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Autore: Sissy77    07/03/2022    0 recensioni
Non so cosa sia successo.
Ricordo perfettamente che ho passato 20anni a Volterà,
poi sono tornata a Forks come orfana.
Ora però mi ritrovo esattamente dove ero rimasta 20anni fa:
a Forks con Edward dopo che l’ho salvato a Volterra la prima volta.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight, Eclipse
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CAPITOLO 1 - RITORNO A FORKS

Capitolo 1

RITORNO A FORKS

Pov Bella

Sospiro. Guardo fuori dal finestrino. 
Tutti i pensieri che si affollano nella mia mente mi danno il tormento da qualche settimana. 
Sto rientrando a Forks. Volo diretto da Volterra se cosi possiamo dire. E’ più corretto Pisa. 
Non li vedo, ma ne sento la sgradevole presenza. Jane ed Alec mi seguono. 
Le mie personali guardie. Certo, Aro ha bisogno di controllarmi in qualche modo. 
Loro sono qui per assicurarsi che io esegua gli ordini.

Non ho mai pensato molto a come sarei morta, 
ma morire al posto di qualcuno che amo è un buon modo per andarmene.

Il viso di Edward si materializza nei miei pensieri. 
I ricordi riaffiorano e come sempre succede da anni ormai, non ricordo nemmeno più da quanti, 
torno a quel giorno quando tutto cambiò.

Corro, corro a perdifiato tra le stradine di Volterra. Crede io sia morta. 
Vuole mostrare la sua vera natura per metter fine al suo delirio. Riesco ad impedirlo. 
Lo abbraccio spingendolo nuovamente all’interno dell’edificio. Alice ci raggiunge poco dopo. 
Chiudo gli occhi cercando di ricordare le sensazioni che provavo a stringere quel corpo.

Ai Volturi non è piaciuto il suo gesto. Non tanto quello di voler porre fine alla sua vita,
anche se per Aro era uno spreco: ha sempre voluto Edward tra le file della guardia. 
Tutto è precipitato dopo. Respiro profondamente per non cedere all'isteria dopo tanti anni.

Aro aveva visto qualcosa. Anche se ero umana aveva intuito. 
Jane aveva provato il suo potere su di me, ma io non avevo fiatato. 
Aro dall’alto della sua miserabile lunga vita aveva capito il mio dono. E lo voleva. 
Tutto precipitò. La guardia che mi prende. Alice ed Edward che cercano di evitarlo. 
Dimitri che blocca Alice con l’aiuto di Jane. Edward, dopo aver lottato a lungo contro Felix, 
soccombe stremato senza forze a causa del mancato nutrimento da mesi. Poi Alec che… 
Ancora ora deglutisco a fatica se ripenso a quella nebbia nera che avvolge il ragazzo che amo. 
Quel ragazzo che ha saputo rapirmi il cuore dal primo momento. Il mio urlo disperato.

Aro blocca Alec. Edward rimane inerme, sembra morto.
Sospeso in aria come se la nebbia nera fosse un letto di zucchero filato. Fisso Aro. 
L’umanità che allora faceva parte di me mi porta a pregarlo di salvarli. 
Sono disposta a tutto pur di saperlo salvo. Lui vivo. Io morta. Per l’eternità.

Non ho mai pensato molto a come sarei morta, 
ma morire al posto di qualcuno che amo è un buon modo per andarmene.

Pongo le mie condizioni. Rimarrò a Volterra, sarò una di loro, ma voglio il veleno di Edward in corpo. 
Voglio che sia Carlisle ad iniettarmelo dopo avermi confermato che l' amore della mia vita si riprenderà. 
La cosa che però più di tutto voglio è che gli portino via il ricordo di me. 
Voglio pace per il suo animo tormentato. Tutti dovranno dimenticarsi di Isabella Swan. Tutti.

Così fu. Aro acconsentì. Doveva proprio volermi tra le sue file.

