Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: KuroHeart    14/02/2022    0 recensioni
"Non c’è altro modo… Se vuoi continuare a vivere allora dovrai diventare come me. Ma ti avverto: una volta che avrai fatto questa scelta, non potrai tornare indietro."
Una voce maschile mi parla, ma io non capisco il significato di quelle parole. Provo a guardare in volto la fonte di questa voce, ma è sfocata e confusa. Cerco di chiedere chi lui sia, ma non riesco a dire nemmeno una parola… Ad un certo punto, l’oscurità si attornia a me e tutto scompare, facendo vedere sangue sparso qua e là. Mi guardo intorno per cercare una via d’uscita, ma rimango paralizzata sul freddo pavimento.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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<< Lizzy, penso tu abbia esagerato. Come farà a rimuoverlo entro questa sera? >> fa notare Ciel alla fidanzata per aver applicato troppo trucco sul viso della sottoscritta.

Effettivamente non posso dar torto al Conte dopo essermi vista allo specchio: le mie guance sono fin troppo colorite e sulle mie labbra è stato applicato un rossetto... rosa? Non credevo esistesse di una simile tonalità e a dirla tutta, questo colore non mi dona affatto. Ma come domestica ho il dovere di render felice la signorina, quindi non ho scelta. Ad un certo punto noto nel riflesso della superficie che l'entusiasmo della ragazzina si è smorzato. Mi dispiace vederla in quello stato, così decido di intervenire: << Non è un problema. Riuscirò a rimuoverlo per allora, quindi potete truccarmi come e quanto volete. >> rispondo io sfoggiando un sorriso che possa rallegrarla. Fortunatamente il morale della piccola lady si risolleva in un batter d'occhio, così, incoraggiata dalle mie parole, procede applicandomi un ombretto color pastello sulle palpebre.

Il fidanzato sospira e va a sedersi sul suo grande letto, in attesa che lei mi dia il colpo di grazia.

<< Ecco fatto! >> esclama felice lady Elizabeth dopo aver concluso il suo capolavoro.

<< Siete stata molto brava, signorina. >> mi complimento con lei nascondendo così il mio disagio. Ora la ragazzina ha assunto un'aria pensierosa, le sopracciglia aggrottate e si è portata l'indice della mano destra sulla guancia.

<< C'è qualcosa che non mi convince... >> mormora tra sé tamburellando talvolta il dito sulla pelle liscia.

Il volto della piccola lady si illumina quando comprende la causa del problema:

<< Ci sono! Credo sia colpa dell'acconciatura. Potresti scioglierti i capelli? >>

<< Certo. >>

Comincio rimuovendo la retina dello chignon, le forcine e infine passo a sciogliermi la lunga treccia.

<< Ora sei perfetta! >> esulta la fidanzata di Ciel.

<< Sono d'accordo, signorina. >>

Dopo essermi osservata, scorgo il piccolo nobile intento a scuotere la testa in segno di disapprovazione. Lady Elizabeth lo coglie in flagrante e si gira verso di lui, avvicinandoglisi minacciosamente con il rossetto rosa tra le mani: << Ora tocca a te, amore mio. >> dice usando un tono gentile, che in realtà cela il desiderio di fargliela pagare.

<< No, non ci provare. >> replica lui saltando giù dal letto e correndo verso l'uscita, ma la sua fidanzata va a pararsi davanti alla porta, bloccandolo con prontezza.

<< Katreena, aiutami! >> esclama con una punta di panico, ormai nelle grinfie della sua fidanzata e trattato alla stregua di una bambola di pezza.

Io mi porto una mano alla bocca per soffocare una risata che altrimenti sarebbe uscita con troppo fragore, mancando così di rispetto al mio padrone. Questa scena mi fa tornare alla mente la volta in cui da piccoli, io e Thomas avevamo tanto insistito per aiutare mia madre a preparare la torta di compleanno per mio padre. Nel preparare la crema pasticcera, ne presi poca con un dito e andai a poggiarlo sulla punta del naso di Thomas, sporcandolo. Divertita dal risultato, scoppiai a ridere dicendogli che sembrava un pagliaccio.
<< Ah sì? Ora ti faccio vedere io chi è il vero pagliaccio! >> aveva esclamato lui immergendo completamente un dito nella crema per poi iniziare a rincorrermi per la cucina, lasciando che l'allegria che aveva abbandonato pervadesse nuovamente il suo cuore dopo aver perso i genitori.

