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Autore: Gatto1967    22/02/2022    2 recensioni
Vi ricordate Daisy Dillman? Fa una fugace apparizione negli episodi in cui Neal cerca di sedurre Candy. "La noia personificata" la definisce Neal.
E... se non fosse proprio così? Se Daisy Dillman non fosse proprio l'oca giuliva che sembra? Come avrebbe reagito Neal?
è quello che andiamo a scoprire
p.s. questa one shot è stata pubblicata nell'ambito della maratona di San Valentino del Candy e Klin forum sul circuito forumfree
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Neal Leagan
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Disclaimer: questa storia è un what if che riprende l'opera originale di Kyoko Mizuki, i cui diritti d'autore sono detenuti da autrice e casa editrice. Non ho diritti sui personaggi nè tanto meno sulla storia originale che vado a modificare. Non c'è scopo di lucro in questa mia storia, per tanto non lede ai diritti d'autore.

 

 

Neal e Daisy

 

Neal Legan e Daisy Dillman stavano attraversando le strade di Chicago a bordo della nuova e costosissima  automobile di lui.

Neal non era certo entusiasta della compagnia di quella scamorza di Daisy. “La noia personificata” l’aveva definita dentro di sé, e quella passeggiata in macchina sembrava voler confermare quell’impressione.

Quella ragazza, tanto amica di Iriza, non aveva aperto bocca se non per dire  sciocchezze tipo “il cappellino che va tanto di moda quest’anno”, o “il party organizzato da Rachel Carter”, e altri argomenti simili.

All’improvviso Neal riconobbe una ragazza vestita di rosso sul marciapiede davanti a lui, era Candy, la sua ex nemica ora oggetto dei suoi desideri.

Finora quella ragazza mi ha snobbato, pensò lui, ma se mi faccio vedere con Daisy la farò ingelosire.

Così Neal fermò la sua auto proprio davanti a Candy.

-Ciao Candy!- le disse con tono canzonatorio dopo essersi affacciato dal finestrino cingendo con un braccio quella gallina di Daisy -Stiamo facendo una bellissima passeggiata in macchina.-

Per tutta risposta la ragazza prese la sua valigia che sembrava di cartone, ma che di cartone non era, e la calò con tutta la sua forza sul cofano dell’automobile del suo odiato nemico.

-Sei un essere spregevole Neal!- gli aveva urlato prima di allontanarsi.

 

-Ma che gran maleducata.- aveva starnazzato Daisy dopo che la bionda se n’era andata.

-Già…- aveva sussurrato lui sconcertato dalla reazione di Candy. 

-Credo che abbia reagito così perché è gelosa.- disse lei

-Sì certo… devi sapere che è follemente innamorata di me e quindi…-

Daisy Dillman fece uno sguardo furbo che nessuno avrebbe mai creduto possibile sulla sua  faccia.

-E quindi sei un bugiardo da far schifo Neal!-

-Co-co-come dici?-

-Oh andiamo, perché recito la parte dell’oca giuliva non vuol dire che lo sia  davvero, Neal.-

-Io… io non capisco…-

-Ah non capisci, eh? Beh, allora te lo spiego io: tu ti sei infatuato di quella rozza biondina, ma lei non ti fila di striscio, e ti ha ammaccato l’auto come a dirti “non mi scocciare brutto sgorbio!”-

-Ma… ma… io…-

-Tu Neal, non hai che due scelte: o continuare a sbavare appresso a quella biondina che sarà pure carina lo ammetto, oppure…-

-O…o…ppure?-

A quel punto Daisy Dillman scoppiò in una sonora risata.

-Non crederai davvero che io mi sia innamorata di te Neal?-

Neal ci rimase di stucco, in pochi minuti era stato rifiutato da ben due donne.

-No Neal, io non sono affatto innamorata di te o di nessun altro. Per me le uniche cose che contano sono il prestigio, la ricchezza, il sesso, il potere…-

Ma che accidenti di donna era quella? In confronto sua sorella Iriza era una dama di carità!

-E allora da me che accidenti vuoi?-

-Quello che ti ho appena detto Neal! Non voglio certo te!-

Forse per la prima volta in vita sua ebbe un moto d’orgoglio.

-Sai che ti dico Daisy Dillman? Scendi dalla mia  macchina e vattene al diavolo!- gli disse aprendo la portiera e spingendola praticamente fuori dalla macchina. 

Tutta stizzita, per il trattamento ricevuto dal "gentiluomo", anche Daisy prese a borsettate il cofano della vettura. Poi ripartì in direzione di casa sua.

-Ma come si è permessa quella… quella…- 

 

-Va al diavolo idiota! Sai cosa me ne importa di te!-

Borbottò Daisy prima di avviarsi a piedi verso casa sua, che per sua fortuna non distava moltissimo.

