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Autore: vale ronron    25/02/2022    2 recensioni
Ranma e Akane a causa di un misterioso libro trovato nella stanza di Happosai si ritroveranno catapultati in un altra dimensione in cui vivranno una stravagante avventura...
Tratto dal testo:
“Ranma, smettila di rovistare fra le cianfrusaglie del vecchio Happosai, lo sai quanto sia geloso dei suoi averi!!” assentì Akane poco dopo riprendendo Ranma con tono fin troppo serio.
“Ma se sei tu quella che si è introdotta di soppiatto in camera sua e per prima si è messa a sbriciare nel suo comò e nel suo armadio!!” ribadì il ragazzo in sua difesa.
“Io l’ho fatto solo per riprendermi la mia biancheria intima, tu invece mi hai inseguita qui dentro senza alcun apparente motivo!!” insistette la ragazza, mentre raccattava dal cassetto del vecchio la sua biancheria sbuffando adirata per la palese malattia mentale del vecchio.
“Libro virtuale di immagini interattive per l’apprendimento infantile!!” mormorò Ranma, ignorando totalmente il commento della fidanzata, mentre tra le mani stringeva un libro dalla copertina variopinta.
“Che se ne fa il vecchio di un oggetto del genere?!” chiese incuriosita Akane avvicinandosi di soppiatto al ragazzo.
“Cosa vuoi che ne sappia io!!”
Questa è la mia prima storia su Ranma spero vi piaccia!
Buona lettura!
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, ranma/akane
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nerima ore 11.00 in una soleggiata domenica…

A Nerima un nuovo giorno era sorto, il sole ormai alto in cielo splendeva luminoso illuminando  il cielo azzurro e limpido di quella soleggiata domenica mattina, correvano le undici in punto  quando la carpa fuoriuscì con un salto dallo stagno dei Tendo, mentre la maggiore delle tre sorelle Kasumi Tendo stendeva la biancheria fuori in giardino canticchiando una vecchia ninna nanna giapponese, i signor Saotome e Tendo giocavano nella loro solita postazione a shogi mentre Nabiki  sdraiata a pancia in un giù e a gambe all’aria nel suo letto era indaffarata a fare calcoli con la sua fedele calcolatrice, quel giorno l’atmosfera  a casa dei Tendo era insolitamente tranquilla infatti in quell’abitazione in cui solitamente era sempre chiassosa e caotica, in quel frangente regnava un insolita e sorprendente quiete. Lo stesso Ranma era insolitamente tranquillo quel mattino infatti con indosso un pantalone sportivo azzurro e una canotta bianca era appena uscito dal Dojo infatti dopo un’ardua seduta di allenamento stava rientrando in casa per fare un bel bagno caldo e rilassante quando percorrendo il corridoio intravide Akane entrare di soppiatto nella stanza del vecchio Happosai. Incuriosito da ciò che aveva appena visto annullando completamente la sua aura, con una delle tecniche insegnatagli dal padre, seguì con fare circospetto la ragazza nella stanza del vecchio pervertito.

“Perché sei entrata nella stanza del vecchio?!” chiese curioso Ranma apparendo all’improvviso davanti alla povera Akane che a causa dello spavento sobbalzò sul posto facendo inavvertitamente cadere degli oggetti per terra.

“Ranma...sei un baka…mi hai spaventata a morte!!” lo rimproverò Akane lanciandogli un’occhiataccia per poi riprendere a rovistare tra i cassetti del comò del vecchiaccio.

“Akane, cosa stai cercando nella camera del vecchio!!” le chiese lui accigliato.

“Non sono affari tuoi, esci da questa stanza e lasciami in pace!!” ripose piccata la ragazza senza degnare il ragazzo di un sguardo, aprendo stavolta le ante dell’armadio del vecchio.

Ranma indispettito dal comportamento della ragazza le fece una linguaccia e soltanto per il puro gusto di farle un dispetto rimase in stanza con lei e approfittando della situazione si mise anche lui incuriosito a rovistare tra gli averi personali di Happosai.

“Ranma, smettila di rovistare fra le cianfrusaglie del vecchio Happosai, lo sai quanto sia geloso dei suoi averi!!” assentì Akane poco dopo riprendendo Ranma con tono fin troppo serio.

