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Autore: dirkfelpy89    11/02/2022    3 recensioni
Dal testo: Lei che se ne va, la valigia in mano e la bacchetta nell'altra e lui seduto per terra, la testa fra le mani.
"Meglio così, ci penseremo dopo la guerra, dopo ci sarà tempo per riallacciare i fili…"

"É stata la testimone di mamma, vero? Ho visto le foto del matrimonio nell'album che Hagrid mi ha regalato alla fine del primo anno," chiese Harry.
Lily è bellissima ed avanza vestita di bianco e lui che si volta e osserva Marlene, anche lei splendida. Dopo, si ripete, quando ci sarà la pace avremo tutto il tempo…
Una vecchia fotografia, un uomo in gabbia e tanti, tristi, ricordi.
[Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2023 indetti sul forum Ferisce più la penna.]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Marlene McKinnon, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Cho/Harry, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Dopo…

 



Sirius gettò gli ultimi due furetti morti ai piedi di Fierobecco e poi fece evanescere il secchio che li aveva contenuti.
L'Ippogrifo si gettò con avidità sulle piccole carcasse, sbranandole in pochi secondi, mentre l'uomo si sedette per terra, osservando quello che altre persone avrebbero potuto definire uno spettacolo atroce ma al quale lui era ormai abituato. Dopo due anni passati in cattività, nulla lo disturbava più.

Dietro la porta chiusa della vecchia camera di sua madre poteva sentire gli abitanti di Grimmauld Place alzarsi e lentamente iniziare una nuova giornata. Giornata che per lui, costretto com'era a rimanere rinchiuso in quella che tutti definivano casa, ma che per lui era solo una gabbia, appariva insignificante, così come quella precedente. Tanto valeva restarsene in compagnia di Fierobecco a rimuginare sui suoi problemi piuttosto che scendere e rovinare il morale dei ragazzi.
Sapeva che non era giusto nei confronti di Harry, che il ragazzo probabilmente avrebbe voluto stare in compagnia di suo padrino, ma la verità era che più stava con il ragazzo più pensava a quando sarebbe dovuto tornare a Hogwarts, lasciandolo di nuovo solo. Solo, in una gabbia ammuffita e nera come il suo cognome.

Proprio in quel momento, quasi magicamente attratto dai suoi pensieri, Harry entrò nella vecchia camera di sua madre, dove aveva trovato riparo Fierobecco.
Ogni volta che il suo figlioccio entrava in una stanza il cuore di Sirius inevitabilmente faceva un buffo guizzo nel petto, immaginando che fosse James. Ma poi vedeva gli occhi, quegli occhi così diversi, e ogni volta si sentiva ancora più stupido.

“Sirius, ti disturbo?" chiese, titubante.
"No, mettiti pure qui seduto," rispose, facendo posto a Harry. Costui, un po' impacciato, si sedette accanto al padrino ed estrasse dalla tasca un pacchetto di lettere e un paio di foto.
"Stamattina, quando siamo scesi a fare colazione, abbiamo trovato questi sul tavolo, Remus mi ha detto che appartengono a te."
Sirius annuì, prese in mano il pacchetto, che mise all'interno di una tasca della sua giacca, e rimase a osservare la foto.
"Ah, sì. Questa ce la scattò Rosmerta nell'ultimo fine settimana ad Hogsmeade nel settimo anno," disse, sorridendo appena.
"Sì, ho riconosciuto papà, in effetti!" rispose Harry.
"Quella ragazzina brufolosa accanto a Peter era la sua ragazza all'epoca, accanto a lui c'è Remus, è piuttosto emaciato, lo vedi, probabilmente era stata scattata poco dopo la luna piena," continuò Sirius, "qui in primo piano c'è tua madre e James e io… sì sono proprio lì accanto con Marlene."
"Marlene?" Chiese Harry, curioso.
"Mckinnon. Era la mia... ragazza all’epoca," borbottò Sirius. Un lampo di comprensione attraversò il viso di Harry.
"Era nell'ordine, vero? È morta poco prima…"
"Sì."
"Mi… mi dispiace," disse Harry, imbarazzato, "non volevo…"
"Non devi assolutamente scusarti, sai così poco dei tuoi genitori che è normale chiedere. Marlene era la migliore amica di Lily, sin dal primo anno di scuola,” rispose Sirius.
“Com’era?” chiese il suo figlioccio.
"Era una ragazza... splendida, gentile e simpaticissima," rispose Sirius, sorridendo. "Pensa, era una delle poche persone alla quale James chiedesse consigli a Quidditch, questo ti fa capire quanto fosse tosta!"

