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Autore: Ale Villain    16/03/2022    0 recensioni
AGGIORNATA CON IL CAPITOLO 26 - MARZO 2024
Era così lei: niente di più che una studentessa dalla vita semplice, circondata da pochi affetti e con un passato misterioso, ma che ormai per lei non rappresentava che un mero ricordo. Era così lei, da quando era in quel mondo: ma per quanto ancora le sarebbe andato bene?
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I.V era stranamente agitato. Non sapeva cosa aspettarsi, non sapeva nemmeno come approcciarsi e che motivazione dare a questa sua “visita” inaspettata.
[...]
Stava per muovere un altro passo quando sentì un rumore veloce, alla sua sinistra, proprio dove si trovava il soggiorno.
Si bloccò e si girò piano.
Finalmente la vide.
Era a pochi passi da lui.
E gli stava puntando contro una pistola.

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Sospirò nervosa e fece per chiudere la porta; I.V, però, non glielo permise e posizionò con uno scatto il piede tra la porta e lo stipite.
Mise una mano sulla porta, spingendola fino ad aprirla nuovamente.
"Non costringermi a usare questi metodi" sussurrò, guardandola intensamente negli occhi.
Ambra deglutì. Quel timbro di voce l’avrebbe fatta impazzire, prima o poi.
Genere: Azione, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo XXIII: Sapere di non sapere
   
 
 
 










