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Autore: Hop Frog    16/02/2022    0 recensioni
Josh guardava il fondo del suo boccale come se potesse scorgervi il suo futuro. Perché cavolo non esisteva la birromanzia? Insomma, si potevano leggere i fondi di caffè, quelli del tè, ma non la schiuma della birra? Solo Dio sapeva quanto ne avrebbe avuto bisogno in quel momento
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“Facciamo testa o croce ”gli aveva detto Lance, “se vinci tu allora ti lascerò stare, ma se vinco io dovrai cedere a tuoi sentimenti e metterti con me.” aveva sorriso, sornione.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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                                                            TESTA O CROCE




Josh guardava il fondo del suo boccale come se potesse scorgervi il suo futuro. Perché cavolo non esisteva la birromanzia? Insomma, si potevano leggere i fondi di caffè, quelli del tè, ma non la schiuma della birra? Solo Dio sapeva quanto ne avrebbe avuto bisogno in quel momento.
Ma il boccale era solo un boccale e lui lo stava fissando solo per non incrociare un altro sguardo. Uno sguardo color nocciola che l’aveva conquistato fin dal primo momento.
“Facciamo testa o croce ”gli aveva detto Lance, “se vinci tu allora ti lascerò stare, ma se vinco io dovrai cedere a tuoi sentimenti e metterti con me.” aveva sorriso, sornione.
“Davvero vuoi decidere una cosa del genere basandoti sul lancio di una moneta?”
“Guarda che nella vita è sempre così, sai?”
Josh aveva scosso la testa, divertito suo malgrado. Non ci si poteva aspettare altro da Lance, lui era impulsività, rischio, incoscienza. Tutto il contrario di Josh.
Per essere diversi, in ogni campo, ci vuole coraggio e un pizzico di follia. E allora perché gli era toccata in sorte proprio a lui, quella tegola? Forse è davvero il caso a guidare le vite delle persone.
Sì, sulla carta tutti erano tolleranti, nessuno vuole essere definito omofobo, ma nella realtà? Nella realtà le cose sarebbero cambiate, lo sapeva, ma non come si potrebbe pensare, o meglio non solo. Avrebbero cominciato a trattarlo in modo diverso, magari evitando di fare certe battutine per “non offenderlo”, ci sarebbero andati con i piedi di piombo considerandolo come una specie di panda da proteggere, una cosina carina da difendere, invece che un essere umano.
Senza contare quelli che avrebbero troncato davvero i ponti con lui o si sarebbero sentiti a disagio.
No, non voleva che la sua vita cambiasse.
“La sai la storia dei due uomini e dell’asino?” gli chiese Lance d’un tratto.
“No.” rispose lui.
“Un padre e un figlio stavano viaggiando con un asino. Il figlio teneva le redini mentre il padre era in groppa. La gente, vedendoli, disse: che padre snaturato, spinge il figlio a faticare. Allora i due si scambiarono di posizione, ma la gente disse: che figlio degenere, se ne sta lì seduto come un re, mentre il padre arranca. Dunque entrambi salirono sull’asino e le persone dissero: povera bestia, portare non uno ma due pesi! Allora entrambi scesero e proseguirono a piedi: due asini, rise la gente, hanno la cavalcatura e preferiscono camminare. Alla fine il padre disse al figlio: vedi? Ci sarà sempre qualcuno che non approverà, perciò ritorniamo al nostro modo originario di comportarci.” lo fissò intensamente: ”Se vivi cercando sempre e comunque di accontentare gli altri impazzirai.”
Aveva ragione, certo, però qualcosa ancora lo bloccava. Josh non replicò e bevve un sorso di birra.
“Allora: testa o croce?”
Per una volta l’altro non ebbe dubbi.
“Testa.” non era sempre quella, che usava?
Lance sorrise e allungò la moneta verso di lui.
“Dai, tira.”
Josh guardò quel piccolo cerchio per qualche istante, poi lanciò
La moneta roteò per un paio di secondi che a Josh parvero infiniti, poi cadde a terra.
Lui si chinò con il cuore a mille. Croce, e avrebbe finalmente potuto baciare quelle labbra, stringere quel corpo muscoloso, come aveva desiderato da quando l’aveva visto per la prima volta.
Testa e tutto sarebbe finito. Avrebbe semplicemente ripreso la sua vita normale.
Si chinò.
“Allora?”
Josh prese la moneta e gliela porse.
Testa.
Lance rimase per un secondo in silenzio, poi stirò le labbra in un pallido sorriso.
“I patti erano chiari. Hai vinto.” si alzò, ”ti auguro ogni bene.
Lo fissò mentre si avviava verso la porta. Croce, gli corro dietro e lo fermo. Testa, lo lascio andare.
Rimase lì, fissando la moneta.
Chissà se Lance aveva capito che era uscita croce.
Chissà se aveva intuito che lui aveva girato la moneta quando si trovava ancora a terra.
No, non è il caso a determinare le nostre vite. L’ultima parola spetta sempre a noi.
   
 
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