" E James Potter segna ancora, anche quest'anno ai Serpeverde rimane solamente una cosa da fare... piangere!"
"Signorina McKinnon, dovrebbe fare una telecronaca seria e non di parte!"
"Sì mi scusi professoressa McGranitt…"


"Noi malandrini eravamo super popolari tra le ragazze ma a dire la verità non ci sapevamo fare molto, almeno fino al quinto anno. Se dovevamo scegliere tra organizzare uno scherzo ai danni dei Serpeverde o un appuntamento romantico con qualche ragazza, non avevamo dubbi sul quale scegliere," esclamò Sirius. "Questo effettivamente cambiò nell’ultimo anno, ma solo un po’."
"E tu e Marlene, finita la scuola, non vi siete sposati?"
"No, dopo la scuola la nostra relazione naufragò. A quei tempi, nel corso di quella guerra, le coppie o si sposavano subito e mettevano su figli oppure alla fine si lasciavano, difficilissimo trovare via di mezzo," spiegò l’uomo.

Lei che se ne va, la valigia in mano e la bacchetta nell'altra e lui seduto per terra, la testa fra le mani.
"Meglio così, ci penseremo dopo la guerra, dopo ci sarà tempo per riallacciare i fili…"


"É stata la testimone di mamma, vero? Ho visto le foto del matrimonio nell'album che Hagrid mi ha regalato alla fine del primo anno," chiese Harry.

Lily è bellissima ed avanza vestita di bianco e lui che si volta e osserva Marlene, anche lei splendida. Dopo, si ripete, quando ci sarà la pace avremo tutto il tempo…

"Sì, probabilmente sarebbe stata anche tua madrina ma le cose stavano peggiorando sempre di più. Marlene aveva un fratello Auror che venne ferito gravemente una settimana prima del tuo battesimo."

Marlene che l'abbraccia, le lacrime che solcano il suo viso.
"Non ti preoccupare, stai vicina ai tuoi genitori e a Michael!"
"Non appena sistemerò le cose, verrò a trovare Harry, diglielo a Lily. Non sono la sua madrina per legge ma è come se lo fossi."
“Certo, e poi James e Lily sono giovani, magari avranno un altro figlio dopo la guerra e faranno le cose per bene.”
Dopo…


"Poi c'è stata la riunione a casa dei Bones, dove abbiamo scattato la foto che Moody ti ha fatto vedere la sera prima del tuo ritorno a Hogwarts," spiegò Black. "L'ultima volta che ci siamo visti, prima…"
Non ce la faceva ad andare avanti, non poteva concludere quella frase.
Harry dovette intuire il suo dolore perché si affrettò a cambiare discorso.

"A proposito di ragazze e di... situazioni complicate, c'è questa mia compagna che…"



/ / / / / / /

"Ancora sveglio, Felpato?"
La voce di Remus scosse Sirius dai suoi cupi pensieri. Aveva trovato rifugio in uno dei tanti salotti abbandonati al secondo piano, aveva acceso il caminetto ed era rimasto seduto a contemplare le fiamme bevendo una vecchia bottiglia di whisky incendiario.

Remus prese una poltrona e si sedette accanto all'amico che, nel frattempo, stava terminando di bere le ultime gocce di liquido ambrato.
"Che ore sono?"
"Le tre di notte. Nottata in bianco, Lunastorta?'
"Domani ci sarà la luna piena, Lo sai che il giorno prima non riesco mai a dormire," sbottò. "La tua scusa qual'è, Felpato?"
"Pensieri. Sai, prima ho parlato con Harry dei tempi andati. Immagino che mi sia fatto prendere un po' dai ricordi," ammise Sirius, porgendo all'amico la foto che aveva tenuto tra le mani per tutta quella sera. "Mi ero dimenticata questa foto giù in cucina ieri notte, Harry me l'ha restituita e poi una cosa tira l'altra…"

"Lo so, ho trovato io la foto e sono stato io a dire a Harry di portartela," rispose Remus, sorridendo.
"E come mai?" chiese Black, accigliato.
"Perché Harry merita di sapere, ha così tante domande sui suoi genitori, sulla nostra gioventù. Certo a molte cose posso rispondere io, ma insomma non sono il suo padrino," rispose Remus, osservando l'amico di sempre.
"Sono un disastro, lo so," ammise Sirius. "Scommetto che Harry finirà per odiarmi!"
"Stai esagerando, sai che non è vero. Harry ti idolatra," rispose Lupin.

