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Autore: Marianna Scarso    12/02/2022    0 recensioni
La mia storia tratta sia argomenti inventati che accaduti realmente, nella mia storia poi ci sono Tom e Bill Kaulitz dei Tokio hotel, ma qui non sono fratelli ma semplici cugini. Spero che la mia storia vi piaccia, buona lettura ☺️
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Dopo aver cenato Biagio mi disse che potevo dormire nella stessa camera di Tom, visto che era spaziosa. Così nella stanza fu aperto un poof proprio accanto al letto di Tom e quello sarebbe stato il mio letto, dopodiché io e Tom passammo un'intera serata e guardare film a caso finché non arrivò l'ora di dormire. Mi sdraiai sopra il poof e cercai di addormentarmi ma poi sentii Tom che disse:-Mary, stai dormendo?-,-no-,-vuoi venire nel letto con me?-,-ma ci entreremo tutti e due?-,-si, il mio letto è ad una piazza e mezzo-,-ok-, così entrai nel letto di Tom e lo abbracciai mettendo la mia faccia nell'incavo del suo collo e mi disse:-la tua faccia mi fa il solletico-,-scusa ma hai sempre il solito profumo meraviglioso-,-ahahahah, sai una cosa?-,-spara-,-non hai pianto però-,-in che senso?-,-cioè che hai perso la verginità ma non hai pianto-,-perchè dovevo scusa? Alla fine tu avevi il preservativo-,-ok, comunque cambiando discorso, sono felice che tu sia qui con me-,-anche io, tesoro-, così lui mi diede un bacio e disse:-buonanotte piccola-,-anche a te patatino-. Mi addormentai abbracciata con lui e la mattina dopo aprii gli occhi ma non lo trovai e così lo chiamai:-Tom-,-ti sei svegliata?!-,-da quanto tempo sei in piedi?-,-da una mezz'oretta, ti piace il mio letto vero?-, disse sedendosi accanto a me e io:-si, è morbido-,-lo so, comunque sei bellissima quando dormi-,-anche tu sei bellissimo-,-ti aspetto di sotto per fare colazione-,-ok-, dopodicchè mi diede un bacio e se ne andò, ed io sclerai dicendo tra me e me:-oh, è bellissimo è il ragazzo più bello che ci sia-. Dopo che feci colazione con Tom, uscimmo sul balcone di casa sua e mi disse:-allora piccola come và è tanto che non parliamo, di cose serie-,-si lo so, ma tanto per capire perché mi hai chiesto di venire a dormire a casa tua?-,-per tre motivi-,-parla-,-uno: perché eri così depressa e arrabbiata e non ho voluto lasciarti da sola, perché se l'avessi fatto sta notte non avrei dormito-,-oh, che sei dolce-,-e due: sai usare i computer?-,-come se non avessi quello in camera mia-, dissi con sarcasmo e lui:-oh, giusto lo sai usare-,-da quando avevo 5 anni, fino ad ora-,-perfetto, vieni siediti-,-qual'è il problema?-,-emh, si non si attiva lo schermo-.-è un'Acer, ok perfetto vieni-,-ok-,-scrivi i tasti che sto premendo, e fallo ogni volta che succede-,-non credo che me li ricorderò-,-ecco perché io te lo sto facendo scrivere-,-va bene, oh funziona!-,-certo-,-grazie piccola-,-di nulla patato-,-ok, la terza cosa è che i miei zii devono partire e staranno via per una settimana, e io dovrò fare da babysitter al mio cuginetto-,-e quando arriverà?-,-pomeriggio-,-ok-,-non preoccuparti è meglio di Walter e Eros,-ok-. Intanto nel mio cervello pensavo a quanto anni potesse avere il cuginetto dei Tom, arrivò il pomeriggio e arrivarono gli zii di Tom che portarono il loro figlio, che era tutt'altro di quello che mi immaginavo, avrà avuto all'incirca un' anno, sembrava così dolce, appena entrò in casa Tom lo prese in braccio, prese per mano me e andammo in camera sua, ci sedemmo sul letto e Tom incominciò a giocare con lui, io non sapevo ancora il nome del bambino, e così dissi:-come si chiama?-,-luigi-,-è davvero carino-,-lo so-,-ti assomiglia un'pò, forse perchè è tuo cugino-,-non so è ora del bagnetto-,-Tom-,-si?-,-tra un'pò devo tornare a casa-,-ok-,-dovrò andare a scuola-,-perchè dice così?-,-non dirmi niente-,-vieni, così parliamo mentre lavo lui-,-sta diventando sempre di più un inferno, i miei compagni i miei compagni continuano a dirmi che sono bugiarda e continuo a vedere 2 in almeno 4 materie non ne posso più, è per questo che ho deciso di mancare-,-non capisco perché siano così cattivi con te?!