Anime & Manga > Shaman King
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Autore: Every19    16/03/2022    1 recensioni
Hanna Kiyoyama è nata per essere una itako.
Tutta la sua esistenza si è basata finora sul diventare la migliore, degna moglie dello Shaman King.
Yoh Asakura deve diventare il re degli shamani, senza possibilità di scelta.
Il suo preciso dovere è quello di battere il fratello, Hao, per evitare l'estinzione della razza umana.
Hao Asakura è convinto che il mondo non abbia bisogno degli uomini ed è determinato a creare un pianeta di soli shamani.
Tutti obiettivi nobili e difficili da raggiungere.
Destini incrociati irrimediabilmente, sentimenti così forti da non poter essere ignorati e scelte che attendono di essere fatte.
Attraversando la gioventù, i personaggi più importanti di una saga millenaria, capiranno l'importanza del viaggio che stanno per intraprendere e ne rimarranno cambiati per sempre.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ren Tao non aveva particolarmente a cuore la sua famiglia.
Solo sua sorella June si era in qualche modo preoccupata di come stesse.
I suoi genitori non potevano essere definiti particolarmente amorevoli, e suo nonno lo addestrava da sempre per essere spietato e senza riserve nei confronti dei suoi avversari.
La sua infanzia l’aveva trascorsa allenandosi, arrivando sempre più vicino al punto di rottura, fisico e mentale.
Il titolo di Shaman King non gli interessava neanche troppo, quello che voleva era dimostrare di essere il più forte.
Almeno fino a quando aveva conosciuto Yoh.
 
Il suo amico non aveva avanzato pretese su di lui.
Non lo voleva più forte, più pacato, più concentrato.
L’aveva accettato per com’era, arrivando a cambiarlo in meglio.
 
Il rapporto con il suo spirito custode era diventato di amicizia, migliorando di giorno in giorno e facendogli capire che potevano lavorare insieme.
Bason era formidabile.
Non glielo diceva spesso, ma sapeva che lo sentiva.
Il legame con il proprio spirito custode era il più forte che si potesse provare, finalmente ne era certo anche lui.
Le loro anime erano legate, indissolubilmente.
 
Quando glielo avevano donato, Ren non aveva battuto ciglio.
Aveva sempre pensato che al momento giusto, l’avrebbe sostituito con uno spirito più forte e con un furioku più elevato, all’altezza dei suoi miglioramenti.
A lungo andare si era anche abituato, ma finchè non aveva aperto gli occhi non si era reso conto di avere vicino un amico.
Bason lo proteggeva, lottava al suo fianco, si preoccupava per lui e lo rendeva più potente.
Il loro legame cresceva di giorno in giorno, e con lui il suo affetto, anche se non l’avrebbe mai ammesso.
Prima di tutto quello che era successo durante le fasi eliminatorie del torneo, anche Bason era un’arma da utilizzare in battaglia, niente di più.
 
Ren aveva fatto un enorme lavoro su se stesso, se ne rendeva conto.
 
Era stato cresciuto pensando che si dovesse andare avanti da soli, che l’appoggio di amici, familiari, del suo spirito custode non fosse necessario.
Aveva sempre fatto affidamento solo su se stesso, ottenendo risultati, ma con metodi brutali.
Conosceva solo quel modo di vivere, e paradossalmente non lo disdegnava.
Apprezzava molto di più quello che conduceva adesso, con qualche scocciatura, ma sicuramente più pacifico.
 
Casa Asakura era un bel posto per meditare, riordinare i pensieri, vivere un po' di pace.
Aveva faticato molto ad ambientarsi.
Gli spazi condivisi non erano esattamente la cosa che preferiva, quasi quanto le dimostrazioni d’affetto a sproposito.
All’inizio era stato un sollievo, come uscire da una nube tossica per respirare un po' d’aria pura.
Ma a lungo andare, Ren aveva trovato difficile resistere.
Troppa tranquillità lo rendeva irritabile.
Doveva mantenere i nervi tesi per dare il massimo, era sempre stato così.
Non sapeva se fosse predisposizione naturale o dipendesse dall’educazione, fatto stava che, circondato da un ambiente rilassante, non dava il cento per cento..
 
