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Autore: __Dreamer97    01/02/2022    5 recensioni
(FANFICTON INTERATTIVA, ISCRIZIONI CHIUSE)
Da ormai molti anni, la società magica londinese, unica rimasta in un mondo ormai distrutto, ha deciso di dividere la popolazione in quattro grandi gruppi, chiamati Fazioni, ognuna specificata in un'attività: i Grifondoro, per la difesa della città; i Tassorosso, per il sostentamento della popolazione; i Corvonero, per l'elettricità; i Serpeverde, per le risorse idriche. Per anni, la società ha goduto di un periodo di pace, ma quanto durerà ancora? Qualcosa si muove nell'ombra, desideroso di arrivare alle fondamenta dii questa civiltà. Nel mentre, il Giorno della Scelta si avvicina e nuovi maghi e streghe entreranno a far parte definitivamente nelle Fazioni, ormai sempre più ostili verso le altre. E tu, che Fazione scegli?
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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CAPITOLO 2

 GGGG

 

 

26 giugno, Congresso

 

 

            Il rumore che veniva prodotto dalla quantità di persone che si trovavano all’interno della sala costrinse Armin a chiudere gli occhi. La sera prima, uno dei Capifazione più esperti gli aveva comunicato l’orario della Riunione di Fazione, che si sarebbe tenuta alle prime luci dell’alba per poi poter procedere con la Scelta. In quel momento, la lancetta delle ore del suo orologio superava a malapena il numero cinque.

Era troppo presto, continuava a ripetersi mentre, accanto a lui, Desiree osservava i fascicoli che erano stati consegnati a tutti i Capifazione qualche minuto prima. Notando il suo collega, la ragazza gli diede una gomitata, ottenendo solamente un grugnito infastidito.

-Mi spieghi qual è il tuo problema? – le chiese il biondo voltandosi verso di lei. Notando di averlo disturbato alla grande, Desiree sorrise.

- Ti conviene guardare il fascicolo, piuttosto che dormire. Dobbiamo essere preparati per oggi e tu più di tutti devi essere impeccabile. Non vorrai tornare a lavorare alla Centrale a tempo pieno immagino, no? – rispose, sapendo di andare a toccare un tasto dolente. Armin fece per controbattere, ma una risata interruppe i suoi propositi. Si voltò, pronto a lanciare un incantesimo non verbale a chi aveva osato disturbarlo. Tuttavia, si bloccò non appena notò la persona di fronte a lui: corporatura minuta, lunghi capelli biondi e occhi acquamarina, coperta dai colori della Fazione di Grifondoro.

- Millie. Che cazzo fai tu qui? – esclamò il Capofazione dei Serpeverde dopo qualche attimo di silenzio e la ragazza si aprì in un sorriso smagliante. Accanto al biondo, Desiree guardava la scena in religioso silenzio, chiedendosi come facesse il suo collega a conoscere una Grifondoro.

- Sempre il solito villano, mio caro Armin. Sono la nuova Capofazione di Grifondoro, altrimenti perché sarei qui? – rispose a tono Mildred Abbott mentre si sedeva accanto a lui. Vide con la coda dell’occhio Desiree trasalire, - secondo le regole, ogni Capofazione doveva sedersi nel suo blocco d’appartenenza – ma fece finta di niente.

- Pensavo che il Capofazione eletto per Grifondoro fosse Lysander Rill, se non ricordo male. – si espresse la Serpeverde, ovviamente ricordandosi chi fosse stato scelto. D’altronde, lei sapeva tutto.

- In realtà lo era, ma lo hanno subito tolto, non so per quale ragione. Così, ora hanno me. Almeno ho avuto occasione di rivederti! – esclamò Mildred ammiccando in direzione di Armin. Il ragazzo fece per risponderle, ma il suono della campana del Congresso fece capire a tutti i Capifazione che la riunione stava per cominciare. Salutandoli, Mildred si recò verso la sua Fazione.

- Chissà cosa sarà successo per far arrivare i Grifondoro al punto da cambiare un Capofazione appena scelto. – sussurrò Desiree mentre Olaf Kostner, Tassorosso e membro più anziano del Governo, si dirigeva al centro della sala. Armin sollevò le spalle, anche lui curioso di sapere che cosa fosse successo. Si guardò velocemente intorno, cercando di captare qualcosa dalla Fazione rossa. Riportò poi l’attenzione di fronte a sé, concentrandosi per ascoltare il vecchio Kostner che stava per iniziare il suo discorso.

Non si accorse, però, che in fondo alla sala, lontano da occhi indiscreti, qualcuno lo stava osservando. E quello sguardo non prometteva nulla di buono.

 

 

 

 

 

Capanna Plisensky, Fazione dei Tassorosso

 

 

            Ivan continuava a camminare avanti e indietro per la sua stanza mentre Ingram stava seduto sul letto dell’amico con gli occhi sbarrati.

-Sei sicuro di quello che ho detto? – domandò l’albino con voce flebile. Come uscito da una sorta di incantesimo, Ivan si voltò di scatto verso di lui.

