Anime & Manga > The Case Study of Vanitas
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Autore: Eneri_Mess    20/03/2022    1 recensioni
Era impossibile per Noé non avvertire la presenza di Vanitas anche quando si trovava dall’altro lato del maniero. Averlo a pochi metri di distanza inviava un piacevole brivido ai suoi sensi, che, inconsciamente, iniziavano un silenzioso conto alla rovescia per quando la distanza si sarebbe annullata.
[Fem!Vanitas]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Noé Archiviste, Vanitas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Noé si schiarì la voce, troppo impostato per risultare naturale, ma continuò a fare finta di nulla, riprendendo la penna dal calamaio e tornando a scrivere.

In fin dei conti, stava lavorando. Anche se era tutto il pomeriggio che era fermo alla propria scrivania e aveva riempito pagine e pagine di appunti, era pur sempre qualcosa che andava finito. 

Ciò non gli impedì di accogliere quella piccola interruzione con blanda attenzione, molto discreta, fingendo di non essersene reso conto. Sapeva di avere ad osservarlo due occhi color del mare - della sfumatura che andava dal blu più profondo dell’orizzonte all’azzurro quasi trasparente delle onde che si infrangevano sulla battigia - da più di dieci minuti. 

Era impossibile per Noé non avvertire la presenza di Vanitas anche quando si trovava dall’altro lato del maniero. Averlo a pochi metri di distanza inviava un piacevole brivido ai suoi sensi, che, inconsciamente, iniziavano un silenzioso conto alla rovescia per quando la distanza si sarebbe annullata.

Fino a quel momento, Noé finse di continuare a lavorare - scrivendo invece i loro nomi a ripetizione, conscio che quella pagina avrebbe dovuto ricominciarla da capo - e ignorò invece la terza presenza che sembrava stesse giocando a nascondino, passando da dietro alla poltrona a sotto la scrivania e via così.

«Prrr prrr» sentì mormorare alla propria destra e Noé si voltò ad abbassare lo sguardo, ma vide solo una ciocca di capelli color della notte svanire dietro la propria seduta.

«Mmmh… chissà se è Murr che fa le fusa» mormorò ad alta voce, a nessuno in particolare, ma sia Vanitas sulla porta, sia la terza presenza, ridacchiarono. Il vampiro stesso stirò le labbra, chinandosi di nuovo a scrivere cose insensate - quello che avrebbe voluto per cena - mentre sentiva di nuovo uno scalpiccio e qualche tocco fugace e involontario intorno alle gambe.

«Miao! Miao!»

«Oh!» esordì di nuovo Noé, ancora con quel tono così teatrale da non risultare minimamente vero. «Deve essere proprio Murr! Murr dove ti nascondi?»

Si sporse dalla poltrona, fingendo di cercare il gatto bianco qui e lì, continuando a chiedere retoricamente Dove sarà? Non lo vedo!

Da sotto la scrivania venne una risata soffocata - due manine premute sulla bocca - a cui seguì un nuovo Miao! Miao! Miao!

Vanitas si staccò dalla porta della stanza e Noé lo sentì avvicinarsi. Contò il numero dei suoi passi come, in passato, aveva contato le ore che lo separavano dalla mattina e da una nuova giornata da passare insieme.

Quando lo avvertì alle proprie spalle, alzò la testa e si perse in quel mare che gli aveva dato più di quanto avesse mai desiderato. Si sorrisero, complici. Poi le labbra di Vanitas si stirarono in un ghigno.

«Credo che un gatto sia entrato dalla veranda, sai? Mi devo essere distratto un attimo…»

Da sotto la scrivania arrivò una nuova risatina - note prese in prestito a un pianoforte - e poi un lungo miagolio.

«Chissà se questo gattino vuole fare merenda, tu che ne pensi? Io ho un po’ fame» domandò Noé, mentre alzava una mano e la appoggiava sulla guancia di Vanitas, che premette il viso in quella carezza.

Stanotte… avrei fame solo di te… sillabò con le labbra Vanitas e Noè si ritrovò ad allargare gli occhi, a corto di parole per quella dichiarazione improvvisa. Capì di essere arrossito come un adolescente, ma questo gli fece solo che battere il cuore di aspettativa. 

«Penso che prima, però, dovremmo riuscire a prendere questo gattino randagio!» riprese Vanitas, staccandosi dalle premure del compagno e scattando - al pari di un felino - verso la scrivania e guardandoci sotto.

«Uuah!» gridò il micetto, correndo fuori dall’altro lato, ma le braccia di Noé lo stavano aspettando.

«Presa!» ridacchiò il vampiro, mentre una bambina di quattro anni sgambettava in aria, urlacchiando una sequela di Miao! Miao! Miao! e dimenandosi. Noé se la portò in grembo, sorridendole mentre le scostava i capelli arruffati dal viso. La piccola gli morse la mano con un ennesimo miagolio soffocato, sfoggiando i suoi occhi color del glicine.

«Lou, niente morsi» la riproverò Vanitas, appoggiandosi allo schienale della poltrona. Anche se suonò come un rimprovero verso la bambina, nel suo tono c’era una dolcezza nuova che fece stringere il petto a Noé. Non si sarebbe mai abituato a ciò che avevano costruito se continuava a provare ogni giorno la stessa meraviglia.

«Miiiaooo!» protestò la piccola, serrando le palpebre mentre lasciava andare la mano del padre e faceva la linguaccia.

«Non la vuoi la merenda?» ridacchiò Vanitas, facendo scivolare le braccia intorno al collo del compagno e dando alla piccola un buffetto sul naso. «Ormai abbiamo interrotto il lavoro di papà - Noè fu scosso da un brivido e si irrigidì appena, mentre Vanitas alzava gli occhi al soffitto per la reazione - quindi direi che un tè e una fetta di torta ci stanno alla grande.»

«Miao! Miao! Miaoooo!»

I due genitori risero, mentre la piccola di casa balzava giù e correva verso la porta.

«Quanto pensi che durerà questa fase del gatto?»

«Ha la tua testardaggine» replicò Noè, accarezzando il polso e il dorso di una delle mani di Vanitas, portandosela alla bocca per baciargli il palmo. «Non finirà mai.»

Il compagno sbuffò ma si tenne una rispostaccia. Aveva la notte per fargliela rimangiare. 





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Hello ~
Mi sono recuperata Vanitas di recenrte, in realtà sto proseguendo anche adesso con la lettura del manga che mi dicono essere più sostanziosa dell'anime, ecco UU
Però le idee hanno iniziato a frullare fin da subito... e questo è un esperimento. 
Fem!Vanitas è un po' un azzardo, però fino a un certo punto della trama (finché non è palese quando sono nello Gévaudan ecco UU) un mezzo pensiero che fosse fem ce l'ho fatto e mi è rimasto. Non so se ci scriverò qualcosa di più ampio con la piccola Lou (non è diminutivo di niente, è solo Lou, ma ho i miei motivi XD), ma per ora sono andata di comfort zone con una cosina per rompere il ghiaccio col nuovo fandom. Appena avrò finito la lettura del manga penso mi sentirò più a mio agio nello scrivere di loro che sono così tanto bellini *lacrimucce 


 
   
 
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