Il rintocco improvviso dell'orologio dissolve il ricordo che avevo rievocato: << Santo cielo, il tempo è proprio volato. >>

<< Vi chiedo scusa, ma il dovere chiama. >> faccio sapere ai piccoli nobili mentre raccolgo le forcine e l'elastico dei miei capelli dalla cassettiera, per poi andare verso l'uscita.

<< Nessun problema. Penserò io al mio caro Ciel. >> la signorina mi rivolge un sorriso raggiante e si fa da parte liberando il passaggio, mentre il poveretto continua a dimenarsi per trovare una breccia nella sua presa ma senza successo. Dopo aver accennato un inchino ad entrambi, lascio la stanza e mi reco al piano di sotto.

Una volta rimosso il trucco ed essermi aggiustata i capelli, faccio capolino in cucina trovando dinanzi a me un'enorme torta al cioccolato formata da quattro piani, separati uno dall'altro da dei vassoi che man mano si fanno più piccoli sistemata sul tavolo, decorata con motivi gotici e floreali grazie ad una saccapoche che riesco ad intravedere assieme al corvino, trovandosi dietro al dolce.

<< Che meraviglia! >> esclamo estasiata da quella deliziosa vista rimanendo a bocca aperta.

<< Grazie. >> risponde lui con un sorriso. Notando il mio desiderio di voler osservare meglio la torta, il demome interrompe il suo lavoro e mi lascia avvicinare, dandomi modo di scorgere dettagli che non avevo visto ad una prima occhiata, come per esempio alcune piccole rose e addirittura dei petali che cadono da quelle. Inoltre mi accorgo che ciascun piano è disegnato diversamente, passando da un motivo semplice ad uno più complesso.

<< Sei bravissimo. >> mi complimento con il maggiordomo guardandolo con ammirazione. Chissà quali altre cose ha imparato durante la sua vita.

Le labbra del corvino si incurvano in un sorriso malizioso mentre si avvicina a me, inducendomi in seguito a sollevare la testa a causa dell'indice posto sotto al mio mento: << Sai in cos'altro sono molto bravo? >>

<< In cosa? >> lo stuzzico io guardandolo negli occhi e fingendo di non capire a cosa alluda.

Sebastian si china verso di me ed io poggio le mani sul suo petto protendendomi verso di lui, facendo in modo che il sapore delle nostre labbra si mischi. Le sue mani scendono andando a cingere i miei fianchi. Nel frattempo comincio a percepire quei familiari brividi salirmi lungo la schiena, così come la sensazione di leggerezza nella mia testa, che si fanno presenti ogni volta quando ci scambiamo un bacio, amorevole o passionale che sia.
Trascinata dalla corrente, mi alzo in punta di piedi e gli avvolgo le braccia intorno al collo per intensificare la nostra unione, sorprendendo piacevolmente il corvino, il quale si lascia sfuggire un gemito.

<< Guarda un po' questi piccioncini. Non si dovrebbero fare certe cose sul posto di lavoro. >> la voce profonda di Bard irrompe nella stanza, mentre quest'ultimo è appoggiato allo stipite della porta. Sussulto interrompendo subito quel contatto voltandomi verso di lui, trovando non solo il cuoco ma anche Mey Rin e Finny, i quali ci guardano con gli occhi spalancati e la bocca aperta.

<< Voi due state insieme?! >> chiede a gran voce il ragazzino, gli occhi che brillano per l'emozione. Volgo lo sguardo verso il maggiordomo, notando un velo di imbarazzo nei suoi occhi, ma nonostante ciò mi sorride amorevolmente e fa un cenno con il capo, dandomi modo di capire che posso comunicarlo ai nostri colleghi.

<< È così. >> rispondo felice ma con le guance in fiamme per averli fatti assistere a quell'effusione.

<< Evviva! Sono così felice per voi! >> si congratula il giardiniere facendo un saltello e alzando una mano a pugno.

Poco dopo giunge anche Snake nella stanza e Finny non tarda a dargli la bella notizia.