- Gram, non me lo sono sognato. Per tutte le patate, sembravi posseduto! – esclamò il moro agitando le braccia. Sospirando, Ingram ricadde sul letto, stranamente senza nessuna voglia di muoversi. Quella mattina, il biondo platino si era svegliato con l’amico che lo scuoteva, blaterando su di lui che si era messo a dire una specie di cantilena.

- All’inizio pensavo stessi parlando nel sonno, ma poi ho iniziato ad ascoltare attentamente e sembrava… una filastrocca? – Ivan cominciò ad elaborare ipotesi su ipotesi, ma alla parola “filastrocca” il cervello di Ingram aveva ricominciato ad andare alla velocità della luce, capendo finalmente cosa fosse successo.

- È una profezia. – asserì, fermando il monologo dell’amico. Il moro spalancò gli occhi stralunato e se non si fossero ritrovati in una situazione del genere, Ingram avrebbe riso di certo.

- Una profezia. Come quelle delle storie? – chiese, andando a sedersi anch’essi sul letto. Ignorò il tremolio della gamba di Ingram, - a quanto pare, l’albino stava riattivando al massimo il suo cervello e il suo dinamismo.

- L’ho scoperto quando ero piccolo. Nella mia famiglia c’è sempre stato il gene della Veggenza, ma era da più di un secolo che ormai non si vedeva. Almeno fino a quando non sono nato io. – a quella confessione, Ivan sussultò leggermente.

- E quando si attiva? Nel senso, tocchi qualcosa, avviene solo nel sonno… -

- Dipende. Per la maggior parte sono sogni, ma non mi è mai capitato di ripetere ad alta voce mentre dormivo… -

- Attento a cosa scegli. – nel sentire quelle parole, Ingram sobbalzò, voltandosi poi verso l’altro.

- Cosa vorresti dire? – domandò incuriosito, sorpreso del tono dell’amico, e Ivan riprese a parlare.

- Ti sei forse dimenticato quello che hai detto nel sonno? Se qualcuno scoprisse la tua profezia, per te potrebbero esserci guai seri. Potrebbero farti sparire! – sbottò il moro, rialzandosi dal letto per riprendere a camminare per la stanza. Ingram fece per parlare, credendo che l’amico fosse troppo paranoico, quando dei rumori fuori dalla stanza li costrinsero a zittirsi.

- Avevi detto che non sarebbe tornato a casa. – fece l’albino e Ivan sospirò.

- A quanto pare la fortuna ha girato dall’altra parte. Ti conviene andare, tra un’ora dovremmo essere al treno. Non ti dispiace uscire dalla finestra, vero? – l’amico negò, prendendo subito la sua roba per uscire di soppiatto. Si voltò verso Ivan, sorridendogli e, senza dire niente, uscì dalla finestra. Tempo tre secondi, Ivan sentì un gemito di dolore.

- Amico, lì sotto c’è il cactus! –

- Lo potevi dire! –

 

 

 

 

 

Unità Mikaelson, Primo Piano, Centrale, Fazione dei Serpeverde

 

 

            -Ti sto facendo male? Hai una brutta faccia. – sentendosi rivolgere quella domanda, Evelyn alzò lo sguardo, osservando nello specchio un volto uguale al suo, che la osservava preoccupata: Everly, la sua gemella, era praticamente identica a lei, fatta eccezione per il volto, leggermente più magro del suo. La sorella, di due minuti più grande, le aveva proposto di farle una bella acconciatura, per prepararla alla Scelta, decisione che, di lì a poche ore, avrebbero sostenuto entrambe. Per rispondere a Everly, scosse la testa.

- No, tu non c’entri. Stai facendo un lavoro molto bello. – le disse, guardando sorridendo la treccia francese che le fermava i capelli. L’altra l’abbracciò, sedendosi con lei sulla panca.

- Sono contenta che ti piaccia! Fidati, con questa farai un figurone! – esclamò ed Evelyn scoppiò a ridere.

- Ever, non dobbiamo andare a un ballo. Dobbiamo solo salire sul palco e scegliere, fine. - commentò ed Everly la guardò scandalizzata.

- Signorina, non eri tu che continuavi a dire di voler essere perfetta in modo da farti notare? Un po’ frivola come cosa. – a quella frase le due scoppiarono a ridere, ma il rumore della porta che si apriva le interruppe, facendole alzare per mettersi all’attenti come due perfetti soldatini. Sulla soglia, bella ma severa, stava la figura di Evangeline Mikaelson, uno dei membri del Consiglio dei Serpeverde e madre delle due ragazze.

- Non siete ancora pronte? Eppure, mi sembra di avervi dato il tempo necessario per prepararvi, o sbaglio? – commentò duramente e le due ragazze negarono velocemente.

- Ci dispiace madre, ci siamo perse via parlando della scelta… - cercò di spiegare Everly ma la donna la interruppe.

- Cosa interessa a voi della Scelta? Sciocchi sono quelli che scappano dalla propria Fazione. E ora fuori, non possiamo fare tardi. E tu, togliti quella cosa dai capelli, non siamo in Sala Comune. – sobbalzando leggermente per le parole dure della madre, Evelyn guardò la sorella e, lanciandole poi uno sguardo di scuse, cominciò a sciogliersi i capelli. Successivamente, le due uscirono a testa bassa dalla loro unità, dirigendosi velocemente verso gli ascensori, che le avrebbero portate in alto per prendere il treno.