 
Il tempo pareva essersi fermato. Selene aveva ancora la pistola puntata contro di lui, ma lo sguardo sembrava meno corrucciato.
Selene lo stava ancora osservando, quando I.V tirò fuori dalla tasca dei pantaloni la pistola e la poggiò con molta delicatezza per terra. Era difficile che I.V usasse le pistole, preferiva di gran lunga i poteri. Ma come Yunho gli aveva sempre spiegato, le pistole nel Mondo Reale intimidiscono molto di più.
Ma in quella occasione era sicuro che non ne avrebbe avuto bisogno della pistola. In quel momento, da Selene, voleva solo delle spiegazioni.
"Ho visto che hai tirato fuori i suoi documenti" esordì Selene, dopo aver inspirato ed espirato più volte "Come conosci Fabian?"
I.V continuò ad osservarla. Perché gli importava più del fatto che conoscesse il suo ragazzo e non che conoscesse anche lei?
"Sei preoccupata perché è il tuo ragazzo… Giusto?" chiese poi lui, cercando una conferma nel pensiero che aveva formulato.
Selene non gli diede conferma.
"Non hai ancora risposto" decretò, senza mai distogliere lo sguardo da lui, nemmeno per un secondo.
Sembrava avere un estremo bisogno di saperlo, per qualche motivo ancora sconosciuto al cacciatore.
I.V sospirò, volendo giocarsi l'unica carta che aveva.
"Non sono arrivato a lui tramite cacciatori" rispose piano "Quindi puoi capire da sola come io faccia a conoscere sia lui che te"
Selene alzò le sopracciglia.
"Oh, wow... Veramente?" cominciò a dire, incrociando le braccia al petto con ancora la pistola in una mano "Ambra?"
I.V la osservò.
"Ti basti sapere che sono a conoscenza di parecchie questioni che la riguardano" continuò lui, infilando una mano nella tasca "Cose di cui probabilmente tu non sei a conoscenza. Se hai un minimo di interesse nei suoi confronti, potrei anche dirtele"
Selene accennò una sottospecie di sorriso.
"Ma prima ho bisogno che sia tu a rispondere ad alcune mie domande" proseguì.
La rossa sospirò.
"La mia sorellina..." rispose lei, con un tono che sembra tutto fuorché tenero o affettuoso "Tanto ho capito che lo sai, che siamo sorelle"
"Sì, lo so" rispose subito I.V, per dimostrargli nuovamente che non era una persona capitata lì da lei per sbaglio "Quello che non so è perché per lei sei diventata un tasto dolente. Ne eri a conoscenza?"
Selene strabuzzò gli occhi. Dopodiché ridacchiò.
"Un tasto dolente?" ripeté indicandosi il petto "Io? Solo perché ho dimenticato un suo compleanno?"
I.V scosse la testa.
"Non ho idea del perché non ti voglia nemmeno nominare" ribatté lui "Non me lo ha detto. Così come, in realtà, non mi ha mai detto che ha una sorella"
Selene alzò le spalle.
"Vive ancora con Giovanni?" domandò lei.
"Dal quel che ho capito" rispose I.V vagamente.
"E te l'ha detto almeno che lui è il fratello adottivo?" domandò ancora la rossa.
"No" rispose laconico.
"E ti ha detto come siamo arrivate in questo mondo? Perché abitavamo in due famiglie separate, in questo mondo? Perché lo sai che vivevamo in famiglie separate, vero?"
I.V chiuse gli occhi e sospirò profondamente.
"Sai che è andata dal dentista per farsi limare i canini pur di non averli come quelli degli elementi?" continuò lei, avvicinandosi a passo di carica verso di lui "Ovvero decisamente più appuntiti di quelli degli umani?" e si fermò di fronte a lui, a pochi metri di distanza, mentre sollevava una parte del labbro superiore per mostrare i suoi canini, appunto un po' più grossi e molto appuntiti.
I.V rimase immobile mentre la osservava dall’alto verso il basso. Se credeva di impressionarlo in qualche modo si stava sbagliando di grosso. Quello che però era riuscita a fare, era stato instillargli un piccolo dubbio che, a mano a mano che la ragazza aveva preso a tormentarlo di domande, era cresciuto sempre di più.
Tu non sai niente di Ambra, I.V.
“Tu non sai niente di Ambra” disse Selene piano, dando voce ai pensieri del cacciatore “Tu non la conosci. Anzi, probabilmente pensi di conoscerla…”
I.V spostò la testa di lato.
“Vuoi farmi credere che in realtà sia una brutta persona?” le domandò, alzando il sopracciglio con il piercing.
Selene sospirò, allontanandosi da lui e andandosi a sedere sul divano. Lanciò lontano la pistola.
“Non so cosa ti abbia raccontato di lei” proseguì Selene “Quello che ti posso dire io è che è un’autentica viziata e che vive in simbiosi del fratello”
I.V si fece serio. Era finalmente arrivato a scoprire cosa c’era veramente dietro quella ragazza che aveva dovuto a forza far entrare nella sua vita e che poi, per scelta, aveva deciso di tenere.
Settimane e settimane di ricerche per poi rendersi conto che sarebbe stato sufficiente sapere fin da subito dell’esistenza di Selene.
“Vivono insieme” mormorò I.V “Non mi stupisce”
Selene spostò lo sguardo in un punto imprecisato della stanza, come ritornando con la mente a pensieri a cui non aveva più dato peso da tanto tempo.
“Sì, il suo caro fratellone” borbottò lei, con una leggera nota di disprezzo.
“Che te non sopporti, a quanto pare” azzardò a dire I.V.
Selene non tardò a rispondere.
“Non ho niente contro di lui” disse con tono serio, cosa che fece intuire subito ad I.V che stesse dicendo la verità “Ma certe volte avrebbe bisogno di ricordare che l’unica vera sorella maggiore di Ambra sono io”
“Quanti anni hai?” domandò I.V, con un pizzico di curiosità.
Selene si girò verso di lui.
“Ventisei”
I.V non disse altro. Non ne dimostrava né più né meno, era perfettamente in linea con la sua età. I.V, però, si era subito accorto di quanto fossero sistemati per bene i suoi capelli, delle unghie lunghe e smaltate e del leggero trucco su viso e occhi.
Sembrava tenerci particolarmente al suo aspetto esteriore, molto più di quanto non potesse importare ad Ambra che, l’ultima volta che l’aveva vista, era vestita con jeans e felpa.
E questo, probabilmente, potrebbe anche significare che erano completamente diverse tra loro, magari anche per via delle famiglie in cui erano cresciute.
“Perché dici che è viziata?” domandò I.V, volendo riportare l’attenzione su quel discorso e un po’ anche per curiosità, visto che sicuramente quello non era il primo aggettivo che gli veniva in mente se pensava ad Ambra.
Selene sospirò piano.
“È cresciuta in una famiglia abbastanza benestante… Sì, insomma, non hanno mai navigato nell’oro, ma i soldi a loro non sono mai mancati. Mentre la mia…”
I.V rimase in silenzio, come ad esortarla a continuare.
“Mia mamma lavora part time, mio papà è stato licenziato più volte. Mio fratello fa lavoretti qua e là, ha 32 anni e ancora non ha trovato un posto fisso”
“Hai un fratello anche tu?” chiese I.V.
Selene annuì, accennando appena, per la prima volta, un sorriso sincero.
“Incredibile, vero? Questa è l’unica cosa che hanno in comune le nostre famiglie, un fratello maggiore” rispose lei “Penso l’abbia fatto apposta, però...”
“Apposta? Chi?” domandò I.V, stavolta non capendo di cosa stesse parlando “Non è stata una casualità che due famiglie che avevano già un figlio maschio vi abbiano scelto?”
Selene lo guardò in modo strano, piegando la testa da un lato.
“Alla faccia del segreto…” commentò poi, tra sé e sé “Ambra non ti ha detto proprio niente di niente”
 