<< "Sì ho sentito le tue grida di gioia! Buon per loro." Dice Wordsworth. >> esclama l'albino con un timbro di voce maschile ed un tono sgarbato indicando un serpente scuro sulla spalla destra. Successivamente volge lo sguardo verso me e il corvino mentre la sua espressione rigida di poc'anzi si ammorbidisce accennando addirittura un sorriso. Infine tende il braccio sinistro su cui si muove un serpente dalla pelle di un rosso scuro con dei particolari anelli bianchi e neri sparsi per il corpo. Quando prende parola, il suo timbro maschile svanisce lasciando il posto ad uno femminile: << "Quello che Wordsworth vuole dire è che siamo lieti della vostra unione." Dice Emily. >> interviene lei per correggere le parole del suo amico.

<< Vi ringraziamo di cuore. >> rispondo io guardando gli occhietti del rettile per poi incontrare quelli sottili e dorati di Snake.

<< Da quanto state insieme? >> chiede la domestica per poi scoppiare in lacrime, senza nemmeno darmi il tempo di rispondere alla sua domanda: << Perché non me l'hai detto? Credevo... credevo fossimo migliori amiche... >> piagnucola con voce rotta sollevando gli occhiali per asciugarsi gli occhi con la manica della divisa. Vedendola in quello stato, lascio andare le mani di Sebastian che tenevo strette fino a poco fa e vado da lei, poggiando una mano sulla sua spalla per calmarla: << Mey, te l'avrei detto domani con calma e tu saresti stata la prima a saperlo, perché io e te siamo migliori amiche. Mi sono messa insieme a Sebas... al signor Sebastian da poco, inoltre questa è una novità sia per me che per lui. >>

<< Il signorino lo sa? >> chiede Bard leggermente insospettito.

<< Sì, il signorino ne è a conoscenza e approva la nostra relazione. >> fa sapere subito il maggiordomo per dissipare ogni dubbio.

<< Comunque non credo che sia una cosa nuova anche per il signor Sebastian. Voglio dire, avrà pure avuto qualche altra donna prima di Katreena. A meno che con "novità" non s'intenda la faccenda della relazione. >> insinua l'uomo ridacchiando per poi accendersi una sigaretta.

<< Bard, chiudi quella bocca. >> ringhia il superiore guardandolo in cagnesco. Solo io però riesco ad intravedere disagio e timore nel suo sguardo: disagio per essersi trovato protagonista di un argomento scomodo e timore poiché teme di deludermi con le sue esperienze passate.

Che il demone abbia avuto diverse donne nella sua vita non vi è alcun dubbio visto il suo fascino, ma non voglio rovinare tutto solo per una gelosia priva di fondamento, poiché sicuramente la maggior parte delle vicende si saranno verificate quando io non ero nemmeno nei pensieri dei miei genitori, se non ancor prima. Anzi, più che gelosia provo pena per quelle donne che hanno ricevuto del mero piacere carnale privo di sentimento, visto che Sebastian ha appreso solo recentemente di poter amare. Mi ritengo più che fortunata a poter condividere ogni momento della mia vita con lui.

Così decido di controbattere per difendere il corvino e rimuovere la fastidiosa spina nel fianco che è la critica del cuoco: << Può darsi, ma io non sono una persona a cui piace scavare nel passato di chi amo. Ciò che conta veramente è il presente e i sentimenti che proviamo l'uno per l'altra. >> pronuncio le ultime parole guardando il mio compagno, il quale mi ringrazia con lo sguardo.

<< Katreena, sei così matura. >> dice Mey, commossa dalle mie parole.

<< Fossi in te farei comunque attenzione. >> mi raccomanda lo stesso il biondo, cosa che mi fa scuotere la testa con disappunto: non credevo fosse così testardo.

<< Smettila Bard! Sono certo che il signor Sebastian ami davvero Katreena e le sarà sempre fedele. Poi lo sai, il signor Sebastian non mente mai. >>

Interviene Finny a favore del maggiordomo strattonando una manica della divisa del cuoco.

<< Va bene, va bene, ho capito! Ora molla l'osso. >> il ragazzino obbedisce e l'uomo si dà una sistemata facendo schioccare la lingua, irritato.

Il maggiordomo richiama tutti all'ordine battendo le mani attirando così la loro attenzione: << Direi che abbiamo perso abbastanza tempo. Vi ho chiamati qui per portare quei vassoi nel salone in cui si terrà la festa senza farli cadere. >> raccomanda loro indicando le portate poste una accanto all'altra.

<< Senza farli cadere. >> ripete le ultime tre parole scandendole con tono intimidatorio, ad indicare che se dovesse accadere l'opposto saranno guai seri.

<< L'ha detto due volte. >> riferisce il cuoco a bassa voce sia al giardiniere che alla domestica, la quale annuisce ripetutamente.