"E a torto, non lo merito il suo amore!" esclamò Black, le mani tra i capelli. "Dovrei parlargli, raccontare le nostre avventure o anche solo dirgli com'era Hogwarts ai nostri tempi. Un tempo volevo essere lo zio figo, adesso sono solamente un patetico brontolone."
"Un po' brontolone lo sei sempre stato in effetti," rispose Remus, cercando di sollevare il morale dell'amico.
"Prima mi stava parlando di una ragazza con la quale pare abbia una storiella," aggiunse Sirius, "insomma, dovrei dargli dei consigli, cercare di fargli capire cosa non fare per sembrare un completo idiota, ma l'unica cosa alla quale riuscivo a pensare era la foto che avevo tra le mani."
"Sirius, devi smetterla di essere così duro con te stesso, è questa casa che ti fa sragionare!" rispose Remus ma con scarsi risultati.
"Sai, se ci fosse stata Marlene tutto sarebbe stato diverso, " borbottò l'altro.

La casa con l'ingresso divelto, il Marchio Nero in cielo.

"Lei avrebbe ascoltato i problemi sentimentali di Harry e sicuramente sarebbe stata piena di consigli e di buone parole."

Un silenzio totaleggiante regnava nella casa. Per terra, palesemente morto, c’era Michael.

"...lei avrebbe raccontato tutte le nostre disavventure...."

La camera da letto immersa nel buio, i corpi degli anziani genitori di Marlene stesi per terra, mano nella mano.

"...e si sarebbero scambiati consigli sul Quidditch."
"Già," ammise Remus, sorridendo amaramente.
"E soprattutto mi odierebbe," concluse Sirius, "Perché sono stato un padrino inutile."
"Sirius, non è vero tu…"
"Mentre Harry veniva tartassato dai Dursley, scopriva il mondo magico e affrontava le sue prime avventure, io ero ad Azkaban. E adesso, mentre c'è una vipera all'interno della scuola che maltratta mio figlioccio, non posso fare niente perché sono rinchiuso in questa casa del cazzo."

Il corpo di Marlene per terra, sul pianerottolo delle scale che portavano al primo piano.

"Sirius, devi smetterla di colpevolizzarti così tanto. Nessuna di queste cose è accaduta per colpa tua e, a volte la vita ci colpisce e non possiamo farci niente," rispose Remus. "Io ero in libertà e avrei potuto fare mille cose per aiutare Harry, eppure non ho mai avuto la forza di farlo. Mi vergogno ancora adesso e vorrei starmene a piangere in un angolino, ma ho deciso di reagire e di fare il possibile per aiutare Harry, adesso."

I capelli biondi che incorniciano il viso sereno, la bacchetta ancora stretta in pugno.

Improvvisamente Sirius si alzò. Per un folle istante Remus ebbe la sensazione che volesse colpirlo ma poi l’amico di sempre lo abbracciò forte.
I due malandrini rimasero così, stretti in un abbraccio nel quale non c'era bisogno di parlare o di aggiungere qualche vana parola, per un paio di minuti.
"Hai ragione," ammise infine Sirius, “hai ragione, sono stato un disastro ma adesso le cose cambieranno. Ti giuro che darò tutto, anche la mia vita, per salvare Harry se fosse necessario."

Nell'altro pugno, quella fotografia.

/ / / / / / /

Sinceramente non so com’è venuta fuori questa fic, semplicemente, cullato dalla musica e da alcune fanart, ho dato spazio alla mia immaginazione.
Sirius è sempre stato uno dei miei personaggi preferito proprio perché, pur essendo dei “buoni” è imperfetto, specie nel 5° libro, imprigionato in Grimmauld Place. Spero che questa piccola fic vi sia piaciuta, un po’ di angst non guasta mai :D

  
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