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Autore: Ilakey_chan    04/09/2009    6 recensioni
Una nuova studentessa arriva ad Hogwarts e dopo un passato difficile saprà ritrovare la speranza assieme ai suoi nuovi amici: Draco, Pansy e Blaise. Dedicato a Fastidious.
Genere: Romantico, Commedia, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio, Pansy Parkinson
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mary sospirò con trepidazione, prese i cinquanta centesimi e li inserì nella fessura dell'armadio.
Tic.
L'armadio di aprì e, senza esitazione, Mary vi entrò.
La fanciulla scoprì presto di trovarsi in un mondo in cui tutti erano diversi.
"Ommiodio, sono in un mondo in cui tutti sono diversi," sussurrò meravigliata Mary Sue.
"Sono gay! E sono un jock!" esclamò Neville Paciock.
"Ed io sono cinese," urlò trionfante Blaise Zabini.
Con meraviglia, la giovane percorse i corridoi di Ogwartz che sembravano così diversi, eppure così uguali alla scuola in cui lei studiava. Certo, il fatto che fossero rosa a fiori era del tutto irrilevante.
"Ciao, Mary," la salutò la bellissima Pansy, "vuoi donare dei galeotti a Voldemort?"
"Cosa?"
"Vuoi donare dei galeoni a Voldemort?"
"Ommiodio, e per cosa?"
"Ma per la sua nuova compagna culinaria, ovvio! Sta raccogliendo fondi per salvare la specie di bambù rosso che usa per i suoi pasticcini MagicTools. Guarda, mi sono anche fatta tatuare il simbolo dei mangiatorte," e detto questo, Pansy si alzò la manica del braccio.
Mary vide la piccola torta rossa che vi era tatuata sopra.
Mary sorrise estasiata: "Ma certo!" e con questo versò tre galeoni nella cassettina di legno che Pansy teneva in mano.
In quel momento, la fanciulla vide arrivare Draco Malfoy, bellissimo e tormentato, a braccetto con una bellissima fanciulla che a Mary ricordava vagamente qualcosa.
"Ciao, cara Mary," la salutò Draco.
Oh, sono in un mondo in cui tutti sono più gentili.
"Ciao, abbacchia," la salutò la fanciulla.
"Ma tu sei Fata delle Nevi II!" la riconobbe subito Mary.
DarkRaven Snow, alias Fata delle Nevi II, impallidì: "C-come fai a sapere il mio nome?! Cosa sai di me! Oh no, il mio piano per la conquista del mondo e lo sterminio dei babbani è fallito! Odio le torte! Draco, mi dispiace, anche se un giorno avrai i capelli lunghi non sarai mai come Legolas. Addio!" e con queste ultime parole scomparve, lasciando dietro di sé un Draco in lacrime.
Fu a cavallo, ed a petto nudo, che Harry giunse dalla Sala Grande.
"Harry!"
"E' un deja vu!"
Con un roteare di speroni, il giovane moro scolpito dagli allenamenti di Quiddik, si chinò per afferrare il bel principe delle serpi e lo issò in sella con lui.
Le loro lingue si unirono nella danza più antica del mondo.
"La polka!"
"Cosa?" chiese Mary a Ron, apparso improvvisamente.
"Ho voglia di ballare una polka."
"Balliamo!" gli propose Pansy, prendendolo per mano e portandolo a ballare la polka.
Dopo che le inquietanti figure di Pansy e Ron scomparvero all'orizzonte, l'attenzione di Mary fu catturata da una fanciulla minuta e bellissima e, stranamente, con tutte le curve al posto giunto, proprio come Mary.
"Ciao, si chiamano Astrid."
"Chi?"
"Loro!"
"Loro chi?" insistette Mary. Un'altra ragazza le si avvicinò e le disse: "Non ascoltarla, parla di sé in terza persona plurale. Che cosa ridicola, Samanta non approva."
"Chi è Samanta?"
"Io sono Samanta!" le rispose la nuova arrivata.
"E loro sono Astrid," si intromise Astrid.
"Veniamo dalla casa del RattoBlu."
Mary le osservò con ammirazione. Entrambe le fanciulle erano bellissime e perfette, simpatiche e dolci ma anche terribili e cattive. E strane, soprattutto strane. Ma il fatto che avessero una casa solo per loro le rendeva molto affascinanti.
"Come mai?"
"Ecco cosa accadde...

Arrivai ad Hogwarts a tredici anni ed ero bellissima.
Il giorno dello smistamento mi sedetti sullo sgabello del cappello ed il copricapo mi fu posto sulla testa.
"Bene, bene, vedo che non sei particolarmente intelligente, né particolarmente coraggioso, né particolarmente altruista né particolarmente astuta quindi ti manderò in una casa tutta per te: RattoBlu! La casata dei mediocri.

... e questi furono i fatti."
Mary Sue la osservò a bocca aperta. Fu Hermione a salvarla dall'emozionante momento di imbarazzo, prendendola per il braccio e trascinandola via.
"Andiamo a Pozioni."
"Ho paura delle lezioni di Piton," ammise Mary.
"Che la forza dell'abitudine sia con te," la incitò Harry, appoggiandole una mano sulla spalla, improvvisamente ricomparso.
Mary lo ignorò e si sedette al proprio posto.
Piton entrò nella stanza saltando. Tante volte una dopo l'altra. Ma il verbo saltellare non sembra indicato al personaggio.
"Oggi, ragazzi, sono felice," esclamò sorridendo. Un alunno morì. "Ho finalmente dichiarato il mio amore a Lupin sulla riva del LAGO DELLE ORATE ASSASSINE. Quella squinzia di Tonks ha deciso di partire per una pericolosa quest alla ricerca del Santo Graal e quindi io e Lupin possiamo stare felicemente assieme."
No, pensò Mary, questo è peggio degli alcolisti anonimi!
"Quindi," continuò Piton, "ho corretto tutti i compiti in un impeto di super energia e giuoia da zucchero. Signorina Granger: Oltre Ogni Previsione. Signor Weasley: Eccezionale. Harry Potter: Eccezzionale!" continuò saltellando tra i banchi. "Draco Malofy: Oltre Ogni previsione. Blaise Zabine, oggi la vedo particolarmente abbronzato,: Oltre Ogni previsione. Pansy Parkinson: Eccezionale. Neville Paciok, per quanto sia doloroso,: Oltre ogni previsione."
Mary sospirò, felice.
"Mary Sù: Deludente."
Mary singhiozzò.
"Mi ha proprio deluso."
"Non è possibile!" urlò Mary, prima di fuggire dall'aula.
Com'era possibile che in un mondo tutto al contrario lei avesse di nuovo preso Deludente?
Correndo fino alla sua stanza, la giovane Mary Sue si affrettò ad entrare nell'armadio ed in men che non si dica si ritrovò nel suo mondo.
Con un sospiro di sollievo, Mary chiuse l'armadio ed uscì dalla sala comune di Tassorosso.
"Harry," chiamò l'amico, quando lo vide girovagare per i corridoi, "ho bisogno del tuo aiuto per una quest."
Ron, che era stato lì tutto il tempo, aprì la bocca per aggiungere qualcosa ma Mary lo fulminò con lo sguardo: "E sì, Ron, sarà proprio come essere in un gdr."

 

  
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