<< D'accordo! >> esclama invece il ragazzino con la testa tra le nuvole senza dar peso all'avvertimento di Sebastian, andando a prendere un vassoio contenente degli antipasti e gli altri lo seguono a ruota, compresa la sottoscritta, per poi recarci nella sala.

<< Abbiamo portato tutto di là. >> informo il maggiordomo una volta terminato l'incarico.

<< E non abbiamo fatto cadere niente. >> aggiunge Bard con un certo orgoglio.

<< Perfetto. Ora non ci resta che aspettare gli ospiti, dunque recatevi alle vostre postazioni. >> risponde lui asciugandosi le mani con un panno dopo aver lavato la saccapoche.

Io però non ho la minima idea di cosa debba fare, ma prima di schiudere le labbra per domandarglielo, il mio superiore provvede subito a fornirmi una risposta: << Katreena, tu mi affiancherai nell'accogliere gli invitati all'ingresso. >>

<< Oh, avrà vicina la sua fidanzata. >> ridacchia Bard, beccandosi un'occhiata truce da parte del corvino che non esita ad urlargli di andare a svolgere il suo dovere.

<< E dai, stavo scherzando. >> replica lui per poi lasciare la cucina, borbottando che il suo superiore è fin troppo permaloso.

<< "Andiamo anche noi, ragazzi." Dice Oscar. >> intima Snake ai colleghi, ma solo il giardiniere lo seguono, mentre la domestica è rimasta ferma sul posto.

<< Katreena... >> inizia timidamente: << Ti chiedo scusa per la reazione esagerata che ho avuto prima. Il fatto è che non ho mai avuto una migliore amica e quindi mi sono fatta prendere dal panico... >> mi confessa imbarazzata tenendo lo sguardo basso sulle sue mani, i cui indici si incontrano con la punta delle dita.

<< Non ti preoccupare. >> rispondo accennando un sorriso, intenerita dal suo modo di fare.

<< Infine... >> continua lei incamminandosi verso di me e il maggiordomo: << ...volevo congratularmi con voi. Tu ed il signor Sebastian siete davvero una bella coppia. >> dice con gioia per poi stringermi in un grosso abbraccio, cogliendomi di sorpresa. Commossa, ricambio il gesto ringraziandola. Il corvino le sorride riconoscente e poco dopo la ragazza abbandona la cucina, recandosi alla sua postazione.

<< Oh cielo, mancano solo dieci minuti. Sarà meglio andare. >> dice Sebastian guardando l'orologio da taschino.

Una volta giunti all'ingresso principale, il mio superiore va a posizionarsi al lato destro della porta e mi ordina di prendere posto al sinistro.

<< Come sono stati carini a congratularsi con noi. >> dico per non dar ascolto all'agitazione che mi sta perseguitando da tutto il giorno.

<< Sono d'accordo, a parte un elemento in particolare. >> aggiunge lui infastidito riferendosi palesemente a quel "burlone" di Bard. Sul momento avevo preso seriamente le parole del cuoco, ma poi ho capito che si tratta solo del suo modo di dire che tiene molto a qualcuno. In effetti non sembra essere un uomo propenso a mostrare il suo lato tenero come fanno Mey e Finny. Però ho potuto intravedere un piccolo sorriso sincero sul suo volto per un breve momento rivolto proprio a me e Sebastian, a significare che anche lui è felice per noi.

<< Si diverte a stuzzicarti. >> gli faccio notare in modo che non prenda la faccenda troppo sul serio e si infuri con il poveretto.

<< Deve stare attento a non tirare troppo la corda. >> replica Sebastian forzando un sorriso che cela a malo modo l'istinto omicida, scatenando in me una risatina che riesce ad alleviare la tensione nervosa accumulata, riuscendo persino a contagiarlo, vedendo i suoi tratti rilassarsi e spiegarsi in un sorriso genuino.

Qualche istante dopo udiamo lo scalpitio sostenuto di alcuni cavalli avvicinarsi sempre più per poi fermarsi: << Bene, ci siamo. >> annuncia il maggiordomo poggiando la mano destra sulla maniglia ed io mi appresto a fare lo stesso con la sinistra. Grazie ad un cenno del capo da parte del corvino, apriamo la porta simultaneamente, facendo entrare i primissimi ospiti.

