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Autore: Barby_Ettelenie_91    16/02/2022    5 recensioni
“A maggio ci sposiamo.”
Quella frase continua a rimbombarmi nelle orecchie, anche se ormai sono passate ore da quando Marco l’aveva pronunciata.
Sono stata un’ingenua… che cosa mi aspettavo?!
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia partecipa alla Fast Challenge: Treni indetta sul gruppo Facebook Il Giardino di Efp con i prompt:

  • Lacrime dal finestrino
  • Incontro sul treno
  • Arrivare in un giorno di pioggia

 

 

 

Marco mi accompagna alla stazione. Quando sentiamo l’annuncio del treno in partenza mi affretto a salire a bordo con un cenno di saluto e un sorriso di circostanza. Lui non commenta il fatto che abbia evitato accuratamente di abbracciarlo e si limita a ricambiare il saluto. Non mi chiede nemmeno se e quando ci rivedremo. Anche se non ha detto niente, ha capito benissimo che le cose per noi non potranno essere più come prima.

Mentre la porta del vagone si chiude con uno scatto raggiungo il mio posto. Una volta seduta, sento la corazza d’indifferenza che faticosamente avevo indossato sbriciolarsi e le lacrime cominciano a rigarmi le guance. Mi volto dal finestrino guardando la stazione di Milano piano piano allontanarsi. Non faccio nemmeno caso a quello che mi circonda, al trucco che si scioglie riducendo la mia faccia a una grottesca maschera, alla pioggia che comincia a cadere oscurando il paesaggio.

“A maggio ci sposiamo.”

 Quella frase continua a rimbombarmi nelle orecchie, anche se ormai sono passate ore da quando Marco l’aveva pronunciata.

Sono stata un’ingenua… che cosa mi aspettavo?!

Con Marco ci conosciamo fin da ragazzini. Io sono di Roma, lui di Bari, ci siamo conosciuti al baretto del lido dove tutte le estati le nostre famiglie trascorrevano le vacanze.

Ci sentivamo spesso durante l’inverno, c’era una bella amicizia, ma non c’è mai stato altro. Solo l’accenno di un bacio mai dato a causa di un richiamo dei suoi genitori arrivato al momento sbagliato che aveva distrutto la magia.

Quell’estate di cinque anni fa tra l’altro è stata l’ultima volta che ci siamo incontrati, fino a oggi.

Nonostante il tempo e la distanza siamo rimasti in contatto, l’amicizia non è mai scemata, e nemmeno il sentimento, almeno da parte mia. La mia migliore amica ha sempre detto che insieme saremmo stati una bella coppia. Solo che una relazione a distanza era troppo complicata da gestire, così non ci abbiamo nemmeno mai provato.

Io nel frattempo mi sono trasferita a Pavia, per studiare prima e per lavorare poi, gli impegni di entrambi ci hanno piano piano allontanato. Qualche mese fa poi Marco mi chiamato, cosa che non succedeva da tempo, per dirmi che a breve si sarebbe trasferito a Milano per lavoro, così alla prima occasione ci siamo incontrati.

Quando oggi l’ho rivisto sembrava che il tempo non fosse mai passato, fino a quando non mi ha parlato della sua fidanzata, di cui io ignoravo l’esistenza.

Lui e Milena stanno insieme da un anno e tra poco più di sei mesi si sposeranno. Purtroppo nel suo cuore non c’è alcun posto per me… solo che questa notizia mi è giunta come un fulmine a ciel sereno e non riesco ad accettarla, è più forte di me!

“Biglietto per favore!”

La voce del controllore mi riscuote per un attimo dai pensieri. Come un automa gli allungo il biglietto senza nemmeno alzare lo sguardo, per poi rimetterlo in borsa quando me lo restituisce.

Sto per voltarmi di nuovo verso il finestrino quando mi sento chiamare dal passeggero di fronte a me.

Presa com’ero dai miei pensieri non ho nemmeno fatto caso che qualcuno si fosse seduto.

Quando mi giro, incrocio lo sguardo di un ragazzo che avrà più o meno la mia età. Osserva per un attimo i miei occhi ancora lucidi e il trucco sfatto.

“Ehi… va tutto bene?” mi chiede preoccupato.

“Certo! Non si nota?” rispondo sarcastica.

Mi rendo conto di essere stata sgarbata, in fondo voleva solo essere gentile, ma mi è venuto spontaneo.

“Scusami, è solo che ho passato davvero una pessima giornata!”

“No, scusami tu! È che trovo davvero triste vedere una persona piangere.”

Un attimo dopo lo vedo trafficare con lo zaino ai suoi piedi per poi tirarne fuori un pacchetto di caramelle alla frutta.

“Quando sono stressato o giù di morale mi aiutano un sacco.” Mi spiega porgendomi il pacchetto.

Lo ringrazio prendendone una. In effetti, dopo averla mangiata, mi sembra di stare un po’ meno peggio. Tiro fuori un fazzoletto dalla tasca, mi asciugo gli occhi umidi e cerco di cancellare almeno un pochino le macchie di trucco dalle guance.

“A quanto pare ha funzionato!” esclama sorridendo.

Nel giro di pochi minuti cominciamo a chiacchierare, la delusione dimenticata almeno per un po’.

L’annuncio della mia stazione mi coglie quasi di sorpresa.

Mi alzo e sto per andarmene quando mi viene in mente una cosa.

‘Ehi ma noi non ci siamo nemmeno presentati! Io sono Lara, mi ha fatto piacere conoscerti!”

“Io sono Francesco, piacere mio!”

“Allora grazie di tutto Francesco, ora devo proprio andare!”

Quando scendo dal treno sento la pioggia bagnarmi la faccia ma non ne preoccupo, anzi spero quasi che aiuti a lavare via la dolce amara sensazione che mi ha lasciato addosso questa lunghissima giornata.

Fino a un’ora fa pensavo che non avrei mai superato il rifiuto, se così lo si poteva definire, di Marco, poi la gentilezza spontanea di Francesco mi ha fatto capire che il mondo è pieno di belle persone pronte a farmi di nuovo sorridere. Lui sicuramente non lo rivedrò più, ma non lo ringrazierò mai abbastanza per essersi trovato nel posto giusto al momento giusto.

   
 
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