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Autore: moira78    26/02/2022    4 recensioni
"Dimmi quali sono i difetti di Albert".
Candy si volse verso Annie, sbattendo le palpebre senza capire il senso della sua domanda. La musica era sfumata e il suo amico stava facendo un elegante baciamano alla dama con la quale aveva ballato.
"Che domanda sarebbe?!"
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Brighton, Archibald Cornwell, Candice White Andrew (Candy), William Albert Andrew
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Dimmi quali sono i difetti di Albert".

Candy si volse verso Annie, sbattendo le palpebre senza capire il senso della sua domanda. La musica era sfumata e il suo amico stava facendo un elegante baciamano alla dama con la quale aveva ballato.

"Che domanda sarebbe?!", chiese accigliandosi e sistemandosi meglio sul divano.

Annie alzò gli occhi al soffitto: "Suvvia, Candy, si vede lontano un miglio che voi due siete fatti per stare insieme! O non vi sono bastati due anni di convivenza e i mesi di corrispondenza per accorgervene?".

"E tu come...?". Candy s'interruppe, rendendosi conto che era stata lei a raccontare quasi per filo e per segno delle lettere di Albert durante i suoi continui viaggi. C'erano alcune cose, in quelle missive, che avrebbe tenuto gelosamente per sé, mentre altre riguardavano i luoghi che aveva visitato ed erano stati oggetto di discussione ed entusiasmo.

Il sorrisetto malizioso di Annie le fece temere di essere arrossita, perché sentiva con chiarezza il calore sulle guance. Per fortuna, proprio in quel momento si avvicinò Archie, impeccabile del suo frac color crema che faceva spiccare il colore dei capelli biondo cenere.

Con la coda dell'occhio, quasi preda di un irrefrenabile riflesso condizionato, Candy cercò la figura di Albert e immediatamente il suo cervellino iperattivo fece il confronto. Non le ci volle che qualche istante per rendersi conto che la differenza non era solo nel colore del frac, che quello nero di Albert rendeva i suoi capelli ancor più dorati e gli occhi ancora più azzurri. Ma che tutto in lui era bello e così abbagliante che il fascino elegante di Archie ne veniva quasi oscurato.

Dio mio, sono ufficialmente impazzita!

"Posso inviarla a ballare, signorina Brighton?", disse chinandosi e prendendo la mano di Annie.

Gli occhi innamorati di lei però contrastarono con la sua risposta: "Mi dispiace, mio bel cavaliere, ma sto parlando con la damigella qui accanto e urge una sua risposta. Rimandiamo al prossimo valzer?". Gli fece persino l'occhiolino.

"No, ma vai pure! Non era nulla di...".

"...importante?", la interruppe Annie mentre Archie alzava un sopracciglio in tono interrogativo. "Oh, certo che lo è! Lo è moltissimo".

"Beh, quando è così... con permesso, credo che mi tocchi invitare la zia Elroy", disse in tono tragicomico congedandosi da entrambe.

Quando si fu allontanato, Candy guardò Annie in cagnesco: "Si può sapere perché non vai a ballare con il tuo futuro sposo? ".

"Perché sto ancora aspettando una tua risposta".

"Ma Annie!", piagnucolò.

"Prima mi darai la tua risposta, prima smetteremo di vedere i nostri partner ballare con altre donne che non siamo noi".

"Albert non è il mio partner!", protestò sentendo di nuovo le guance scaldarsi. Aveva ballato con lui un paio di volte, prima che la prozia lanciasse loro sguardi tanto infuocati che pensava li avrebbe inceneriti sul posto. Aveva visto Albert tendersi e chiederle di sedersi da qualche parte in attesa che lui concedesse qualche ballo anche ad altre partecipanti, così si era scelta quel posto tranquillo dove Annie stava riposando i piedi.

La sua domanda improvvisa l'aveva spiazzata, così come era rimasta piacevolmente sorpresa dal fatto che Albert le avesse chiesto espressamente di aspettarlo, come se volesse tornare quanto prima a ballare con lei. E magari non volesse che volteggiasse fra le braccia di altri uomini...

