anni di memoria e Carolina torna a piangere e ad avere gli incubi, a pensare alle giostre su cui non è salita, a ricordare suo fratello che vomitava, a risentire lei che dice sa di caramella.

-

"Sa di caramella".
Piange, Carolina, stretta tra le braccia di papà che ha passato dodici anni a sentirsi responsabile, papà che è papà perché non ricorda l'uomo che era diventato, di averle urlato di smettere di fare i capricci, di averla tenuta in braccio al funerle, di averle prescritto ansiolitici.
Piange, Carolina, nell'abbraccio meno disperato della mamma, che si porta addosso fantasmi e stanchezza da dodici anni, che si è rifatta una vita senza mai dimenticare il passato.
Piange, Carolina, che per il senso di colpa e le dita in gola è quasi arrivata a uccidersi, che è perseguitata dalla tomba di Mattia e da responsabilità che la tormenteranno sempre (perché i suoi sono insieme e pronti per lei, ma non durerà, Carolina lo sa, così come sa che non guarirà solo perché hanno trovato la causa dei suoi mali. Che poi non è che l'hanno trovata, quanto che lei l'ha confessata: che suo fratello è morto e lei per gioco ed incoscienza ne è l'assassina).
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Altro - Fiction italiane / Vai alla pagina dell'autore: Duchessa712