 
***



 
Fabian aprì gli occhi lentamente. Attorno a lui, solo buio.
Dove cazzo era finito?
Sentiva di avere la testa incredibilmente pesante e faticava a tenere le palpebre sollevate. Si rese conto, inoltre, di essere legato ai polsi e alle caviglie.
Era sdraiato sul lato e sentiva di essere sopra, o dentro, a qualcosa in movimento, forse una macchina; e lui, probabilmente, si trovava nel cofano.
Sospirò rabbioso. Sicuramente quel Yunho e la sua banda lo stavano portando in qualche posto sperduto, per disperdere completamente le sue tracce. Magari avevano anche intenzione di ucciderlo.
Ghignò divertito a quel pensiero. Sì, erano riusciti a stendere lui e i suoi compagni, ma lo aveva previsto: di certo non era andato a fare irruzione dai coreani pensando di spuntarla, non con quei deboli dei suoi compagni.
Anche se, dovette ammettere a sé stesso, aveva riempito Joseph di aspettative anche e soprattutto per quello; sperava di fare uscire tutta la cattiveria e la forza che poteva nascondere. Ma, d’altronde, cosa mai poteva aspettarsi da un cacciatore della terra?
Quello che però i coreani non sapevano, era che sì, Fabian era svenuto sul colpo non appena aveva sentito il tranquillante sparatogli da uno di loro, ma l’effetto non era durato così a lungo come probabilmente credevano: aveva infatti ascoltato tutte le minacce inflitte da Yunho e Hoseok alla povera Ambra.
Inoltre, aveva sbirciato con la coda dell’occhio il metodo con cui Yunho aveva deciso di far tacere I.V; era stata proprio una grande trovata e questo glielo doveva riconoscere.
Perché per lui era ovvio che quella era stata solo un’idea improvvisata per evitare che I.V mettesse bocca durante l’interrogatorio e durante la “finta” spiegazione di Yunho relativa alla presunta recita che avrebbe messo in atto I.V, per guadagnarsi la fiducia della rossa. Fabian, quando era andato a trovare la rossa per l’ultima volta, era rimasto per un po’ ad osservare il tutto dietro le quinte: e lo aveva visto, I.V, rimanere rintanato con la rossa in disparte, così come uno dei suoi più cari conoscenti li aveva visti ballare in modo particolarmente intimo a quella famosa festa per cacciatori.
I.V non aveva mai finto con lei, ed era finito per innamorarsene perdutamente. Questo poteva risultare un problema. I.V non sembrava essere debole, anzi.
Sospirò beato. Al momento, forse, poteva dormire sonni tranquilli. I coreani pensavano di aver preso una banda intera e di, probabilmente, sbarazzarsene in fretta.
Non potevano di certo sapere quante carte aveva ancora in serbo per loro e per la povera Ambra.















Angolo Autrice
Sono c***o tornata!! 
Finalmente sono riuscita a concludere questo capitolo che mi ha portato via settimane. E' successo di tutto a fine 2021, purtroppo niente di bello, che mi ha ovviamente portata a mettere tutto il resto in secondo piano.... Questa storia compresa.
Spero, per quei pochi che ancora la stanno leggendo, che vi possa far piacere questo piccolo aggiornamento e sopratutto voglio riuscire ad aggiornare nuovamente il più presto possibile, cercando quantomeno di non far passare di nuovo mesi e mesi!
Tengo a sottolineare che questa è una storia che ho a cuore, che voglio che alla fine risulti, bella leggibile, come se fosse un piccolo romanzo più che una semplice fanficition.
Grazie ancora a tutti! 
 

 
  
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