- Emilie dov’è, madre? – chiese Everly, speranzosa di vedere la sorella minore.

- Già di sopra con vostro padre. La vedrete più tardi. – disse Evangeline continuando ad andare avanti.

- Dovresti scappare da qui… - nel sentire quella frase sussurrata, Evelyn si voltò verso la gemella.

- Anche tu dovresti farlo. –

- E poi chi terrà d’occhio Emilie? Non possiamo lasciarla qui da sola con lei! – continuò Everly, voltandosi ogni tanto per controllare che la madre non le stesse ascoltando. Poi, si voltò di nuovo verso l’altra.

- Ascolta, o rimani qui e finisci in un matrimonio combinato, rimanendo sotto l’influenza di mamma, oppure scappi. Tanto, peggio di così non può andare… -

- Signori Farley, buongiorno! – esclamò la madre e le due ragazze si voltarono immediatamente, notando due figure che si avvicinavano a loro. Tuttavia, a loro non importava dei due perché, accanto a loro, stava il figlio, probabilmente l’ultima persona che Evelyn avrebbe voluto incontrare quel giorno.

- Buongiorno mie care, come va la giornata? – chiese sorridendo Asher. Tuttavia, il suo sorriso era tirato da tutte le parti e gli occhi mostravano disprezzo, contrastando con il resto del suo volto.

- Prima di vederti tutto bene. Sfortunatamente, hai rovinato tutto. – disse Everly, attenta a non farsi sentire dagli adulti. L’espressione sul volto di Asher mutò velocemente, mostrando finalmente le sue vere emozioni.

- Sinceramente, è solo per un po’ di scena. Tua madre sta cercando di organizzare un matrimonio e i miei ci stanno pensando, anche se cercherò in tutti i modi di farlo saltare. – disse sprezzante il ragazzo e, forse per la prima volta, Evelyn si ritrovò d’accordo con lui.

- Chi cavolo vorrebbe diventare tua moglie, razza di imbecille? E ora scusaci, ma dobbiamo andare. Forza Evie, andiamo. – dopo aver parlato, Everly si diresse verso gli ascensori, cercando di porre più distanza possibile dal ragazzo.

- Sai, ancora mi chiedo come io abbia fatto ad essere tua amica da bambina. Probabilmente ero una stupida. – disse Evelyn e, senza neanche guardare Asher in faccia, se ne andò, raggiungendo la sorella.

 

 

 

 

 

Congresso

 

 

            Kaia si portò le mani ai lati della testa, cominciando a massaggiarsi le tempie per cercare di limitare il mal di testa che le stava arrivando come una martellata. Trattenendo una smorfia di dolore, si guardò intorno, ritrovandosi circondata dai suoi colleghi che, insieme ai Capifazione di Tassorosso, di solito i più calmi, urlavano ogni tipo di insulto al Consiglio che, impassibili come sempre, osservavano la sala con aria annoiata.

Dall’altro lato, ben lontano dai Corvonero, le Fazioni di Grifondoro e Serpeverde erano tranquille, visto che il nuovo provvedimento non toccava minimamente i loro cadetti. Tuttavia, si notava benissimo come alcuni fossero rimasti colpiti da quella novità.

-È un’assurdità! Introdurre delle prove di entrata anche a Tassorosso e Corvonero è una pazzia! – urlò qualcuno dalla parte di Tassorosso e urla di assenso si levarono dalla Fazione gialla. Ci vollero diversi minuti per ripristinare l’ordine e, una volta ottenuto il silenzio, il rappresentante del Consiglio si alzò, dirigendosi al centro della sala. Kaia riconobbe subito Amelia Briscol, una dei Consiglieri più importanti della Fazione dei Serpeverde.

- La decisione di inserire le prove di entrata anche alle altre due Fazioni è stata una decisione presa all’unanimità, sia dal Consiglio che dal Governo. Questa scelta è stata presa per evitare il sovraffollamento delle due Fazioni a discapito di Grifondoro e Serpeverde. In questo modo, si eviteranno problemi di ogni tipo.

- E la libertà della scelta che fine fa? Alcuni di quei ragazzi cambiano perché sanno di non poter sostenere le prove. – la voce che pronunciò queste parole uscì dai Serpeverde e Kaia si irrigidì, riconoscendo subito chi aveva parlato. Immediatamente, si alzò un leggero brusio. “Lui parla, ma è la prima causa della mancanza di cadetti” o “è sempre stato così arrogante, fin da bambino”, erano solo alcune delle frasi che le erano giunte alle orecchie. Sentendo subito il tono di sfida, la Consigliera Briscol portò la sua attenzione verso la sua Fazione.

- Si può dire che questa scelta sia stata fatta per evitare che lei faccia scappare più cadetti del normale. Dico bene, Capofazione Stettner? – a quella domanda, Armin ampliò leggermente il suo sorriso, ma decise di non dire niente: sapeva di non risultare simpatico alla maggior parte del Consiglio, per questo voleva evitare altri casini. Con un piccolo cenno del capo fece capire alla Consigliera di non avere altro da aggiungere e questa poté andare avanti nel suo discorso.