<< Buonasera signori Midford e benvenuti. >> li accoglie Sebastian con un inchino ed io lo imito prontamente. Il mio superiore mi ha informato sul nome degli invitati e che rapporto hanno con il signorino, se di parentela o amicizia, anche se a detta di quest'ultimo, lui non avrebbe amici. Il Marchese si chiama Alexis Leon Midford ed è un Cavaliere dell'Ordine britannico. Si presenta come un uomo di mezza età dai capelli biondo cenere, sottili baffi del medesimo colore, occhi azzurri ed un'espressione austera. Al suo fianco vi è la moglie, Francis Midford, nonché sorella minore del padre defunto di Ciel, Vincent Phantomhive. Costei porta i suoi lunghi capelli grigi raccolti in uno chignon, escludendo solamente una ciocca che va a ricadere sul lato destro del volto. I suoi occhi sono più scuri di quelli del marito, infatti tendono ad un tenue blu e indossa un abito verde chiaro. Lo sguardo severo della donna incute parecchia soggezione in me, obbligandomi a guardare altrove. Alle spalle dei coniugi vi è il figlio Edward e fratello maggiore di lady Elizabeth, il quale possiede i capelli del medesimo colore del padre, gli occhi verde smeraldo simili a quelli della sorella e porta un cappello nero a cilindro sul capo.

<< Vedo che avete assunto una nuova domestica. >> osserva la donna senza un minimo cenno di sorpresa, rivolgendomi un'espressione indecifrabile.

<< Il mio nome è Katreena Handwar e sono entrata da poco a far parte della servitù della residenza Phantomhive. >> mi presento facendo un inchino rispettoso alla famiglia Midford.

<< Noto anche che non vi è un solo capello fuori posto dallo chignon. >> osserva quasi deliziata.

<< Mentre tu... >> la moglie del Marchese punta i suoi occhi glaciali sul corvino: << ...non hai ancora compreso che questi capelli sono inguardabili. >> lo ammonisce afferrando con prepotenza il ciuffo che si trova al centro del suo viso, mettendo stranamente in soggezione il malcapitato. Reprimo subito una risatina desiderosa di lasciare le mie labbra per evitare di attirare l'attenzione, o peggio, la severità della donna su di me.

<< Va' subito a sistemarti! >> gli ordina infine puntandogli addirittura il dito contro.

<< Sì signora. >> risponde lui obbediente per poi andarsene. Torna poco tempo dopo con i capelli tirati all'indietro, scoprendo così la fronte; gli stanno bene certo, ma personalmente li preferisco liberi come il vento.

<< Ora ci siamo. >> dice lei soddisfatta del risultato per poi rivolgersi a me: << Non credi anche tu? >>

<< Certamente. Gli donano un'aria composta e ligia, senza dimenticare che in questo modo non vi è il pericolo che alcuni capelli finiscano accidentalmente nelle pietanze. >> spiego tenendo a mente ciò che Sebastian mi ha rimproverato quando il mio chignon non era ben assicurato, alternando lo sguardo dalla moglie del Marchese al mio superiore. Inutile dire che mi sono divertita a rivoltare il suo stesso insegnamento contro di lui.

Le labbra della donna si rilassano accennando un sorriso: << Ben detto Katreena. Tu sì che hai imparato. >> si complimenta con me e infine si dirige verso l'ampio ingresso con la sua famiglia, in attesa che il festeggiato si palesi.

<< Dov'è mia sorella? >> domanda Edward a Sebastian, il quale gli risponde prontamente: << Lady Elizabeth sta finendo di prepararsi con l'aiuto della signorina Paula. >>

Alcuni minuti più tardi, si presentano il signor Lau e la sua assistente Ran Mao a braccetto, coloro che ci avevano fornito delle informazioni circa il traffico degli schiavi.

<< Buonasera signor Lau e signorina Ran Mao. >> li accolgo insieme al maggiordomo.

<< Ah buonasera, miss Katreena. Che sorpresa vedervi qui. >> mi saluta l'uomo, accorgendosi in un secondo momento che c'è qualcosa di diverso in me: << Mh? Vedo che indossate una divisa da domestica. >>

<< Esatto. Ora lavoro alla residenza Phantomhive, dunque vi prego di darmi del tu e di chiamarmi solo per nome. >>

<< Certo, lo faremo. Vero, Ran Mao? >> Lau carezza la testa della ragazza, la quale non dice una parola e si limita ad annuire mantenendo la sua solita espressione indifferente. I due si incamminano all'ingresso raggiungendo i Midford.

