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Autore: terryoscar    04/03/2022    13 recensioni
AUTRICI: Aizram_g Terryoscar
Ancora un’alternativa al tragico epilogo della storia di Lady Oscar.
Sono trascorsi quindici mesi dalla presa della Bastiglia, cosa è accaduto ai nostri amati Oscar e André? Saranno sopravvissuti? Si ameranno ancora, lontano dall'urgenza e dal senso di fine?
Buona lettura
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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André …
 
 
Ottobre 1790
 
Questa sera fa molto freddo, mi stringo nella mia cappa e percorro gli ultimi isolati del villaggio prima di prendere il mio cavallo che ho lasciato nella stalla di monsieur Pier.
Continuo a camminare in tutta fretta prima che arrivi l’acquazzone, guardo il cielo, non promette nulla di buono. Ecco … le prime gocce, comincia a piovere, il mio passo è inarrestabile … ancora tre isolati e sarò arrivata.
 
Sento lo scroscio della pioggia, mi copro il capo con il cappuccio della mantella … non posso non ricordare tutte le volte che il mio amato André mi soccorreva nel momento del bisogno! … Meglio non pensarci altrimenti mi intristisco.
Per il villaggio non c’è anima viva, vedo solo case illuminate dalla luce fioca delle candele, non vedo l’ora di tornare a casa e riabbracciare il mio Andrè!
 
All’improvviso sento una voce confusa dallo scroscio della pioggia battente, la riconosco, è quella di Alain.
 
“Comandante! … Comandante Oscar! … Comandante!”
Mi volto, Alain è alle mie spalle.
“Comandante, possibile che non Vi fermi nessuno?! Nemmeno il temporale Vi trattiene a casa?”
“Ciao Alain!”
“Comandante, Vi state bagnando! .. La Vostra casa è ancora lontana e Voi non avete nemmeno il cavallo, su venite a casa mia fin tanto che non smetta di piovere!”
Vedo il viso del Comandante illuminarsi mentre un lampo squarcia il cielo.
“Non sono a piedi, Alain! … Il mio cavallo è nella stalla di monsieur Pier!”
“Capisco ma … fin tanto che arriviate, sarete bagnata fradicia …”
“Come te, del resto!”
“Avete ragione! … Venite con me!”
“Ma dove?”
“A ripararci sotto quel porticato!” Afferro la sua mano e la costringo a seguirmi. “Presto Comandante … rischiamo davvero di prenderci un malanno!”
 
Sento la mano di Alain stringere la mia, ma che imbarazzo, nessun uomo a parte il mio André si era mai preso una confidenza simile! … Alain continua a correre, portandomi con sé fino al rifugio. Con fare deciso sfilo la mia mano dalla sua.
 
Sento il Comandante irrigidirsi, con il suo piglio deciso si allontana da me e guardando la pioggia sussurra ansimando: “Non ci voleva proprio! … Avrei dovuto anticipare la lezione di scherma così il temporale non mi avrebbe presa alla sprovvista!”
“Siete stata al palazzo di Monsieur Perineau?”
“Ma no, cosa dici?! Se fosse stato così non avrei lasciato il mio cavallo nella bottega di Pierre! … Ero dai Corbeau, come saprai, il figlio ha insistito talmente tanto nel voler prendere lezioni di scherma che il padre ha infine acconsentito.”
“Io non capisco perché non sia il ragazzo a venire a casa Vostra anziché andarci Voi!?”
“Perché suo padre è poco propenso a volere che suo figlio prenda lezioni di armi. Vorrebbe che si occupasse della sua bottega e quindi ha posto questa condizione: che sia il maestro a recarsi da lui ed io ho accettato. Lo sai che fin tanto che non si sistemano le cose alla tenuta, André ed io abbiamo bisogno di denaro per poter realizzare il progetto.”
“Lo so, Comandante …”
 
Vedo nuovamente il viso del mio amore illuminarsi e mi perdo nel suo sguardo.
 
Lo sguardo di Alan mi mette in imbarazzo, nessuno dopo André mi ha mai guardata in questo modo. Non voglio! Abbasso lo sguardo e nonostante il temporale dico: “Vado via!”
“Ma no, cosa dite!? Non potete arrivare fino alle scuderie con questa pioggia!”
“Mancano solo due isolati, non è poi così lontano!”
Mi allontano di qualche passo ma la presenza di Alain si fa sempre più vicina, la sua mano stringe nuovamente la mia, tento di liberarmi ma è decisamente più forte di me.
 
