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Autore: Diana924    22/03/2022    0 recensioni
2 giugno 1694, Hannover, il conte svedese Philip Christoph von Königsmarck venne brutalmente assassinato per motivazioni ufficialmente rimaste sconosciute.
Quella notte tre donne si trovano di fronte al fatto compiuto, l'Elettrice Sofia von del Platz, madre del principe ereditario, Sofia Dorotea, moglie del futuro Giorgio I, e Clara von Platen, amante dell'Elettore; e tutte e tre avevano in maniera diversa le loro colpe in quell'omicidio
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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Autore: Diana924
Titolo: Quel che è giusto fare
Personaggi: Sofia del Palatinato, Sofia Dorotea di Brunswick, Clara von Platen
Rating: NC13
Note: Sofia del Palatinato ( 1630 - 1714 ) fu l'ultima figlia dell'Elettore Federico e di sua moglie Elizabeth Stuart, gli effimeri Winter King and Queen. Nel 1658 sposò Ernst di Hannover a cui diede sette figli. Donna di grande cultura fu in corrispondenza con filosofi e scienziati, morì una settimana prima della nipote Anna Stuart altrimenti sarebbe diventata regina d'Inghilterra
Note3: Sofia Dorotea di Celle ( 1666-1726 ) : cugina del futuro Giorgio I lo sposò per questioni dinastiche e territoriali ma i due sposi erano incompatibili e non solo perché lui aveva un'amante, tale Melusine. Sofia Dorotea cercò conforto tra le braccia dell'avventuriero svedese Philipp Christoph Konigsmarck con cui addirittura progettò la fuga. Alla morte di costui fu sancito il divorzio e Sofia Dorotea fu esiliata nel castello di Celle, pertanto non fu mai regina d'Inghilterra
Note4: Clara Elisabeth von Platen ( 1648 - 1700 ) : amante dell'Elettore Ernst si mormorava che la von Platen fosse una ninfomane e che l'Elettore, incapace di soddisfarla come lei avrebbe voluto, le lasciasse carta bianca e chiudesse gli occhi su i suoi ripetuti flirt. Tra i tanti ci fu anche Konigsmarck che però dopo poco sembra che la rifiutasse a favore di Sofia Dorotea. L'affronto fu tale che Clara cospirò con amante e moglie dell'amante e fu lei ad imporre al debole Ernst la morte dello svedese, ufficialmente fu detto che Konigsmarck avesse rifiutato di sposare la figlia di Clara, Sophia, poi contessa di Darlington
Note5: il corpo di Konigsmarck non è mai stato ritrovato, sembra però che sia stato gettato in un fiume, negli anni '70 venen ritrovato un corpo ma non fu possibile efefttuare esami





Lo scandalo andava tacitato, in ogni modo.
Quando l’avevano avvertita che sua nuora aveva un amante il primo pensiero di Sofia era stato riderne, nessuna donna poteva essere così sciocca aveva pensato. Suo marito da anni aveva un’amante ma lei non era stata così folle da rendergli la pariglia, meglio dominarlo in virtù della sua cultura superiore o ostentando i suoi costumi irreprensibili, che Ernst facesse quel che voleva, quando aveva bisogno si recava sempre da lei e non dalle sue sgualdrine. Per quanto riguardava suo figlio … era normane che gli uomini si prendessero un’amante ma l’importante era rendersi indispensabili in altri modi, come aveva fatto lei che era una delle donne più celebrate della Germania.

Dorotea era diversa; tanto per cominciare in quanto figlia di un matrimonio inferiore era cresciuta con l’idea che l’amore coniugale fosse possibile, sciocchezza che nessuno aveva mai tentato di correggere perché l’amore era cosa da contadini e non da regnanti. Era venuta su colta ma indisciplinata e propensa a perdersi in fantasticherie, se fosse dipeso da lei mai avrebbe scelto una ragazza simile per suo figlio ma la politica aveva deciso diversamente. Dovevano prendersi Celle e se questo significava sposare una ragazza di rango inferiore allora Georg avrebbe accettato, volente o nolente.
La ragazza le era piaciuta, era di bell’aspetto e maniera cortesi ma anche svagata, pigra e fin troppo sognatrice e mancava di diplomazia; lei era abituata a stringere i pugni dietro la schiena quando vedeva la contessa von Platen ma Dorotea non sopportava fraulein Melusine e lo aveva fatto sapere a tutto il mondo coprendoli di ridicolo. E su quello poteva anche sorvolare ma non su quello che aveva fatto poi.

