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Autore: Anown    07/03/2022    3 recensioni
Duncan, il giovane principe di Atene si stava dirigendo a Creta con i fanciulli scelti come sacrifici per una missione.
La storia è una sorta di parodia del mito di Arianna.
Coppie: Gwen/Duncan-Duncan/Courtney Courtney/Scott
Accenni: Gwen/Trent Leshawna/Harold (non sono sicura di classificarli come coppia in senso romantico in questa storia... ma in realtà a causa del contesto potrei avere dubbi su tutte le coppie... uhm...)
Personaggi: Courtney, Duncan, Harold, Leshawna, Scott, Dawn, Gwen, Heather
Personaggi più secondari: DJ, Ellody, Kitty, Emma, Zoey, Scarlet
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen, LeShawna, Scott | Coppie: Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale
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Le ragazzine ateniesi, particolarmente a disagio si erano raggruppate e avanzavano lentamente con le mani cercavano i coprire i corpi nudi come potevano.
-Smettetela con queste manie di protagonismo, siamo sulla stessa barca e abbiamo altro a cui pensare. Non siete neanche tutta questa gran bellezza!- si lamentò il più scuro dei fratellastri.
-Che puzza!- commentò l'altro fratellastro. -Duncan, dov'è che tenevi nascosto quel gomitolo esattamente?-
-Ah, che schifo!- cominciarono a commentare alcuni ragazzini facendosi un'idea.
-Idioti! È il labirinto a puzzare! Ellody, una mano!- Duncan aveva dovuto chiederle consiglio per capire come nascondere il gomitolo.
La ragazzina bruna incaricata di portare la torcia, sghignazzò. -Ragazzi, era avvolto dai miei capelli. Se i cretesi se ne fossero accorti avrei potuto giustificare la cosa dicendo che mi serviva da impalcatura per la mia pettinatura. Era la cosa più ovvia da fare. Ah, ragazzi, perchè dovete sempre essere così sporchi e volgari?- disse la fiera ragazzina dal naso all'insù, per un attimo la sua sicurezza le fece scordare anche di essere nuda.
Duncan si sentì più tranquillo, poi si rese conto che probabilmente il motivo della sicurezza della ragazzina era che aveva un piano b per uscire dalla situazione in cui era previsto il suo fallimento contro il Minotauro e la sua morte... Duncan cominciò a guardarla con sospetto.
-Scusate... non ci sta più seguendo nessuno, giusto?- chiese conferma Harold, il ragazzino rosso che si orientava brandendo un bastone.
-Esatto.- rispose Duncan. Fortunatamente era così buio che pur avendoli accompagnati per un pezzo di strada, i cretesi non si erano accorti dello stratagemma del filo. C'era da sperare che non lo notassero tornando indietro. “Sarebbe stato meglio se Courtney mi avesse dato dei sassolini da seminare per terra... Perchè non l'ho avuta io questa idea?!”
-Bene...- continuò Harold. -Allora perchè stiamo continuando ad addentrarci nel labirinto?-
Tutti i giovani ateniesi si bloccarono. -Ok, allora il piano è questo.- disse Duncan. -Voi vi raggruppate e piagnucolate per attirare il mostro.- non avrebbero neanche dovuto fingere visto che a parte Ellody e i due fratellastri senza cervello, erano tutti genuinamente disperati. -Poi io lo attaccherò alle spalle.- finì Duncan sotto gli sguardi perplessi e timorosi dei ragazzini.
-Ehm... con cosa lo attaccherai?- chiese Ellody poco fiduciosa.
-A mani nude.-
-Siamo spacciati!- cominciano a dire alcuni dei ragazzi, gli altri si erano probabilmente rassegnati da tempo.
-Fidatevi di me!- sbuffò Duncan allontanandosi.
Attese un po' ma nel captarli, la bestia sembrava molto meno veloce di quello che aveva sentito dire. Duncan si accorse che c'era uno dei ragazzi che invece di piangere si tappava le orecchie infastidito tenendo il suo bastone con le gambe. -Harold?! Che fai? Perchè non strilli?! Hai passato tutto il viaggio a frignare!-
-Non sono ispirato... e poi che differenza fa se mi aggiungo anche io?- disse il ragazzino fra i quattordici e i quindici anni con un'espressione infastidita.