Non era stato ottimale piantare le tende proprio lì prima del torneo, ma non aveva altro modo per allenarsi con gli altri.
A Ryu, Horo Horo e Joko non importava di risultare invadenti, in pratica vivevano nel giardino di Yomey.
Sapeva il livello di furioku di ognuno di loro a memoria, ma ultimamente sentiva di non dover dare niente per scontato.
Per quanto tutto fosse cambiato tra loro, lui e Yoh avrebbero dovuto combattere prima o poi.
Voleva essere pronto e non cedere prima di arrivare a quel punto.
Finora era il più forte di tutti, senza eccezioni.
 
Questa cosa gli dava alla testa quando si erano conosciuti.
Non riusciva a concepire di non essere lo sciamano più potente, almeno in quella ristretta cerchia di fuori di testa.
Ma quella era stata la dimostrazione che il mondo era troppo grande e troppo vario fuori dai suoi schemi.
Piano piano l’aveva accettato, ma la voglia di primeggiare non era svanita, si era solo trasformata.
Distruggere non era più l’obiettivo principale, si sarebbe accontentato di batterlo.
 
-Ehi Ren! Vieni, Yomey vuole vederci- urlò Ryu facendolo voltare.
-Arrivo- rispose piatto, facendo comparire Bason.
-Padrone Ren, cosa potrebbe volere il saggio Yomey? Dovremmo preoccuparci?- gli chiese lo spirito, facendolo irrigidire.
Quella sensazione non lo lasciava un istante.
Questo torneo non avrebbe determinato solo lo Shaman King, sarebbe stato sconvolgente per tante vite.
Probabilmente in particolare per le loro.
Yoh era la chiave di qualcosa, anche se non sapeva cosa.
Faceva trasparire sempre tutte le sue emozioni, era letteralmente incapace di trattenerle, ma questa volta aveva l’aria di chi nascondeva qualcosa.
Qualcosa d’importante.
-Non ne ho idea. Manteniamo la calma, non c’è motivo di agitarsi prima di sentire cos’ha da dire-.
 
Horo Horo era nervosissimo.
Si notava a chilometri di distanza.
Saltellava, tremava, digrignava i denti e vicino a lui, Ren stava perdendo lentamente le staffe.
Ryu era un buon osservatore, ma lui lo rendeva palese molto bene.
Era arrivato 20 minuti prima di tutti, credendo che sarebbe servito ad avere qualche dettaglio in più, ma il maestro Yomey era stato irremovibile.
Tutti quanti fremevano dalla curiosità, ma lui era più preoccupato.
Chissà perché, percepiva una certa tensione nell’aria, come se dovessero prepararsi a qualcosa.
 
Ryu non aveva grandi progetti per il futuro ora che aveva trovato una famiglia di cui far parte.
Aveva sempre vagato in lungo e in largo senza meta, con i suoi degni compari che, però, non capivano l’essere shamano.
Non era colpa loro in fondo e Ryu non se la sentiva di abbandonarli, ma non poteva far finta di niente una volta apparso Tokaghiro.
Lui non era nato con la percezione dell’aldilà e l’innata predisposizione alle tecniche di combattimento.
Gli serviva un maestro, qualcuno che lo guidasse e gli insegnasse per bene tutto quello che c’era da sapere per diventare più forte.
Yomey era stato eccezionale, aveva avuto pazienza e non si era risparmiato in fatto di consigli.
Da lui aveva appreso tutto ciò che poteva, fino ad essere pronto per partire con Yoh e gli altri.
La cosa che lo spaventava, indubbiamente, di più, era che non sapeva se sarebbe stato all’altezza degli avversari.
Non poteva dire di aver fatto esperienza, non come i ragazzi.
Loro erano in grado di fare ciò che faceva lui fin dalla nascita, e questo gli forniva vantaggi sotto ogni punto di vista.
Li osservava, li studiava e chiedeva loro come poter migliorare, sempre con successo.
I suoi amici lo avevano accolto più che volentieri nel clan, certi che ci sarebbero stati progressi.
In effetti si sentiva molto più forte, più reattivo, ma il suo scopo aveva bisogno di più forza per essere raggiunto.
Si sarebbe accontentato di partecipare al torneo, al fianco dei suoi amici.
Sembrava, però, che fossero altri i motivi che avrebbero mosso la loro partenza.
 
