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Autore: shippopersonaggi    25/02/2022    0 recensioni
La Grande Caccia è il sogno di tutti, tranne quello di Kaley.
Il rispetto del capo lo brama chiunque, tranne Adam.
L'amore di una madre lo sognano in molti, tranne Samuel.
Altri desiderano fuggire dai bulli, tranne Chloe.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cremmel 

 

<< Buongiorno a voi, nobili Broom. È un onore per noi avervi qui nella Dimora.>>Un tipo alto quanto uno sgabello accoglie i Nobili, prendendo le loro giacche e invitandoli ad entrare.  
<< La signora e il signor. Cremmel hanno beatamente deciso di concedervi la sala nove, la più prestigiosa di tutte.>> 
<< Naturalmente.>>Mormora Divin Broom. 
Attraversando il cortile principale di quella reggia la prima cosa che si nota è una: si è usciti dalla LN. 
Passando sotto l’arco di conchiglie Kaley pensa che una bellezza del genere, nella sua regione, sarebbe stata spazzata via all’istante. 
Si spinge i guanti verso l’alto, sfregando il tessuto con le dita. Ha deciso di mettersi quelli interi, non perché faccia freddo, anzi, oggi il sole rischiara le verande. Ma perché, di certo, con le dita coperte la sua famiglia non potrà mai notare lo smalto nero che è ancora presente sulle sue unghie.  
Fino all’ora di pranzo, almeno.  

La sala nove è la sala più bella che Kaley abbia mai visto, anche suo fratello Cillian sembra alquanto sorpreso.  
Non che la loro casa sia meno prestigiosa, naturalmente, ma si trova pur sempre nella Landa Nascosta.  
<< Leila, Divin benvenuti! Era ora che vi rifaceste vivi!>>Un uomo in smoking dalla corporatura di un barile, stringe calorosamente la mano ai signori Broom. Seguito da una donna snella e dalla pelle tirata dalle rughe.  
<< Che piacere rivedervi, spero che le cose vadano al meglio.>>Parla la voce strascicata e grumosa dell’anziana. 
<< Tutto al meglio Miss. Cremmel, grazie per l’invito...tua moglie dov’è? Alfie.>>Chiede Leila.  
<< Vi sta preparando una sorpresa, oh! Ma che smemorato, non vi ho ancora invitato a sedere, prego accomodatevi!>> 
L’anziana volge un caro sorriso ai due giovani nella stanza, che ricambiano andandosi a sedere il più distanti possibili l’uno dall’altra.  
<< Come procedono gli affari Divin? Tutto sotto controllo alla Landa?... sai che puoi sempre chiedere il nostro aiuto in caso di problemi.>> 
Una ragazza posa un vassoio carico di bicchieri di cristallo al centro della tavola, per poi poggiarci una bottiglia di vino rosso. Fa un rapido inchino per dileguarsi dietro la porta.  
<< Tutto sotto controllo...>>Divin rigira tra le mani il bicchiere di cristallo porgendolo all’aria, immediatamente un giovane appare alle sue spalle versandogli il vino nel bicchiere.  
Ne assaggia un sorso costatando l’ottima qualità.  

Kaley si estranea volutamente dal discorso, focalizzandosi su di sé.  
Cosa non molto piacevole.  
Osserva i guanti neri immaginando la bellezza dello smalto lucido, l’odore forte della formaldeide e le unghie variopinte. Sentendo pizzicare la fronte alza lentamente lo sguardo, suo fratello la osserva con un cipiglio, corrugando le sopracciglia la ragazza si guarda intorno cercando di individuare il problema. Continuando a non capire, decide di ignorarlo e torna a rimirare la stoffa dei guanti.  
Viene bruscamente distolta dai suoi pensieri quando sente il suo nome venir pronunciato dalla bassa e gentile voce di Alfie, << ...Quest’anno fa quindici anni, sbaglio?>> 
<< No, mio caro Alfie, non sbagli.>> 
Risponde il tono freddo di suo padre, tutti si sono girati a guardarla trovandola spaesata.  
<< Sei emozionata per la Grande Caccia, immagino...vero fanciulla?>> 
Kaley si gira verso l’anziana che ha appena parlato, capendo all’istante il discorso.  
<< Si, Miss. Cremmel, molto.>>Mente.  
<< Kaley non vede l’ora!>> 
Esagera il vocione acuto e falso di sua madre. Una donna dai capelli stirati e biondo morto, gli occhi scuri e i denti bianchi. Suo fratello ne è la fotocopia tanto quanto lei è la fotocopia di suo padre.  
<< Hai già deciso chi sarà il tuo fortunato spasimante?>> 
<< In realtà...non ancora Signor. Cremmel.>> 
<< Oh, sei leggermente in ritardo!>>Ride. 
<< Su Alfie, coraggio! Non è mica una scelta facile...anzi.>>Risponde la voce vellutata di Charlotte, la signora Cremmel. Uscendo dal cunicolo, la signora porta un vassoio con un enorme tacchino arrosto sopra. 
<< Oh! È questa la sorpresa?>> 
Charlotte sorride. 
<< Non avrei mai potuto macchiare le mie mani di cucina con ospiti come voi a pranzo...>>Facendo ondeggiare il vestito tra le sedie, giunge alla destra di Kaley e le porge la mano chiusa.  
<< Questa è per te, so che tua madre te ne darà una della Discendenza, non devi indossarla per forza. Ma spero che l’apprezzerai, avrei tanto voluto darla a mia figlia...>> 
Sul palmo della donna brilla una spilla d’oro, edera incornicia un’ancia infuocata sorretta da una donna con arco in spalla. 
Lo stemma della famiglia Cremmel.  