-,-non so-,-comunque siamo già quasi a metà Marzo, non mollare-,-ma io non mollo, il problema sono i voti-,-lo so ma tu non ti arrendere-,-lo farò-. Dopodicchè arrivò il momento in cui dovetti tornare a casa e abbandonare il mio Tom, era ovvio non potevo stare con lui per sempre ma era la cosa che desideravo con tutto il cuore, Tom era molto timido e silenzioso davanti tante persone compresi i suoi genitori, i suoi compagni di scuola, e i suoi nonni, si sblocca un'po' con i suoi amici, ma diventa se stesso cioè dolcissimo, e un'po' matto solo con i piccioncini Bill e Clarissa e con me, eravamo molti simili molto spesso la pensavamo allo stesso modo, eravamo come il giorno e la notte ma ci amavamo alla follia. Dopo aver finito questa piccola riflessione avuta in macchina durante il viaggio, mi ritrovai casa e successivamente mi misi a studiare visto che il giorno dopo avevo interrogazione di latino. Il giorno dopo non sentii la sveglia e per questo mi svegliai molto tardi, e decisi perciò di entrare in seconda ora, visto che avevo l'interrogazione, ma questa però non avvenne e per questo avrei preferito starmene a casa, l'ora successiva ebbi matematica e la professoressa mi chiese le giustificazioni delle assenze che avevo fatto nei giorni scorsi, ma io le avevo dimenticate. Stranamente però quel giorno le acque sembravano essersi calmate, i miei compagni non mi avevano ancora insultata, però dentro di me continuavo a soffrire, perché mi ero affezionata a tutti mentre loro mi odiavano e mi disprezzavano, e poi perché continuavo sempre a prendere voti bassi in quasi tutte le materie, e questa cosa mi era nuova perché i due anni precedenti non avevo così tanti brutti voti ma mi toccava studiare d'estate, ma questa volta ebbi la sensazione che avrei seguito la stessa sorte di Emanuele al primo anno e se fosse stato così, per me sarebbe stata la fine perché mio padre mi avrebbe ritirato dalla scuola, però io non volevo abbandonare i miei compagni e neanche la scuola, e soprattutto volevo continuare a studiare. Quello stesso giorno, Marco disse che per un anno sarebbe andato a studiare in Canada e perciò sarebbe tornato al quinto anno, io riflettei molto su questa cosa tanto che una parte di me che lo odiava per le sofferenze che mi aveva inflitto diceva che poteva andarsene non solo in Canada ma anche a quel paese, mentre un altra parte di me che era quella che ancora provava qualcosa per lui, anche se stavo con Tom diceva che l'avrei presto rivisto. Comunque sarebbe partito a Settembre ma per me non ci sarebbe stata alcuna speranza di vederlo in estate, appena tornata a casa i miei genitori mi proposero se volevo cambiare scuola, sempre e comunque se fossi stata promossa e di andare nella stessa in cui era Tom è solo che lui era al liceo classico mentre io al liceo scientifico, era una bella proposta ma io non volevo lasciare i miei compagni, quel pomeriggio Tom venne a casa mia, perché mia madre gli aveva proposto se poteva aiutarmi con l'inglese perciò ogni mercoledì che sarebbe succeduto lui sarebbe venuto a casa mia, e appena arrivo andammo in camera mia e gli dissi ciò che mi avevano proposto i miei genitori, e perciò mi disse:-è fantastico almeno così verrai più spesso a casa mia!-,-si è fantastico-,-che c'è? Perché sei triste?-,-niente...-,-è perché non vuoi lasciare i tuoi compagni? Beh io mi chiedo perché non vuoi separarti da loro, ti insultano, ti trattano male e ti fanno piangere!-,-Tom io...-,-lo so ti affezioni troppo alle persone, è questo in teoria alcune volte è sbagliato soprattutto quando quelle persone sono così ostili con te...vieni qua abbracciami, io ti amo e non voglio vederti triste-,-quindi tu dici che dovrei cambiare?-,-si... fa bene il cambiamento-,-ok-, dissi sorridendo e poi lo abbracciai nuovamente e poi dissi:-bene mettiamoci a studiare!-,-si, signor capitano-, studiammo tutto il pomeriggio inglese, e poi mi ricordai che il giorno dopo sicuramente avrei fatto quella fatidica interrogazione di latino. Il giorno dopo il professore mi interrogò e io risposi a tutte le sue domande, e aggiunsi anche più cose a quello che avevano detto le mie compagne che erano interrogate con me, il professore non disse niente infatti io tornai a casa tranquillamente, il pomeriggio però mi venne comunicato il voto, avevo preso un'altro 4 anche se avevo detto tutto, decisi così di dirlo ai miei genitori che parlarono con il professore. Il giorno dopo avrei avuto interrogazione di letteratura...
   
 
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