"Allora, questi difetti?", insisté Annie con aria impaziente, come se non avesse udito la sua protesta.

Candy sbuffò sonoramente: "Non so a cosa ti serva sapere una cosa simile ma ti risponderò, così renderemo felice Archie. Allora...".
E rimase senza parole, la bocca semiaperta e il fiato bloccato in gola.

Se prima temeva di essere arrossita, ora Candy sentiva chiaramente un rivolo di sudore freddo scenderle sulla tempia. E non tanto perché si stava arrovellando alla ricerca dei difetti di Albert senza trovarne, ma anche perché l'ennesimo sorriso soddisfatto incurvava le labbra appena imbellettate di Annie.

"Non credere che ti chiederò i pregi per ovviare a questa tua mancanza di risposta, Candice White, perché sarebbe troppo facile!".

Un cameriere passò in quel momento con un vassoio pieno di calici che rifiutarono entrambe, mentre le note del valzer più famoso di Strauss riempivano la sala nella quale erano state abbassate le luci. Un'atmosfera da sogno nella quale Candy si sentì fuori posto.

Dovrei essere fra le sue braccia e ballare con lui.

Cercando di concentrarsi, Candy finalmente trovò la risposta: "Lo so! Un suo difetto è stato tenermi nascosta la sua identità per anni!".

Annie rise scuotendo la testa, facendo ondeggiare i lucidi capelli neri che teneva fermi con il nastro: una pettinatura che le aveva suggerito di emulare e che nel suo caso equivaleva ad avere una sorta di criniera di riccioli che a volte fungeva da paraocchi. Strano che nel suo campo visivo, anche laterale, Albert rientrasse sempre e comunque...

"Candy, quello lo ha fatto con tutti ed era necessario per i motivi che tu sicuramente conosci meglio di me. Cerca altri difetti. Difetti veri".

Chiuse gli occhi e ripensò al loro primo incontro, quando ancora non sapeva che lo fosse: quel giorno, Albert le aveva riportato il sorriso suonando la cornamusa. Ripensò alla cascata, dove le aveva salvato la vita. Ripensò alla morte di Anthony, quando l'aveva consolata. Ripensò a Londra, dove le aveva indicato la farmacia notturna, riaccompagnata a scuola, preso in affidamento la tartaruga di Patty e riempito le giornate di risate quando Terence la faceva infuriare.

E arrivò al momento in cui lo aveva rivisto fragile e senza memoria e aveva desiderato aiutarlo: Albert era fuggito una prima volta, costringendola a inseguirlo; poi una seconda, facendosi trovare solo quando lo aveva deciso, rivelandole infine chi fosse.

"È sparito senza dirmi nulla e mi ha fatto morire di preoccupazione", disse a voce così bassa che Annie si mise la mano a coppa dietro l'orecchio urlandole di ripetere, che in mezzo all'orchestra non sentiva nulla. "Inoltre, mi ha mandata a Rockstown tentando di farmi incontrare Terry, senza rendersi conto che io... che io...".

Candy spalancò gli occhi, conscia di essere in procinto di dire ad alta voce quello che fino a quel momento stava tenendo nel cuore.

"Candy, il tuo tempo sta scadendo!".

"Se n'è andato dalla Casa della Magnolia e non mi ha detto nulla!", gridò.

E Annie sorrise: "Se ricordo bene il tuo racconto lo fece per proteggerti. Quindi no, neanche questo è un difetto. Ora lascia che ti ricordi i suoi pregi, vuoi? E bada che ci sono alcune cose che ha in comune con Archie, quindi non essere gelosa".

"Io non sono...!", tentò di protestare, ma lei aveva già cominciato a elencare contando sulle dita.

"Dunque: è bello, è ricco, è generoso...".

"Avevi detto che non andavano elencati i pregi!", protestò odiando il fatto che avesse ragione. Diamine, era gelosa anche se Annie si stava limitando a mostrarle ciò che era sotto gli occhi di tutte le donne con un minimo di raziocinio. Non che lei si soffermasse sulla ricchezza. O sull'aspetto fisico, per quanto...

