Anime & Manga > Magi: The Labyrinth of Magic
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Autore: cabin13    10/02/2022    0 recensioni
[JuKou]
Il piccolo magi è rimasto a fissare per venti minuti buoni il terreno dove la principessa si trovava fino a poco prima, spiazzato dall’incontro appena avvenuto. Soprattutto, ha ricordato le guance di lei rosee e morbide come due pesche.
E di lei si è ricordato ancora, quando con il primo Principe Imperiale Kouen ha dovuto scegliere i conquistatori di dungeon per l’Impero.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Judal, Kōgyoku Ren
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pesche

A Judal sono sempre piaciute le pesche. Sin da quando è arrivato nell'impero di Kou, quand'era solo un bambino, quei frutti così lisci, dalla chiara polpa morbida e succosa, hanno avuto una connotazione speciale per lui.

Quante volte ha percepito la dura corteccia del tronco, mentre da piccolo si arrampicava su uno dei numerosi alberi nel giardino reale? Quante volte si nascondeva tra le fronde, appollaiato sui rami contorti, a spiare i funzionari e i principi che andavano e venivano mentre si abbuffava di pesche mature fino a scoppiare? Ricorda che si divertiva un mondo a bersagliare con i noccioli qualche consigliere che in quel particolare giorno lo irritava più degli altri, vuoi per motivi seri o per qualche assurda stronzata.

È stato durante uno di quei giorni che l'ha notata la prima volta. Passeggiava a qualche metro di distanza rispetto all'albero dove si trovava lui, accompagnata da quel suo fastidioso servitore che anche adesso non la molla nemmeno per un secondo. Kougyoku era agitata o triste per chissà quale motivo e le sue guance candide erano spolverate da una punta di rossore che le faceva apparire due pesche mature.

Dimostrava all'incirca la sua stessa età, ma con quell'espressione ridicola in viso sembrava così piccola e frignona che gli ha fatto voglia di farla piangere ancora di più. È volato giù dall'albero, atterrando con compostezza proprio davanti a loro, un sorrisetto maligno a incurvargli le labbra sottili.

– Magi di corte... – ha mormorato il servitore-cozza con un tono che esprimeva tutta la sua riluttanza a usare quei modi cortesi. – Che cosa desideri? La principessa al momento è... indisposta.

Judal gli ha lanciato un'occhiata annoiata, ignorando del tutto le sue parole. Si è avvicinato di un paio di passi alla bambina e ha fatto il gesto di porgerle la mano. Lei lo ha osservato con quegli occhioni lucidi, mentre un debole sorriso le incurvava le labbra. Nella sua stupida mente l'aveva erroneamente interpretato come un gesto di gentilezza – e Judal l'aveva fatto apparire come tale proprio per fregarla.

Quando lei gli ha teso la propria, di mano, il piccolo magi l’ha afferrata e strattonata malamente verso il basso. – Sei proprio una frignona scema! – ha strillato prima di volare via, al sicuro di nuovo tra i rami più alti del pesco.

Il servitore rompipalle ha cominciato a starnazzare che quello era un affronto a una principessa imperiale, che non si sarebbe mai più dovuto permettere e altri sproloqui inutili; mentre la ragazzina si è rimessa in piedi e fissava con sguardo vitreo il nulla davanti a sé. A Judal quella scena era parsa ancora più comica.

– Se ti comporti così, finirai senza amici e ancora più triste e frignone di me! – ha strepitato voltandosi di scatto verso i rami.

Judal ha riso più forte. E quella se l'era presa come non mai. Solo che ha reagito in un modo che il piccolo magi non si sarebbe mai aspettato da una viziata principessa di Kou: è corsa verso il tronco e ha cominciato ad arrampicarsi.

Giusto per franare con il sedere sul prato un paio di secondi più tardi, tra le grasse risate del magi e le moine del servitore-cozza. Kougyoku ha raccolto ciuffi d’erba e terriccio e l’ha scagliato in alto, verso i rami dove Judal era nascosto, senza però riuscire a raggiungerlo. Si è rimessa in piedi, furibonda, si è spolverata la gonna rivolgendogli un altro epiteto poco regale e poi è sparita di nuovo tra i labirintici corridoi del palazzo, con Koubun Ka di nuovo al seguito.

Il piccolo magi è rimasto a fissare per venti minuti buoni il terreno dove la principessa si trovava fino a poco prima, spiazzato dall’incontro appena avvenuto. Soprattutto, ha ricordato le guance di lei rosee e morbide come due pesche.

E di lei si è ricordato ancora, quando con il primo Principe Imperiale Kouen ha dovuto scegliere i conquistatori di dungeon per l’Impero. La bambina frignona ed emarginata aveva in sé un’indole guerriera che non poteva essere lasciata in secondo piano – e, con sua somma sorpresa, Kouen è stato abbastanza lungimirante da acconsentire e dare una possibilità alla principessa. Le guance di Kougyoku quando ha ricevuto la notizia si sono screziate di rosa come i frutti che Judal tanto adora, e gli occhi hanno brillato come due stelle.

Il magi ha sentito qualcosa muoversi all’altezza del petto, non appena ha visto la reazione della giovane; una sensazione di calore che è partita dal centro del torace e ha raggiunto la pancia e la punta delle orecchie. Lì per lì l’ha ignorata, catalogandola come inutile, ma è tornata a farsi strada in lui di nuovo altre volte, quando spesso si è ritrovato a collaborare fianco a fianco con la rosata. Ha fatto sempre del suo meglio per zittire quella sensazione, a tratti davvero scomoda.

Peccato che alla fine poi abbia ceduto.