- Capisco che siate tutti sorpresi da questa decisione, ma conoscete anche voi i rischi del lavorare come Auror o di operare alla Centrale. Tra due ore i nostri giovani cadetti affronteranno il momento più difficile della loro intera esistenza e verranno avvertiti dei nuovi cambiamenti. E ricordate: la Fazione prima di tutto. –

Con questa frase, la Consigliera Briscol congedò i Capifazione, che cominciarono a sparpagliarsi per la sala, continuando a discutere riguardo a quanto appena successo. Dalla parte dei Tassorosso, Adeline si mosse velocemente, ancora sconvolta da quello che aveva sentito. osservò ancora le persone intorno a lei, sentendo improvvisamente una tensione mai avuta prima. Qualcosa stava cambiando. In meglio o in peggio si sarebbe deciso in futuro.

 

 

 

 

 

Stazione, Fazione dei Grifondoro

 

 

            La stazione dei Grifondoro stava cominciando a riempirsi, nell’aria un sentore di eccitazione e paura. Oyster osservava impassibile la massa di persone che la circondava, voltando ogni tanto lo sguardo per controllare che fosse tutto in ordine. Con la coda dell’occhio, vide il suo collega saltellare in giro, quasi contagiato da quel clima. La ragazza sbuffò, chiedendosi per l’ennesima volta come fosse stato possibile essere messa in coppia con un aspirante. Insomma, lei era un Capitano, aveva cose più importanti da fare!

-Amos, per l’amor del cielo, vieni qui! E smettila di fare il bambino, non siamo qui a giocare! – sbottò la mora e il diciannovenne, sentendosi richiamare, corse subito dal suo superiore.

- Ma Oys, non sei eccitata?! Io ricordo la mia Scelta come se fosse ieri! – disse lui continuando a guardarsi intorno e Oyster alzò gli occhi al cielo.

- Ti ricordo che sei quasi un Auror, ergo comportati da adulto. Ma mi spieghi che stai facendo? – la ragazza osservò stranita Amos, che sembrava cercare qualcosa, - o qualcuno, - tra la folla.

- Sto cercando Aidan, volevo salutarlo prima della partenza! – piagnucolò lui, sbuffando in quanto non riusciva a trovare il suo amico. A quel punto, fu turno della ragazza quello di sbuffare.

- Amos, saranno già saliti nel loro vagone, lo sai che i cadetti vengono mandati nei primi vagoni. Lo saluterai per bene dopo, prima della Scelta. – gli disse lei e finalmente riuscì ad attirare l’attenzione del moro.

- Anche tuo fratello compie la sua Scelta oggi, o sbaglio? – a quella domanda, Oyster si irrigidì: sapeva che l’intenzione del Grifondoro non era di offenderla o altro, ma quando si parlava della sua famiglia era sempre come ricevere una pugnalata al cuore.

- Sì. Di sicuro non sceglierà Grifondoro, rimarrà tra le Serpi a montare il suo ego. – sibilò lei e Amos si mise a ridere.

- Lo ricordo, non era particolarmente simpatico. Probabilmente finirà seppellito sotto alle sue manie di protagonismo. – replicò, sorridendo non appena notò una piccola smorfia di divertimento sul viso del suo superiore. Il fischio del treno riportò la loro attenzione sulla partenza.

- Forza, sbrighiamoci a salire o ci perderemo la Scelta. – Oyster si mosse velocemente tra la folla, dirigendosi subito verso un gruppo di persone che si stava accalcando vicino alle entrate dei vagoni. A quel punto, Amos si guardò indietro un’ultima volta, per poi dirigersi verso il vagone più vicino.

- Chissà proprio cosa sceglierà Asher Farley! –

 

 

 

 

 

Treno dei Tassorosso

 

 

            Nicholas guardava distrattamente fuori dal finestrino, cercando di concentrarsi sul paesaggio che stavano attraversando. Tuttavia, le chiacchiere del suo amico non lo stavano aiutando nel suo intento.

-Insomma, non pensavo facesse una cosa del genere, non me lo sarei mai aspettato! Ma tu che faccia hai fatto, sembravi un pesce dopo esser stato bollito in una pentola! –

- La smettiamo di parlare di questa cosa? Per favore. – chiese ad un certo punto il rosso e questo causò un altro attacco di risa da parte di Apollo, che continuava a ripensare a quella mattina: Ingram Sùilladh si era piantato davanti ai due e aveva iniziato una dichiarazione d’amore nei confronti di Nicholas, che aveva ascoltato tutto in silenzio, troppo scioccato per riuscire a dire qualcosa. La situazione si era conclusa con Ingram che se ne andava blaterando cose del tipo “so che non ricambi il mio amore, ma io ti terrò per sempre nel mio cuore!”, il che aveva portato delle grosse risate ad Apollo.

- D’accordo, adesso la smetto. Però dai, è stato adorabile e ha avuto tantissimo coraggio a dirtelo. Fossi stato in lui, io non avrei detto niente. – replicò il biondo e Nicholas alzò gli occhi al cielo.

