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Autore: Pando91    21/03/2022    0 recensioni
Chris e Camila si frequentano da un mese. Quando Chris la invita a cenare con la sua famiglia, Lauren la incontra e tutto cambia.
"Li sento ridere e quando finalmente entrano nel mio campo visivo, lo stomaco mi si chiude e le mani cominciano a sudarmi.
È bellissima.
I capelli lunghi marroni fanno da cornice ad un viso dolce e magro. Gli occhi color nocciola risplendono di luce propria ma la prima cosa che noto sono le labbra, piene e all’apparenza soffici. Si morde il labbro inferiore, probabilmente agitata. Il mio sguardo scende sul suo corpo, incantata dalla bellezza semplice della ragazza che ho di fronte."
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Ally Brooke, Camila Cabello, Dinah Jane Hansen, Lauren Jauregui, Normani Kordei
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Pandangolo: Ciao a tutti, io continuo ad aggiornare anche se so che in tanti, giustamente, avete abbandona la fic! Magari però, vi capiterà di cliccarci di nuovo sopra un giorno e spero che la possiamo trovare conclusa! Buona lettura Pando (Giulia) 

 

 

 

 

SETTIMO CAPITOLO

 

"No Chris, non ci penso neanche"

 

Scossi la testa il più vigorosamente possibile, ma lui non ne voleva sapere.

 

"Dai Lo, ma qual è il tuo problema? Mamma e papà saranno via per due giorni, Tay è d'accordo, non è niente di speciale, non ci saranno mica 50 persone"

 

"No, mi devo anche vedere con Jen domani sera, quindi non se ne parla"

 

"E dille di venire qua, mettiamo un po' di musica, invitiamo due amici, almeno non sarà neanche imbarazzante come prima uscita"

 

Si sedette sul letto: mi dovevo ricordare che quando Chris voleva una cosa, in qualche modo la otteneva. 

 

"Non è una prima uscita, ma comunque, se poi succedono dei casini so già che la colpa ricade su di me, e non ne ho voglia, veramente" 

 

"Giuro che se succede qualcosa, cosa che non accadrà, mi prenderò io tutta responsabilità. Dirò a papà e mamma che non lo sapevi neanche che avrei dato una festa"

 

Sbuffai, non sapevo più che scusa inventarmi: in realtà, il motivo principale per il quale non volevo che Chris desse la festa era Camila. Non avrei saputo come comportarmi e, nonostante la presenza delle mie amiche, che non avrebbero di certo rinunciato alla serata, sapevo che non sarei riuscita a godermela del tutto. 

 

Ma ripeto, non sapevo più cosa inventarmi.

 

"Ma perché devi sempre insistere?" Gli dissi, mentre preparavo la sacca per andare ad allenamento. 

 

"E dai Looo" e fece il suo sguardo triste, insistente e buffo che sapeva mi avrebbe portato a dire di sì. E così fu. 

 

"Senti ok, ma niente alcool e poche persone. Se succede qualcosa, dirai a papà e mamma che è stata una tua idea"

 

Lui saltò dal letto e mi abbracciò.

 

"Grazie!! Sei una grande" e scappò via, cellulare in mano, pronto a chiamare i suoi amici. 

 

"No, sono una scema" 

 

Quindi, l'avrei rivista. L'avrei rivista da vicino, in un contesto sì caotico, ma pur sempre famigliare. Avrei sentito di nuovo la sua voce, e magari anche una delle sue risate spontanee e a volte buffe. Avrei di nuovo potuto osservare i suoi capelli che sfioravano le sue spalle in maniera dolce, i suoi occhi color nocciola che mi entravano sempre dentro. Ma avrei fatto tutto da lontano, non volevo che si creassero momenti spiacevoli. 

 

Mi sedetti sul letto e mi strofinai il viso con le mani, frustrata.

 

Mannaggia a te, Chris!

 

Ragazze, domani sera siete invitate da me che Chris dà una festa, e non potete mancare :) - 

 

Passati pochi minuti, Dinah e Normani avevano già risposto di sì, ed ero sicura di poter avere il loro supporto.

 

Jen, domani mio fratello ha deciso di dare una festa a casa, quindi non posso uscire. Che dici, ti unisci a noi? - 

 

Forse non era l'idea più sensata, ma almeno con Jenny lì avrei potuto evitare troppi contatti con Camila. Il solo pensiero di rivederla mi faceva battere forte il cuore e le guance mi si coloravano di rosso. Rosso fuoco. 