"Ho detto che tu non potevi elencarli!", puntualizzò strappandola da quei ragionamenti. Quindi continuò alzando le dita impietose e fresche di manicure: "Sa cucinare, si curava della casa quasi meglio di noi ragazze, sa riparare gli oggetti rotti, è colto, coraggioso, elegante, ama la natura e gli animali, è altruista e filantropo, e se non sbaglio mi hai detto che ti ha consolata un mucchio di volte, anteponendo la tua felicità alla sua. Sempre. Dimentico qualcosa?".

Candy prese un respiro tremulo, sentendo un nodo in gola. Non credeva che si sarebbe emozionata tanto sentendo parlare dei pregi di Albert tutti assieme. Non che li ignorasse, ovvio, condivideva ogni singolo aggettivo e sostantivo. Tuttavia comprese che lei era stata la destinataria principale di tutte le qualità di quell'uomo meraviglioso che ancora...

"Stiamo perdendo tempo prezioso!", disse d'un tratto, alzandosi in piedi. Quando si accorse che Annie non la affiancava, né le chiedeva il perché di quella strana reazione, abbassò lo sguardo e vide che sorrideva, sorniona come un gatto.

"Bene, che aspetti?", le chiese indicandolo con il suo bicchiere mezzo pieno. "Il valzer sta terminando e ci sono almeno una decina di aspiranti signore Ardlay pronte a strapparsi i capelli per stare fra le sue braccia. Pensi di attendere che lui trovi il coraggio di dichiararsi o per una volta ti farai avanti tu?".

Mentre si sentiva di nuovo avvampare, Candy pensò che avrebbe dovuto mettere un vestito rosso per essere in tono, invece di quello...

...azzurro cielo come gli occhi di Albert. Una scelta casuale, vero Candice White Ardlay?

"Grazie, Annie", mormorò prima di correre da lui tenendosi la gonna.

Gli avrebbe detto che era troppo lento; e che si aspettava da uno che aveva affrontato un leone più coraggio e determinazione! Eccoli, ecco i difetti di Albert, pensò avvicinandosi a lui.

Tuttavia, quando l'avvolse nel suo profumo di colonia appena mentolata e legna, stringendola per il nuovo ballo e confessandole che d'ora in poi avrebbe voluto danzare solo con lei, Candy capì che forse non gli poteva rimproverare neanche quei difetti.

Stava accadendo, buon Dio! In maniera lenta ma inesorabile stava davvero accadendo! E lei non solo avrebbe lasciato che accadesse, ma si sarebbe gettata in quel mare azzurro con somma gioia e trasporto.
 
- § -
 
"Si può sapere cosa dovevi dire a Candy?", le chiese Archie mentre volteggiavano.

"Oh, nulla, parlavamo di pregi e difetti", rispose vaga, mentre coglieva la nuova coppia in un angolo della sala, che sembrava librarsi a diversi pollici dal pavimento.

Archie seguì il suo sguardo e li indicò con un sorriso: "Come hai fatto? Non sai quante volte ho parlato con quel testardo dello zio William per fargli capire che non doveva temere un rifiuto di Candy e farsi avanti!".

Annie si volse di scatto a guardarlo: "Testardo! Ecco qual è il suo difetto!".

"Cosa? Di che parli?".

Fu il suo turno di ridere e scosse la testa, divertita: "Niente, niente, non farci caso".

"E dai, dimmelo!". Quando metteva il broncio, Archie le faceva venire solo voglia di baciarlo. E perché no, visto che stavano per sposarsi?

"Una donna non svela mai i suoi segreti", disse enigmatica allungando il collo verso di lui per rubargli quel bacio che anelava. Perché sì, anche lui era bello, gentile, elegante e... molte altre cose.

E anche lei poteva prendere l'iniziativa, una volta tanto.
 
 

Grazie di cuore a Paty Andrew per il disegno che ha dedicato a questa storia! Disegno
   
 
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