-Sei il migliore ad urlare, forza!- disse Duncan cercando di suonare incoraggiante.
Il ragazzino sembrò imbarazzato, poi chiuse gli occhi come per concentrarsi. Nonostante stesse cominciando a perdere la voce bianca, il ragazzo riuscì a sovrastare gli altri con un pianto credibile che riuscì ad attirare la creatura, imponente ma piuttosto goffa.
Duncan saltò sulla schiena del Minotauro e con le braccia cercò di strangolarlo, ma dopo poco la bestia riuscì a ribaltarlo con successo.
Per un attimo Duncan ebbe l'impressione che i ragazzi lo fissassero con disapprovazione, poi Ellody prese i comandi. -Schiacciamolo e blocchiamogli le vie respiratorie!- così i tredici ragazzini approfittando che la bestia fosse stata stordita da Duncan e fosse ancora a terra, le salirono addosso. I fratellastri le ficcarono i pugni nelle narici mentre altri quattro ragazzi cercarono di comprimerle il collo. Duncan riprendendosi andò a dargli una mano.
La creatura si agitò ancora per qualche minuto, ma alla fine, smise completamente di respirare. Dei gridi di sfogo ed esaltazione si levarono dagli esausti ed increduli ateniesi.
Inaspettatamente i ragazzi si congratularono anche con Duncan per essere riuscito a stordire la bestia.
-Troppo buoni.- disse il giovane impettito. -Ma se qualcuna delle ragazze volesse pagarmi in natura, non dico di no, naturalmente.-
I ragazzini, sopratutto le femmine lo fissarono storto. Poi si allontanarono velocemente seguendo il filo per l'uscita.
“Porco!” “Approfittatore!” “Maniaco!” “Creatura inutile!” “Perchè Atene è sempre in mano a degli imbecilli?!” sentì Duncan mentre rimaneva solo. O meglio, l'unico rimasto fu Harold e calò un silenzio imbarazzante.
Poi il ragazzino sorrise innocentemente: -Scherzavo, non sono interessato e non sono una femmina.-
-Non sei femmina? Sconvolgente! Comunque scherzavo anche io... Com'è che voi figli di papà non sapete stare allo scherzo?-
-Però dovresti diventare il prossimo re di Atene... In fondo se vuoi diventare mia moglie...- prima che Harold potesse finire, Duncan tagliò la corda, per fortuna non letteralmente...
-Scherzavo!- sbuffò il ragazzino e lo inseguì, ad un certo punto utilizzò il suo basto per fare salto con l'asta e riuscire a saltare in braccio a Duncan. -Sono quasi cieco! Non puoi mollarmi qui da solo!-
-Ah, non l'avevo capito...-
-Secondo te il bastone mi serviva per ornamento!?-
-Tanto cambia poco, Ellody ci ha mollati qui senza torcia...-
-Oh...- i due sprovveduti si chinarono per cercare il filo con tatto e poterlo seguire.

Gwen completamente frastornata vide i giovani ateniesi uscire dal labirinto mentre un uomo molto alto e imponente che suppose dovesse essere la scorta degli ateniesi li accoglieva con commozione e dava solo delle tuniche per coprirsi. -N-ne mancano due!- balbettò l'uomo spaventato.
Gli occhi scuri di Gwen cercarono disperatamente Duncan. Era euforica e spaventata.
Provava contentezza per i ragazzi, senso di colpa per non aver creduto che potessero farcela e per non aver dato alcun aiuto, aveva timore della reazione di Minosse e non capiva perchè non riuscisse a vedere Duncan.
Poco dopo vide finalmente il principe di Atene uscire dal labirinto con un ragazzino poco più giovane.
Appena il giovane la vide, lesorrise trionfante, come se avesse voluto comunicarle con quello sguardo limpido e quasi infantile “Hai visto! C'è l'ho fatta!”
I due si corsero incontro, lei gli gettò le braccia al collo e lo baciò. Poi si separarono confusi.