 

Anche Jenny, rispose un sì sincero. Buttai il cellulare sul letto, mi sdraiai e chiusi gli occhi per un attimo. 

 

Avevo ancora pochi minuti prima di dover partire per andare ad allenamento. Ma durò poco perché Chris si catapultò di nuovo in camera.

 

"Ah, Camila viene prima che ci aiuta a preparare!!" 

 

E come entrò se ne andò, senza darmi neanche il modo di rispondere.

 

Bene Lauren, l'universo ti vuole male e quindi ti vuole mettere alla prova. 

 

Digrignai i denti, mi alzai, misi la sacca in spalle e cercai di cacciare tutti i pensieri negativi.

 

Come disse Rossella O'Hara: domani è un altro giorno.

 

Speravo solo che fosse anche bello e facile. 

 

——————-

 

Ovviamente la festa arrivò in un batter d'occhio. Erano le 5pm e Chris stava già cominciando a preparare. I miei genitori erano partiti di mattina, ci avevano raccomandato di stare attenti e di non fare casini. Volevo proprio vedere come sarebbe finita la giornata.

 

"Tay, mi aiuti a mettere il tavolo qui?" 

 

"Arrivo!"

 

I miei fratelli stavano posizionando i tavoli e io intanto stavo riempiendo le ciotole con le patatine e i dei panini, come le vecchie feste di quando eravamo bambini, ma per una cosa da adulti. 

 

Stavo cercando di non pensare al fatto che di lì a poco Camilla sarebbe arrivata. Avevo detto alle mie amiche che potevano raggiungerci prima, ma la puntualità non era il loro forte. 

 

Dopo poco, sentii il campanello suonare e il mio stomaco fece diverse giravolte: cominciai a sudare per l'agitazione e dovetti prendere alcuni respiri per regolarizzare il mio battito. 

 

Ero veramente messa male. 

 

Chris andrò ad aprire e sentii il vociare non solo di Camila, ma anche di qualcun altro. 

 

Forse non è sola, incrociamo le dita. 

 

Feci finta di niente quando li sentii avvicinare. Li guardai un attimo di sfuggita, mentre facendo finta di sembrare impegnata. Nel frattempo mi accorsi che l'altra voce apparteneva ad Ally, che non vedevo dalla festa della piscina. 

 

"Ciao Lauren" mi salutò vivacemente, come sembrava essere il suo modo tipico. Le sorrisi e le risposi di rimando. 

 

Dovetti per forza girarmi, e guardare anche Camila. Probabilmente le guance divennero ancora più rosse: aveva un vestito non troppo lungo, floreale, bianco e azzurro. Un paio di infradito da spiaggia e capelli chiusi in una coda alta. Feci fatica a trattenermi. Ma una fatica immensa. 

 

"Ciao" mi disse, muovendo timidamente la mano. Le feci un sorriso, rimettendomi a lavoro. Deglutii a fatica e tentai di calmarmi, quando Tay da lontano mi guardò in modo strano.

 

"Che succede?" Mi disse, senza parlare veramente, ma solo mimando la voce. Io scrollai le spalle, facendole capire che non c'era niente che non andava. 

 

"Allora, io e Tay adesso portiamo il tavolo di fuori, così Lauren può cominciare a mettere bene le ciotole e le bibite. Che volete fare? Ci sono i festoni da appendere e beh, nient'altro direi!" 

 

"Io faccio i festoni" disse Ally, con entusiasmo. "Dove sono?" E Chris glieli indicò sopra al tavolo: c'erano già forbici e cordini pronti per l'uso. 

 

"Camila, tu aiuti Lauren? Noi siamo fuori" le diede un bacio sulla bocca e cominciò a spiegare ad Ally come appendere i festoni.

 

Ovviamente, Camila deve proprio aiutare me. 

 

Quando uscirono tutti, la sentii avvicinarsi ad un tavolo, prese un pacchetto di patatine e lo svuotò piano in una ciotola di plastica. Tentavo in tutti i modi di non guardarla, di non darle modo di trafiggermi col suo sguardo e il suo fascino. Inutile dire che avrei avuto voglia di baciarla, lì, proprio lì. 

 

"Devo dedurre che non mi guarderai per tutta la sera" 

 

Quella frase mi lasciò perplessa, non pensavo che avrebbe affrontato il discorso. 

