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Autore: SilkyeAnders    24/03/2022    1 recensioni
"Sparizioni nel mondo atletico: ricercato il colpevole".
Sta accadendo qualcosa di strano a Jump City, e non solo lì, i Titans si trovano di fronte ad una nuova sfida.
Riusciranno a sventare questa minaccia o sarà la fine per loro?
(Questa fanfiction contiene personaggi da me creati abbinati ai personaggi della serie animata, si incentrerà sulle coppie RobStar e BBRae).
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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TEAMMATES CAP 21 Capitolo 21: L' ottimismo di Starfire


Red X continuava a seguire l'ombra che serpeggiava lungo le pareti di quel luogo ostile, era quasi ipnotico osservarla mentre danzava fra le scarse luci del luogo illuminandosi ad intermittenza man mano che procedeva.
Non avrebbe dovuto essere troppo distante e di questo ne era ormai convinto, se era riuscito a sentire la sua voce voleva dire che la maga era nei paraggi ma, a giudicare da come la sua ombra vacillava, non doveva essere in ottime condizioni.
Red X non riusciva nemmeno a rendersi conto quanto tempo avesse trascorso lì dentro da quando era entrato, la luce dei neon traballanti gli perforava la maschera facendogli male agli occhi ma sapeva di dover portare avanti la sua missione... C'erano troppe cose in ballo e non solo il suo appuntamento con Starfire.
I corridoi si susseguivano uno dietro l'altro rendendo il suo cammino una specie di labirinto intricato da cui non capiva se sarebbe uscito vivo o meno, non avrebbe negato di trovarsi in una situazione che lo spaventava ma sapeva che in passato c'erano state parecchie realtà ben più terrificanti nella sua vita, non aveva mai avuto problemi a controllare la paura che, ormai, era un po' una sua vecchia amica di cui conosceva ogni cosa.
X iniziò a imitare i movimenti dell'ombra della maga, serpeggiando anche lui lungo le pareti e diventando un tutt'uno con la sua amata oscurità. La stessa oscurità in cui, per anni, lui stesso si era relegato creando una barriera protettiva su di sé e facendosi terra bruciata attorno.
Non gli rimaneva null'altro che la sua oscurità e la pallida speranza di un sogno dai capelli rossi.
L'ombra si era bloccata di fronte a una porta scassata, era come se lo stesse aspettando e Red X non riusciva davvero a comprendere se volesse entrare o se fosse meglio diffidare.
Decise di ingoiare i suoi dubbi e di seguire quella sensazione positiva che gli aveva attanagliato lo stomaco da quando aveva sentito la voce di Raven.
La stanza era avvolta nella penombra ma Red X non ebbe difficoltà a riconoscere una sottile patina elettrica poco più avanti di dove si trovava, dietro di essa la figura minuta di Raven si ergeva tremolante.
-Eccomi- disse lui a denti stretti.
Raven non sembrava felice di vederlo ma era più che comprensibile, stranamente, non sembrava nemmeno così sorpresa.
-Non ho molto tempo, devi trovare gli altri- disse lei in tono sbrigativo.
-No, devo farti uscire da qui e insieme dobbiamo trovare il vostro leader- asserì X.
-No! Ascoltami! Penserò io a Robin finché ci riesco ma è necessario che gli altri sappiano che quel tipo ha intenzione di forzare un contatto con me... Vuole il mio potere, riuscirò a sopportare ancora per poco quindi ho bisogno di dire agli altri quello che ho scoperto-.
Red X annuì facendole cenno di proseguire.
-Questo tipo è fuori di testa, devi fare attenzione. Non deve trovarti a girare qui intorno... Il suo obiettivo è quello di intrappolare tutti i "numeri uno" e renderli suoi trofei a finché soltanto lui rimanga il migliore, vuole far parlare di sé affinché tutti ricordino chi è e che cosa ha fatto. So che c'è un altro modo per sciogliere il suo incantesimo ma non ho capito quale sia- spiegò lei.
X non era certo di aver compreso proprio tutto ma aveva ascoltato con attenzione ogni singola parola che la maga gli aveva rivolto ed era certo di riuscire a portare il messaggio con chiarezza.