Secondo la lista che il mio superiore mi ha fornito, mancano ancora due ospiti dei quali mi sono scordata i nomi, poiché non sono inglesi, ma indiani. So che uno dei due è un principe, mentre l'altro il suo maggiordomo e conoscono il signorino per aver collaborato ad un caso su cui quest'ultimo stava indagando per conto della Regina. Mentre cerco di ricordarmi come si chiamano, la mia attenzione viene attirata da una voce giovane e solare: << Siamo arrivati! >> esclama allegro un giovane dalla pelle scura, lunghi capelli color prugna raccolti in una coda alta, occhi dorati, indossa dei gioielli del medesimo colore e un abito composto dai colori rosso, blu e giallo, tradizionale dell'India. Alle sue spalle vi è un ragazzo più alto di lui del medesimo colore di pelle, ma dai capelli bianchi coperti da un turbante chiaro, gli occhi blu tendenti al grigio e indossa un capo verde adornato da un nastro giallo, anch'esso proveniente dalla loro patria.

<< Buonasera principe Soma e signor Agni. >> li saluta Sebastian facendoli accomodare. Ma certo! Il nome completo del principe è Soma Asman Kadar.

<< Namaste. >> risponde con voce melodiosa Agni, il ragazzo più alto, giungendo le mani all'altezza del petto e accennando al contempo un inchino col capo. Mentre lo osservo, noto che ha una specie di piccola decorazione in mezzo alla fronte e che la sua mano destra è ricoperta da diverse bende: probabilmente se l'è ustionata svolgendo alcuni lavori manuali.

<< Oh? E tu chi sei? >> chiede curioso il principe dopo aver posato gli occhi su di me.

<< Sono Katreena Handwar, la nuova domestica della residenza Phantomhive. >> mi presento facendo un inchino rispettoso.

<< Oltre ad essere carina hai anche una voce deliziosa. >> risponde lui sognante con le guance arrossite.

<< Come prego? >> esclamiamo in coro io, Sebastian e persino Agni, sorpresi da ciò che ha detto.

<< Ti andrebbe di essere la mia domestica personale? Oppure anche mia moglie... >> mi propone il giovane balbettando per l'imbarazzo, distogliendo lo sguardo dalla sottoscritta solo quando pronuncia le ultime parole, lasciandomi interdetta: questa è senza dubbio la proposta più strana che una donna possa ricevere. Prendo un respiro profondo dandomi il tempo necessario per offrirgli una risposta che non risulti brusca o maleducata: << Principe, ne sono lusingata, ma il mio posto è qui. >> rifiuto la sua offerta mascherando il mio disagio con un sorriso per poi volgere uno sguardo furtivo a Sebastian, percependo all'istante una dolce serenità che solo lui sa donarmi.

Il giovane si gratta la testa con una mano e scoppia in una risata nervosa: << Capisco. Facciamo che questa conversazione non è mai avvenuta, va bene? >>

<< Certamente. >> annuisco concorde, lieta che il giovane si sia reso conto delle sue parole.

Agni sembra notare qualcosa poiché la sua espressione rilassata è ora pervasa dalla meraviglia; i suoi occhi vagano prima sul corvino e poi su di me.

<< Signor Agni, qualcosa non va? >> prende parola il maggiordomo, perplesso quanto la sottoscritta. In un secondo momento, il ragazzo sembra comprendere qualcosa a giudicare dal sorriso luminoso che è andato a dipingersi sulle sue labbra: << Dunque ha trovato la felicità, signor Sebastian. Che la dea Kalì vi benedica. >> dice melodioso giungendo le mani.

<< Grazie infinite. >> risponde lui con riconoscenza a nome di entrambi.

<< Katreena, avresti dovuto dirmi subito che sei già impegnata! >> protesta Soma andando a nascondersi dietro il suo servitore, quasi come se avesse paura del mio superiore; o forse è veramente così. Mi chiedo cosa gli abbia fatto.

<< Comunque sono felice per voi! >> aggiunge felice per poi tagliare la corda, correndo verso l'ingresso. Agni si congeda e raggiunge il suo padrone.

<< Da questa parte, signori. >> esordisce Sebastian attirando l'attenzione dei presenti una volta chiuse le porte della residenza. Io e lui ci incamminiamo per condurre tutti nel salone adibito alla festa, trovandovi Mey Rin dietro il tavolo delle bevande ed il signor Tanaka dietro quello del cibo.