Il conte von Konigsmarck era un bell’uomo, gentile e aveva l’aria dell’avventuriero, il tipico uomo che le ragazzine sognano ma Dorotea non si era limitata a sogni o casti sospiri, secondo le lettere che aveva di fronte tra i due vi era una relazione carnale dettagliata che umiliava la loro casata e rendeva dubbia la paternità di suo figlio, inseguendo l’amore Dorotea stava facendo un danno a tutti loro senza nemmeno curarsi dei suoi figli.

<< Mia cara, cosa dobbiamo fare? >> le domandò Ernst, la contessa von Platen era furiosa perché Konigsmarck aveva rifiutato di sposare sua figlia e soprattutto perché non la cercava più, Sofia non era così ingenua da ignorare che l’amante di suo marito era una ninfomane pari a Messalina e che per timore di vendette nessuno l’aveva mai respinta, nessuno tranne Konigsmarck che forse amava davvero Dorotea o pensava di assicurarsi la sua fortuna puntando su di lei.
<< Niente, e tutto. Abbiamo fatto allontanare quel Konigsmarck, se dovesse tornare allora lo faremo arrestare >> rispose lei, era così semplice da pensare, avrebbe soddisfatto tutti.
<< E la Sassonia? >> domandò suo marito, la sorella di Konigsmarck, Aurora, era l’amante di re Augusto ma non era un ostacolo così tremendo o impossibile si disse Sofia.
<< Re Augusto non è un problema. La sua amante urli quanto vuole ma vorrei vedere lui se fosse nella nostra situazione, avrebbe fatto di peggio dunque non farà nulla. Noi stiamo difendendo un principio e se quei dovessero fuggire … dobbiamo fermarli >> dichiarò lei, Dorotea esiliata e lo svedese in prigione, semplice e definitivo.

<< Frau von Platen vorrebbe essere sicura che lo svedese non torni >> replicò Ernst.
<< Frau von Platen non è l’Elettrice di Hannover, lo sono io e io ritengo che il conte debba essere arrestato, Georg sarà vendicato e le voci taceranno, come vi riuscirete non è un mio problema >> replicò lei, sapeva che suo marito avrebbe seguito il consiglio della von Platen ma lei non voleva avere nulla a che fare con quello che ne sarebbe seguito.
Ernst non disse niente prima che lei lasciasse la stanza, se la vedessero lui e la von Platen pensò Sofia, ora bisognava arginare i danni e negare, negare qualsiasi cosa sarebbe avvenuta e salvaguardare l’eredità di suo figlio.
***

Dorotea lo aveva atteso a lungo.
Conoscere Philipp era stata la cosa più bella della sua vita, erano solo dei fanciulli quando si erano conosciuti ma Dorotea lo aveva amato fin dal loro primo incontro. Si era piegata al matrimonio per non scontentare i suoi genitori ma Georg non aveva nulla per cui lei potesse amarlo, non solo il suo legame con quella sgualdrina di Melusine ma era un uomo volgare, rozzo e stupido, diceva di amarla ma mentiva e lei deperiva in quella corte, non aveva alcuna voglia di sopportare come sosteneva sua suocera. Lei era brillante, intelligente e teneva diverse corrispondenze, lei invece non aveva nulla di dire e non sapeva a chi scrivere. Era stato allora che Philipp era giunto ad Hannover e i due si erano rivisti.

Philipp era divenuto un uomo di bell’aspetto e di fisico gagliardo, un seduttore di tante dame e lei non cessava di guardarlo, quanto aveva sofferto quando la Platen aveva allungato le sue mani su Philipp, lui non si era tirato indietro ben conscio di come mettersi contro l’amante del re fosse deleterio per le sue aspirazioni, dunque lei si era rassegnato. Scoprire che non aveva smesso di pensare a lei e sapere che voleva vederla … era stato troppo intenso per lei.
Amarlo era stato perfetto, quello era l’amore, quegli abbracci appassionati e segreti erano l’unico sistema per sopportare la corte di Hannover e per quel motivo lui le aveva proposto di fuggire. Inizialmente aveva rifiutato, aveva due figli e se fosse fuggita non li avrebbe più rivisti ma Philipp l’aveva convinta che insieme sarebbero stati felici, la sua felicità valeva la perdita dei figli si era convinta lei, sua suocera sarebbe stata una madre migliore di lei si era convinta.