“Dove andate?! Siete forse impazzita? Fuori c’è burrasca!”
“Non importa, Andrè ha bisogno di me!”
“André è con Nanny,  penserà a lui, è in buone mani!”
“Gli devo portare il latte!”
“Alla tenuta non avete forse le mucche!? … Comandante … Oscar volete fuggire da me?” Ribatto con tono suadente guardandola negli occhi.
“Alain sta attento a ciò che fai!”
“Non è un mistero che io Vi ami! … Lo sapete benissimo che sono pazzo di Voi e farei qualsiasi cosa pur di convincerVi a sposarmi!”
“Tu sei pazzo!”
“Si, sono innamorato pazzo di Voi!” Ribatto deciso spingendola contro al muro.
Sento il corpo di Alain contro il mio, con tono grave ribatto: “Se vuoi continuare a vivere non osare andare oltre!”
“Lo so!” guardo la sua cintura dove è riposta la sua spada , continuo: “Lo so che sareste capace di infilzarmi ma Vi giuro che Vi strapperò dal cuore il Vostro dolore.”
Abbasso lo sguardo e sussurro: “Nessuno potrà mai strapparmi  dal cuore il mio André. Lui è stato, è, e sarà l’unico uomo della mia vita!”
“Ma è assurdo!”
“No! Certo che non lo è!”
Ancora un lampo, questa volta seguito da un fragore assordante di un tuono, ribatto deciso: “Invece si, che lo è! E adesso lasciami in pace se ti preme la tua vita!”
“Se non l’avete ancora capito, la mia vita non vale nulla senza di Voi … senza te … Oscar!” Tento di avvicinarmi per posare le mie labbra sulle sue ma sento il rumore deciso della lama uscire dal fodero, mi ritrovo la punta della spada puntata sulla giugulare.
“Lasciami andare!”
“Uccidetemi, per lo meno sarò morto per mano della donna che amo …”Sento le goccioline scendere dalla fronte.
“Alain Soisson a quanto pare non cambierai mai, sei un ribelle ma devi stare il tuo posto!” ribatto premendo la punta della mia spada.
Rispondo ansimando: “Già … Voi siete il comandante Jarjayes … conte di un nobile antico casato! … Come può un umile ex soldato della guardia pretendere il Vostro amore!? … Però Monsieur Perpignaque può corteggiarVi, vero?”
“Bada Alain! Attento a ciò che dici! … Ho amato un solo uomo nella mia vita e apparterrò soltanto ad André Grandièr!” Ribatto decisa spingendolo via.
Vedo il Comandante allontanarsi di corsa sotto la pioggia battente, urlo: “ANDRE’ GRANDIER E’ MORTO! … IO INVECE SONO QUI, VIVO E VI AMO!”
 
Le parole di Alan si confondono con lo scroscio della pioggia, non voglio ascoltarlo. Io appartengo ad André e sarò soltanto sua e di nessun altro!
 
 
Sono rimasto sotto il porticato, penso a ciò che ho detto e fatto al mio adorato comandante … è mancato poco che la baciassi. Non so come non mi abbia ucciso ma io le ho detto ciò che penso: l’amo e voglio che dimentichi Andrè.
 
 
 
Spalanco la porta della stalla, vedo Pier venirmi incontro e mi dice: “Madame siete tutta bagnata, Vi prenderete un malanno!”
“Buona sera Pierre! … Vedo che il mio cavallo è sellato!”
“Non vorrete andare via con questo tempaccio, spero!”
“La pioggia non è più battente come prima, e poi la tenuta non dista molto da qui!”
“Ma Madame cosa dite!?”
Guardo nella sacca di fianco del cavallo, vedo la bottiglia colma di latte e dico: “Vedo che avete pensato a tutto! … Vi ringrazio!” tiro fuori dalla tasca una moneta. “Tenete! … Fino a che non verràil veterinario a visitare le mie mucche, André non berrà il loro latte.”
“Vedrete che le Vostre bestie saranno guarite.”
“Lo saprò domani. Aspetto il dottore nel pomeriggio. Grazie Pierre!”
“Sempre ai Vostri ordini Madame!”
 
Metto il piede nella staffa del mio cavallo e parto al galoppo sotto la pioggia fino ad arrivare alla tenuta di Arras.
 