- Per fortuna che sei a Tassorosso, mister Cuor di Leone. – fece il rosso, allontanandosi leggermente per evitare un pizzicotto dall’amico. Rimasero poi in silenzio per qualche minuto, ascoltando solamente i rumori del treno.

- Chi gestisce la scelta quest’anno? – chiese all’improvviso Nicholas, spostando lo sguardo dal paesaggio al suo amico.

- Penso che tocchi ai Grifondoro. L’anno scorso il discorso del rappresentante di Serpeverde aveva fatto scappare molti ragazzi; quindi, penso che vogliano evitare un altro danno. -  rispose Apollo, sorridendo amaramente al ricordo dell’anno scorso: ogni anno, i Serpeverde si lamentavano delle poche scelte della loro Fazione, ma non facevano mai nulla per cambiare quel dato.

- Speriamo che vada tutto bene. Ti dirò, sono super eccitato di vedere cosa sceglieranno i ragazzi della nostra Fazione! – esclamò il rosso, sorridendo come se dovesse essere lui a compiere la scelta. A quelle parole, Apollo sorrise amaramente, ripensando al suo giorno della Scelta. Ma ormai era acqua passata; ora, doveva solo guardare avanti. Notò subito il confine tra il Congresso e la Fazione di Tassorosso e fece cenno a Nicholas.

- Forza, andiamo ad ascoltare queste scelte. –

 

 

 

 

 

Sala della Scelta, Congresso

 

 

            La sala aveva ormai raggiunto la massima capienza, segno che tutti i membri della società avevano trovato i propri posti. Se si guardava la scena dal piccolo palco, dove i cadetti dovevano salire per completare la loro Scelta, si sarebbe visto un tripudio di mille colori, che nel suo insieme sembrava armonico. Nelle prime tre file, erano stati disposti tutti i cadetti che, ansiosi, osservavano attentamente ciò che li circondava.

Quando tutte le Fazioni si furono sistemate, sul palco salì il rappresentante scelto di Grifondoro, posizionandosi esattamente al centro.

-Buongiorno a tutti. Per chi non mi conoscesse, sono David Cleremont, Capo Auror e Responsabile delle esplorazioni al di fuori delle mura. Oggi, sarà mio compito guidare voi cadetti in questo giorno importante. Oggi, voi inizierete il vostro percorso per diventare membri effettivi della Società. Ciò che sceglierete sarà la vostra casa e la vostra famiglia e niente avrà più importanza di questo. Ciò che sceglierete non potrete cambiarlo; se lo farete, sappiate che nessun’altra Fazione vi ospiterà e per questo sarete direttamente mandati tra gli Esclusi. – a quelle parole, un leggero brusio si alzò dalle prime file, per poi fermarsi al gesto della mano del Grifondoro. L’uomo si voltò e, prendendo la sua bacchetta, fece comparire al centro del palco quattro grandi coppe, che i cadetti riconobbero subito: erano le Coppe della Scelta. Al loro interno, si trovavano gli elementi di rappresentanza delle Fazioni: acqua per Serpeverde, carboni ardenti per Grifondoro, terra per Tassorosso e frammenti di vetro per Corvonero.

- Quando verrete chiamati, voi salirete su questo palco e vi posizionerete esattamente di fronte alle Coppe. In seguito, con la vostra bacchetta prenderete una goccia del vostro sangue e la lascerete cadere all’interno della Coppa che avete scelto. Sappiate però, che avete una sola possibilità e che non potrete tornare indietro. – Il Signor Cleremont guardò ancora una volta i cadetti, cercando di tramettere calma e sicurezza. Poi, fece apparire dal nulla un rotolo di pergamena, dando così inizio al Giorno della Scelta.

 

 

 

 

 

Settore Serpeverde

 

 

            -Penso di vomitare. –

Nel sentire quelle parole, Venus si voltò orripilata verso Aileen che, con espressione funerea, osservava il primo cadetto salire sul palco. Accanto a lei, Lenora le sorrise dolcemente.

-Stai tranquilla, andrà tutto bene. Almeno, non sei tra le prime a dover affrontare la scelta. – le disse, guardando poi accanto a Venus dove, in completa ansia, Ellen guardava per terra. A quel punto, l’unica bionda del gruppo sbuffò.

- Insomma, ormai siamo qui, è inutile impanicarsi adesso. Lo hanno fatto altri prima di noi, ce la possiamo fare. – mormorò Venus lisciandosi le pieghe del suo vestito verde, scelto con cura per quel giorno importante. Prima che Aileen potesse rispondere, un nome si levò alto per la sala.

- Ellen Oprah Begum! – esclamò il Signor Cleremont, voltando poi lo sguardo sulle schiere dei cadetti. Nel sentire il suo nome, Ellen si irrigidì immediatamente. Prese coraggio e si alzò, dirigendosi verso il palco sotto lo sguardo attento e confortante delle sue amiche. Sali le scale e incrociò gli occhi con il Signor Cleremont, che le sorrise e lei ricambiò. Si posizionò di fronte alle quattro Coppe e prese un respiro profondo. Ovviamente, Ellen aveva deciso già da tempo e per questo prese in mano la sua bacchetta puntandola contro il palmo della sua mano. Subito, un piccolo taglio le si formò sul palmo e raccolse una goccia di sangue con la punta della bacchetta. Prese un respiro profondo e portò la bacchetta sopra la Coppa della Fazione che aveva scelto. Osservò senza battere ciglio la piccola goccia rossa che cadeva, segnando così il suo destino. E, finalmente, sorrise.