 

"E non mi parlerai, ovvio. È scontato."

 

Feci spallucce e continuai a non parlare, mentre mettevo i popcorn dentro un barattolo, stile monouso. La sua voce era spazientita. Mi era vicina e potevo sentire il suo profumo. Chiusi per un attimo gli occhi, appoggiando entrambe le mani sul tavolo. 

 

Poi lei si avvicinò piano e sentii, con un tocco dolce, la sua mano sfiorare la mia. Avrei voluto respingerla, ma era più difficile che lasciarla fare. Mantenni la posizione, guardarla avrebbe peggiorato le cose. 

 

"Perché fai così?" Mi disse, con un tono di voce basso, quasi che rasentava il sensuale. Diversi brividi mi attraversarono la schiena, mentre il suo pollice giocava con il dorso della mia mano. 

 

"Camila..." riuscii a dire, tentando di respirare il più possibile. 

 

"Guardami Lauren" e si avvicinò ancora. Speravo solo che non entrasse nessuno, anche se ancora non c'era modo di preoccuparsi. Sentivo che Chris stava aiutando Ally e sentivo le risate di Tay in sottofondo. 

 

"Guardami" mi disse di nuovo, e non potei più resistere. Alzai lo sguardo, e la guardai. Era vicina, ed era lei. Quelle labbra carnose e i denti che le mordevano, quasi intimidita dal mio modo di osservarla. Un rossetto rosso ad ornarle; gli occhi, così profondi e vivi. Lasciai andare un respiro, dopo un mese di lotte interne. L'avevo visto dopo la partita, ma non era stata la stessa cosa ed era durato poco. 

 

"Ciao" lasciai uscire, con un tono diverso da quello di prima.

 

"Ciao" mi rispose, sorridendomi dolcemente. 

 

"E' passato un mese, e posso dirti che faccio ancora schifo in fisica" spezzò il silenzio con quella frase stupida, e io risi. E poi mi resi conto che anche lei aveva calcolato il tempo in cui non ci eravamo viste. 

 

"Beh, su questo non avevo dubbi" la schernii e lei mi diede un piccolo schiaffo sulla mano. 

 

"Mi hai lasciato in balia della fisica, non è stato molto carino da parte tua" e fece il broncio, portando il labbro inferiore in avanti. A quello non risposi, non volevo ricordare il perché, il quasi bacio e tutto quello che sarebbe successo se fossimo andate avanti. 

 

"Siamo a posto quindi?" Aggiunse, vedendo che non avevo risposto all'ultima frase.

 

"Ci proviamo" le risposi onestamente, perché io non potevo dire di essere a posto.

 

"Ci proviamo" echeggiò lei, annuendo. 

 

Mi lasciò la mano e io provai un senso di vuoto alla mancanza improvvisa del suo contatto. Sapevo che non era giusto, che una sorella non poteva fare una cosa del genere al fratello, ma era veramente difficile trattenermi, anche perché non avevo ancora capito Camila. Sembrava essere tranquilla, e ringraziai dopotutto che almeno lei non stava soffrendo come me. 

 

"Mila, ce l'ho fatta!" Urlò Ally da fuori. Ci guardammo ridendo e uscimmo fuori a vedere il festone appeso.

 

"E' un po' storto ma si vede che hai fatto del tuo meglio" Camila la prese in giro e lei rise. 

 

"Sei proprio stronza!" La spintonò piano, per quel poco che poteva fare Ally con la sua altezza, e poi finirono di nuovo a ridere.

 

Io e Camila parlammo poco ma ci guardammo tanto, questa era la verità. Nel frattempo erano arrivate le 6 pm e si avvicinava l'ora in cui avrebbero cominciato ad arrivare gli amici di Chris. Dinah e Normani si erano unite a noi da poco, quando il campanello suonò nuovamente. 

 

"Vado io" disse Chris, entusiasta. Presi un popcorn e lo masticai piano, mentre Dinah stava facendo amicizia con Camila: avevo già paura di cosa ne sarebbe potuto uscire.

 

"Lauren è per te!"

 

Chris arrivò con Jenny al suo fianco. 

 

Certo che, faceva la sua figura. 

 

Alta, vestita con un jeans semplice e una maglietta bianca a righe nere, capelli biondi lasciati sciolti e un'abbronzatura estiva. Le sorrisi, quasi in imbarazzo e le andai incontro.