Durante il tragitto non faccio che pensare all’atteggiamento sfrontato di Alain.
Giuro che non gli farò mai più varcare il cancello di casa mia!
 
Anche se tenue, la pioggia continua a scendere, varco il cancello, porto lentamente al passo il mio cavallo fino ad entrare nella stalla, lo libero dalla sella e dai finimenti, lo sistemo nel suo stallo, gli metto un poco di fieno e un secchio di acqua, slaccio dalla sacca la bottiglia di latte infine sprango la porta.
 
Corro fino ad arrivare davanti alla porta di casa, batto con forza il battente. “NONNA APRIMI! SONO OSCAR … SONO TORNATA!”
 
 
 
Stringo tra le braccia il mio piccolo nipotino, lo guardo amorevolmente e dico: “André hai sentito? E’ arrivata la mamma! Su presto amore mio, andiamo ad aprire!”
 
 
Vedo il portone spalancarsi, il mio piccolo André è tra le braccia di Nanny, sorrido felice, entro e dico: “Ciao piccolino, lo sai che mi sei mancato tanto!?”Vedo il mio piccolo amore tendermi le braccine e dico: “Non puoi venire dalla mamma, guarda … sono bagnata fradicia.”
“Santo cielo come sei conciata! Ma non potevi trovare riparo in qualche posto?”
“Impossibile! … Il temporale mi ha colta di sorpresa.  Ah ecco ho portato il latte!” Rispondo appoggiando la bottiglia sul tavolo.
“Su forza Oscar, vai a cambiarti altrimenti, oltre al veterinario, domani dovremo chiamare anche un medico per te!”
“Esagerata!” rispondo andando al piano superiore. “Hai dimenticato tutte le volte che io e André siamo tornati a casa bagnati fradici?”
“E come potrei!? … Voi due mi avete fatta impazzire!”
“Già …” sussurro triste.
 
Il mio caro André!
 
“Oscar, dirò a Pauline di portare su dell’acqua calda.”
“Grazie nonna! …
 
 
 
 
 
I miei capelli galleggiano sulla superficie dell’acqua, immergo la testa nella vasca da bagno …. vorrei dimenticare tutto e tutti … ma non voglio dimenticare il mio André! … Mi manchi amore mio! … Non ti ho mai chiamato in questo modo perché il tempo non mi ha dato la possibilità di farlo. Ci siamo amati per una  notte soltanto, notte che non dimenticherò mai! … Dal nostro amore è nata una creatura stupenda … ti somiglia amore mio, peccato che tu non possa gioire dei suoi progressi ….
Mi immergo un’altra volta .
Che destino crudele, potevamo essere felici invece non è stato così. La rivoluzione ti ha portato via da me, io invece sono ancora viva, non credevo che sarei sopravvissuta ai fucilieri di De Launay! … Se sono viva è grazie a quello sfrontato di Alain! … Alain non ha ritegno, è mancato poco che mi baciasse. Ma quando capirà che io amo André e non potrò mai contraccambiare l’amore di nessun uomo!?
 
Mi immergo ancora e ancora …
 
Finché vivrò, sarò la moglie di André Grandièr! … E poi ho mio figlio a cui badare. A lui basto io, non ha bisogno di nessuno … solo di suo padre …
 
 
Sento aprire la porta della toillette, riconosco i passi, sono quelli della nonna.



“Oscar, ti aiuto ad asciugarti!”
“Nonna, ma quante volte debbo dirti che non sono più una bambina?!”
“Lo so …  ma a me piace prendermi cura di te!” Rispondo aprendo il telo.
 
Mi alzo dalla vasca e mi lascio avvolgere dal telo che la nonna mi porge.
 