Il signorino entra in scena alcuni minuti più tardi con lady Elizabeth a braccetto, i quali indossano degli abiti eleganti: lei porta un grazioso vestito rosa pastello, mentre lui un completo blu brillante. Ciel ringrazia i presenti di esser venuti: << Mi auguro che possiate passare una piacevole serata. >> conclude infine sorridendo cordialmente. Uno scroscio di applausi rimbomba per la stanza e poco dopo il giovane fa segno alla piccola orchestra situata in fondo alla sala di iniziare a suonare.

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La festa si svolge in allegria tra risate, buon cibo, bere e buona musica. Nonostante la lieta atmosfera, solo una persona non sembra essere veramente felice: il signorino. Certo si lascia andare a qualche sorriso, ma sembra sempre trattenersi, come se non volesse mostrare che si sta divertendo. In effetti anch'io troverei difficile essere felice nel sapere che sono orfana e ho venduto la mia anima a un demone. Però almeno è circondato da persone che gli vogliono veramente bene, come per esempio il principe Soma, il quale non perde mai l'occasione di fare lo spiritoso. Inoltre è evidente che lady Elizabeth sia innamorata persa del conte: gli rivolge dolci sguardi, gli chiede sempre di danzare e lo abbraccia in continuazione ricevendo suo malgrado diversi rimproveri dalla madre dicendole di comportarsi decorosamente. Ciel, nonostante sia un pessimo ballerino, asseconda ogni volta la ragazzina facendo del suo meglio. Personalmente non penso sia solo una questione di galanteria inglese, ma che in fondo anche lui provi qualcosa per lei, poiché l'espressione seriosa che lo accompagna ogni giorno, svanisce quando sente la voce della sua fidanzatina o il suo occhio sinistro si posa sulla sua figura.

Contagiata dal buonumore degli ospiti, torno in cucina per posare dei piatti sporchi nel lavandino, quando mi accorgo dalla piccola finestra che ha ripreso a nevicare. In quel momento, un'idea mi balena per la mente.

<< Anche se mancherò per qualche minuto non sarà un problema. >> dico tra me e me uscendo dalla stanza, correndo felice come una bambina verso il giardino. So di aver già visto la neve quest'anno, ma l'ultima volta ero stata interrotta da un certo dio della morte, quindi stavolta sarà diverso. Una volta arrivata, osservo i fiocchi posarsi dolcemente sugli alberi spogli e lascio che alcuni di questi si posino sulla mia pelle. Una leggera folata di vento mi investe, facendomi rabbrividire; se mi trasformassi non sentirei freddo, ma non voglio sfruttare così il mio potere. E poi Sebastian mi rimproverebbe di sicuro.

Improvvisamente sento qualcosa di caldo venir adagiato sulle mie spalle: non appena tocco il morbido tessuto per avvolgermi con esso, capisco che si tratta della giacca nera del maggiordomo. Parli del diavolo...

<< Ecco dov'eri finita. >> esclama il corvino per poi darmi un bacio sulla guancia.

<< Che magnifica serata. >> sospiro libera da ogni turbamento, godendomi questo momento di pace.

<< Speriamo solo che la neve non si trasformi in tormenta, altrimenti sarà arduo per i nostri ospiti tornare alle loro residenze. >> dice lui mentre si posiziona al mio fianco, guardando anch'egli il cielo.

<< Hai rovinato l'atmosfera. >> protesto rivolgendogli uno sguardo di disappunto da cui lascio trasparire una certa giocosità.

<< Vi porgo le mie scuse, sognatrice. >> risponde il maggiordomo portandosi una mano al petto, stando al gioco.

Una risatina divertita fugge dalla mia bocca mentre mi volto completamente verso il demone: << Sei perdonato. >>

Appoggio le mani sul suo petto e mi alzo in punta di piedi per baciare quelle splendide labbra, le quali accolgono le mie senza indugio.

<< Dovrei infastidirti più spesso. >> scherza lui toccandomi la punta del naso con l'indice.

<< Tu dici? >> con un sorrisetto dipinto sul volto, porto le mani verso i suoi capelli ben pettinati come imposto dalla signora Midford e vi faccio passare le dita, scompigliandoli a dovere.