“Ma se sei tu quella che si è introdotta di soppiatto in camera sua e per prima si è messa a sbriciare nel suo comò e nel suo armadio!!” ribadì il ragazzo a sua difesa.

“Io l’ho fatto solo per riprendermi la mia biancheria intima, tu invece mi hai inseguita qui dentro senza alcun apparente motivo!!” insistette la ragazza, mentre raccattava dal cassetto del vecchio la sua biancheria sbuffando adirata per la palese malattia mentale del vecchio.

“Libro virtuale di immagini interattive per l’apprendimento infantile!!” mormorò Ranma, ignorando totalmente il commento della fidanzata, mentre tra le mani stringeva un libro dalla copertina variopinta.

“Che se ne fa il vecchio di un oggetto del genere?!” chiese incuriosita Akane avvicinandosi di soppiatto al ragazzo.

Cosa vuoi che ne sappia io!!” rispose lui indispettito mentre suo malgrado spinto dalla curiosità si prestò ad aprire la prima pagina del libro.

“Cenerentola!!” Borbottò il ragazzo accigliato.

“Uh è una favola occidentale!” assentì la ragazza incuriosita prendendo senza troppi preamboli il libro dalle mani di Ranma per iniziare a sfogliarlo con crescente entusiasmo.

“Non avevi detto che dovevamo restare alla larga dagli oggetti del vecchiaccio!!” la accusò ironico Ranma guardandola storto.

“Guarda, i due protagonisti non hanno il volto!!” fece notare Akane indicando con un dito il viso di Cenerentola e del principe.

Nello stesso istante in cui la ragazza con il suo dito sfiorò il volto del personaggio di Cenerentola una luce accecante fuoriuscì dal libro e un turbine d’aria circondò la ragazza.

Il ragazzo si apprestò a coprirsi immediatamente gli occhi con le mani per ripararsi dal fascio di luce accecante ma l’urlo della ragazza lo ridestò dalla sua immobilità facendolo entrare in allerta.

“Akane!!” la chiamò preoccupato aprendo gli occhi con urgenza.

“Akane, dove sei?” chiese il ragazzo guardandosi intorno agitato.

La ragazza era sparita nel nulla, un attimo prima era accanto a lui e un secondo dopo era misteriosamente scomparsa, al suo posto erano rimasti solo gli indumenti intimi che la ragazza aveva raccattato poco prima dai cassetti del vecchio.

“Akaneeeee!!” urlò il ragazzo allarmato, ricordandosi con crescente terrore cosa fosse successo l’ultima volta che la ragazza era scomparsa all’improvviso sotto i suoi occhi in un turbine di vestiti stropicciati.

Terrorizzato si guardò attorno finché il suo sguardo disperato si posò sul pavimento della stanza del vecchiaccio nell’esatto punto in cui era caduto il libro, con le pagine ben visibili rivolte verso l’alto, dopo la misteriosa scomparsa della sua ragazza.

“Akane?!” esclamò con il tono a metà tra il sorpreso e il turbato notando il viso della ragazza sul volto del personaggio di Cenerentola.

“Ma…ma che ci fai là dentro?!” mormorò sconvolto il ragazzo saltellando sul posto stringendo con spasmo il libro in mano.

Ovviamente il ragazzo non ricevette alcuna risposta così innervosito dalla situazione iniziò a sfogliare le pagine del libro con urgenza e notò che in tutte le pagine in cui appariva Cenerentola il volto di Akane era sempre presente, al contrario di quello del principe che era ancora privo di volto, notò inoltre che gli altri personaggi della storia  erano presenti anche se terribilmente sfogati tuttavia i dialoghi di tutti i personaggi erano insolitamente assenti e più il libro andava sul finire più le pagine perdevano colore e forma come se stessero scomparendo o come se non fossero ancora state scritte e decorate.

“Ma che diavoleria è mai questa!?” mormorò esasperato il ragazzo grattandosi la testa terribilmente confuso…

“Akane esci immediatamente fuori da lì!!” urlò arrabbiato il ragazzo, che illuminato da un’idea per lui brillante mise il libro sotto sopra e iniziò a scuoterlo con forza nel vano tentativo di far uscire miracolosamente la ragazza da lì.