Un altro modo... Probabilmente era una maniera più sicura di annientare il nemico, se desideravano così tanto neutralizzarlo doveva essere un tipo davvero pericoloso.
-Lascia almeno che ti tiri fuori di qui- incalzò X.
Raven scosse il capo, non sarebbe riuscita a collegarsi con Robin se si fosse allontanata troppo e, in ogni caso, quella barriera sembrava impossibile da scalfire e Red X era una risorsa preziosa proprio perché non prevista. Se il criminale avesse intrappolato anche lui non avrebbero più potuto contare sul fattore sorpresa.
Era giunto il momento di mettere in atto un nuovo piano, uno che funzionasse.
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Non c'era verso di calmarsi, anche se sapeva bene che Robin sarebbe stato presto in salvo il fatto di non essere lì con lui la rendeva irrequieta. Non sapeva nemmeno fino a che punto fidarsi di X a dire il vero, temeva che potesse lasciarlo lì senza riportarlo da lei.
BeastBoy sembrava non volersi separare da lei, probabilmente riusciva ad intuire il dolore che Starfire stava provando e il suo sostegno rendeva la situazione meno faticosa per la bella aliena.
Non le piaceva fare preferenze tra i suoi amici ma BeastBoy era sempre stato una specie di scudo per lei, forse dato che i loro caratteri erano molto simili riuscivano a comprendersi con maggiore facilità. Capitava spesso che l'uno comprendesse i pensieri dell'altra e viceversa, a volte non avevano nemmeno necessità di parlarne.
Il mutaforma le lanciava rapide occhiate per sincerarsi che la sua amica stesse bene, man mano che proseguivano sembrava sempre più emaciata e questo non poteva che metterlo in allarme e, anche se gli altri sembravano sminuire la faccenda, sapeva che non era l'unico preoccupato per Starfire.
Starfire glielo aveva giurato, doveva tenere fede alla sua promessa ma niente riusciva a distrarla e niente era in grado di tranquillizzarla.
Red X non era così cattivo come voleva far credere e, malgrado tutto, Starfire lo sapeva meglio di chiunque altro e sapeva che, per quanto i due fossero in forte rivalità l'uno con l'altro, X non avrebbe lasciato Robin in balia degli eventi... Certo, sapeva bene tutto questo ma non riusciva a portare il concetto dentro di sé, riusciva solo a vedere il peggio anche se non era da lei.
BeastBoy le strinse appena la mano, era un gesto semplice e di poco conto per qualsiasi altra persona ma, in quel preciso momento, Starfire si aggrappò alla semplicità disarmante di quell'atto con tutta se stessa. In quell'istante la mano calda del suo compagno sembrava l'unica certezza incrollabile che riuscisse a tenerla ancorata al terreno senza permetterle di sprofondarci dentro.
Starfire avrebbe voluto chiudere gli occhi e riaprirli nella sua stanza, ripararsi al sicuro sotto alle sue coperte mentre Silky le mangiucchiava i capelli nel cuore della notte. Era una supereroina ma si sentiva tremendamente impotente di fronte a tanto smarrimento e tanta disperazione.
-Cerca di tenerti su di morale, se cedi anche tu allora sarà davvero la fine- mormorò BeastBoy.
Starfire spostò i suoi grandi occhi color smeraldo su di lui, il mutaforma non la stava guardando, fissava un punto impreciso dinanzi a sé e manteneva un sorriso superficiale come se stesse cercando di bloccare i suoi muscoli in quella posizione.
-Ci sto provando- sussurrò l'aliena.
BeastBoy si limitò ad annuire, Starfire non aveva bisogno d'altro: non voleva che ci provasse, voleva che ci riuscisse.
Più facile a dirsi che a farsi. Solitamente era proprio lei a tenere alto il morale della squadra, lei era il cuore del team, era il suo ruolo... Non era mai negativa eppure in quel momento non riusciva a vedere la luce alla fine del tunnel.
Probabilmente era proprio questo a metterla in uno stato d'ansia così pesante.
