La macchina lanciata sul grigio dell'asfalto
fende con i fari la nebbia in una notte senza luna
e illumina i tristi rami secchi ai lati della strada,
che cercano invano di raggiungere il cielo lontano.
Io, albero dai rami spogli e appassiti,
per quanto mi protenda verso il paradiso
avrò come risposta solo l'inferno e l'abbandono.
Con la sola colpa di averti amato,
io, albero bruciato dal gelo tagliente dei tuoi occhi
e scorticato dagli artigli affilati delle tue parole,
morirò in solitudine, nella terra scura e desolata.
Non c'è luce per me, né sole, né canto d'uccelli,
miei compagni sono il vuoto, il nulla ed il vento.
Piango in silenzio, le foglie mie lacrime, ma l'anima grida.
Orribilmente urla, nel tronco svuotato di vita,
invoca il suo Dio e lo chiama: "Perchè non mi ama?"