“Maledetto vecchiaccio, come diavolo faccio adesso a far uscire Akane da dentro questa diavoleria!!” urlò ai quattro venti furibondo e demoralizzato dal fatto che scuotere il libro non era servito a nulla.

“Miseriaccia anche ad Akane e alle sue manacce, doveva per forza mettersi non solo a sfogliare il libro ma anche a toccarne le pagine, la solita impicciona, mai che stia al suo posto!!”.

 
-Un momento, forse se lo toccassi anch’io, potrei riuscire a raggiungerla…- pensò il ragazzo speranzoso.
 
Nel frattempo…

All’interno di una sala reale di un bellissimo e maestoso castello, ubicato sull’altura di una verde collina, un re scontento e arrabbiato con il proprio figlio urlava alterato contro il suo consigliere di corte.

“Non ci sono scuse che tengano, mio figlio ha già trascurato abbastanza i propri doveri, ormai è giunta l’ora che si sposi e che si sistemi!!” esclamò il re paonazzo, mentre agitato sbatteva un pugno sulla propria scrivania.

“Certamente maestà, ma ci vuole un po’ di pazienza!!” rispose intimorito il consigliere allontanandosi dalla postazione del suo sovrano.

“Ne ho abbastanza dei suoi capricci!!” continuò il re infervorato, alzandosi in piedi spazientito “Gli anni passano anche per me e io vorrei avere dei nipotini prima di morire!!.

“Vi capisco maestà!!” assentì il consigliere grattandosi i baffi in modo agitato.

“No, voi non potete capire cosa vuol dire vedere il vostro unico figlio estraniarsi da voi ogni giorno e ogni giorno sempre di più, io mi sento solo in questo vecchio e triste palazzo ho bisogno di sentire di nuovo lo scarpiccio di piedini infantili!!” confessò mettendosi a piangere come una fontana.

“Certo maestà, io la capisco, tuttavia se solo lo lasciassimo fare da solo…”.

“Sta zitto, tu, e le tue sciocche idee romantiche!!” lo rimproverò paonazzo di rabbia il re puntandogli un dito contro.

“Ma sua maestà, in fatto di amore…”.

“Ma quale amore, ci penserò io a risolvere il problema, farò incontrare il ragazzo e la ragazza in modo opportuno, quindi creeremo noi due la giusta occasione!!”.

“Ma no maestà, se il principe dovesse sospettare…” borbottò contrariato il consigliere scuotendo con disapprovazione il capo a destra e a sinistra.

“Sospettare che cosa, il ragazzo oggi tornerà dal suo ultimo viaggio, cosa avrebbe da sospettare se organizzassimo un ballo per festeggiare il suo ritorno!!” disse minaccioso avvicinandosi di soppiatto verso il suo consigliere.

“Nulla, nulla maestà!!” rispose lui intimorito indietreggiando spaventato verso la porta della stanza.

“Le ragazze del regno cercano marito, tutte le giovani fanciulle saranno invitate al ballo e lui dovrà per forza mostrare interesse per una di loro, e poi al momento opportuno…luce tenue, musica romantica e il gioco è fatto!!” urlò soddisfatto con espressione sognante e con sguardo languido, alzò vittorioso il braccio teso al cielo.

“Va bene maestà, organizzerò il ballo!!” acconsentì il consigliere seppur con visibile titubanza.

“Esatto e lo farai stasera!!” assentì trionfante il re.

“Stasera…ma sire c’è poco tempo!!” tentò di farlo ragionare il consigliere iniziando a sudare freddo.

“La mia non è una richiesta ma un ordine e guai a te se qualcosa non andrà per il verso giusto!!” lo minacciò il re guardandolo minacciosamente.
“Sì, maestà!” balbettò terrorizzato il consigliere uscendo in fretta e furia dall’ ufficio del re.
 
L’urlo di sorpresa della ragazza si spense nel momento in cui l’uragano che l’aveva risucchiata in un turbine di vento la fece atterrare all’interno di una stanza poco illuminata a lei sconosciuta.

