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Autore: _sono_una_carota_    01/03/2022    0 recensioni
Il primo incontro di Brittany e Santana come lo immaginate? Beh io più o meno così.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Maribel Lopez, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Eres linda cuando sonries”


Santana venne svegliata dalla voce dolce di sua mamma, “mija, dai sveglia, farai tardi al tuo primo giorno di scuola”
 
Si stropicciò gli occhioni scuri con la mano e si mise a sedere, “mamà io non voglio andare a scuola”, la donna le sorrise “mi dispiace hermosa devi andare per forza”
 
Le diede un bacio sulla guancia e la prese in braccio per portarla in cucina a fare colazione. La mise a sedere e le diede un grande biscotto al cioccolato e un tazza con dentro il latte.
 
Santana cercò di non far notare nulla a sua madre, ma aveva paura per il primo giorno di scuola. Poche settimane fa, con la sua famiglia, si era trasferita a Lima e non conosceva ancora nessuno.
 
All’occhio attento di sua madre non sfuggì il tremore delle mani di sua figlia, le sorrise, si avvicinò e cercò di incoraggiarla, “mija non avere paura per il primo giorno, andrà tutto bene”
 
Santana, sentendo le parole di sua madre, non riuscì a trattenere le lacrime e, dopo qualche singhiozzo soffocato sul petto di sua mamma, iniziò a parlare “mamà che succede se non faccio amicizia con nessuno?”
 
Maribel sorrise dolcemente e le rispose, “mija è impossibile tu sei la miglior bimba di sempre, devi solo essere te stessa”
 
Santana annuì e la abbracciò. Non era una bambina particolarmente timida, anzi era molto sicura di se, ma rimanere da sola in un luogo che non conosceva le metteva paura.
 
Dopo la colazione, Maribel la aiutò a prepararsi e insieme si avviarono verso la scuola.
 
Arrivate davanti all’entrata del piccolo asilo di Lima, Santana abbracciò sua mamma con tutta la forza che aveva e si avviò verso la donna che le faceva segno di avvicinarsi.
 
“Ei ciao, tu devi essere Santana, giusto?” la bambina annuì e la donna continuò “io sono la tua nuova maestra, e questi saranno i tuoi nuovi compagni per il resto dell’anno, essendo il primo giorno staremo tutto il tempo fuori, così puoi fare amicizia”
 
Santana annuì e si guardò intorno, vide per primo un gruppetto di bambini che ridevano, l’incuriosì in particolare un bambino con una strana cresta in testa e le due bambine bionde con cui stava parlando. Sembravano simpatici così si avvicinò.
 
Quando la più bassa vide che Santana si stava avvicinando le sorrise e le venne incontro, “Ei, sei tu la bambina nuova di cui mi ha parlato mamma, vero?”
 
Santana annuì e le tese la mano, “si, immagino di si. Mi chiamo Santana” la bionda le strinse la mano “Quinn” guardò gli altri due bambini e aggiunse “loro sono Noah e Brittany”.
 
Santana non fece in tempo a presentarsi anche a loro, che il bambino iniziò a parlare “puoi chiamarmi Puck, tutti mi chiamano così” la mora gli sorrise annuendo.
 
Quinn presentò Santana agli altri bambini dell’asilo e dopo un po’ di tempo rimase sola con l’altra bambina che stava parlando con Puck e Quinn.
 
Non aveva ancora parlato con lei e, vedendo che la stava guardando senza dire niente, decise di iniziare lei la conversazione, stava per parlare, ma, ”come mai sei qui solo da quest’anno?” chiese la bionda, Santana rimase un secondo a guardarla, aveva un viso dolce, poi rispose “mi sono trasferita da poco qui a Lima” vedendo la faccia confusa di Brittany continuò a parlare “mia mamma è sud-americana, prima vivevo lì”
 
La più alta sorrise, “uau, che figo, aspetta vieni con me così mi racconti meglio” detto questo le prese la mano e iniziò a correre verso il tronco di un albero all’ombra, la fece sedere a terra e si posizionò affianco a lei.
 
“Dai raccontami qualcos’altro” la mora sorrise per la curiosità della bionda, “però così parlo solo io, non vale” Brittany frece il broncio più adorabile che Santana avesse mai visto, così propose una cosa.
 
“Ok, facciamo un gioco: io ti racconto una cosa su di me, e poi tu una su di te” il volto di Brittany si illuminò, “va bene allora inizio io. Ho due nomi, uno è Brittany e l’altro è Susan, ma questo nessuno lo usa, mi chiamano tutti col primo”
 
“Mmh vediamo, io so parlare sia lo spagnolo che l’inglese” Brittany la guardò sorpresa “Come fai a sapere due lingue? è impossibile, io a malapena so l’inglese” Santana rise e le rispose, “me l’ha insegnato mi abuela, dove vivevo si parla sia inglese che spagnolo, l’ho imparato senza neanche accorgermene”
 
“Che cos’è un’abuela?” chiese la bionda, “è spagnolo Britt, significa ‘nonna’ ” le rispose Santana.
 
“Ma quindi tu sai dire proprio tutto in spagnolo?” La mora sorrise leggermente “credo di si, non sono sicura di sapere proprio tutto tutto, però si”
 
 Brittany allora chiese “ok allora come si dice ‘San, sei carina quando sorridi’?” La più bassa fece un sorriso timido e arrossì di colpo, Brittany rise “allora?” “ehm si dice ‘San, eres linda cuando sonries’ ” disse la mora ancora rossa in viso.
 
“Ok aspettami un attimo qui, torno subito” Santana annuì confusa mentre la guardava sparire dentro l’edificio.
 
Tornò pochi minuti dopo con un post it giallo con su scritto la frase che le aveva detto poco prima. Glielo diede e lei lo prese sorridendo.
 
Entrambe si girarono verso la maestra, che chiamava i bambini per avvisarli di dover tornare a casa. Riuniti tutti, andarono uno alla volta verso i propri genitori.
 
Santana trovò sua mamma a parlare con una donna bionda dalla faccia molto seria. La salutò con un bacio sulla guancia e un abbraccio. “allora mija, com’è andato questo primo giorno di scuola?” chiese con sorriso.
 
“Benissimo mamà, ho conosciuto tanti bambini” rispose Santana “sono contenta, poi me li presenti” disse la donna e la bambina annuì.
 
Maribel si accorse del foglietto che aveva in mano la figlia, “e questo chi te l’ha dato?” chiese con un sorriso divertito, avendo visto la scritta e il rossore sulle guance di Santana, “NESSUNO… cioè, ehm, una bambina che ho conosciuto oggi”
 
“ok allora andiamo a casa così mi racconti meglio”, Santana annuì e si avviò a casa con un piccolo sorriso, non era andata tanto male infondo.
 
 
 
Eeeeeiii, questa è la mia primissima storia, non ho mai scritto fanfiction o cose del genere quindi sono un po’ una pippa. Vi ringrazio tantissimo di aver letto la storia e se avete qualche consiglio che può aiutarmi nel migliorare a scrivere lo accetto volentieri :)
Ciao ciao alla prossima ff <3.
   
 
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