“Che sta succedendo?!” pensò Gwen. “Non sono io che dovrei... Non li ho nemmeno aiutati!”
Gwen rise nervosamente -Ehm... Scusa... è che ero così sorpresa di vederti intero che non ci ho capito più niente!-
Anche Duncan sorrise nervoso. -Immagino... Immagino...-
I due si guardarono con complicità, poi sentirono in lontananza la voce di Courtney. A giudicare dal tono di voce entusiasta, per loro fortuna non li aveva visti.
La maggiore delle principesse di Creta si buttò addosso a Duncan, questa volta con particolare affetto. -Visto Gwen! Te l'avevo detto che ci saremmo riusciti!- disse la ragazza con tono compiaciuto.
Gwen le rivolse un sorriso colpevole. -Beh, avevi ragione... ora sbrigatevi a sloggiare di qua. Prima che a papà venga voglia di controllare la situazione.
-A-aspetta, Gwen? Tu non verrai con noi?- chiese intimorita Courtney.
-No, è meglio che rimanga qui. Me la caverò.- disse Gwen con tono rassicurante.
-Gwen...- mormorò Duncan.
-D-Duncan! D-dobbiamo sbrigarci!- gli ricordò DJ con urgenza.
Duncan sbuffò e si caricò Courtney che sembrava poco intenzionata ad andarsene spontaneamente.
Courtney si agitò un po', poi si lasciò convincere dall'aspetto sicuro di sé che aveva la figura di Gwen che man mano si rimpiccioliva.

La principessa imbarcata, sembrava parecchio allegra e leggera. Essere fuori dal palazzo di Minosse le donava. Nel bene e nel male, Duncan quasi non la riconosceva.
-Hai già accettato che Gwen non venga con noi?- le chiese Duncan.
Il sorriso di Courtney per un attimo si fece triste. -Se la caverà, mi fido di lei... l'andremo a prendere un'altra volta.-
-Duncan...- DJ lo chiamò con fare un po' irrequieto. -Che intenzioni hai con quella ragazza? Non hai baciato sua sorella?- gli disse sottovoce quando si fu avvicinato.
-Eh va beh! Tanto i tradimenti sono la norma, non è poi così grave...-
-Cosa?- disse DJ sottovoce.
-Mi spiace, ma è così che sono riuscito ad accettare mentalmente di sposarla... se dovessi esserle fedele col cavolo che ci riuscirei! Mi verrebbe da buttarla in mare! Praticamente manco la conosco!-
-Hai già una fidanzata ad Atene, come pensi di risolverla?- continuò DJ infastidito.
-Lei ha contribuito alla missione, quindi ha la precedenza. Sono sicuro che la mia fidanzata capirà! Eh... com'è che si chiamava questa fidanzata?-
-Vuoi che lo butti a mare?- disse a DJ una voce dietro Duncan. Il principe di Atene si girò risentito, si trattava di Harold che teneva un remo oltre al solito bastone, il ragazzino sorrise in modo familiare. -Scherzavo...- disse probabilmente con una vena di passivo-aggressività. Duncan non capiva se gli stava antipatico o simpatico e quali fossero le sue motivazioni. -E' che il tono di DJ mi sembrava molto contrariato. Vedendoci poco, ho sviluppato un ottimo udito, sapete?-
-Ragazzi, di cosa parlate?- chiese Courtney avvicinandosi. Si innervosirono tutti, ma apparentemente Courtney non aveva sentito nulla di compromettente.
-Niente. DJ mi stava ricordando di cambiare le vele da nere a bianche... sai, mio padre era tremendamente nervoso per la mia missione così gli ho promesso che se avessi avuto successo avrei messo le vele bianche in modo che lui potesse capire a prima vista che sono sopravvissuto.- le disse Duncan, in fondo era vero anche quello.
-Ah, capisco...- disse innocentemente la ragazza e poi se ne andò pensando di essere di troppo mentre Duncan tirò un sospiro di sollievo.