Spaventata dalla situazione si alzò in piedi rapidamente guardandosi intorno sempre più agitata.

Akane si trovava in un’ampia stanza quadrata con le pareti dipinte di un colore simile al giallo ma ormai sbiadito e opaco, il pavimento era costituto da travi in legno rettangolari terribilmente ricoperte da polvere, al centro della stanza non vi era nulla a parte le proiezioni delle ombre dei mobili antichi e impolverati che erano posizionati lungo il perimetro della stanza illuminata da un'unica piccola finestra posta in un delle quattro pareti.

“Ma dove sono finita?!” borbottò intimorita la ragazza non riconoscendo il posto.

 “Ranma…Ti prego dimmi che sei qui anche tu!!” esclamò spaventata ad alta voce.

Ma la ragazza non ricevette alcuna risposta fino a quando non sentì dei passi provenire dall’unica porta che vi era in quella stanza.

“Ranma…sei tu?!” chiese terrorizzata, mentre con crescente timore la ragazza perlustrò velocemente la stanza alla ricerca di un qualsiasi oggetto che avrebbe potuto utilizzare come arma per difendersi. Individuo velocemente una vecchia mazza di baseball e una volta afferrata, con determinazione, si acquattò affianco alla porta proprio nell’esatto momento in cui questa si spalancò con energia.

“Cenerentola, sono ore che ti chiamiamo, dove ti sei cacciata?!” assentì con tono burbero una voce ben nota ad Akane.

“Nabiki!!” esclamò sorpresa Akane sbattendo le palpebre allibita.

“Cenerentola, sei la solita scansafatiche, le nostre stanze sono ancora da rassettare!!”.

“Kasumi!!” sussurrò Akane cono voce visibilmente sconcertata, tuttavia sollevata deponendo per terra la mazza seppur ancora turbata avanzò di tre passi avanti mostrandosi finalmente alle due sorelle.

“Ma come vi siete vestite?” chiese la ragazza sorpresa guardando le sue sorelle vestite con bellissimi ed elegantissimi abiti da cerimonia.

Kasumi indossava uno stupendo vestito blu a maniche lunghe, stretto alla vita e largo sotto, nelle maniche aveva dei risvolti ricamati di colore azzurro mentre l’orlo del vestito che le arrivava fino al pavimento era abbellito da dei tulle vaporosi del medesimo colore dei polsini.

Mentre Nabiki vestiva un elegantissimo ma provocante vestito verde con maniche a tre quarti e una vistosa scollatura sul davanti che le metteva il seno in risalto, il vestito stretto alla vita le cascava dritto fino a piedi risaltando in maniera sensuale ogni sua curva, uno spacco vertiginoso percorreva tutta la lunghezza del vestito fino a pochi centimetri sotto al fianco destro, a terminare il tutto vi erano dei vertiginosi tacchi che facevano da capolino sotto l’orlo del vestito.

“Che svampita che sei!!” commentò Nabiki alzando il naso con superiorità rivolgendole uno sguardo di superiorità che ad Akane non piacque proprio.

“Oggi è un gran giorno!!” mormorò con tono sognante Kasumi emettendo un sospiro teatrale degno di Kuno Tatewaky.

“Un gran giorno…?” ripetette con timore Akane pensando con angoscia che la sua famiglia le avesse giovato qualche altro brutto scherzo organizzandole, stavolta a sua insaputa, un altro matrimonio in gran segreto.

Terrorizzata al sol pensiero si osservò con ansia per controllare che la sua famiglia non l’avesse drogata per farle indossare un vestito da sposa con l’inganno, ma con sua grande sorpresa notò che indossava un umile vestito logoro, stropicciato e in parte strappato e ai piedi non solo non indossava le scarpe o i calzini ma i suoi piedi nudi erano stranamente sporchi di cenere e impolverati.

“Ma perché sono vestita in questo modo, cosa sta succedendo?!”.

“A te non succederà proprio niente!!” rispose ridendo Nabiki guardandola con uno sguardo sadico.

