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Autore: carachiel    11/03/2022    2 recensioni
[Police + Queen]
Qualche tempo dopo l'ennesimo scontro (e disfatta) della band di Sting (o era lui? non erano la stessa cosa?) ad opera di quelle che definisce "quattro reginette piene di spocchia", le due band tornano a incontrarsi, rinfocolando la perenne rivalità tra le band.
(È da considerarsi come il proseguo di "One Hour In the Shower", scritta da Kim WinterNight, e a cui eventi vuol essere modesto omaggio)
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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One minute In The Backstage



"Come sarebbe a dire che dobbiamo DI NUOVO aprire per i Queen?" domando, ormai sull'orlo di una crisi di nervi, guardando il chitarrista.
Non c'è modo nell'universo in cui accetti di nuovo una cosa del genere – non dopo l'umiliazione subita l'anno prima da quelle quattro reginette del rock piene di spocchia!
"Significa quello che ho appena detto" risponde Andy in tono piatto e del tutto incurante delle mie occhiate inceneritrici, continuando a mangiucchiare un pacchetto di patatine su una delle poltrone dello studio di registrazione.
"Rilassati, Sting, e fossi in te inizierei a domandarmi perché non sono loro ad aprire per noi" giunge la replica insolente del mio batterista degenere, stravaccato sul divano di fronte a me.
"Non dirmi quello che devo fare, razza di pervertito, non sono io quello che si è sbattuto il chitarrista dei Queen approfittando del fatto che fosse fottutamente ubriaco!" ringhio, serrando i pugni.
"Giusto, tu sei quello che è stato sfottuto davanti a... quante persone erano?"
"Credo più di ventimila" replica Andy con calma
"...Tante persone, comunque" conclude Stewart, guardandomi divertito.
E nonostante sappia perfettamente che in questo momento sono rosso come un peperone, la voglia di prenderlo a pugni è troppa.
Ma, quando sto ormai con le mani attorno al suo inutile collo, vengo interrotto dal nostro manager che, come sua abitudine, entra nella sala senza bussare.
"Avete sentito, avete uno spettacolo con i Queen il... Cosa state facendo??" esclama l'ometto, guardandoci con gli occhi fuori dalle orbite.
Lo lascio andare di scatto, nonostante avere una reliquia del mio batterista degenere da esporre in sala prove non sarebbe così male come idea.
"Oh niente, Ray, Sting come al solito mi stava dimostrando il suo affetto in modi... poco convenzionali" replica Stewart massaggiandosi il collo con una mano e avvolgendo l'altra attorno alle mie spalle.
"Fallo di nuovo e sei morto" mormoro tra i denti, pur sforzandomi di apparire cordiale, mettendo su un sorriso palesemente irritato.
"Rilassati" mi ripete sornione all'orecchio.
Comunque, il nostro manager pare credere alla nostra patetica sceneggiata e, dopo averci ricordato qualche stronzata riguardante la scaletta e 'l'evitare di essere troppo noi stessi' sul palco, se ne va.
Emetto un sospiro di sollievo allontandomi di scatto da Stewart, mentre un'idea malvagia si fa strada pian piano nel mio cervello.
Evitare di essere troppo noi stessi, eh?


"Ripetimi perché ho accettato di prendere parte a questa pagliacciata."
"Perché non hai scelta Andy, e ora spicciati a infilarti quella maglia!" sibilo mentre cerco di sistemarmi malamente la parrucca corvina "E vai a cercare quel degenerato!"
Il chitarrista, ormai sull'orlo della disperazione e affogando in una maglia troppo lunga per lui, mi rivolge il dito medio e sparisce nei meandri del backstage a cercare Stewart.

Probabilmente per cercare di fuggire dalla mia pessima idea, considero con un sorrisetto compiaciuto mentre mi sistemo la parrucca che dovrebbe – nella più rosea delle prospettive – farmi assomigliare a quel pallone gonfiato di Mercury e aggiungo un altro po' di matita agli occhi. Non gli assomiglio per niente, il che mi rassicura circa la mia indiscutibile bellezza, ma del resto il mio obiettivo è quello di renderlo ridicolo.
Il che implica costringere anche Stewart e Andy – volenti o nolenti – a presentarci sul palco vestiti come lo erano loro negli anni '70.
E con gli stessi abiti, che ho abilmente trafugato dal loro backstage durante uno degli spettacoli precedenti.
Io impersonerò Freddie pallone gonfiato Mercury, il mio batterista degenere il loro batterista, che mi pare si chiami Roger Qualcosa, ed Andy impersonerà Brian May. Che poi, tecnicamente ci mancherebbe da impersonare il loro bassista, ma del resto chi lo ha mai calcolato quello. Del resto, è Mercury che voglio colpire, e si troverà davanti un bello spettacolino quando mi presenterò sul palco con i suoi vestiti, cantando una delle sue canzoni. Nel mio personalissimo stile, ovvio, perché sia mai abbassarmi a come canta lui...
E sperando che quel disgraziato di Stewart non decida di rovinare il tutto pestando sulla batteria come un fabbro che batte i ferri.