-Senti Star non so se ho il diritto di dirti ciò che sto per dirti ma... Tu e Robin avete qualcosa che chiunque altro può solo invidiare, il vostro è un legame come mai ne ho visti fino ad ora, se continui a preoccuparti per lui non lo aiuterai. Pensa a come ti stai sentendo tu, vuoi che anche lui provi la stessa angoscia? Se deve liberarsi da una situazione scomoda ha bisogno di essere concentrato e lui non riesce a ragionare quando pensa a te- mormorò BeastBoy, un sorriso calmo in viso.
Starfire arrossì leggermente a quell'affermazione :-Tutto questo te lo ha detto lui?-.
-No, non ce n'è stato mai bisogno. Vi coprite le spalle, vi conoscete a memoria, non so se lo sai ma Robin riesce a distinguere il rumore dei tuoi passi... Il modo in cui combattete assieme, come una macchina ben collaudata. Questo genere d'intesa non ce l'hai con chiunque! Per questo ti dico che devi calmarti ed essere positiva, Robin ha bisogno che tu lo sia-.
Di tutto ciò che aveva sentito fino a quel momento niente era stato efficace come quelle parole del suo amico verde, BeastBoy aveva saputo toccare le corde giuste e Starfire era pronta a tutto pur di trasmettere a Robin il coraggio di cui aveva bisogno.
-Non c'è situazione da cui i Titans non riescano a uscire vincitori, non importa quanto tremenda sembri o quanto senza speranza- asserì il mutaforma.
Starfire gli rivolse un sorriso fiero, niente poteva fermarli fintanto che si fossero protetti a vicenda come una vera famiglia.
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Robin riaprì gli occhi a fatica, non era ancora il suo momento a quanto pareva... Un'ondata di calore gli percorse il corpo, un calore molto familiare.
-Star?- biascicò.
Non avrebbe saputo come spiegarlo ma sentiva chiaramente il tocco della ragazza su di sé, la sua pelle era incandescente e il freddo di poco prima era solo un lontano ricordo ormai sbiadito: non poteva arrendersi.
Robin era in grado di risolvere ogni situazione, c'era un motivo se era il leader della migliore squadra di Jump City e c'era un motivo anche se Starfire aveva scelto lui.
Doveva raccogliere le proprie energie e tornare in sé, la squadra aveva bisogno di lui e, soprattutto, lei aveva bisogno di lui.
Improvvisamente, si sentì avvolgere da un'energia che conosceva bene e senza che nemmeno se ne rendesse conto era libero.
I suoi polsi erano feriti e a malapena riusciva a muovere gli arti, una nuova ondata di calore gli percorse il corpo e quell'energia di poco prima tornò ad avvolgerlo come a volerlo schermare dal gelo di quella stanza.
Lo stavano aiutando... C'era ancora una possibilità, c'era ancora una luce in fondo al tunnel.
Robin colse l'occasione per valutare la situazione, se avesse trovato qualcosa di caldo in cui avvolgersi sarebbe già migliorato tutto ma prima di fare questo doveva permettere al suo corpo di riprendersi dallo shock.
Se tutto fosse andato secondo i piani forse potevano ancora vincere quella battaglia.
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Non è tutto oro quello che luccica, sinceramente pensavo che il vostro leader fosse più furbo di così...
Raven avrebbe voluto urlare a Robin di non fidarsi, di non abbassare la guardia... Il suo corpo era ancora in mano a lei ma la sua mente stava cedendo sotto al peso di una forza a lei sconosciuta.
Era come se quella voce sinistra e spaventosa fosse in grado di piegare la mente della maga con una facilità estrema, riusciva a sentire che anche il suo opponente era stanco ma non era stremato quanto lei.
Opporsi era sempre stato più stancante per lei, solitamente entrare a forza in una mente era un qualcosa che le riusciva e contro cui non si era mai dovuta ribellare (escludendo la gita nella sua testa di qualche tempo prima).
Quel mostro era in grado di controllare il suo potere, di fare del male ai suoi amici, di ingannarli e sfruttare il suo legame con loro a suo vantaggio.
Mi preoccupa solo quell'ondata di calore...