“Per noi invece questa sarà la serata più bella ed emozionante della nostra intera esistenza, il giorno del ballo in onore di sua altezza il principe è finalmente arrivato!!” continuò Kasumi estasiata esibendosi in una piroetta, degna di Kodachi Kuno, al centro della stanza.

“Il grande ballo?!” chiese Akane sempre più confusa, malgrado fosse parecchio sollevata dal fatto che non ci fosse alcun matrimonio organizzato dalla sua famiglia, tuttavia tutta quella situazione era più che anomala e dentro di lei stava insorgendo un orrendo dubbio.

“Esatto, al palazzo reale stasera ci sarà una festa e durante il ballo il principe del regno sceglierà la sua sposa!!”.

“Il principe sceglierà me, me lo sento!!” mormorò con enfasi Kasumi inscenando un finto svenimento.

Akane strabuzzò gli occhi sconvolta dal comportamento anomalo di sua sorella Kasumi.

“Che dici stupida, il principe scarterà tutte le ragazze tranne me, diventerò io la sua principessa, sarò famosa e ricca, vivrò nel lusso più sfrenato all’interno di un lussuoso castello, servita e riverita e una volta acquisito il titolo governerò a mio piacimento tutto il regno!!” Esclamò con uno sguardo di fuoco e un sorriso spaventosamente sadico e minaccioso.

“Mentre tu, Cenerentola, resterai qui a pulire e rassettare l’intera casa!!” le ordinò Kasumi con sguardo severo e tono burbero.

“Ma Kasumi, ma che ti prende?” chiese ferita Akane guardando la sorella senza parole.

Akane era abituata alle frecciatine maligne e all’avidità della seconda genita dei Tendo ma non si sarebbe mai aspettata un comportamento tanto aspro e cattivo da parte della maggiore delle sue sorelle.

“Non so chi sia questa Kasumi, il mio nome è Anastasia, dovresti saperlo visto che sono la tua sorellastra!!”.

“Lasciala stare Anastasia, Cenerentola sarà finalmente impazzita, d'altronde ho sentito dire che anche sua madre fosse diventata pazza poco prima di morire!!” assentì acida Nabiki.

“Come ti permetti Nabiki, come osi offendere nostra madre!!” la rimproverai infuriata avanzando minacciosa verso di lei.

“Il mio nome è Genoveffa, e mia madre al contrario della tua è viva a vegeta!”.

Come se si fosse sentita chiamare altri passi giunsero dal corridoio e pochi minuti dopo sull’uscio della porta apparì niente poco meno che...

“Signora Nodoka, anche lei qui!!” sussurrò sconcertata Akane vedendo apparire la signora Saotome vestita anche lei con uno stupendo vestito blu notte sobrio ma luccicante.

“Anastasia, Genoveffa, perché siete salite qui a perdere tempo, la carrozza è pronta il principe ci sta aspettando, scendete al piano di sotto immediatamente, svelte!!”.

“Subito madre!!” dissero all’unisono le due ragazze correndo velocemente giù per le scale.

“Per quanto riguarda te Cenerentola, i pavimenti e i mobili impolverati e l’argenteria da lucidare ti aspettano al piano di sotto!!”.

“Ma signora Saotome…!” cercò di parlarle Akane sorpresa dagli ordini bruschi e dal tono odioso della madre di Ranma solitamente sempre dolce, affettuosa e gentile nei suoi riguardi.

“Non disubbidire Cenerentola, questo è il tuo compito, ricordati che qui, tu, sei soltanto un ospite indesiderata, adesso io e le mie figlie andremo al ballo a conquistare ciò che ci meritiamo, quando torneremo, sempre se torneremo, voglio trovare tutto quanto pulito e lucidato!!” detto questo dopo averle lanciato un’occhiata odiosa le sbattè la porta sul viso e  rapida seguì le figlie lungo le scale.

“M…ma che sta succedendo?!” Sussurrò sofferente Akane con le lacrime agli occhi riaprendo la porta e seguendo velocemente le tre donne lungo le scale, correndo giunse fuori dell’atrio e arrivata in veranda vide le sue sorelle e la signora Nodoka salire imperterrite sulla carrozza ignorando totalmente i suoi richiami.