“Quanto sei bella bambina mia! … Come sarebbe bello se André fosse qui, accanto a te e a vostro figlio! Sniff…” Tiro su con il naso.
“Per favore nonna …” Sussurro triste.
“Hai ragione … non devo essere proprio io a  rattristarti.”
“Non fraintendere, voglio che parliamo di André ma dobbiamo ricordare solo le cose belle. Non voglio che mio figlio avverta tristezza in questa casa.”
“Hai ragione Oscar!” Continuo mentre l’asciugo meticolosamente. Poi le passo i vestiti. “Dimenticavo, nel pomeriggio è passato Alain.”
Mi irrigidisco e ribatto: “Alain?! Cosa voleva?”
“Non lo sai? Ovvio che ogni scusa è buona pur di vederti! … Scusami la franchezza ma quel ragazzo è innamorato di te.”
“Ma io amo André!”
“So anche questo ma …”
“Ma?”
“Fino a quando rimarrai sola? Sei ancora così giovane e bella e Alain non è l’unico ad ambire al tuo amore.”
“Ti riferisci a monsieur Perpignaque?”
“Proprio lui!”
“Non mi riguarda!”
“Sarà ma non fa che riempirti di attenzioni e si preoccupa per te! … Adesso poi con la scusa della malattia delle mucche!”
“Uhm …”
“Domani verrà con il veterinario e tu sai che lui sarà qui per te e non per le bestie!”
“Hai ragione! … Monsieur è troppo invadente, troverò il modo di allontanarlo con tatto.”
“E se non ci riuscissi?”
“Allora passerò alle maniere forti.”
“Come? Con la spada? Fucile? Pistola?”
“Se sarà necessario si! Ah ahah …”
“Ridi ridi! Tanto prima o poi dovrai dare una svolta alla tua vita. Magari non sarà Alain o monsieur Perpignaque ma prima o poi qualcun altro conquisterà il tuo cuore.”
Ribatto con alterigia: “Basta nonna! Io non ho bisogno di nessuno. Ho bisogno solo di lui. Voglio vivere nel suo ricordo! … E poi io non ho mai avuto bisogno di nessuno per affrontare la vita e tu lo sai!”
“Ne sei davvero sicura?”
“Certo! … Beh … André era il mio sostegno, lui era sempre con me.”
 
Le parole della mia bambina mi emozionano, sento scorrere una lacrima, tiro fuori dalla tasca il fazzoletto, alzo gli occhiali e mi asciugo le gote.
 
“Oscar, il nostro povero André ormai è morto … La rivoluzione l’ha portato via. Devi rassegnarti piccola mia!”
Passo l’asciugamano tra i capelli per asciugarli, mi avvicino al camino scoppiettante e ribatto: “Non mi rassegnerò mai! … E’ vero, André è stato colpito da una pallottola, era in gravi condizioni ma non mai visto la sua tomba quindi non ho la certezza che sia morto!”
Mi soffio il naso e continuo: “Come vorrei crederci anch’io ma non è così e tu lo sai bene. Tu stessa mi hai detto che era morto e …”
“Si, è vero, l’ho detto! Ma è anche vero che quella notte per la disperazione ho vagato per le strade di Parigi, ero confusa, addolorata … non ero in me … ho perfino dormito in strada fino e quando mi sono svegliata, ho visto la folla dirigersi verso la Bastiglia. Alain mi ha ritrovata e mi disse che avevano bisogno di me.”
“Quell’incosciente non doveva portarti nella mischia!”
“Se ti riferisci al fatto che ho assunto il comando per cannoneggiare la Bastiglia, beh non mi pento!”
“Ma hai rischiato di morire come il mio povero nipote e per di più portavi in grembo il nostro adorato piccino!”
Sussurro malinconica: “Il mio piccolo André! ….”
“Quello sprovveduto di Alain prima ha messo a repentaglio la tua vita e poi ti ha salvata! … Se non fosse stato scaltro, i fucilieri ti avrebbero colpita.”
“Ma non è successo. Però André … non voglio pensare che sia davvero morto.”
“Se non fosse morto sarebbe qui con te, invece non c’è!”
 
Ascolto in silenzio le parole di Nanny … non voglio ammetterlo ma forse ha ragione.
 
“Probabilmente hai ragione ma io preferisco  pensare che lui sia ancora vivo .” Mi avvicino alla porta e prima di girare la maniglia concludo: “Anche se è fosse morto, avverto la sua presenza in qualunque luogo mi trovi. A volte ho l’impressione di ascoltare il suono della sua voce. Adesso scusami, vado da mio figlio!”
 