- Tassorosso! –

 

 

 

 

 

Settore Grifondoro

 

 

            -Scelta scontata, anche se mi aspettavo venisse qui da noi. – sussurrò Aidan nell’orecchio della compagna e questa roteò gli occhi al cielo. Flare aveva fatto di tutto per sedersi lontana da lui, ma il castano era di altri piani; perciò, aveva letteralmente occupato il posto accanto a lei e, da quando era iniziata la Scelta, non faceva altro che commentare. Un boato si alzò dalla loro Fazione e i due videro Lenora Bishop dirigersi verso la prima fila dei Grifondoro.

- Però, sarà divertente! – disse ancora il ragazzo e Flare sbuffò.

- Aidan, se non chiudi subito quella bocca ti tiro un pugno. Non vorrai mica far fare brutta figura a tuo padre, no? – ribatté lei seccata e, nel notare lo sguardo di lui, sapeva di aver colto nel segno. Infatti, il cadetto girò la testa verso il palco, dove suo padre sorrideva incoraggiante ad ogni recluta che saliva. Quella stessa mattina gli aveva promesso di non combinare guai e così avrebbe fatto.

- Flare Blight! – urlò all’improvviso suo padre e la ragazza si alzò velocemente. Tuttavia, mentre si dirigeva verso le Coppe, gli ingranaggi del suo cervello giravano velocemente e Flare si ritrovò immersa tra mille pensieri. Sapeva che la scelta giusta sarebbe stata Grifondoro, ma mentre compiva l’incantesimo la sua mente si annebbiò e la ragazza avvertì come una specie di nube che l’avvolgeva. Fu per questo motivo, che la sua bacchetta si allontanò dalla Coppa di Grifondoro, senza che se ne rendesse nemmeno conto.

- Serpeverde! – fu a sentire il nome della Fazione che Flare tornò in sé e sgranò gli occhi. Che cosa aveva appena fatto?

Si mosse quasi di scatto, sovrastata dagli applausi dei Serpeverde per aver ottenuto un nuovo cadetto, e si voltò verso la sua, ormai, ex-Fazione: subito notò Aidan che la guardava sorpreso, evidentemente colto alla sprovvista dalla decisione della ragazza e per questo interruppe subito il contatto visivo, sedendosi poi tra le fila dei Serpeverde. Lontano da lei, Aidan era ancora senza parole ma, sotto sotto, era anche divertito: chi l’avrebbe mai detto che la cara Flare avrebbe scelto i Serpeverde?

-Aidan Cleremont! – immediatamente, il Grifondoro si alzò con un sorriso, dirigendosi verso il palco sotto gli occhi di tutti. Passò vicino a suo padre e gli fece un cenno con la testa. Sapeva già dove andare e fu per questo che sorrise ancora di più quando suo padre gridò “Grifondoro!”. Leggeva negli occhi di suo padre l’orgoglio e l’affetto che provava per lui e quella fu l’unica, piccola cosa che gli fece provare un po’ di tristezza. Chissà se suo padre possedeva lo stesso sguardo alla Scelta di Alistair.

 

 

 

 

 

Settore Serpeverde

 

 

            Dall’alto del suo settore, Armin osservava attentamente i cadetti che, uno ad uno, si dirigevano sul palco per compiere la propria scelta. C’era chi decideva di rimanere, chi invece decideva di cambiare e chi, purtroppo, non compiva alcuna decisione.

-Asher Petrus Farley! – nel sentire quel nome, tutta l’attenzione del Capofazione si rivolse verso Asher che, superbo e arrogante come sempre, andava a scegliere la sua Fazione. O, semplicemente come diceva lui, a confermare la origine. Francamente, ad Armin interessava poco: fin da quando era piccolo, Asher era stato destinato a grandi cose all’interno dei Serpeverde. Storse il naso al pensiero di doverlo addestrare, lo vedeva sempre trattare male gli altri, soprattutto Aileen e la sua cerchia, e lui non andava molto d’accordo con persone del genere.

- Aileen Elisabeth McGideon! – disse il Signor Cleremont e Armin ancorò il suo sguardo alla sua amica che, rigida come un pezzo di legno, si dirigeva verso il palco, di fronte alle quattro Coppe. Nel vederla così agitata, sorrise: sapeva che la ragazza avrebbe voluto seguire i suoi amici, ma Aileen sapeva anche di dover scegliere il proprio cuore, nonostante questo le costasse molto. Passarono alcuni minuti e, finalmente, la rossa si mosse.

- Grifondoro! – la Fazione chiamata esplose in un fragoroso applauso, mentre Armin guardava Aileen raggiungere la sua nuova famiglia. Sospirò: non era più una bambina, non aveva più bisogno della sua protezione. Avrebbe volato da sola.