-Il libro dello sciamano- disse solo l’anziano, attirando immediatamente l’attenzione di tutti.
Quel libro era la chiave per poter affrontare qualunque cosa.
All’interno erano contenuti i segreti del mondo degli sciamani, si diceva che chi l’avesse letto fosse dotato ora di poteri incredibili e un furioku eccezionale.
Come quello di Hao.
Yoh aveva iniziato ad apprenderlo con suo nonno, ma tra tutto quello che era successo ultimamente non aveva più progredito.
Sapeva che senza le tecniche apprese da quel libro non sarebbe mai stato in grado di fronteggiare il fratello, ciò che non si aspettava era che reputasse pronti i suoi amici.
Una parte di lui li voleva al sicuro, l’altra li voleva al suo fianco a combattere.
C’era anche il fatto che doveva dirgli… tutto quanto.
E adesso tremava al pensiero che suo nonno potesse rivelare anche quel particolare.
In fondo non era colpa sua, ma tacere una cosa del genere per il tempo che era trascorso in effetti sì.
Poteva dirglielo subito, ma non voleva creargli ulteriori preoccupazioni, e adesso si trovava per le mani un vero e proprio dilemma.
Non sapeva se avrebbe fatto effettivamente qualche differenza, sapeva solo che non gli piaceva tenere nascosto niente.
 
 
-Penso che siate pronti per iniziare ad apprenderlo- concluse senza troppi giri di parole.
 
Calò un silenzio che poco aveva di spettrale.
Anzi, era intriso di tensione.
-Perché adesso?- chiese Joko senza dargli il tempo di formulare la domanda nella sua mente.
Ren cercava di mantenere i nervi saldi per tutti, ma era davvero difficile risultare calmi dopo una notizia del genere.
C’era sotto qualcosa, ne era certo più che mai adesso.
-Vi siete preparati molto bene, tuttavia non sarà sufficiente a battere tutti gli avversari presenti al torneo. Servono tecniche che da soli non sareste in grado di apprendere- spiegò l’anziano, senza cambiare espressione.
-E come mai non abbiamo cominciato con Yoh? Saremo su due livelli diversi ora- continuò Horo Horo, ma non così brillantemente.
Doveva importare solo che Yomey si fosse deciso a concedergli l’accesso al libro, il quando poco importava.
-Lo eravate già prima. Yoh ha avuto un’esperienza diversa in gioventù. Era già preparato per conoscere quali segreti si celano su queste pagine. Vi siete spinti fino al punto di rottura da poco tempo, arrivando allo stremo delle vostre forze. Dovevamo constatare che foste pronti e oggi con orgoglio, vi dico che lo siete- spiegò, con tutti che pendevano dalle sue labbra.
 
Sentiva la loro agitazione.
Sentiva quella del nipote, che cercava in tutti i modi di non vacillare.
Sentiva quella di Anna, in pensiero per il futuro sposo.
Sentiva il peso sulle spalle di quei ragazzi come fosse suo.
Ma non poteva portarlo.
 
-E come si dovrebbe procedere ora?- continuò stizzito Horo Horo, probabilmente non troppo convinto.
Era il suo più grande problema, l’impazienza.
-Cominceremo domani stesso. Durante il viaggio continuerete tutti per gradi, senza eccezioni-.
-Domani!?- esclamò Horo Horo facendo voltare tutti -Partiremo tra meno di una settimana, cosa mai potremmo imparare in 5 giorni!?- continuò riluttante e visibilmente irritato.
 
Proprio mentre Ren si chiedeva come mai l’anziano non avesse ancora reagito, Yomey parlò.
-Adesso basta- disse duro ma senza alzare la voce.
Horo Horo abbassò subito la cresta, consapevole di dover portare rispetto e allo stesso tempo di non poter competere in nessun modo se si fosse dovuto irritare.
-Non è una situazione gestibile come le altre ragazzi, dovete capirlo bene. C’è in gioco il destino del mondo oltre al titolo di re degli shamani. Chi sarà eletto potrà cambiare le cose, ma è necessario impegnarsi tutti per dare una mano, non basta un furioku decente. Servono abilità e tecniche e soprattutto concentrazione- rimarcò guardando in particolare il ragazzo dai capelli blu
-So di chiedervi un grande sforzo, ma ne va della vostra vita. Di quella dell’umanità intera-.
 
La veridicità di quelle parole colpì tutti in pieno.
Dovevano smettere di pensare al torneo come unica sfida.
C’era di più in gioco e sarebbero dovuti essere all’altezza.
Tutti quanti.
  
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