-Che imbecille! Rincorri pure quella biondina, magari la sua valigia te la rompe in testa! E comunque io sono molto più bella, più simpatica, più ricca, di quella lì, così scialba e insipida.-

Ma mentre camminava verso casa, Daisy Dillman fu pervasa da una sensazione strana, quasi di… compiacimento. Neal Legan non era quel bamboccione inutile che credeva lei, e non pensava  che  quella biondina avrebbe mai assecondato le sue voglie. Forse era solo questione di tempo prima che Neal Legan e il suo patrimonio cadessero dritti dritti nella sua rete…

 

Neal rientrò in casa furibondo e sua sorella gli andò incontro.

-Allora? Com’è andata?-

-Com’è andata cosa?-

-Com’è andata con Daisy? Che ne pensi di lei? È carina?-

-Quella? Quella è un’intrigante peggio di te! Sai quali sono le sole cose che contano per lei? Cito le sue testuali parole “il prestigio, la ricchezza, il sesso, il potere”! In confronto a lei tu sei la suora dell’orfanotrofio di Candy!-

Ma cosa diavolo… Iriza non riusciva nemmeno a finire il suo pensiero. Cos’era successo con Daisy? Possibile che quell’oca giuliva avesse osato tanto?

-Ascolta Neal.- gli disse rincorrendolo -Ma vuoi dirmi che è successo? Davvero Daisy ti ha detto quelle cose?-

-Proprio così! Mi ha sorpreso devo dire, non è decisamente l’oca che sembra.-

-Insomma raccontami…-

 

Iriza proruppe in una risata perfida dopo aver sentito il racconto del fratello.

-Te lo dico io perché Candy ti ha ammaccato la macchina. La mamma l’ha fatta licenziare dall’ospedale Santa Johanna e ha fatto in modo che nessun ospedale di Chicago la assuma.-

-Ah. È così…-

-Andiamo fratellone! Non avrei mica pensato di poterti impalmare quella squallida trovatella! Per noi Legan ci vuole ben altro!-

-Già, come quella squallida arrivista di Daisy Dillman…-

-Sarà pure un’arrivista, ma è fatta della nostra stessa pasta, devi ammetterlo. O per caso stavi pensando veramente di passare la vita a fare un lavoro da plebeo accanto alla nostra bionda nemica? Tu hai sempre odiato Candy!-

-Sì…- ammise infine Neal -L’ho sempre odiata.-

-E lei certamente non prova i migliori sentimenti del mondo per noi.-

-Invece Daisy Dillman…-

-Beh, almeno è stata sincera. Con lei sai cosa aspettarti e sai come prenderla.

Dammi retta fratellone: cercala e scusati con lei per l’accaduto. Poi ti aiuterò io a tenerla a bada…-

Neal sembrò riflettere…

 

Il pomeriggio del giorno successivo Neal  si presentò a casa Dillman con un voluminoso mazzo di fiori, e un servitore lo annunciò alla signorina.

-Signorina Dillman. C’è il signor Neal Legan che chiede di  essere ricevuto.-

La ragazza sogghignò. Dunque quel pollastro stava per cadere nella sua rete.

-Lo faccia entrare signor Freeman.-

Il ragazzo fece  un inchino.

-Come desidera signorina.-

-Ah,  signor Freeman. Faccia in modo che nessuno ci disturbi.-

-Sarà fatto Signorina.-

Entrato in quella che sembrava una stanza da letto, Neal porse il mazzo di fiori a Daisy, accennando, o sarebbe meglio dire farfugliando, delle scuse.

-Io… io… vorrei scusarmi per ieri…-

-D’accordo, d’accordo… in fondo  anch’io non mi sono comportata bene Neal, non parliamone più. I fiori posali pure su quello scrittoio. Più tardi li farò sistemare.-

Neal si diresse verso lo scrittoio indicato da Daisy e vi posò i fiori. Quando si rigirò rimase a bocca aperta per la sorpresa: Daisy Dillman era in piedi davanti a lui completamente nuda!

-Che c’è Neal? Non hai mai visto una donna nuda?-

-S-s-s-sì certo, ma… Non me lo aspettavo…- 

-Beh? Che intenzioni hai? Di rimanere lì a bocca aperta finché  non ci entrano le mosche?-

Senza altre parole Neal cominciò a levarsi la giacca e a sbottonarsi la camicia.

-Solo che… non capisco…- disse dopo essere rimasto a sua volta  nudo.

-Cosa non capisci?-

-Tu ieri mi hai detto di non essere affatto innamorata di me.-

-E lo confermo! Perché? Tu ti sei innamorato di me?-

-No ma…-

-E allora datti da fare scemo!-

E Neal si diede da fare.

