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Autore: Lara Ponte    18/03/2022    0 recensioni
Per prima cosa devo segnalare, per chi non avesse ancora giocato (o finito) Cyberpunk 2077 che in questa FF ci sono spoiler su uno dei possibili finali grossi come una casa. ;)
Il tutto condito da una certa dose di “What if” e un leggero OOC* nei confronti di Goro Takemura.
*(nel senso che il gioco originale non prevede nessuna romance ufficiale, ma il mio personaggio si è sciolto male al solo pensiero!)
A tutt* grazie in anticipo per la lettura.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: V
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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I

Where is my mind ?

 

Quando V tentò di aprire gli occhi per la prima volta, una luce intesa glieli fece richiudere all’istante, ancora non aveva modo di capire dove si trovasse. Un forte senso di nausea saliva dallo stomaco al pensiero di tentare anche un solo movimento e sentiva la propria testa come se fosse passata in un tritasassi. Le uniche cose che ricordava di aver fatto prima di allora erano quel vigliaccio di Hellman in ascensore, quando erano scesi assieme verso il Mikoshi e pochi passi dopo, la fine di un rapporto tanto complicato quanto inteso: non era così che aveva immaginato dovesse essere il suo ultimo saluto a Johnny. La vista nel mondo virtuale non era mai stata nitida e chiara, ma ricordava bene lo sguardo triste e amaro che aveva ricevuto un istante prima di perdere conoscenza. Uno sguardo che adesso pesava addosso come una sentenza: la certezza granitica di aver fatto la scelta peggiore.

‘Perché è tutto così vuoto? Così confuso, così... sbagliato. ’

Poco dopo riuscì a muovere piano la testa, rendendosi finalmente conto di essere in qualche tipo di ospedale, di sicuro lo sembrava. ‘Quindi mi hanno operato?’ Il pensiero banale prima che gli occhi, adesso umidi, si richiudessero lentamente lasciando che il sonno prendesse di nuovo il sopravvento sul suo essere ormai allo stremo.

 

The way you smile, the way you walk, the time you took

To teach me all that you had taught

Tell me, how am I supposed to move on?
These days I'm becoming everything that I hate

Wishing you were around but now it's too late

My mind is a place that I can't escape your ghost...”

 

Le parole di quella vecchia canzone accompagnarono il suo risveglio, ma non c’era nessuna radio accesa in quella stanza. Aveva sempre amato la musica e fin da quando potesse ricordare non passava momento senza che la sua mente fosse in grado di riprodurre alla perfezione le melodie che in qualche modo segnavano la sua vita. Wrecked” degli Imagine dragons in questo caso, perché era così che si sentiva: un relitto vivente.

Si accorse che nel frattempo una dottoressa stava esaminando la sua cartella, ma quella presenza non era di conforto alcuno, c’era qualcosa di irritante nei modi di quella donna. La sensazione di quando sai già che qualcuno sarà soltanto capace di farti incazzare peggio che mai.

“Riesce a sedersi?”

Con che coraggio potesse chiedere una cosa del genere non riusciva a concepirlo, si limitò a scuotere la testa accennando un sorriso ironico.

“Capisco.” Fece lei premendo un tasto del macchinario di fianco al letto, collegato alle sue vene. “Non potremo continuare con questo tipo di nutrimento ancora per molto, da domani dovrà cominciare almeno ad assumere liquidi per via orale. Manderemo una persona per assisterla.”

 

Un incubo fatto realtà: questo era diventata la sua permanenza in quell’ospedale da quando aveva scoperto di trovarsi in orbita attorno alla Terra. I suoi movimenti erano ancora paragonabili a quelli di un ubriaco che non riuscisse a farsi passare la sbornia e aveva serie difficoltà anche nelle cose più banali come camminare sul tapis roulant. Odiava profondamente la dottoressa e i test inutili e frustranti che somministrava a cadenza quasi giornaliera.

“Ho soltanto bisogno di tempo, non di queste stronzate.” Aveva ribadito più volte, ma era stato come parlare a un muro.

Quando dormiva sognava quasi sempre Johnny o Jackie e si risvegliava col solo desiderio di distruggere ogni cosa, ma altre volte quando invece la sua mente era vuota, erano lacrime e sudore a segnare la sua veglia. ‘Che limite devono superare la rabbia e il dolore prima di farti saltare la testa?’

 

Aveva perso la concezione del tempo, ma doveva esserne passato parecchio dato che il suo corpo cominciava a dare segni di ripresa e la dottoressa era diventata sempre più insopportabile.

“Fatemi parlare con Hanako Arasaka, ho detto!” Le aveva gridato addosso dopo aver lanciato per l’ennesima volta contro la parete una versione semplificata del cubo di rubik, nonostante in questo caso lo avesse finalmente risolto.

Ora che aveva recuperato buona parte delle sue facoltà e anche i pensieri si erano fatti meno caotici, aveva finalmente preso coscienza del motivo dietro alla sua scelta folle: si poteva mentire a tutti ma non a se stessi, era la stessa identica ragione per cui aveva rifiutato la corte di tutte le persone che avevano dimostrato un interesse ben oltre l’amicizia nei suoi confronti.

Il desiderio di spaccare ogni cosa in quella dannata cella spingeva in ogni parte del suo corpo, le vene pulsavano di rabbia e il respiro affannoso, ma un gelido disprezzo verso tutto ciò che aveva attorno sfondò nei propri pensieri, portando con se la forza di controllare quella parte di se che era fatta di solo istinto.

Ancora non sono un animale, non vi darò questa soddisfazione. Goro, che tu sia dannato, dove sei?’



 

L’angolo di Lara Ponte.

Dopo tanti anni...troppi?
Mi ritrovo a scrivere una nuova FF.

Ma veniamo subito al punto, immagino che dopo aver letto queste poche pagine ve ne siate accorti un po’ tutt*.

Chi è V in questa storia? Risposta semplice: decidetelo voi! <3

Per una volta sto provando un piccolo esperimento.

Dato che lo stesso gioco permette di creare un personaggio maschile, femminile o non binario sto provando a scrivere questa storia senza specificare chi sia il o la nostro/a protagonista.

La mia FF infatti si concentrerà soprattutto sulle emozioni vissute da V in uno dei possibili finali, a cui ovviamente ci ho aggiunto del mio. ;)

Al momento mi sto concentrando sullo scrivere capitoli brevi, anche perché mi sto rendendo conto che non è per nulla facile non rivelare l'identità del  protagonista.
Non so nemmeno quando riuscirò a tirar fuori il secondo capitolo (che al momento è work in progress) ma conto sulla vostra pazienza. 
Quasi mi dimenticavo.
Se ci riuscirò cercherò di dare a ogni capitolo una specie di “Colonna sonora”, inserendo brevi stralci di canzoni* che credo si prestino ad accompagnare le situazioni descritte. ^_^ 

Ancora grazie e buona lettura. :* 
 

p.s. se vi va, fatemi sapere cosa pensate di questo mio esperimento, soprattutto se vi sembra che sia un grosso pasticcio.

p.p.s. Domenica 21/03/2022 - Piccolo "aggiornamento"

Questi giorni ho notato (anche grazie all'aiuto di qualche amica su fb) che mi era sfuggito qualche pronome personale nel testo che indicava il sesso di V (colpa della prima partita che avevo giocato ^^) , spero adesso di averli corretti/eliminati tutti.

 

*Si ricorda a tal proposito che tutti i diritti appartengono agli autori citati e in quest’opera di finzione non vi è alcuno scopo di lucro.

 

  
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