Un sorriso mi compare sul viso. Carlisle ha sabotato in parte il mio piano. 
Non so come di preciso. 
Non solo Aro ha una lunga vita ed ha visto cose, ma anche il padre del ragazzo che amo. 
Non sono del tutto un vampiro. Sono una mezzo sangue se cosi si può dire. 
La mia anima è rimasta. 
Carlisle abbracciandomi, prima di passare sotto le mani di Marcus per non ricordarsi più di me, 
mi ha sussurrato che non avrebbe mai potuto fare un torto cosi grande ad Edward. 
Lui teneva alla mia anima più che alla sua stessa vita. Li abbracciai uno ad uno. 
Erano accorsi tutti insieme, anche Rosalie. Una grande famiglia unita. 
Tutta la mia esistenza fu cancellata

Nessuno si sarebbe ricordato di me. I miei genitori, i miei amici. 
Il potere di Marcus era talmente immenso da riuscire a farlo. 
Isabella Swan non era mai esistita.

Il cicalino della cintura di sicurezza si illumina. Il comandante ci dà il benvenuto a Port Angeles. 
Tra un'ora  sarò a Forks. Stato di Washington. Inizia la discesa. Inizio a sudare freddo. 
Qualcosa non va. Lo sento. 
Se Edward leggeva il pensiero, il suo veleno dentro di me agisce in modo strano. 
Non sento con la mente. Sento con il corpo. Recupero la mia valigia. Mi dirigo  all'uscita. 
Aro mi ha detto che qualcuno sarebbe venuto a prendermi. Mi guardo attorno e lo vedo. 
Mi aspetta con un cartello in mano: Isabella Swan.

Decisamente qualcosa non va: Charlie.

Pov Charlie

Sono qui all’aeroporto. 
Una misteriosa ragazza si è catapultata nella mia vita improvvisamente. 
Qualche settimane fa un avvocato italiano mi ha contattato. 
Isabella, cosi si chiama, ha perso i genitori in un incidente. 
A quanto pare sono l’unico parente ancora in vita. 
Ho cercato di spiegare che forse non era una buona idea. 
Al momento però questo prevede la legge. 
La ragazza ha 17 anni. Alla maggiore età potrà decidere di andarsene. 
Io non ne sarò più responsabile. 
Certo come no. Il capo della polizia non responsabile non fa proprio per me.

Ho dovuto fare tutto in fretta e furia. Sgomberare una camera, comprare del mobilio, 
della biancheria su consiglio della commessa del negozio, spero il viola le piaccia, 
liberare qualche mobiletto in bagno. Io sono un tipo solitario.
Non sono avvezzo a trattare con la gente se non si tratta di lavoro. 
Ho telefonato anche a Renee. Nemmeno lei ricordava che avessi parenti italiani.

Mi guardo intorno cercando di capire chi possa essere.
Vedo una ragazza carina, imbambolata a fissarmi. 
Quegli occhi sembrano aver visto un fantasma. Già so che avrò dei guai. 
Una ragazza orfana, adolescente, non sarà per nulla facile da gestire. 
Io non sono proprio avvezzo in queste cose. Mi avvicino. 
-Isabella?- domando a disagio. I suoi occhi mi ricordano qualcuno, ma non so chi. 
Fa cenno di si con la testa. Credo sia ancora traumatizzata. 
Come farò a gestire questa situazione? – Benvenuta. Sono Charlie. – 
Allungo la mano per presentarmi, ma lei non sembra intenzionata a ricambiare il mio gesto,
allora per dissimulare l'imbarazzo mi allungo verso la sua valigia e le dico che ci penso io. 
Ci avviamo  verso la macchina in totale silenzio.

Dopo averla lasciata in camera a sistemare le sue cose, sono sceso a preparare cena. 
È cosi magra. Sembra un cucciolo impaurito. 
Meno male Billy e Jacob hanno accettato il mio invito. 
Lo so che per lei magari è troppo, ma io davvero non sono avvezzo a queste cose. 
Mi giro per apparecchiare la tavola e la vedo ferma di fronte al camino.
Contempla l'unica foto appesa. Siamo io e Renee, molti anni fa, ancora innamorati. 
Non so perché io non l'abbia mai tolta dal muro. Siamo ormai separati da anni. 
Lascio i piatti sul tavolo e mi avvicino a quella strana ragazza. 
Potrebbe tranquillamente per età essere mia figlia.

  
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