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Autore: Janet Mourfaaill    05/09/2009    5 recensioni
Nous, ossia Pensiero o Intelletto, è l'entità che ordinò, secondo Anassagora, il caos originario, ed è il responsabile della creazione e della differenziazione degli elementi.
Non sempre, però, l'intelletto e il pensiero sono equilibrati, puri, sereni. Spesso, sono sviati. Crudeli.
Spesso è l'uomo stesso a farsi padrone di pensieri e momenti che crede di poter gestire.
Raccolta vincintrice del Concorso Multifandom sul forum di EFP "Una parola per iniziare".
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Rex Raito

 

Rex Raito

 

 

 

L'alba, col tempo, era entrata a far parte di quell'ampio insieme di momenti che non riuscivano più a toccarlo.

Nessuna emozione in quelle sfumature, nessuna traccia di suggestione o malinconia.

Aveva imparato a non dare peso a ciò che l'anima tende a miticizzare; dolcezza, affetto, rispetto, amore.

Tutte cose che non era più in grado di provare.

Ora, travolto dall'ultimo respiro – lento, angosciato – aveva rivolto gli occhi al cielo.

Morente, aveva dedicato il suo struggente pensiero a quell'ultima alba, chiedendosi perché, proprio nel momento in cui avrebbe voluto assorbirne la purezza dei colori, essa gli paresse in bianco e nero.

 

 

 

 

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

 

 

 

Spazio dell'autore:

 

 

Intanto, ringrazio anche qui le due GiudiCesse – non si offendono se le chiamo così, tranquilli, ovvero BallerinaClassica e Pagliaccio di Dio, del Concorso Multifandom indetto sul forum di EFP, del Concorso indetto

sul forum di EFP, quale ““Una parola, per iniziare”. In realtà avevo proposto due Raccolte a tal Concorso, ma la seconda era su Gintama, perciò non ho potuto inserirla nella medesima Raccolta. Potete però trovarla a questo indirizzo, nel caso vi interessi.

Bon, posso dire di aver davvero amato queste due Raccolte per motivi diversi e a volte opposti; mi sono molto divertita e concentrata nella stesura, e sì, sono particolarmente orgogliosa del risultato finale.

Perciò apprezzerò particolarmente recensioni da parte vostra, magari tralasciando i “Bella, brava, ciao!” e mettendoci un po' più del vostro. Su, su, sapete farlo tutti.

Qui di seguito incollerò la commovente Recensione delle due GiudiCesse, tanto per bullarmi ancora un po' del risultato raggiunto.

Tranquilli, entro la fine del millennio dovrei farla finita.

 

 

Prima classificata, con 42 punti: Janet Mourfaaill.

 

Attinenza al tema: 8.5

Correttezza grammaticale e stile: 9

Originalità: 9.5

Ic dei Personaggi: 10

Giudizio personale: 5 punti

 

Totale: 42/45

 

Ok, tu vuoi ammazzarci. O almeno farci crepare d’invidia.

Ma proseguiamo per punti, ché è meglio.

Ammettiamo di essere rimaste colpite, molto, da tutte le Drabbles, ognuna così diversa dall’altra, eppure tra loro tremendamente simili.

Le storie su Gintama, davvero, sembrano seriamente piccoli lavori di Sorachi-sensei, ognuna di essere ha un ben preciso scopo.

A farti perdere però punti, sono state solo un paio di sviste: in “Anche le cartomanti hanno la loro dignità, paga e sparisci idiota!” , ad esempio, il vino non è altro che un’offerta che Toshi fa a Kondo, mentre lui racconta dell’incontro con la Cartomante, ma non ha particolare importanza nel resto della Drabble. Così come in “ Chi fa da sé in realtà fa per quattro, solo che detta così non faceva rima “ nella quale “Zuzzurellone” non è altro che parte del titolo del nuovo singolo di Otsuu-chan, che poi non viene più citato.

Stessa cose accade in Nous, con “Otho”.

La grammatica e lo stile vanno forte, davvero. Forse esclusa qualche virgola davanti alla congiunzione “e” che, come già abbiamo spiegato, si dimostra solo una ripetizione, in quanto si tratta di un’ulteriore pausa. Ma questo è a discrezione dello scrittore, sebbene chi leggere – spesso – non vede tale pausa. E forse, una lieve penalità, per la DrabbleUrsi”: nessuna pecca grammaticale, chiaramente, solo che forse, stilisticamente parlando, non colpisce come le altre. Non riesce ad essere diretta come una Drabble dovrebbe, sebbene tratti un tema terribilmente forte.

Anche per quanto riguarda l’originalità, si tratta indubbiamente di due piccole raccolte - ? – pressoché perfette.

Seppure trattando temi apparentemente semplici, ci si accorge di come restino fedeli al manga seguito e di quanto riescano a dare, tutte. In Nibbles, ad esempio, le tematiche trattate sono perfettamente alla Gintama, proprio come se ci fosse qualcosa di Sorachi-sensei, in mezzo a quelle cento paroline.

E di conseguenza, non si può che assegnare un ottimo punteggio per quel che riguarda l’IC dei personaggi: ognuno di essi, sebbene sia secondario, ha una personalità chiaramente definita.

Gintoki, che riesce a diventare furbo solo quando lo scopo e salvare la pellaccia dalle grinfie di Tae, Hijikata, uno dei pochi – forse – che non vede Kondo come un gorilla – o un idiota – che perde tempo dietro una donna che non accetterà mai le sue proposte – indecenti o meno – e Yamazaki che, sebbene spesso e volentieri sia il più maltrattato del manga, è il minimo che conservi un briciolo d’intelligenza e sia capace, probabilmente, di riflettere sul perché gli uomini cerchino rifugio nell’alcool.

Anche per Death Note l’IC è perfetto. Sì, perfetto. Sembra quasi che tu sia entrata nella psiche dei personaggi, analizzandoli per poi farli sfolgorare della loro propria luce. Ci ha colpite molto la caratterizzazione che hai dato a Raito, rendendo il rapporto conflittuale di bene e male che vive in lui una sinfonia melodiosa. Complimenti.

Concludiamo dunque col dire che si tratta indubbiamente di storie di ottimo livello, perfettamente attinenti al tema dato e piacevoli, molto, a leggersi.

E nonostante sia difficile riuscire a pieno a comunicare in poche parole, tu ci sei riuscita.

 

 

Image

 

 

Deh, direi che basta così.

Grazie a tutti anche solo di essere arrivati fino a qui.

Fa sempre piacere essere letti, nella buona e nella cattiva cazzat... ehm, sorte.

Al prossimo aggiornamento.

 

 

Janet.

 

 

 

 

 

 

  
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