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Autore: Loop    05/09/2009    12 recensioni
Perchè lo slash è un matrimonio che dura tutta la vita. E anche oltre..
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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supernatural

Particolari Eventualità

Disclamer: immagino che no, i personaggi di questa storia non siano miei. Sul fatto di non guadagnarci nulla sono piuttosto sicura, a parte ovviamente lo sfogo della mia fervida immaginazione.

"Senti Dean.."

"Mhm?"

"Non sarebbe stato meglio fare delle ricerche riguardo la stramberia che infesta questa catapecchia, prima di fiondarci qui?"

"Sam. E' un poltergeist. Niente di nuovo."

"Si, ma è necessario venire sempre a notte fonda?"

"Beh, la prossima volta potremmo anche invitare la presenza a colazione, se ti fa piacere."

Sam guardò suo fratello con aria stizzita.

Discutere con Dean è come cercare di convincere un gatto a buttarsi in acqua. Non vale neanche la pena provarci.

La fatiscente catapecchia in questione era un villone coloniale da film horror, di quelli che si trovano in sovrabbondanza in Louisiana. Che, sicuramente, deve aver visto anni migliori.

Solo che ora di quella passata bellezza non rimaneva che qualche tenda marcia e l'argenteria nera nelle vetrine, che di tanto in tanto volavano per le stanza.

"No, sul serio, perchè non torniamo domani?"

"Dio Sammy, si tratta solo di sfrattare qualche anima in pena! Non essere codardo!"

“Non è questo, è che..”

Un'asse del pavimento cedette senza preavviso sotto i suoi pedi, lasciandolo a penzolare tra il primo e il secondo piano.

“Maledizione Sam! Certo che hai un talento naturale nel cacciarti nei casini..”

“Tirami su, muoviti!”

Le assi continuavano a maciullarsi sotto le sue dita, mentre Dean gli afferrava le braccia per tirarlo su.

“Conto fino a tre. Poi do una spinta secca, così..”

“Così crolla anche il resto del pavimento! Dico, ce l'hai un po' di cervello?!”

“Hai un idea migliore?”

Sam guardò il fratello pensando che sì, l'intelligenza doveva averla ereditata solo lui.

“So a cosa stai pensando. Tu hai ereditato il cervello solo perchè io ho ereditato il sex appeal.”

“Oh, smettila di dire scempiaggini e tirami su!”

“Allora, uno..due..”

Dean puntò i piedi e tirò su il fratello con una spinta secca. Finirono entrambi sul pavimento, che fortunatamente decise di non cedere.

Nel frattempo, una luminescenza lattiginosa aveva invaso la stanza..

“Uhu..che carini..”

“Sst! Zitta Gladis”

“Oh..ops..ihi..”

Sam voltò la testa cercando la direzione del suono.

“C-chi ha parlato?”

“Noi caro! Ma non ti preoccupare, continuate pure!”

“Gladis!”

“Che c'è? Almeno così non si spaventano..”

Dean e Sam si guardarono leggermente smarriti.

“Gladis?”

In un angolo della stanza, tre figure pallide svolazzavano tra le ragnatele.

“Oh, ecco! Adesso non concluderanno niente..”

“Mi dispiace care, non volevo..”

“No, Gladis, tu non vuoi mai. Sono i terzi, questo mese!”

“S-scusate..”

Sam, che nel frattempo si era alzato, aveva educatamente sollevato un dito in direzione delle figure per chiedere la parola.

“Voi sareste..”

“Si, siamo i poltergeist figliolo. Ma ti assicuro che non avevamo intenzioni belliche nei vostri confronti. Quindi potete anche continuare a fare quello per cui siete venuti con tutta calma.”

“Q-quello per cui..”

Dean, che nel frattempo si era rialzato, guardava incuriosito i tre ectoplasmi: quella che avevano chiamato Gladis assomigliava molto a una bambola di quelle con grossi boccoli dorati, con la differenza che aveva un fiocco marcio tra i capelli. Le altre due erano brune, una con i capelli corti e l'altra con una grossa treccia.

Intanto, Gladis rispose dolcemente a Sam, con una acutissima risata.

“Si caro, quello per cui siete venuti

Sam rifletté che il modo in cui dicevano quello per cui siete venuti lasciava a intendere che probabilmente non si riferivano alla loro esorcizzazione.

“Mi scusi, ma credo che lei ci abbia scambiato per qualcun altro..”

“Oh, niente affatto caro. Su, noi ci mettiamo buone in un angolino e voi procedete..

Questa volta fu Dean che intervenne: “Procedete in cosa?

Sam gli si avvicinò quel tanto che basta da assestargli una gomitata e sussurrargli: “Dean, credo che ci abbiano scambiato per..”

“Una coppia! Siete davvero una coppia deliziosa! Oh, che maleducata, non mi sono presentata. Piacere, io sono Priscilla. Questa è Stella” rivolgendosi a quella con la lunga treccia “ e lei come avrete capito è Gladis.”

I ragazzi guardavano allibiti lo spettacolo. Ok, era già strano che un fantasma si fermasse a chiacchierare amabilmente, ma che poi si presentasse..

No, aspetta.

“Una coppia.”

Sam sbarrò gli occhi.

“Esatto cari. Deliziosa.

Il ragazzo si voltò verso Dean, che si stava sbellicando dalle risate.

“No, voi avete pensato davvero che io e lui..oh dio, questa devo raccontarla a papà. Non ci crederà mai..”