<< È ...stupenda. Sarei maleducata a non accettare, quindi grazie!>> 
Sorride prendendo la spilla luccicante, anche i coniugi Cremmel sorridono lieti di aver consegnato quella spilla ad una giovane donna, anche se non alla loro.  
 

La tavola della famiglia Cremmel è banchettata di ogni pietanza esistente, Kaley, seduta tra la madre e il fratello, si è tolta i guanti ma nessuno le ha ancora detto niente. Per fortuna. Cillian, suo fratello, si trova in bagno da più di dieci minuti, capendo le sue intenzioni Kaley decide di assecondarlo e capire una volta per tutte cosa vuole da tutta la mattinata.  
Salite le scalinate, si ritrova davanti la porta del bagno, giusto il tempo di bussare una volta che suo fratello la spinge dentro.  
<< Cosa cavolo vuoi?!>> 
Protesta scrollandoselo di dosso.  
<< Dimmi la verità!>> 
<< Quale verità?>> 
<< Tu non parteciperai alla Grande Caccia.>> 
Il cuore le smette di circolare nelle vene per lo stupore.  
<< C-cosa? Certo che parteciperò, sono obbligata.>> 
<< No, non se ti diserediti dalla tua Dinastia. E tu lo sai bene.>> 
<< Io non voglio diseredarmi.>> 
<< Bugiarda!>> 
<< Senti ma si può sapere che vuoi?>> 
<< Voglio la verità!>> 
<< Te l’ho detta!>> 
<< Non è vero, sei solo una bugiarda.>> 
<< Lasciami in pace.>> 
Tenta di andarsene ma suo fratello la blocca per il polso. 
<< Dimmi la verità! Io lo so già tanto.>> 
<< Se lo sai cosa chiedi?! Io parteciperò alla Grande Caccia...>> 
<< Non lo dico a nessuno, giuro!>>La interrompe, lasciandola.  
<< Perché ci tieni tanto a saperlo?>> 
<< Vuoi la verità?>> 
<< Si.>> 
<< Neanche io volevo partecipare, vorrei proprio sapere quello che dovevo fare...>> 
Insieme al sangue, anche il cuore si ferma.  
<< N-non volevi...partecipare.>> 
<< No. Non l’ho mai voluto, ma sei l’unica che lo sa.>> 
<< Non parteciperò.>> 
Cillian annuisce aprendole la porta. 
<< Grazie.>> 
Le sorride. Per la prima volta nella sua vita, un Broom le sorride. Lei ricambia felice di quella dimostrazione di fiducia.  

 

Seduto sopra il muretto di uno dei tre parchi che ricoprono la LN, scruta con sguardo attento tutti i passanti nell’attesa di finire tutte le scorte così da potersene tornare a casa. 
<< Ehi biondino. Ti sono mancato?>> 
Ade, il suo incubo, si avvicina a lui continuando a intossicare i polmoni di fumo. 
<< Ciao Ade...>>Si limita a dire, senza guardarlo. 
È ancora spaventato e molto disgustato da quello che ha fatto nella macchina del moro.  
<< Cos’è tutta questa freddezza, mh?>> 
Gli prende il mento con le dita costringendolo a voltarsi, lo sguardo disgustato che il ragazzo gli rivolge fa ghignare il più grande. Mentre gli passa le dita sullo zigomo, giusto per infastidirlo, il ragazzo sente la pelle bruciare a quel contatto.  
<< Ti sei forse dimenticato che sei mio?>>Dice con più serietà.   
L’altro non risponde, l’adulto si siede accanto a lui avvicinandogli la sigaretta alle labbra.  
<< Fai un tiro.>>Ordina. 
Adam scuote energicamente la testa, grosso sbaglio. 
Il moro gli lancia un’occhiata di puro odio prima di prendergli la nuca e tirargli i capelli verso il basso, spalanca le labbra per gemere dal dolore ma in quel momento Ade gli infila la sigaretta in bocca continuando a sorreggerlo per i capelli. 

<< Ripeto. Tu sei mio, non puoi disubbidirmi! Forza...fai un tiro!>> 
Adam piagnucola ben consapevole della verità. 
<< C-os'è?>> 
<< Una sigaretta.>> Chiude gli occhi sospirando, inspira percependo l’aria intossicarsi e il petto andare in fiamme. Tossisce, non riuscendo a trattenersi, facendo cadere la sigaretta al suolo; si gira verso l’adulto terrorizzato dalla possibilità di averlo fatto arrabbiare il doppio, ma lui lo guarda impassibile.  
<< S-scusa.>> 
Abbassa lo sguardo ignorando la cassa di legno davanti a lui.  
<< Quanti grammi hai venduto?>> 
<< La metà.>> 
<< Solo? Sei qui da due cazzo di ore!>> 
<< Non viene nessuno.>>Si giustifica, sentendo gli occhi appesantirsi. 
<< Hai un’altra mezz’ora di tempo. Poi dobbiamo andare.>>Mentre Ade fuma un’altra canna, Adam lo guarda pregando il mal di testa e il sole, di affievolirsi.  
<< Ade?>> 
<< Mh?>> 
Lo sguardo che gli rivolge, di una freddezza disumana, lo spinge a sperare di morire prima che la mezz’ora termini. 
<< ...Che succede se io...se io non vendo tutta la roba?>> 
L’uomo ghigna ammirando il parco, l’aria si sta appesantendo e le poche anime sporche che gironzolavano, si stanno ritirando.  
<< Lo scoprirai tra poco.>> 


 

   
 
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