<< No, ferma! >> protesta Sebastian mentre cerca di afferrarmi i polsi ma senza successo, suscitando la mia ilarità. Terminata la mia tortura, scoppio a ridere vedendo la sua espressione severa in contrasto con i capelli scompigliati in modo bizzarro, alcuni dei quali sono andati a coprirgli parzialmente gli occhi.

<< Molto divertente. >> sbuffa lui per poi sistemarsi in maniera impeccabile, tornando così al suo aspetto di poc'anzi. Nonostante il dispetto subìto, il corvino si lascia sfuggire un sorriso.

<< Quello che hai detto a Bard prima della festa mi ha davvero colpito. Non credevo che avresti preso le mie parti. >>

<< Non è niente. >> rispondo facendo spallucce: << Sarebbe stupido da parte mia ingelosirmi per qualcosa accaduto prima che ci conoscessimo. Il passato deve rimanere tale. >>

<< Ma a volte può riaffiorare. >> dice con solennità.

<< Allora lo affronterò. Anzi, lo affronteremo, insieme. >> rispondo con risolutezza senza nemmeno pensarci.

<< Amo la tua determinazione. >> mi confessa dolcemente.

<< E cos'altro ami di me? >> gli domando curiosa.

Il demone mi prende le mani tra le sue e comincia a parlare: << Il coraggio di superare qualunque ostacolo nonostante la paura, la tua dolcezza, la capacità di vedere oltre le apparenze. Amo ogni cosa di te. >> nel pronunciare queste parole, gli occhi del corvino si fanno brillanti come lucciole in una notte d'estate. Grazie a quelli ed al suo tono di voce caldo e vellutato, avverto i suoi sentimenti travolgermi, facendo sì che le mie labbra si allarghino in un sorriso colmo di gioia.

<< Anche le tue fossette. >> aggiunge con una risatina mentre affonda l'indice nel piccolo e soffice solco della mia guancia sinistra, portandomi a sorridere ancora di più e ad arrossire. Poco dopo sentiamo la musica di un valzer provenire dall'interno della villa. Il maggiordomo si inchina tendendo la mano destra verso di me: << Katreena, mi faresti l'onore di questo ballo? >>

<< Con molto piacere. >> accetto di buon grado il suo invito e in men che non si dica mi ritrovo tra le sue braccia a danzare sulle note di quella musica allegra. Nonostante la neve ingombrante, i nostri passi riescono ad essere leggeri e fluidi, dandomi la sensazione di poter volare e toccare il cielo con un dito.

Anche Sebastian si sente diverso, vivo, libero dalle catene che lo vincolano al contratto con Ciel e dai suoi doveri quotidiani di maggiordomo. Stringere Katreena a sé gli dona un calore che lo fa sentire a casa, anche se non ha idea di come possa essere, poiché non ne ha mai avuta una. Il corvino si domanda come abbia potuto vivere così a lungo senza di lei e l'amore, ma è felice di averlo fatto per arrivare a questo momento. L'amore, quel sentimento che tanto lui derideva in passato, ora ha fatto breccia nel suo cuore e non può più farne a meno.

"Quale dolce ironia mi ha riservato il destino." pensa tra sé mentre si perde nei meravigliosi occhi della sua amata.

Mentre continuiamo a danzare, penso a noi, a quanto la nostra natura riesca ad essere così diversa eppure simile al tempo stesso, e alle peripezie che abbiamo dovuto affrontare per trovarci dove siamo ora. Ad un tratto, una frase che avevo letto tempo fa in un libro e che penso ci rappresenti appieno, mi torna alla memoria: "Lui vide oscurità nella sua bellezza, mentre lei bellezza nella sua oscurità. Quel giorno, nei loro cuori era sbocciato un nuovo sentimento in grado di superare qualunque diversità: l'amore."

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Ciao a tutti! Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento. Devo confessarvi che è l'ultimo, quindi la mia storia si conclude qui dopo ben quattro anni, sette mesi e una settimana. Ebbene sì, avevo pubblicato il primo capitolo proprio qui il 7 luglio del 2017! Ringrazio tutti voi per averla letta, votata e recensita con le vostre magnifiche parole, le quali mi hanno incoraggiata a non mollare. Scrivere mi ha aiutato molto a superare diverse difficoltà e ad esprimere ciò che sento. Ammetto che un giorno mi piacerebbe scrivere un sequel perché ho in mente alcune idee, quindi chissà, potrebbe accadere in un futuro lontano. Grazie ancora di tutto, non vi dimenticherò mai! 😘 E felice San Valentino ❤

 

   
 
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