-Duncan...- disse Harold. -Quella che era diventata la compagna di tuo padre, Medea, non ha forse cercato di ucciderti?-
-Quella donna non è più un problema.-
-Non intendevo questo... conosci la storia di quella donna?- chiese Harold con fare saccente. -Tradì la sua famiglia in favore di Giasone, uccise persino il fratellino che aveva portato con sé sulla nave dell'uomo per rallentare la nave di suo padre che dovette fermarsi per raccogliere i pezzi del ragazzo sparsi per mare... Giasone se la portò in patria e la sposò, poi la tradì... e la donna la prese così male da uccidere i loro stessi figli.-
-Dove vuoi arrivare, ragazzino?- chiese Duncan infastidito.
-Sei sicuro che sia una buona idea sposarti una donna con cui sei in debito, se hai già intenzione di tradirla?- gli chiese Harold.
-Umh...- “In effetti col caratterino che mi ha mostrato, Courtney potrebbe... ma no! È completamente diversa da quando siamo partiti! Sarà stata colpa dell'aria di soppressione che provava con suo padre. Sicuramente la ragazza mi sarà grata per il resto dell'esistenza anche solo perchè l'ho portata lontano da lì!” -Comunque mi sembra tardi per riportarla indietro, rischierebbe anche la pelle...-
-Non credo che Harold volesse dire questo, penso che intendesse che magari dovresti essere un marito come si deve.- disse DJ dando la sua interpretazione.
-In effetti sarebbe la cosa più auspicabile per te e la serenità del governo di Atene...- suggerì il ragazzino assecondando DJ. -In realtà in generale, dovresti stare attento al tuo debole per le donne... potrebbe portarti a... beh, brutte cose...- continuò il ragazzino dall'aria sospetta.
-Ma dovevo incontrare proprio gli unici due uomini in periodo ellenico, convinti della monogamia?!- si sfogò Duncan.

La nave si fermò a Nasso per fare rifornimento. Quando salpò nuovamente per Atene, Ellody si accorse di una cosa. -Scusa Duncan...-
-Sì?- Duncan sorrise con aria nervosa.
-Che fine ha fatto la principessa di Creta?- gli chiese la ragazzina richiamando l'attenzione di DJ e Harold.
-Beh, ho deciso di ascoltare gli avvertimenti di Harold...- disse Duncan. Il ragazzino nominato cominciò a sentirsi a disagio, avendo una pessima sensazione. -Così ho piantato Courtney in Nasso per evitare di portarmela dietro e renderla una seconda Medea.- ammise Duncan celando l'ansia.
-C-cosa?! Non ti ho assolutamente suggerito questo!- protestò il ragazzino gesticolando con il bastone.
Ellody e DJ fissarono il principe con disprezzo. -Merda...- la delusione era tanta che persino DJ diventò volgare.
-Inoltre non pensi che così sarà più arrabbiata con te e ti scaglierà qualche maledizione?- disse Harold infastidito.
-Quanto sei superstizioso...- lo liquidò Duncan.
-Abbiamo visto un ibrido metà uomo, metà toro... credo che concetti come la superstizione possano passare in secondo piano.- intervenne Ellody.
-Ah... ma che hanno che non va gli eroi di oggi?!- disse DJ.
-Sei tu che hai una morale troppo alta!- si difese Duncan che nonostante tutto, si sentiva un po' in colpa.
-In effetti anche gli eroi dei tempi antichi erano poco raccomandabili...- ammise Harold rassegnato. -Me l'ha detto una Musa che mi parla quando dormo. Prima o poi potrei farci un libro con tutte le storie che mi ha raccontato, sarebbe pure molto popolare, ne sono certo! Ho delle ottime abilità come narratore devo solo capire come scrivere visto che sono quasi cieco.- disse Harold un po' per vantarsi, un po' per distrarsi dall'idea che la principessa di Creta potesse scagliare qualche simpatica maledizione mentre stavano ancora in mare in compagnia del traditore. “Non voglio morire a causa di questo scemo! Aspetta, in effetti so già che andrà tutto bene...”
-Perfetto, questo qui ha anche le Muse che gli parlano nel sonno...- commentò Duncan.
-E tu te la sei vista con un Minotauro...- questo volta a ricordarglielo fu DJ.