 

Passarono ore in quella stanza, Daisy si rivelò un’amante esperta e Determinata, e Neal a sua volta la sorprese.

 

Quando tutto fu finito Daisy si alzò e si diresse allo scrittoio dove estrasse un pacchetto di sigarette. 

Ne accese una e ne porse un’altra a Neal che l’accettò. 

-Allora? Com’è stato?- chiese lei

-Mi hai sorpreso! Ieri sembrava un’oca giuliva e invece…-

-Anche tu mi hai sorpreso Neal, sei cinico e determinato. Proprio l’uomo adatto per quello che ho in mente.-

-E… cos’hai in mente?-

-Sei mai stato in Florida Neal?-

-Una volta, da  bambino, insieme ai miei.-

-È un paese fantastico Neal! Gode di un clima mite per tutto l’anno e ha una stagione balneare lunga e… fruttuosa.-

-Mio padre avrebbe messo gli occhi su un certo albergo, ma al momento non dispone della cifra necessaria.-

-Può sempre chiedere un prestito alla Banca di Chicago. Mio padre valuterà attentamente le garanzie e…-

-Sì certo, ma forse c’è un’altra soluzione.-

-E sarebbe?-

-Io e te!-

-Non capisco…-

-Se io e te ci sposassimo e unissimo i nostri patrimoni personali, potremmo facilmente rilevare quell’albergo, magari con un piccolo aiutino da parte dei nostri vecchi…- 

-Sp-sposarci?-

-Sì  certo sposarci! Il fatto di essere marito e moglie ci faciliterebbe molte cose, e ovviamente il nostro sarebbe un matrimonio di facciata e…-

A queste parole l’espressione di Neal mutò. Prese Daisy per le spalle e la scaraventò sul letto.

-Neal! Che stai facendo?-

Chiese lei con una  nota di paura nella voce, forse aveva osato troppo.

-Non illuderti Daisy! Il nostro non sarà un matrimonio di facciata!- le disse prima di baciarla e possederla nuovamente.

 

Miami, Florida. Molti anni dopo. 

 

Neal Legan e sua moglie Daisy passeggiavano sul lungomare costeggiando la bianchissima spiaggia di Miami. 

La spiaggia era vuota in quel momento fatta eccezione per alcuni camminatori domenicali come loro. L’inverno di Miami sarà pure mite, ma non permette certo la balneazione in pieno gennaio. 

Sullo stesso marciapiede c’erano tre donne che camminavano verso di loro e anche a distanza Neal ne riconobbe una.

-Buongiorno Patty.-

-Buongiorno Neal! Signora Legan…-

Neal sussultò nel riconoscere le due donne che accompagnavano la sua antica  compagna di collegio.

-Annie! Candy!-

-Buongiorno anche a te Neal!- lo salutò la bionda signora.

-Cosa fai qui in Florida?-

-Sono in visita alla mia amica Patty. Come sai ormai vivo a Londra.-

-Sì, lo so…-

-So che hai avuto successo Neal.-

-Sì… non posso lamentarmi. I miei alberghi qui in Florida mi impegnano molto, ma mi danno anche molte soddisfazioni.-

-Bene. Sono contenta per te. Stammi bene Neal, signora Legan…-

Daisy sorrise a bocca stretta alla bionda e piacente signora mentre insieme alle sue amiche riprendeva la sua strada.

 

-Rimpianti?- disse al marito mentre anche loro riprendevano la loro strada.

-Come dici?-

-Ho riconosciuto quella bionda Neal! È la stessa tipa che ti ammaccò la macchina a Chicago! La figlia adottiva degli Andrew.-

-E allora?-

-Come sarebbe a dire “e allora”? Io sono tua moglie Neal! Non mi fa certo piacere che mio marito abbia pensieri per un’altra donna!-

-Ma come? Non mi hai sposato per il prestigio, la ricchezza, il sesso, il potere?

-E va bene, lo ammetto! Il nostro non sarà stato certo il matrimonio più romantico del secolo ma in fondo…-

-In fondo?-

-In fondo siamo stati bene io e te…-

-Sì Daisy. Siamo stati bene…-

Inaspettatamente Neal cinse a sé la moglie e la baciò.

-Cosa… cosa…- farfugliò lei riavutasi dalla sorpresa.

-Ti amo Daisy!-

-Non me lo avevi mai detto Neal…-

-Ti amo perché sei come me. Sei viscida, intrigante e perfida. Proprio come me!-

-Neal… io… io… anch’io ti amo! Perché sei un bastardo! Proprio come me!-

Stavolta fu lei a baciarlo.

  

È risaputo che l’Amore a volte è cieco, a volte è strano, a volte crea coppie incredibilmente affini, e la coppia Neal-Daisy è una di queste.

   
 
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