Fumetti/Cartoni europei > I Dalton
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Autore: jarmione    07/03/2022    2 recensioni
La vendetta è un piatto che va servito freddo, ma se hai un fratello stupido non c'è orario.
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Questa storia partecipa alla challenge BlossomByBlossom indetta sul gruppo Facebook Non solo Sherlock – gruppo eventi multifandom
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho cercato di seguire alcuni consigli ricevuti dall’utente Fiore del deserto...ma era venuto fuori un pastrocchio e quindi ho mantenuto l’idea originale (scusami cara, sai che ti adoro)

 

Questa è la seconda storia della challenge, la prima è “E siamo a trentotto”

 

Prompt della challenge: “Sei sempre il solito: rovini ogni cosa!”

Autore che me lo ha proposto: Jeremymarsh


 

“Sei sempre il solito!" Sbottò Joe, prendendo a sberle Averell "Rovini ogni cosa!"

Gli altri fratelli, seduti nell'angolo più lontano della cella di isolamento, osservavano in religioso silenzio.

Conoscevano fin troppo bene quella cella, ormai ci finivano sempre a causa di Averell e del suo mandare a monte i piani di Joe.

Col tempo avevano persino levato uno dei mattoni della parete per poter comunicare con la seconda cella di isolamento, dove Peabody aveva fatto rinchiudere Evelyn.

"A quante sberle è arrivato?" Domandò quest'ultima, non potendo vedere la scena dal vivo.

William contó con le dita "A occhio e croce siamo giunti a..." ennesimo suono di una sberla "centoventisette"

"Come gli anni che ci mancano per uscire" commentò Jack.

Dopo l'ultima sberla, la centoventittottesima, Averell raggiunse, tutto dolorante, i gemelli nell'angolo.

Joe si stava calmando e stava già elaborando un nuovo piano

"Pss, ehi, Averell" Evelyn richiamò l'attenzione del maggiore e, purtroppo, anche quella di Jack e William.

Dal tono della ragazza intuirono che stavano per volare nuove sberle.

Sapevano che ad Evelyn non era andato giù l'essere stata tirata in mezzo in un'evasione dove non aveva partecipato e dove Averell aveva mandato tutto a monte mettendosi a danzare a ritmo dei tamburi degli indiani dicendo "È stata Evelyn ad insegnarmi"

Peabody non aveva guardato in faccia nessuno e, a prescindere, aveva messo in isolamento anche lei.

"Ti do la mia razione di macinato a condizione che tu vada da Joe e gli mostri le mosse che ti ho insegnato, così ti perdonerà"

Ad Averell si illuminarono gli occhi e, dopo averla ringraziata per il buon consiglio, andò verso Joe.

"Evy, mi sa che hai esagerato" le fece notare Jack, mentre William la guardava torvo.

"Che c'è?" Domandò lei come se nulla fosse.

Le conseguenze, ovviamente, furono una violenta raffica di sberle.

Totale raggiunto, duecentocinquantacinque...come gli anni che restavano da scontare a Stinky Bill.

Quando Averell atterrò accanto ai fratelli, si alzò a fatica per guardare Evelyn attraverso il buco nella parete "Sorellina, credo che non abbia apprezzato"

"Sei tu che hai sbagliato, non ti ho insegnato quei movimenti"

Averell assunse uno sguardo da cane bastonato da fare invidia a Rantanplan.

Evelyn gli diede le spalle e incroció le braccia, ridacchiando compiaciuta per la sua vendetta

"Sei sempre il solito, Averell" brontoló la ragazza "Rovini ogni cosa"

  
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