 

"Benvenuta" le dissi, e le diedi due baci sulla guancia. 

 

"E' già iniziata la festa?" Mi chiese, notando le mie amiche. Le presentai tutti alla veloce e quando arrivò a Camila, lei sembrava strana.

 

"E' una tua compagna di squadra, giusto?" Mi chiese, sapendo benissimo la risposta.

 

"Sì esatto" annuii, e nel mentre Jenny mi chiese di farle vedere la casa. Le feci fare un piccolo tour perché non c'era poi molto da vedere, sotto lo sguardo di Camila che sembrava insistente. Gelosia? 

 

Lauren non pensarci.

 

Finimmo in camera mia, ultima tappa del tour. 

 

"Posso?" Mi chiese, indicando il letto. 

 

"Certo" sporsi la mano e dopo che ci si sedette, io la seguii. Eravamo l'una di fianco all'altra, e mi chiesi se mai avrei potuto provare qualcosa per Jenny. Era una bella ragazza, intelligente e capace, già solo per quello, valeva la pena provare. Ma a quali costi? Prima dovevo cancellare Camila dalla mia testa, e poi avrei potuto permettermi di iniziare qualcosa con qualcuno. L'impresa era veramente ardua, visto che anche solo un suo sorriso mi faceva sciogliere. 

 

"Sei pensierosa" venni scossa dalla sua voce. Mi guardò, probabilmente perché non riusciva a capire.

 

"Scusami, a volte mi spengo. Mi capita di isolarmi anche se sono con qualcuno" 

 

Lei fece spallucce.

 

"Non ti preoccupare, non mi dispiace il silenzio" 

 

Mi girai e le sorrisi, colpita dalla sua risposta decisamente azzeccata: anche a me non dispiaceva affatto il silenzio. 

 

"Quindi, mi hai invitato alla festa, perché..?" 

 

"Dovevo controllare mio fratello, avrei preferito andare da qualche altra parte, ma non potevo uscire di casa. E non volevo neanche darti buca, quindi.."

 

Lei annuì, muovendo i piedi con fare indeciso. Mi guardò di nuovo e questa volta, la osservai avvicinarsi. Stava già succedendo? Mi stava per baciare? Perché non riuscivo a disconnettere il cervello? Guardavo razionalmente il viso di Jenny avvicinarsi, e non feci niente per fermarla. Le sue labbra erano timide inizialmente, e io presa quasi alla sprovvista, non risposi subito. Quando però spinse un po' di più le labbra sulle mie, decisi di far parte anche io di quel momento. Cercai di non pensare ad altro che a quelle labbra dolci, e per poco ci riuscii. La sua mano si intrecciò ai miei capelli e il bacio piano, piano si fece più agitato. Era innegabile che Jenny fosse una bella ragazza, e il bacio non era niente male. Ci avvicinammo ancora di più, i corpi stretti tra di loro, la lingua che adesso incespicava tra i denti e i respiri pensanti. 

 

"Lauren - oh merda, scusate" 

 

Quando sentii la sua voce, rabbrividì, congelai immediatamente. Ci staccammo subito e Jenny abbassò lo sguardo, anche lei intimidita dalla situazione. Camila era in piedi, la porta mezza aperta e uno sguardo indecifrabile sul viso. 

 

"Tuo fratello mi ha detto di venirti a chiamare" 

 

Potevo sentire chiaramente la sua voce tremare, e sembrava quasi per rabbia. 

 

"Sì grazie, scendiamo subito" le risposi, in mancanza di altre parole. Dopotutto non stavo facendo niente di male. 

 

Lei aspettò pochi istanti, fissò Jenny per l'ultima volta, poi girò sui tacchi e scese di sotto. 

 

Quando io e lei ci guardammo, ci sfuggì una piccola risata. Eravamo sicuramente imbarazzate dal momento avuto insieme poco prima. 

 

"Perché la ragazza di tuo fratello, come si chiama, Camila, sembrava arrabbiata?" 

 

Io feci spallucce. 

 

"Non le capisco le ragazze" mi limitai a dire, sembrando noncurante. 

 

"Scendiamo va, che ci aspetta una festa da paura" ironizzai, alzandomi da letto. Le porsi la mano e lei la afferrò. 

 

Quella sì, che sarebbe stata una festa da paura, in tutti i sensi.

  
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