La ragazza oramai appurato che fosse successo qualcosa di irreparabile e ormai convintasi di essere stata sostituita con la famosa Cenerentola della favola si gettò sul pavimento della terra veranda demoralizzata e iniziò a piangere per la disperazione, fino a quando percependo un rumore e più di uno sguardo su di sé alzò repentinamente la testa vigile come non lo era mai stata prima di allora.

“Chi c’è!?” chiese puntando spaventata lo sguardo verso il giardino.

Qualche secondo dopo un piccolo porcellino nero sbucò da dietro un cespuglio seguito da un papero bianco con gli occhiali.

“P-chan, Moose, anche voi qui!!” chiese sorpresa la ragazza mettendosi seduta sul pavimento.

Gli animali gracchiarono e grugnirono felici avvicinandosi e iniziando a girare festosi intorno alla ragazza.

“Voi a questo punto dovreste essere i topolini di Cenerentola, non è vero?!” chiese ormai arrendendosi all’evidenza.

Con grande sorpresa di Akane i due animaletti si fermarono davanti a lei e abbassando il musetto le annuirono allegri.

“Temo di essere stata risucchiata dal libro di Happosai!!” assentì sconsolata e impaurita la ragazza accarezzando i due animaletti sulle testoline.

“Come farò ad uscire da questa situazione disastrosa, sono imprigionata dentro un libro di favole e nessuno sembra riconoscermi!!” assentì Akane sempre più preoccupata.

Con un improvviso fascio di luce azzurra e con un turbinio d’aria spuntò fuori dal nulla una bellissima signora vestita con un lungo mantello turchese che le ricopriva il corpo e anche la testa tramite un ampio cappuccio del medesimo colore.

“Ma…ma...mamma!!” balbettò Akane emozionata, guardando a bocca aperta il volto adesso finalmente visibile della signora appena apparsa nella penombra del giardino.

“Bambina mia, non essere triste!!” assentì dolcemente la signora abbassandosi il cappuccio rivelando i lunghi setosi capelli dello stesso colore di Akane.

“Non posso crederci…mamma… ma come è possibile, tu sei morta!!”.

“Non sono la tua mamma, mia cara, sono soltanto la fata madrina!!”.

“La…fa...fata madrina!!” balbettò Akane con le lacrime agli occhi mentre guardava con sgomento la sua bellissima defunta mamma, che vestita in quel modo buffo con in mano un lungo bastoncino di legno, la guardava sorridendole dolcemente.

“Dai, Su, alzati tesoro, non puoi mica andare al ballo in questo stato!!” le disse la fata madrina aiutandola ad alzarsi e facendole una dolce carezza sulla guancia.

“Al ballo?” chiese confusa la ragazza.

“Certo, devi andare al ballo, il principe ti aspetta!!”.

“Il principe?”.

“Esatto!!” assenti la fata madrina con tono pensieroso mentre si guardava come se fosse alla ricerca di qualcosa.

“E chi potrà mai essere il principe?!” chiese pensierosa Akane più a sé stessa che alla fata madrina “Insomma se mia madre è la fata madrina, Kasumi e Nabiki sono le sorellastre, la signora Nodoka è la matrigna e P-chan e Moose sono i topini di Cenerentola forse c’è una reale e concreta possibilità che il principe sia… Ranma!!” concluse le sue riflessioni ad alta voce esitando nell’ultima parola con un sospiro speranzoso.

“Avanti tesoro, su, non abbiamo molto tempo, dobbiamo sbrigarci, anche i prodigi richiedono tempo!!” mormorò con un sorriso dolce la fata madrina facendo apparire dal nulla un bastoncino di legno.

“Prodigi?” chiese titubante Akane.

“Vediamo un po’, direi che la prima cosa che ti occorre è una bella zucca!!”.

“Una zucca?” chiese Akane sempre più perplessa.

La fata madrina con un colpo di bacchetta fece apparire dal nulla una zucca arancione che ingrandendosi sempre più si trasformò in una bellissima ed elegante e brillante carrozza di cristallo.

La ragazza rimase estasiata a guardare la carrozza apparsa come per magia.