Vedo la mia bambina triste, sussurro appena: “Dimenticavo, è arrivata una lettera di tuo padre, l’ho messa sullo scrittoio.”
“La leggerò più tardi, ora vado da André.”
“Se vuoi ti porto il piccolo così puoi leggerla.”
“Non ho fretta! … Magari è l’ennesimo rimprovero da parte di mio padre.”
“No, non credo. Tuo padre ormai ha dimenticato ciò che è successo e poi da quando è nato André anche lui sta cambiando.”
“Lo credi davvero?”
“Si, Oscar, tuo padre è diventato più tollerante, lo dimostra venendo a farti visita.”
“Si, ma il suo atteggiamento …”
“E’ orgoglioso proprio come te. In fondo siete padre e figlia! … Vado dal mio nipotino!”
 
 
Vedo Nanny allontanarsi in tutta fretta, ritorno in camera, mi avvicino allo scrittoio, vedo la busta della lettera con sopra il sigillo della mia famiglia. Mi siedo, l’apro, comincio a leggere …
 
 
                                                                                                                             Versailles, 14 ottobre 1790
 
Mia cara figlia,
è trascorso ormai oltre un anno dalla scomparsa di Andrè, e la tua creatura, figlia del vostro amore, ha ormai sei mesi di vita. Una creatura nata fuori dal matrimonio, figlia certo del vostro amore, ma pur sempre orfana di un padre che non è neppure il tuo legittimo sposo. Te ne ho già parlato più volte, ma appare chiaro che tu non voglia comprendere la gravità della situazione. Se non vuoi un marito per te, pensa almeno al benessere di tuo figlio, Andrè François de Jarjayes, che necessita della figura di un padre, un uomo al tuo fianco, che ti aiuti a crescerlo, che gli sia di esempio in correttezza, coerenza, equilibrio e, perdonami, che gli insegni tutte quelle piccole cose che solo noi uomini possiamo comprendere e condividere. Seppure io ti ho cresciuta come un maschio, ho tralasciato molti particolare di un’educazione riservata ai maschi, proprio perché impossibili da trasmettere ad una femmina, seppure cresciuta con nome maschile. Ecco, io ho alcuni possibili candidati, disposti ad adottare tuo figlio e crescerlo come fosse figlio proprio. È ora per te di pensare al benessere di mio nipote e non solo a quello che desideri per te. È tempo che tolga il velo di tristezza che copre il tuo cuore di donna, affranto per la scomparsa dell’uomo che hai amato e con cui sei cresciuta, per renderti cura al meglio del piccolo Andrè.
Ti dico ciò per il tuo bene, e per convincerti che Andrè, il bambino che è cresciuto al tuo fianco, non è più tra di noi, ho ripreso le sue ricerche, o meglio le ricerche della sua sepoltura. La questione si sta rivelando più difficile del previsto, ma ti assicuro che non avrò pace finché non l’avrò trovato e non sarò certo che riposi in pace. Lo faccio per te, affinché tu possa riprendere in mano la tua vita, lo faccio per mio nipote, affinché abbia comunque un luogo in cui piangere, un giorno, il padre che mai lo vedrà adulto, e lo faccio anche per me, perché ho amato quel bambino come fosse un figlio, l’ho visto crescere retto, gentile e forte, equilibrato e gentile. Voglio che le sue spoglie terrene abbiano una degna sepoltura affinché possa riposare in pace.
E lo faccio anche per la cara Nanny, a cui porto tutto il mio rispetto.
Spero che tu abbia letto la mia missiva fino al termine, senza gettarla nelle fiamme del camino.
Verrò a breve, con tua madre, a farti visita.
Con affetto,
                                                                              tuo padre.
 
 
 
Stringo con forza tra le mani la lettera e borbotto rabbiosa: "Mio padre è folle! ... Se crede che io possa prendere marito per dare un padre a mio figlio si sbaglia di grosso! ... André ha bisogno solo di sua madre e di nessun altro!" Mi alzo con stizza dalla poltrona, mi avvicino al balcone, il mio sguardo cade nel vuoto. "Però ha scritto che andrà a cercare André ... ovvero ciò che resta di lui.... Vi ringrazio padre!"sussurro appena mentre sento le lacrime scorrere sul viso. “Forse .... forse se avessi un luogo in cui piangerlo .... forse potrei trovare pace! Però ..... io davvero non riesco a rassegnarmi ..... una piccola parte di me  non riesce a credere che davvero Andrè non ci sia più ....” Mi passo una mano sugli occhi, asciugo le lacrime che scendono. “Mio padre lo cercherà per me ... e sono sicura che manterrà la sua promessa. Andrè .... come vorrei che mio padre si sbagliasse e tu fossi qui .....”



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