 

 

 

 

 

Settore Serpeverde

 

 

            Nel momento in cui chiamarono il suo nome, Evelyn cominciò a sentire tutta l’ansia addosso. Lasciando la mano di sua sorella, che per tutto il tempo aveva tenuto stretta, si diresse verso le Coppe, grandi ed imponenti. Ormai l’acqua di Serpeverde aveva raggiunto un colore rosato, mentre i carboni di Grifondoro si erano raffreddati. Con la punta della sua bacchetta si prelevò una goccia di sangue e prese un respiro profondo. Non voleva lasciare le sue sorelle e suo padre da soli nelle grinfie della madre, ma Evelyn sapeva che non l’avrebbero mai perdonata se avesse deciso di rimanere lì. Così, posizionò la mano sopra la Coppa che aveva scelto, osservando la goccia di sangue cadere sui pezzi di vetro.

-Corvonero! – sentì alle sue spalle e, in contemporanea, udì l’urlo di sconcerto di sua madre, che ovviamente non si aspettava una decisione del genere. Corse velocemente verso i Corvonero, attendendo con ansia Everly. La vide salire le scale e avvicinarsi le coppe e, prima di far cadere il suo sangue sulla coppa di Serpeverde, si voltò verso di lei e le sorrise raggiante. A quel punto, Evelyn sentì gli occhi pizzicare, rendendosi finalmente conto della decisione che aveva appena preso. Chiuse gli occhi, cercando di evitare di piangere, ma una mano sulla sua spalla la costrinse a riaprirli. Sgranò gli occhi perché, seduta accanto a lei, ora stava Venus, che la guardava con dolcezza. Probabilmente, persa tra i suoi pensieri, non si era accorta della Scelta dell’amica che, a quanto pare, aveva scelto come lei.

- Pensavi davvero che ti avrei lasciata da sola? E poi chi mi racconta i fatti degli altri? – le chiese Venus e, a quel punto, Evelyn sorrise, lasciandosi ad un pianto liberatorio: finalmente, era libera.

 

 

 

 

 

Settore Tassorosso

 

 

            Adeline guardò con fierezza Ivan che si dirigeva sul palco, talmente agitato che per poco non cadeva dalle scale, causando l’ilarità nella maggior parte dei presenti. Quella mattina, il ragazzo l’aveva tartassata di domande, quasi causandole un attacco isterico per il fiume di parole a cui la stava sottoponendo. Tuttavia, non aveva detto niente, perché sapeva quanto Ivan fosse ansioso ed elettrizzato.

-Serpeverde! – sentì urlare e, come molti altri attorno a lei, rimase scioccata. Un enorme chiacchiericcio si levò dalla sua Fazione, mentre molti cercavano di capire il perché di quella decisione. Ovviamente, per quelle domande vi era un motivo, e la risposta la si poteva trovare verso il fondo della sala dove, attualmente con sguardo duro e sprezzante, stava Igor Plisensky, Capofazione, membro del Governo e padre del giovane. Adeline osservò lo sguardo di ghiaccio dell’uomo e rabbrividì, tornando a concentrarsi su Ivan: notò subito uno stato di ansia e agitazione su di lui, cosa rara e che prima non aveva notato. Di fronte a quella visione, Adeline aggrottò le sopracciglia: cosa cavolo gli era successo?

 

 

 

 

 

Settore Corvonero

 

 

            -Questa Scelta diventa sempre più interessante ogni minuto che passa. – commentò James e, accanto a lui, Kaia annuì.

- Direi che quest’anno c’è un buon equilibrio tra Interni ed Esterni*. Tuttavia, sono quelli che scelgono di diventare Esclusi a preoccupare… - rispose lei, riferendosi alla decina di ragazzi che, contrariamente ai loro compagni, avevano scelto di non prendere parte a nessuna delle Fazioni.

- Io conosco tutti questi ragazzi, erano miei allievi. Vederli compiere un passo del genere… - James sospirò, cercando di non pensarci, ma non ci riusciva. Sapeva benissimo chi fossero quei ragazzi e sapeva che dovevano possedere molto coraggio, per decidere di non unirsi alla loro Società.

Molto più avanti, sulle prime file, Aine e Catalina osservavano attentamente le varie Scelte.

-Aine, devo dirti una cosa molto importante. – disse ad un certo punto la mora e l’altra si voltò incuriosita verso di lei.

- Sappi che io ti voglio bene e te ne vorrò sempre. Sei la mia migliore amica. – disse Catalina e la bionda non capì subito il significato di quelle parole. Fu solo nel momento in cui sentì il suo nome che comprese quello che le aveva comunicato la compagna. Si alzò sentendo una morsa allo stomaco e, nel suo tragitto, si ritrovò schiacciata da mille tormenti. Mentre si avvicinava alle Coppe sapeva di essere indecisa: seguire il cuore o la mente? Ripensò attentamente a tutto quello che le era accaduto in tutta la sua esistenza e, alla fine, scelse di seguire la mente. Così com’era venuta, ritornò tra le sue fila, dove sapeva che sarebbe dovuta rimanere. Il rimpianto di non aver cambiato le opprimeva il cuore, ma lei cercò di scacciarlo, mentre osservava Catalina salire sul palco dopo essere stata chiamata. Ovviamente, la castana sapeva già dove andare, per questo non durò molto.