Sarebbe arrivato quella notte, lei aveva preparato tutto quello di cui aveva bisogno e al resto avrebbe pensato lui, doveva solo attendere si disse nel vederlo arrivare dalla finestra, finalmente sarebbero stati di vivere il loro sogno d’amore in Sassonia, la sorella di Philipp era l’amante del re Augusto e li avrebbe protetti. Lei sarebbe stata felice lì, assieme all’uomo che amava e che andassero tutti all’inferno, suo suocero e la von Platen, sua suocera, Ernst e Melusine, tutti loro non si erano mai curati della sua felicità.

Si avvicinò alla porticina segreta di cui si servivano e udì dei passi, lui stava salendo le scale per andare da lei … poi ne udì altri. Il rumore di una spada la fece tremare, non … non ora, non ora che era così vicina ad ottenere un po’ di felicità. Mise subito la mano sulla maniglia ma la porta era bloccata, qualcuno l’aveva bloccata dall’altra parte pensò mentre le giungevano le urla di Philipp, il suo Philipp.
<< Philipp !!! aprite questa porta, ve lo ordino!!! >> urlò cercando di non piangere ma non ebbe risposta. Ricominciò a urlare e battere sulla porta finchè non udì più niente … che cosa avevano fatto? Che cosa le avevano fatto pensò mentre lasciava scorrere liberamente le lacrime. Maledetti, maledetti tutti loro per l’eternità, maledetti gli Hannover che le avevano portato via la sua felicità, cento volte maledetti!
***

La notizia non poteva essere migliore pensò Clara von Platen nell’udirla.
<< Siete davvero sicuri che sia morto? >> domandò, Ernst poteva anche aver dato ordine che arrestassero lo svedese e sapeva che il suo erede si sarebbe accontentato di quello ma a lei non era sufficiente. Philipp von Konigsmarck l’aveva umiliata preferendole la piccola Dorotea e rifiutando di sposare sua figlia, uno dei migliori partiti della corte. E per amore, solo per amore.
Un sentimento così banale e insopportabile aveva pensato Clara, anche lei amava il duca Ernst ma c’era quella brama, quel fuoco che ardeva inestinguibile dentro di lei e un solo uomo non sarebbe mai riuscito a soddisfarla, ne era fin troppo cosciente. Nessuno le aveva mai detto di no, nemmeno il giovane e prestante Konigsmarck inizialmente si era tirato indietro ma poi … poi aveva rifuggito i suoi abbracci per quelli della piccola duchessina e quello era stato un affronto troppo grande per lei che era la regina senza corona dell’Hannover.
La moglie di Ernst si era limitata a suggerire che si facesse qualcosa ma lei non voleva saperne niente ed Ernst l’aveva incaricata di pensarci lei che aveva dato pronte istruzioni: catturare lo svedese, e se avesse opposto resistenza ucciderlo.

<< Sicurissimi Eccellenza, lo abbiamo buttato nel fiume dopo aver bruciato i vestiti, si stava recando dalla duchessa e aveva molto denaro con sé >> le rispose uno degli uomini, pensavano anche di fuggire insieme quegli sciocchi pensò Clara cercando di non ridere, non avevano capito che la vita non era un romanzo francese.
<< Ne sono felice, il duca vi ricompenserà e in quanto a me … la mia ricompensa vi attende >> replicò Clara prima di aprire la vestaglia, quella notte Ernst non era andato da lei costringendola a rigirarsi insonne nel letto tutta la notte, non aveva osato convocare un domestico per timore che arrivassero notizie all’improvviso ma ora … ora era il momento finalmente di soddisfare il desiderio carnale che la divorava giorno e notte.

Konigsmarck morto, la piccola Dorotea rovinata, la duchessa Sofia si sarebbe occupata delle spiegazioni, il giovane Georg con la sua Melusine … e lei trionfante e appagata, tutto stava andando in maniera assolutamente perfetta pensò Clara quando sentì diverse mani percorrere il suo corpo..
   
 
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