La prima volta che è andato fino in fondo e ha ascoltato il suo istinto di assaggiare le morbide guance di Kougyoku, è successo tutto così di fretta che le sue labbra si sono posate sulla pelle di lei in un tocco fugace prima ancora che entrambi potessero realizzare appieno l’accaduto. Judal è inorridito e si è infuriato con se stesso per quello che aveva fatto e se l’è subito filata; nessuno ha visto niente, nemmeno il servitore-cozza, ma era comunque troppo strano. Solo che i suoi tentativi di interagire con lei il meno possibile per tutta la settimana successiva sono andati a vuoto, Kougyoku poi l’ha messo con le spalle al muro in un angolo buio e nascosto del palazzo.

Ma anziché annegarlo con il suo vessillo del re, la principessa lo ha semplicemente rimproverato: – Se volevi darmi un bacio sulla guancia, potevi provare a chiedermi direttamente invece di fare di testa tua!

Judal è rimasto per la prima volta in vita sua senza parole. Ci ha pensato di nuovo la ragazza a riempire il silenzio imbarazzante che si era creato, sporgendosi verso il volto pallido del magi e stampando le sue labbra sullo zigomo del moro. – Adesso siamo pari – ha commentato sottovoce.

E poi è scappata via lasciandolo lì con un’espressione da assoluto stoccafisso stampata in viso.

Fatto sta che erano pari, la questione era finita lì. O così ha pensato, ignorando la sensazione calda al petto che dopo quello scambio lo faceva anche stare un po’ male – oppure era infastidito e arrabbiato, ancora adesso non l’ha ben capito. Era estate quando è successa l’intera faccenda, e un pomeriggio si è ritrovato Kougyoku seduta ai piedi dell’albero dove lui si rintana di solito. La principessa teneva in grembo alcuni frutti maturi con cui giocherellava distrattamente, solo per alzarsi di scatto quando si era accorta che lui era lì – Judal si è chiesto come facesse a non avere un colpo di calore con quei vestiti che la infagottavano da capo a piedi.

La ragazza aveva il volto così rosso da fare quasi pendant con i capelli e sembrava essere titubante per qualcosa, tenendo lo sguardo basso e mordicchiandosi il labbro inferiore con fare nervoso. Judal stava per dire qualcosa (magari chiederle in maniera poco carina cosa ci facesse lì), ma un lampo di determinazione ha attraversato le pupille rosa scuro di lei e ha ritrovato il coraggio. – Sono venuta a chiederti... chiederti una cosa.

Probabilmente già da questa premessa avrebbe dovuto intuire cosa stesse per dire la principessa. Ma non è riuscito a spiccicare parola, così lei è andata avanti: – Perché mi hai baciato, la prima volta?

E lui è rimasto a fissarla atterrito per due minuti buoni, in silenzio, con la principessa che si sentiva sempre più a disagio. Che diamine doveva risponderle? Che era stato attratto dalle sue guance, così simili al frutto che teneva tra le mani e che lui adora tanto? Lei poteva prenderla bene? Perché si stava facendo così tante fisime mentali? Non era da lui, tanto valeva sputare il rospo.

– Perché... perché... la tua faccia... mi piace. – è uscita diversa da come l’ha pensata, ma non può negare a se stesso che non sia una bugia.

Kougyoku è rimasta spiazzata tanto quanto lui ed è avvampata ancora di più, se possibile; ha socchiuso la bocca, ma stavolta è lei a non proferire alcun suono. Judal si è avvicinato alla ragazza, arrivando a torreggiare su di lei con i suoi dieci centimetri di altezza in più, e non può credere a se stesso quando la domanda gli è scappata dalle labbra in un sussurro: – Posso... darti un bacio?

La principessa ha annuito. Gli ha detto di . Il magi non ha atteso oltre, andando a posare la sua bocca sulla morbida guancia della ragazza, in quel punto dove essa si incontra con l’angolo delle labbra.

E anche adesso, con Kougyoku che veste la corona di Quinta Imperatrice del potente Impero Kou e che della bambina frignona ma tenace ha lasciato solo il ricordo, Judal saggia spesso quella pelle candida screziata di rosa. Lontano da occhi indiscreti e dalle rigide regole dell’etichetta, il magi e l’erede della famiglia Ren si assaporano, dapprima timidi solo le guance, fino ad arrivare alle labbra, e si esplorano fino a non avere più segreti l’uno per l’altra.

A Judal sono sempre piaciute le pesche. Ma il viso e le labbra di Kougyoku sono mille volte meglio.

 

 

 

 

Hola gente

Questa storia mi è sfuggita un po' di mano, perché era una bozza vecchia di mesi che in origine avrebbe dovuto essere anche più corta... e invece adesso sfora le 1500 parole e rotte, ops. Ma sono contenta di essere riuscita a portare a termine questa bozza, anche se non ha seguito esattamente i miei piani ma dettagli

Non leggo il manga da un paio d'anni ma spero di aver reso sia Judal che Kougyoku abbastanza IC... Ci tenevo a precisare che mi concentro principalmente sui baci sulla guancia anche perché comunque Kougyoku è una principessa imperiale e mi sono immaginata che l'etichetta nell'impero di Kou fosse piuttosto rigida (come nel mondo reale, del resto), quindi un bacio sulla guancia per lei può essere già tanto.

Solo nell'ultima parte ho lasciato qualcosa di "detto/non detto", dato che l'ho ambientata dopo il finale e quindi li ho immaginati come più adulti e di conseguenza "abituati" a questa loro relazione particolare

Ringrazio chi recensirà e anche chi leggerà e basta

Alla prossima gente

Adios

   
 
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