- Tassorosso! – esclamò il responsabile di Grifondoro e, mentre si fiondava verso la sua nuova Fazione, Catalina si voltò verso di lei, ed entrambe ebbero la forza di dirsi quello che non erano riuscite a comunicarsi a voce.

Mi mancherai.

 

 

 

 

 

Settore Tassorosso

 

 

            Ancora sconvolto dalla scelta del suo migliore amico, Ingram cercò di fare il più veloce possibile, ansioso di raggiungere la sua nuova Fazione. Non appena sentì il Signor Cleremont urlare quel nome tanto atteso, Ingram si fiondò dai Corvonero, sorridendo a trentadue denti. Stava per cominciare la sua nuova avventura e non poteva essere più felice di così. Tuttavia, in un angolino piccolo della sua mente, continuava a ripetersi la profezia che Ivan gli aveva comunicato quella mattina. Magari, tra i Corvonero, ne avrebbe capito il significato…

 

 

In verità, vi dico che,
Si approssima il Tempo del Buio e del Dolore,
Il tempo della Gelida Tormenta
Che grandi discordie fomenta...
Sotto la Luna dove suoneranno gemelle le ore,
Sotto lo spicchio nascente del niveo satellite,
aprirà gli occhi sul tappeto di foglie
la Rossa Tempesta, che i morti coglie...
Fazioni sorelle verseranno il sangue
Tingendo di rosso le limpide acque...
Il Zaffirino Corvo la vista
sottrarrà al Leone d’Oro,
Il Tasso d’Ambra dilanierà la Serpe di Giada...
Le fauci luccicanti d’argenteo veleno
Soffocheranno il Re del terreno,
E il sovrano leonino dal rubino vello
Toglierà il volo al celeste fratello...
Fra le lacrime si annegherà
E la Morte altera passerà...
Ma nel sangue e nel pianto la Luce non soffocherà...
Eletti novelli saranno la guida,
Dono di pace all’Era Infida...
Si approssima il Tempo del Buio e del Dolore,
Il tempo della Gelida Tempesta...

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Ebbene sì, miei cari lettori, sono finalmente tornata! Mamma mia, è da aprile se non sbaglio che non ci vediamo, ma finalmente sono riuscita a finire questo dannato capitolo! Spero con i prossimi di non tardare così tanto, anche se dubito.

Prima delle cose belle, sono costretta a cominciare dalle cose brutte: l’autrice di Lysander e Jude purtroppo si è ritirata dalla storia e, per questo motivo, ho deciso di toglierli dalla storia. Ritrovandomi così senza un Capofazione Grifondoro (quello che mi era stato mandato l’ho spedito tra i Tassi, rip), ho chiesto ad un’autrice di crearmi un Oc e io ancora adesso la ringrazio per questo favore che mi ha fatto. Così, ecco a voi il nuovo membro:

 

 

 

 

MILDRED ABBOTT

“Millie”

28 anni | Fazione dei Grifondoro | omosessuale

Capofazione | Responsabile amministrativa e rappresentativa

Sure, I’m a pretty girl up in a pretty world but no, I won’t sit still, look pretty.

DDDD 

Mildred è una Grifondoro atipica, visto il suo aspetto minuto. Tuttavia, non si può dire lo stesso del suo carattere: sebbene appaia graziosa, possiede una grande energia ed è molto testarda. È un capo molto affidabile e ama incoraggiare chi sembra più in difficoltà. È allegra e ama scherzare e si caccia spesso nei guai. Quando perde il controllo diventa estremamente pericolosa, in quanto si lascia andare all’istinto. Non le piace mostrarsi triste, difficilmente si lascia andare.

 

 

 

 

 

So che per il momento è apparsa poco, ma spero vi piaccia. Intanto, siamo finalmente arrivati alla Scelta! Avete azzeccato tutti? Qualcuno in dubbio? Sono curiosa! E ci sono anche i primi problemi!

A questo giro, ho una domanda importante:

 

 

Quali sono le impressioni dei cadetti riguardo alla nuova Fazione? E che ne pensano i membri dei nuovi cadetti?

 

 

Inoltre, passiamo ad una cosa molto importante: i capitoli dedicati. Per chi non lo sapesse, i capitoli dedicati riguardano un personaggio: alternati con i paragrafi della narrazione attuale, ci saranno quelli riguardanti il passato del personaggio, in modo da presentarlo per bene senza doverci impiegare anni (se volete capire meglio, guardate The Umbrella Academy, l’altra mia interattiva). Visto che i Cadetti sono di più, comincerò da loro (per questioni di trama, non saranno presenti nella lista i miei Oc, ma verranno inseriti molto più avanti):

 

Aidan

Aileen

Aine

Asher

Catalina

Ellen

Evelyn

Flare

Ingram

Ivan

Lenora

Venus

 

 

 

 

Detto questo, vi saluto. Ci vediamo al prossimo capitolo! Bacioni,

__Dreamer97

   
 
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