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Autore: Tracordelia    01/03/2022    0 recensioni
Cinque adolescenti orfani, cinque ragazzi con qualcosa di speciale che non possono condividere, rinchiusi in un mondo di catene e pregiudizi. Un uomo misterioso e buffo che appare dal nulla e dal nulla sparisce, un'incantevole casa nel cui giardino posa un grande albero e una serie di situazioni e ostacoli che permetteranno loro di crescere e, forse, diventare grandi.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le macchine arrivarono una dopo l'altra, a distanza di pochissimi secondi, quasi come se fossero partite insieme e dallo stesso posto, quasi come se fossero attese a un appuntamento. Elio aprì il finestrino e si allungò con la testa al di fuori per vedere cosa stava succedendo, c'erano altre quattro macchine identiche a quella su cui si trovava lui, due davanti e altre due dietro. La cosa più inquietante che vide, però, non fu quella. Guardò in direzione della macchina dietro di lui, poi guardò l'autista della sua macchina e poi si voltà di nuovo verso quella dietro. I due autisti avevano la stessa identica faccia.
- Ha un fratello gemello, per caso?- chiese, ma l'unica risposta che ebbe fu un dito alzato. L'autista indicò qualcosa fuori dal finestrino: un cartello stradale, con su scritto Benvenuti a Merizia. Poi aprì la portiera e gli fece cenno di scendere, e Elio obbedì. E come lui, lo fecero tutti gli altri, nel giro di pochi secondi erano tutti in piedi per strada, ognuno accanto alla prorpria macchina, e tutti visivamente confusi. Elio guardava gli altri, Cordelia cercava con gli occhi di acquisire più informazioni possibili, Rebecca si guardava intorno spaesata, Mia inveiva contro l'autista e sembrava sul punto di far saltare in aria la macchina e Christopher era semplicemente immobile ad aspettare che qualcosa succedesse. E qualcosa successe, perché tutte e cinque le macchine si misero in moto e andarono via, lasciando i cinque ragazzi lì, da soli, completamente estranei e privi della minima idea di dove andare.
- Ma stiamo scherzando? - Urlò Mia, gli altri la guardarono.
- Tu sai se il tuo autista ha un fratello gemello?- le chiese Elio, andandole incontro.
- Scusami?- chiese lei, facendo qualche passo indietro, come se si fosse accorta solo in quel momento della presenza di altre persone. - Quale gemello?
- Prima ho visto il tuo autista ed era identico al mio, stessa faccia, stessi baffi, stessi capelli ricci, stesso naso all'insù... - Elio si accorse che stava nuovamente parlando a macchinetta così si fermò e prese un bel respiro. - Mi chiedevo se fossero gemelli, ecco.
Mia lo guardò per qualche secondo. - E chi se ne frega, scusa. - disse. - Non so se l'hai notato ma sono stata abbandonata qui, ho da pensare ad altre cose che all'albero genealogico della famiglia dell'autista.
- Scusatemi...- Rebecca si avvicinò timidamente ai due, che si voltarono a guardarla. - Ma... anche il mio autista corrisponde a quella descrizione.
- Anche il mio.- Questa volta era stata Cordelia a parlare.
Christopher, che si trovava nella macchina arrivata per ultima, era più distante dagli altri ma era riuscito comunque a sentire tutta la conversazione. - Beh... - disse, avvicinandosi. - ...se sono cinque gemelli, complimenti alla madre. Certo, poca fantasia nel cercarsi un lavoro.
- Ok, fermi tutti. - Disse Mia, spostando lo sguardo tra un ragazzo e l'altro e con le mani a mezz'aria. - Ma voi chi diavolo siete?
- Potrei farti la stessa domanda. - Rispose Christopher, tranquillamente.
Ci furono dei secondi interminabili in cui nessuno dei cinque riuscì a pronunciare mezza parola, rimasero soltanto fermi lì, posizionati come se fossero un cerchio, intenti a guardarsi tra loro, cercando di capire cosa stesse succedendo, aspettando che qualcuno prendesse la parola per primo. Alla fine fu quella che sembrava la più timida e spaventata a prendersi la responsabilità di mandare avanti la conversazione. - Io sono Rebecca.- disse, toccandosi il petto con la mano destra. - E che ci fai qui, Rebecca?- le chiese Christopher, Rebecca per un attimo si spaventò a vedere i suoi occhi. Sembravano ghiacciati, non per il colore ma per il vuoto che emanavano. Gli altri, in un modo o nell'altro, provavano delle sensazioni che Rebecca percepiva bene. Mia era arrabbiata, Cordelia era un misto di preoccupazione e interesse, da Elio percepiva una sensazione di eccitazione, come se quella situazione strana quasi quasi non gli dispiacesse, ma lui... da lui non percepiva niente, quasi come se non sentisse niente.
- Io... - iniziò a parlare, ma non sapeva esattamente su quale parte della storia concentrarsi. - ...sono qui per conoscere la mia nuova famiglia.
Per la prima volta ci fu qualcosa negli occhi del ragazzo, quasi come se quella risposta fosse talmente inaspettata da smuovergli qualcosa dentro. Ma non fu l'unico, pure gli altri cambiarono espressione. - Sei orfana anche tu?- chiese Elio.
- In che senso anche io?
- La storia inizia a farsi interessante. - disse Christopher, guardando prima Rebecca e poi Elio. - Lo siamo tutti, vero? -
Rebecca guardò tutti gli altri, tutti annuirono. - E qualcosa mi dice che eravamo tutti diretti allo stesso posto.- Concluse Cordelia.
- Più che interessante si fa spaventosa- disse Rebecca.
- Ho visto di peggio.- Rispose Christopher, rimettendosi lo zaino in spalla e dirigendosi oltre il cartello che dava il benvenuto in città. - E adesso dove diavolo vai?- urlò Mia.
- Non ha senso restare qui, tanto vale che ci troviamo la strada da soli. - rispose senza neanche voltarsi, continuando a camminare. Il primo a seguirlo fu Elio, che gli corse dietro. E poi anche le tre ragazze si incamminarono.
   
 
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