"Eccomi Gordon, non rompere!" sibila il summenzionato, ricomparendo seguito da un Andy zoppicante nei lunghi pantaloni di May, ma non essendo lui alto quanto una pertica gli tocca arrangiarsi.
Ignoro il fatto che mi abbia chiamato per nome e gli faccio segno di dirigerci verso il palco mentre mi sistemo la tracolla del basso.
Sono sicuro che il nostro spettacolo colpirà istantaneamente Mercury, del resto lui e il resto dei Queen ogni tanto si affacciano sul palco per vedere a che punto siamo – o per spiarci, maledetti.


Appena finito lo spettacolo, preciso come un metronomo, trovo i Queen ad attenderci davanti al nostro backstage: Mercury e il batterista sono letteralmente furiosi, il loro chitarrista sembra leggermente irritato e il bassista ci guarda con aria confusa. Decisamente l'effetto che mi aspettavo, a dir poco.

"Piaciuto lo show?" domando sfacciatamente, mentre il loro batterista mi guarda boccheggiando.
"Come... Come sa...– sa...– sa...––" balbetta incoerentemente, mentre il suo viso raggiunge sfumature color geranio.
"Sono sicuro che il microfono funzioni" replica Stewart, beccandosi istantaneamente un pugno dal suddetto batterista.
Li lascio azzuffarsi e torno a concentrarmi su Mercury, che nel frattempo mi guarda con aria velenosa.
"Bello spettacolo, suonava familiare" replica e noto con una punta di soddisfazione i suoi baffi fremere.
"Già, giusto un pizzico, Mercury, vero?" replico, il tono grondante d'orgoglio, e il suddetto per una volta sembra sinceramente impressionato "Beh, accidenti, Sting, per una volta quasi rendi onore al tuo nome..."
Faccio in tempo a sfoderare il mio miglior sorriso, prima che le nocche del suo pugno vadano a cozzare col mio zigomo, facendomi arretrare di scatto "...Perché questo suonava proprio come un pizzico, vero?" conclude, massaggiandosi le nocche con studiata nonchalance, gli occhi che brillano malevoli.

A vedere quell'espressione la mia già poca pazienza si esaurisce e lo carico a testa bassa, cercando di spingerlo contro la parete, ma lo stronzo è più forte di quanto pensassi e mi blocca, dando il tempo al loro batterista di mollare Stewart per saltarmi addosso.
Grazie al cielo che il suddetto riesce a impedirglielo, mentre May è impegnato a cercare di bloccarli, ma finisce solo per prenderle.
"Fermo!" esclama, venendo completamente ignorato.

Mentre tento di evitare i pugni di Mercury per restituirglieli con gli interessi, mi rendo conto di aver perso completamente perso di vista quel coglione di Andy e il loro bassista ma il pensiero diventa immediatamente di importanza secondaria nel momento in cui Mercury mi blocca completamente e quegli altri due riescono a spingere al muro Stewart, che mi sibila "Proprio una bella idea Gordon, proprio bella."
Sto per liberarmi dalla presa di questo stronzo anche solo per dare il colpo di grazia a quel degenere del mio batterista, che il mio sguardo cade fulmineo sul chitarrista che, invece di darci man forte, è seduto su un amplificatore assieme al loro bassista.

Entrambi pescano da un sacchetto colorato delle caramelle, guardandoci con espressione desolata.
"Siete senza speranza" borbottano insieme, mentre anche Mercury, Stewart e gli altri due si bloccano a guardarli, esterrefatti.

"...Caramella, Freddie?" gli domando, quando mi molla.




Angolo Autrice: Chiedo umilmente venia e perdono a Kim per aver scritto questo delirio😂 da che ho letto An Hour in the Shower volevo scrivere una conclusione! Tengo a precisare che la suddetta non è in alcun modo opera mia (la potete trovare a questo link: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3870775&i=1) e il suddetto omaggio è stato realizzato con il suo permesso. Non essendo io fan dei Police mi scuso per eventuali imprecisioni sull'IC dei suddetti, così come dei Queen, questa storia si è sostanzialmente scritta da sola ^^""
Ad ogni modo, spero che vi sia piaciuta, ora scappo! *fugge*.

   
 
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