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Autore: Clauridice    06/02/2022    4 recensioni
Questa oneshot era tra i miei ricordi del mio profilo fabebook e ho deciso dopo due anni di condividerla con voi spero vi piaccia
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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A bordo della loro auto André e Oscar stavano raggiungendo il villaggio di Arras.
Dopo una lunga settimana di lavoro avevano deciso di trascorrere un'intera giornata nei luoghi della loro adolescenza.
Erano felici di poter tornare su quelle colline che amavano tanto, da lassù avevano visto sorgere le albe più belle che si potessero ammirare.
Avevano già fatto un salto nei paesi vicini visitando i posti a cui erano molto affezionati.
Arrivati a destinazione si fermarono nei pressi dei boschi di Lalouvesc, un villaggio a quindici minuti di auto da Arras sulla montagna.
Scesero dall'auto.
Oscar prese il cestino da pic nic mentre André prendeva la tovaglia e tutto l'occorrente per pranzare all'aria aperta.
Avevano portato con sé Foigras, Camembert, crostini, vino rosso Souvignon e l'immancabile torta di mele.
André stese la tovaglia sull'erba e vi sedettero.
"Com'è bello tornare qui dopo tanto tempo!" disse Oscar respirando l'aria pura della sua Arras
"Hai ragione, mi mancavano questi luoghi!" rispose André
"Allora? Mangiamo?" aggiunse il giovane
"André sei sempre il solito ingordo!" rise
"Ma se è da stamattina che non mangio!" protestò
"Hai ragione, dimenticavo che stamattina non hai fatto colazione!" detto ciò iniziarono a pranzare
Durante il pranzo nessuno dei due parlò.
Volevano godersi a pieno la bellezza di quei luoghi che trasmettevano pace e serenità.
Intorno a Arras vi erano incantevoli villaggi come St Ettienne de Valoux, Thorrenc, Vion e la sua Chiesa, un po 'più avanti si trovavano i villaggi di Boucieu-le-Roi e Désaignes.
Dopo pranzo si stesero sull' erba come facevano da ragazzi.
Si appisolarono per circa una mezz'ora quando all'improvviso si alzò un forte vento, che insistentemente e ripetutamente si abbatteva sugli alberi, trasportando con se grosse nuvole nere contornate da lampi e fulmini.
Stava arrivando un terribile temporale.
"Guarda Oscar, sarà meglio andare prima che piova!" osservò André
"Si, andiamo!" detto ciò raccolsero tutto il necessario e a passo spedito si avviarono verso l'auto.
André mise in moto ma la vettura non accennò a partire.
Ci riprovo' una seconda volta ma niente da fare la macchina era in panne.
"Ci mancava solo questa!" disse André passandosi una mano tra i capelli
"Che succede?"
"Un guasto al motore!"
"Che cosa? E adesso?"
"Tranquilla provo a chiamare Alain!" la rassicuro'
Prese il cellulare dalla tasca dei jeans e compose il numero del collega.
"Accidenti non c'è campo!"
"Perfetto!" esclamò lei con ironia
Nel frattempo la pioggia bagnava copiosamente i vetri dell'auto mentre il vento continuava a soffiare rumorosamente tra le foglie degli alberi.
"Adesso che ci penso c'è un casale abbandonato qui vicino dove andavamo spesso da bambini ti ricordi?" disse André
"Certo che mi ricordo, ma finché arriveremo saremo bagnati fradici!"
"Sempre meglio che rimanere in macchina no? e poi c'è un vecchio camino potremmo accendere un fuoco!"
"Si, hai ragione!"
"Bene allora, andiamo!" detto ciò uscirono dall'auto e correndo si avviarono verso il casale.
Arrivati a destinazione entrarono nella cascina.
Era rimasta come l'avevano lasciata l'ultima volta.
Piccoli resti di ceppi giacevano nel camino, accanto ad esso vi erano delle vecchie coperte con cui da bambini si coprivano durante le giornate di freddo rigido e infine un piccolo tavolo di legno con sopra delle candele usate.
André e Oscar erano completamente fradici.
"Sarebbe meglio che ti togliessi quei vestiti prima che ti venga una polmonite!" le disse André
Ad Oscar le ci vollero pochi istanti per capire il significato di quelle parole.
Sarebbe rimasta nuda davanti a lui.
No, non poteva accadere una cosa del genere non davanti all'uomo che aveva sempre amato.
Detestava ammetterlo ma quello che provava per il suo amico fraterno era qualcosa di forte e puro.
Sapeva che anche André provava la stessa cosa ma nonostante questo aveva fatto di tutto per allontanarlo dalla sua vita ma ovviamente non era servito a nulla.
"E io dovrei spogliarmi davanti a te?"