-La tua amica Musa può vedere sia nel passato che nel futuro?- chiese Ellody ad Harold. -Perchè quando siamo sbarcati a Creta, mi sembravi assolutamente terrorizzato. Mentre nel labirinto eri abbastanza calmo, così ho pensato che magari la tua amica Musa ti avesse rassicurato sul nostro futuro...-
-Eh, no... Lei non vede nel futuro, è solo la Musa della poesia epica, ma una sua sorella è la Musa della storia e vede, beh, tutto... Così ha chiesto a lei visto che le sembravo avvilito. Mi ha detto qualcosa del tipo “Tranquillo piccino, ora chiedo a mia sorella come andrà la tua storia... altrimenti dove me lo trovo un altro ascoltatore così attento e interessato?” In effetti è una tipa molto chiacchierona e rumorosa... però se la conosci meglio non è così male.- spiegò Harold con un lieve sorriso.
-Per caso ti ha detto qualcosa anche sul destino di questo eroe da strapazzo e immorale?- gli chiese DJ.
-Uh... ha detto che se non si leva i suoi vizi Duncan deciderà di provare a rapire la signora dell'Oltretomba è che per punizione il suo sedere rimarrà incollato ad una sedia... e per liberarlo dovranno tagliarglielo via.- spiegò il ragazzino un po' divertito.
-Ora mi sento soddisfatta...- disse Ellody.
-Già sorella, con una condotta così se lo merita.- annuì DJ severo.
Duncan sospirò. -Ok... andrò a recuperare Courtney.... ma...-
-Ma?- dissero all'unisono i tre.
-Non di persona... le manderò una persona talmente bella che Courtney si scorderà del meraviglioso me medesimo e mi sarà grata per avergli fatto conoscere quest'altro uomo. Sono un fottuto genio! Ammettetelo!- Ma per qualche oscuro motivo, il trietto continuava a fissarlo come se fosse un pessimo soggetto. -Ehi! Guardate che sto facendo un sacrificio! Rinuncio a due ragazze molto carine!- i tre erano straniti e in cerca di spiegazioni. -C'è il rischio che Courtney racconti come l'ho mollata a sua sorella! Così mi giocherò le possibilità anche con lei!- disse Duncan per sdrammatizzare e mascherare disagio e senso di colpa, ma non era sicuro che gli altri capissero il suo senso dell'umorismo.
-...Volete che lo butti a mare?- chiese Harold agitando il bastone.
-Non lo so Harold... Non lo so...- disse DJ indeciso.
-Spero di esserci quando te ne andrai in giro senza sedere...- commentò Ellody.

Appunti:

-Il modo di dire “piantare in asso” deriva dall'abbandono di Arianna “piantata in Nasso” per questo ho scritto “Ho piantato Courtney in Nasso”, non è un errore di battitura (almeno quello)
-Non volendo cambiare il ruolo Duncan/Teseo non so se sono riuscita a renderlo perlomeno simpatico nonostante le sue azioni, molto dei personaggi della mitologia non si adattano molto alla nostra morale ed io di mio ho l'impressione di avere un po' di difficoltà a scrivere personaggi principali positivi... insomma, una combinazione perfetta!
Per spezzare una lancia a favore di Teseo, secondo alcune varianti del mito sembra che possa aver abbandonato Arianna sotto ordine di Dioniso, ma rendere l'eroe passivo non mi faceva impazzire come idea, così ho preferito dare ad Harold il ruolo di diavoletto accidentale e far prendere a Duncan la decisione.
-Harold non è un riferimento ad un personaggio del mito ma ad Omero, presunto autore dell'Iliade e dell'Odissea. La tradizione lo vuole cieco, il nome stesso potrebbe significare “colui che non vede”
-Neanche DJ ed Ellody sono riferimenti a personaggi del mito. Probabilmente quest'ultima può sembrare una Courtney alternativa... mi è venuto naturale gestirla così visto che ha poco spazio nel cartone e potrebbe ricordare un po' una versione più tranquilla e nerd di Courtney, in originale ha anche la sua stessa doppiatrice.
  
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