“Perchè? Voi non..?”

“Siamo fratelli!” strillò Sam, in preda a un attacco di isteria.

“Ohh..! Oh. Che peccato. Vi avevamo visti sdraiati sul pavimento e avevamo pensato..Che peccato. Sareste una bellissima coppia.”

“Ma siamo fratelli!” Sam era sempre più scandalizzato.

Dean stavolta si voltò verso il fratello con un sopracciglio alzato.

“Rilassati, Sam.. Va bene, signore. Credo sia venuto il momento di procedere in quello per cui davvero siamo qui.”

“E cioè?”

“Siamo gli acchiappafantasmi signore. Quindi, sareste così gentili da dirigervi verso la luce?”

“Oh.. ecco, ti pareva. Senti ragazzino, siamo qui dalla bellezza di duecentoquarant'anni, e tu vuoi sfrattarci? Non se ne parla nemmeno.”

“Su, avanti signore, non vorremmo usare le maniere forti. Siete i primi ectoplasmi ad essere stati gentili con noi.”

Gladis guardò Dean con enormi occhi liquidi. Come facessero ad essere liquidi, dato che tecnicamente non c'erano, rimane un mistero.

Con un gesto delicato tirò lo straccio fluorescente di Priscilla, dicendole: “Su, via, questi poveri ragazzi vogliono solo fare il loro mestiere. E poi sono stati così gentili..”

Stella nel frattempo guardava i due con una strana luce degli occhi. Si voltò verso Priscilla e disse: “Beh, potremmo sempre raggiungere un accordo.. pspsps..”

Il patto era semplice, come spiegò poco più tardi Pirscilla: loro si sarebbero dati un picco, minuscolo, insignificante bacetto – con la lingua – e loro sarebbero andate verso la luce.

“Non se ne parla nemmeno! Dean, dov'è il sale?!”

“Ma è proprio perchè siete fratelli che è più intrigante!” Gladis, suppose più tardi Sam, doveva essere quella più spigliata del trio.

“Oh, Gesù..”

“Dai Sammy, non farla lunga. Che vuoi che sia, proprio perchè siamo fratelli non dovresti farti tutti questi problemi. Ci baciavamo da piccoli, no?”

“Si, ma non sulla bocca!”

“Scusate signore, dateci un momento.”

Dean prese in disparte il fratello, e tenendogli un braccio attorno alle spalle gli spiegò perchè sarebbe stato più comodo per tutti accontentare i tre ectoplasmi pervertiti.

“Senti. Noi ci sbaciucchiamo, le tre pazze sono contente e noi abbiamo finito e possiamo andarcene. Cos'è che non ti suona?”

“Direi la parte dello sbaciucchiamento. E poi come facciamo ad essere sicuri che non ci stanno imbrogliando?”

“Sono fantasmi Sam. Non possono mentire.”

“Vedi? Quando ti fa comodo sei bravo a tirare fuori nozioni base sui fenomeni sovrannaturali..”

“Allora, siamo d'accordo?”

Sam non era d'accordo. Non lo era per niente.

“D'accordo. Ma mi devi un favore.”

“Andata!”

Nel frattempo, le tre fantasme aspettavano impazienti il culmine della loro vita extracorporale.

“Pronte signore?”

“Prontissime!”

Mentre Sam cercava di avvicinare la testa a quella del fratello, Dean ebbe modo di rassicurarlo ancora una volta: “Andiamo Sammy, è per una buona causa..”

“Puoi evitare nomignoli? E' imbarazzante in questo momento.”

Le fantasme non stavano più nella pelle – si fa per dire – dall'emozione. Attorno alla stanza continuavano a sfrecciare teiere d'argento e candelabri a tre bracci.

Fu Dean che arrivò alla bocca di Sam. Un bacio dolce, delicato, uno di quelli che ti aprono la bocca senza pretese.

E fu più o meno quando Sam si sentì contro il palato la sua lingua, che il suo cervello smise di funzionare.

Le fantasme erano in visibilio.

Gladis aveva i lacrimoni agli occhi, e si asciugava con un pezzo della tunica di Priscilla.

E il bacio, l'innocente bacio tra fratelli, si protrasse per un quarto d'ora circa.

Quando Dean si staccò, Sam lo seguì con la testa, prima di rendersi conto di che diavolo stava facendo.

“Grazie, figliuoli. Ci avete fatto uno splendido regalo d'addio. Direi che siamo pronte. Ragazze?”

“Si, andiamo.” Gladis piangeva ancora, e Stella non la smetteva di sorridere.

Si dileguarono in un abbagliante tuono bianco, mentre i fratelli erano ancora intenti a fissarsi con uno sguardo idiota.





“Dean..”

“Mhm.”

“Noi..non parleremo spesso, vero, di quello che è successo.”

“Direi di no.”

“P-però..insomma, dico. Se dovesse capitarci un altra p-particolare eventualità del genere..”

“Dovremmo essere preparati. Magari facendo pratica.”

“Beh si, non è una cattiva idea.”

“Ok.”

“Ok.”

“Quando cominciamo?”






Note dell'autrice

Si, mi sono divertita come una pazza a scrivere questa cosa. E' da parecchio che non scrivevo una fanfic, quindi non posso garantirvi qualità. Ma è stato davvero, davvero divertente XD Dovrebbero scrivere più storie su questi due..

  
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