"Andiamo Oscar, siamo cresciuti insieme!"
"Si, ma questo non vuol dire che tu debba vedermi nuda!"
"Va bene, nel frattempo cerco di accendere un fuoco!"
"Sarà meglio qui dentro si gela!"
Mentre André si apprestava ad accendere il camino, Oscar si accingeva a togliere i vestiti bagnati rimanendo in slip e reggiseno.
Proprio in quel momento André alzò lo sguardo su di lei rimanendo senza fiato.
Era bellissima.
I seni piccoli, sodi e perfetti facevano capolino attraverso la stoffa sottile del reggiseno, la vita stretta e dei fianchi da togliere il respiro.
Le gambe lunghe e affusolate che desiderava ardentemente attorno al suo bacino, si era questo che voleva, era questo che sognava tutte le notti, era diventata il suo sogno erotico da sempre, ormai non poteva più farne a meno.
Prima che lei se ne accorgesse distolse lo sguardo sul fuoco che finalmente aveva preso vita.
Intanto Oscar si era avvolta in una delle coperte vicino al caminetto mettendosi accanto al fuoco.
Ora fu la volta di André.
Si tolse gli indumenti che ancora indossava rimandendo in boxer.
Adesso fu lei a rimanere senza fiato.
Era tremendamente bello.
Bello da morire.
Le ampie spalle, il torace sodo e perfetto, i glutei sodi accentuati dalla stoffa aderente dei boxer la stavano facendo impazzire.
Distolse a stento lo sguardo cercando di placare il desiderio che aveva di lui senza riuscirci.
Il suo profumo era cosi tremendamente sensuale e divino da farle girare la testa.
"Oscar!"
"Si!"
"Stai bene?"
"Si perché?"
"Mi sembri tesa!"
"Io? No, non preoccuparti sto benissimo, sto cercando di scaldarmi un po'!" disse avvicinandosi un po' di più al fuoco
"Hai ragione, questa coperta ormai è umida!"
"Sembrerebbe di sì!"
"Posso abbracciarti?" azzardó lui
Il cuore di Oscar perse un battito.
Le aveva appena chiesto il permesso di abbracciarla per poterla scaldare con il suo calore.
Al solo pensiero il cuore le stava per scoppiare nel petto.
"Vorresti abbracciami André?"
"Beh devi scaldarti, ne hai bisogno!"
"C'e il fuoco tranquillo!"
"Hai paura di me Oscar?" le chiese senza giri di parole
"No, perché dovrei, ti conosco da vent'anni, che domande fai?"
"Allora dimostramelo!"
"Come?"
"Voglio che me lo dimostri!"
"André io....
" Avanti vieni da me!"
Con il cuore che le batteva all'impazzata si lasciò avvolgere dal calore suo abbraccio.
Rimasero abbracciati davanti al camino per un lungo istante.
In silenzio.
Si sentiva solamente lo scoppiettio delle legna che si bruciava tra le fiamme che ardevano come i loro cuori che in quel momento non desideravano altro che apparentenersi.
"Adesso sto molto meglio André, grazie!" disse lei fece per scostarsi ma lui la trattenne.
"No, resta così, ti prego!" sussurrò lui
"Io....
" Non dire niente!" detto ciò la guardò negli occhi per un lungo istante dopo di che con la lingua iniziò a lambirle le labbra morbide
Oscar rimase immobile.
Era eccitata.
Desiderosa di essere sua.
Sua completamente.
Adesso.
Subito.
" Ti voglio Oscar, ti voglio da morire, ti voglio da sempre, ma se pensi che tutto questo sia un errore, ti prego di fermarmi adesso o non ne sarò più capace!" mormorò lui con ardore
"No, non ti fermare, prendimi André, prendimi adesso, voglio essere tua!"
Lui sorrise e la baciò con foga.
Si liberarono insieme degli indumenti intimi che ancora indossavano desiderosi appartenersi completamente.
André la prese per i fianchi portandola sul suo bacino.
Lei gli circondó la vita con le gambe e lui non aspettò un attimo più.
Con una spinta delicata e decisa si fece spazio dentro di lei.
Oscar gemette rovesciando la testa all'indietro chiudendo gli occhi.
"Voglio sentire il tuo piacere esplodere con il mio!" sussurrò lui
"Si, si, si amore mio!" ansimo' lei
Senza smettere di muoversi dentro il suo ventre si prese i suoi splendidi boccioli rosei con dei teneri morsi che le provocarono un fremito in tutto il corpo.
Oscar perse il controllo e iniziò a muoversi sempre più velocemente finché insieme raggiunsero la gioia più estrema.
Stremati si abbandonarono uno sul corpo dell'altro stringendosi forte per un tempo interminabile.

  
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