“Adesso ci servono dei cavalli, vediamo un po’, dove sono finiti, oh eccovi qui, questo tenero porcellino e questa simpatica peperella saranno perfetti per il compito!!”.

“Bibbidi-bobbidi-boo!!” canticchiò per la seconda volta la madre di Akane facendo oscillare nell’aria il bastoncino di legno che con grande sorpresa di Akane per la seconda volta scaturì delle luccicanti scintille azzurre.

Akane restò sconcertata nel vedere trasformare P-chan e Moose in due magnifici destrieri uno color bianco latte e uno color nero pece.

“Povero Moose, mi dispiace tanto!!” borbottò dispiaciuta Akane battendo gli occhi incredula.

“E adesso per completare il tutto manca il cocchiere!!”.

“Oh eccoti qui Lucifero, dove ti eri cacciato, tu farai il cocchiere!!” assentì la fata madrina individuando dietro uno degli alberi del giardino di casa di Cenerentola il gatto nero delle sue sorellastre,  quest’ultimo era acquattato dietro un cespuglio ma non appena percepì il pericolo cercò di scappare nel bosco circostante ma la fata madrina  fu veloce e colpendolo  in pieno con un terzo incantesimo lo trasformò in un uomo basso con gli occhi e i capelli neri munito di abito elegante che fu direttamente depositato sulla panchina esterna della carrozza, pronto per la partenza.

“Ripensandoci manca un ultimo tocco, Tobias, eccoti qui bel cucciolone, tu farai da accompagnatore!!” e con un movimento delicato della bacchetta il cagnone marrone si trasformò in un uomo gentile e cortese che la invito a salire sulla carrozza.

“Su avanti cara, cosa aspetti, entra nella carrozza altrimenti farai tardi!”.

“Ma io…Signora fata madrina io la ringrazio molto per il suo gentile aiuto ma non credo di poter andare vestita in questo modo al ballo!!” ammise Akane dispiaciuta guardando il suo vestito stracciato, sporco e sgualcito.

“Oh santo cielo piccola, ma certo non puoi andare così!!”.

“Vediamo un po’ cosa posso fare!!” disse la fata madrina prendendo la mano di Akane e facendola girare intorno scrutandola per bene.

“Bibbidi-bobbidi-boo!!”.

Un meraviglioso abito color del cielo, munito di un elegante corpetto con scollatura a cuore, senza maniche, sagomato nei fianchi e ampio e vaporoso sotto le si manifestò addosso.

“È Meraviglioso, non avevo mai visto un abito così bello!!” assentì Akane estasiata “Ci sono anche le scarpette di cristallo proprio come nella favola occidentale!!” assentì eccitata tastandosi i capelli che percepii essere elegantemente raccolti e abbelliti con una fascia dello stesso colore del vestito.

“È come se fossi dentro un sogno meraviglioso divenuto realtà!!” ammise Akane suo malgrado.

“Sì mia cara, ma come tutti i sogni il tempo non potrà durare allungo, avrai tempo fino a mezzanotte e poi non dimenticarti piccola che a mezzanotte precisa l’incanto finirà e tutto tornerà come prima!!”.

“Sì capisco, ricordo la trama della storia, la ringrazio fata madrina!!”.

“Dio ti benedica cara, ora vai, è molto tardi!!” le disse la fata madrina accarezzandola prima di spingerla con affetto verso la carrozza.

Akane salì sulla carrozza scostò le tendine rosa e si sedette sull’elegante poltroncina dello stesso colore delle eleganti tendine.

La ragazza fece a tempo a vedere scomparire la madre che la carrozza schizzò via, spinta dai due cavalli, prima attraversando un viale sterrato lungo un bosco e poi risalendo il villaggio fino all’ altura della collina dove sorgeva il maestoso e luminoso palazzo del principe.

-Speriamo sia Ranma il principe!!- sussurrò speranzosa Akane congiungendo le mani speranzosa.

 
Arrivata davanti al palazzo con crescente emozione scese con grazia dalla carrozza e ammirando l’immensa struttura percorse le scale marmoree del palazzo, alzandosi il vestito con entrambe le mani per evitare di inciampare, fino al portone.
 
  
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