Quando Mary si era svegliata quella mattina, non immaginava che quello sarebbe stato un giorno molto speciale per lei.
Tutto sembrava svolgersi regolarmente: lei e sua zia Bisbetica si erano svegliate, avevano fatto colazione, avevano pulito la casa e adesso lei stava tornando dopo aver raccolto alcuni semi di girasole per il pranzo.
Mentre camminava si guardava intorno e pensava a quanto fossero belli i fiori e il sole che filtrava attraverso le foglie degli alberi.
Poi all'improvviso sentì un delizioso profumino.
- Oh... Che cosa sarà?
Si guardò intorno e vide un piccolo pezzo di formaggio sopra una tavola di legno.
- Che meraviglia! Formaggio! Io e zia Bisbetica avremo il doppio da mangiare oggi!
Posò il cestino con i semi per terra e prese il formaggio, ma all'improvviso venne schiacciata a terra da una grossa sbarra di ferro.
- Oddio, che succede?! Aiuto! - gridò la topolina cercando di liberarsi. - Aiuto! Qualcuno mi sente?! Vi prego, liberatemi!
- Stia tranquilla, adesso la aiuto io!
Mary alzò lo sguardo e vide un affascinante topo grigio dallo sguardo gentile.
- Sì, sì, la prego!
Il topo con un po' di fatica sollevò la sbarra di ferro e Mary riuscì ad alzarsi.
- Oh, grazie! Senza di lei non ce l'avrei fatta!
- Prego!
- Ma che cos'è quell'aggeggio infernale?
- Una trappola che gli umani usano per catturare noi topi. Ce ne sono diverse qua intorno.
- Non mi era mai capitato di vederne una. Ora che le conosco starò più attenta.
- Fa bene! Comunque, io sono Jonathan - disse il topo tendendole una mano.
- Io sono Mary - rispose lei stringendola. - Stavo tornando a casa quando ho sentito odore di formaggio, ecco come ho fatto a rimanere intrappolata.
- Se vuole l'accompagno, così parliamo un po'.
- Sì, grazie! Comunque dammi pure del tu.
Mary riprese il cesto e si misero in cammino.
- Non oso immaginare la faccia di zia Bisbetica quando le racconterò cos'è successo!
- Zia Bisbetica? - chiese Jonathan.
- Io la chiamo zia, ma in realtà è un'amica di famiglia. Mi ha accolta in casa sua dopo che i miei genitori sono morti.
- Oh, mi dispiace molto!
- Non preoccuparti! Certo, mi mancano, ma la vita va avanti!
- Sei molto coraggiosa! - disse Jonathan sorridendo.
- Oh, grazie! - rispose Mary arrossendo leggermente. - E tu? Raccontami qualcosa di te!
- Purtroppo anch'io ho perso i miei genitori, però ho un sacco di amici. Passo la maggior parte del mio tempo in giro per il bosco per vedere se qualcuno ha bisogno del mio aiuto.
- Non c'è da stupirsi allora che tu abbia tanti amici! Quello che fai è fantastico! - si complimentò Mary facendolo arrossire.
Rimasero in silenzio per il resto del tragitto finché non arrivarono a casa di Mary.
- Questa è casa mia. Grazie ancora per l'aiuto e per avermi accompagnata!
- Figurati, è stato un piacere! Comunque... che ne diresti se domani ti portassi a fare una passeggiata?
- Una passeggiata?
- Sì! Mi è piaciuto molto stare con te, quindi vorrei conoscerti un po' meglio. Conosco un sacco di posti magnifici! Che ne dici?
- Sì, mi piacerebbe molto! - disse Mary mentre rientrava in casa. - Allora a domani!
- A domani!