Raven non poté trattenere un ghigno compiaciuto: chiaramente il tipo non sapeva che avere il controllo del potere della maga era un'arma a doppio taglio, una volta uniti la loro coscienza sarebbe stata condivisa e Raven avrebbe potuto vedere la sua anima, collegarsi a lui e scoprire il tassello mancante.
Red X era riuscito a passare inosservato e se avesse evitato di pensare a lui sarebbe andato tutto bene, era solo questione di tempo ma i Titans avrebbero avuto la loro rivalsa, avrebbero vinto e non importava quanto dovessero uscirne ammaccati per arrivare a quel risultato.
Il corpo di Raven fu percorso da un'ondata di calore, una gioia che non faceva fatica a riconoscere spaziò dentro di lei illuminandola di nuove convinzioni.
Che diavolo è?
Il ringhio nella sua testa era furibondo, chiaramente non si aspettava un legame così forte fra i membri della squadra né si aspettava che trovassero in loro la forza di combattere ancora.
Bè, si sbagliava di grosso perché se al mondo c'era qualcuno in grado di combattere anche nelle situazioni più disperate quelli erano proprio loro e, per quanto giovani, non avrebbero consentito a nessuno di invadere la loro famiglia senza una bella punizione.
Raven era pronta, se la sua mente doveva cedere del tutto allora lo avrebbe permesso ma non aveva intenzione di rendere le cose semplici.
La maga decise che avrebbe lottato con le unghie e con i denti per mantenere almeno il controllo sul proprio corpo, Robin era stato ingannato ma lei non avrebbe permesso a quel mostro di fargli ancora del male, lo doveva a Starfire e lo doveva alla squadra.
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BeastBoy strinse la mano a Starfire, un sorriso soddisfatto si fece largo sul suo volto :-Ora sì che ragioniamo-.
L'aliena sorrise di rimando, non era più il momento di soccombere perché se la sua famiglia aveva bisogno della sua positività allora era proprio quello che lei aveva intenzione di donare loro.
Cyborg si voltò appena e vedendo i suoi amici sorridere non poté fare a meno di raddrizzare la schiena, non sapeva cosa si stessero dicendo o cosa si fossero detti ma riusciva ad avvertire il loro ottimismo, non dovevano perdere la bussola perché fintanto che fossero rimasti uniti tutto sarebbe andato per il meglio.
Starfire aveva fiducia in sé e nei suoi amici, se le cose si fossero messe male o fossero peggiorate era certa che sarebbero comunque riusciti a sfuggire in qualche modo, lei era una combattente e non si sarebbe arresa. Lo doveva a Robin e a se stessa.
Non solo avrebbe tenuto fede alla sua promessa ma sarebbe anche uscita di lì a testa alta sapendo di aver vinto un'altra battaglia con il sostegno e la forza dei suoi amici al proprio fianco.
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Red X sospirò, quel posto sembrava tutto così uguale e monotono. Gli sembrava che fossero passate settimane dalla sua conversazione con Raven, non sapeva dove andare né come uscire a quel punto.
Stranamente, non era il posto peggiore dove fosse stato per quanto inquietante e gelido, riusciva a riconoscere un certo pattern ma i covi dei malvagi si somigliavano un po' tutti in effetti.
Si chiese distrattamente come se la stesse passando la sua aliena preferita, forse pensare a lei l'avrebbe aiutato a proseguire senza perdere le speranze di trovarla.
Era un forte sostenitore del pensiero positivo, era convinto che se avesse pensato a lei a sufficienza allora sarebbe incappato in lei molto prima di quanto avesse previsto. Era una scienza esatta: positività attira positività.
Forse l'animo esuberante della principessa di Tamaran gli era entrato dentro più di quanto non volesse effettivamente ammettere.
Non riuscì ad evitare di sorridere appena a quel pensiero.
Come fosse riuscito a farsi imbambolare da quell'ottimismo doveva ancora capirlo, forse si era lasciato prima imbambolare dalle gambe lunghe e dal seno generoso ma l'ottimismo veniva subito dopo, ne era certo.
Non fece nemmeno in tempo a girare l'angolo che, con sua somma sorpresa, andò a sbattere contro una massa robotica molto familiare.
-Che cosa ci fai qui? Robin dov'è?-.
Bè, che dire? Li aveva trovati.

   
 
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