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Autore: eddiefrancesco    25/03/2022    1 recensioni
L'umore di Christopher Marchnet è cupo come le nuvole nere che sovrastano la sua residenza.
Eppure quando un lampo illumina una damigella in difficoltà, lui si comporta da gentiluomo.
Per Kit comincia così un eccitante avventura insieme alla misteriosa Hero Ingram, alla ricerca di un libro scomparso da oltre un secolo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il nuovo arrivato, magro e con i capelli brizzolati, si presentò come Richard Poynter e li accolse con gentilezza. Dopo che ebbe rivolto un'occhiata distratta a Kit, concentrò l'attenzione su Hero. I suoi occhi di un azzurro sbiadito indugiarono su di lei con interesse. Hero sostenne il suo esame senza mostrare il minimo turbamento, abituata com'era alla curiosità degli antiquari. Le donne che aspiravano a essere ammesse nel Roxburghe Club erano ostacolate dalla mancanza di istruzione e dall'impossibilità di viaggiare liberamente per visitare biblioteche o siti archeologici. Le eccezioni, come per esempio la stimata collezionista di libri Dorothy Richardson, erano molto rare ed Hero aveva avuto quasi sempre a che fare con i loro omologhi maschi, perlopiù insolenti e presuntuosi. Per fortuna Richard Poynter sembrava di tutt'altro stampo. Indicò ai due visitatori le poltroncine e si mise a sedere a sua volta dopo aver spostato una pila di fogli. «Vi prego di perdonare la mia precaria sistemazione, ma sono qui solo di passaggio per dare una mano all'attuale bibliotecario.» Guardò di nuovo Hero, con intenzione. «Un mandato temporaneo noto a pochi.» «A Raven piace tenersi aggiornato.» «Oh, immagino.» commento' l'uomo in tono vago. «Ho sentito dire che negli ultimi tempi vi incarica sempre più spesso di negoziare gli acquisti in sua vece, Miss Ingram. Mi auguro che Mr. Raven non sia ammalato.» «Anzi! Gode di ottima salute. Solo che non ama allontanarsi da casa.» «Ah.» Poynter annuì. Il suo monosillabo le disse che conosceva Raven più di quanto fosse disposto ad ammettere. «A dire il vero, sono venuta a cercarvi per un motivo personale. Spero che siate in grado di darmi un chiarimento.» gli spiegò Hero. Il bibliotecario non dissimulo' la sorpresa, tuttavia annuì per invitarla a proseguire. «Stavamo cercando di rintracciare dei lotti di libri provenienti dalla biblioteca di Cheswick e ci siamo imbattuti in una incongruenza. L'attuale Conte di Cheswick ci ha raccontato di aver dato istruzioni affinché i volumi della biblioteca di suo padre venissero suddivisi tra alcuni acquirenti in base a determinati criteri. Invece sembra proprio che Raven, che non era tra i prescelti, sia venuto in possesso di almeno un libro proveniente da Cheswick.» Hero aveva assunto un'espressione adeguatamente perplessa, augurandosi che Poynter non conoscesse Raven al punto da sospettare che avesse ottenuto il libro con metodi poco ortodossi. Poynter sospirò. «E così mi avete scoperto.» Lei si era aspettata una reazione molto diversa, e cioè che il bibliotecario accennasse al fatto che Marcus Featherstone aveva venduto o perso al gioco la sua parte della raccolta di Cheswick. Compì quindi uno sforzo notevole per mascherare il proprio sbalordimento. «Il Conte aveva stabilito la suddivisione della raccolta in base a un criterio alquanto eccentrico» prese a raccontare il bibliotecario. Dietro la sua aria pacata, Hero intuì che stava ingentilendo una decisione che personalmente aveva deplorato. Lei stessa aveva conosciuto il Conte di Cheswick: un uomo senza dubbio gioviale, ma senza alcun rispetto per i libri. Un appassionato come Richard Poynter doveva aver disapprovato profondamente non solo la vendita della preziosa collezione, ma soprattutto le disinvolte istruzioni in merito alla ripartizione dei volumi. Poynter fece una pausa e guardò i due visitatori. «Presumo siate al corrente della tragica scomparsa di Mr. Featherstone.» Hero e Kit fecero un cenno di assenso. Il bibliotecario scosse la testa. «Il Conte voleva che i libri fossero acquistati solo da pochi collezionisti scelti da lui personalmente, ma mi sono accorto subito che Featherstone non aveva la disponibilità economica per acquisire la sua parte. E, siccome non volevo scontentare Sua Signoria, ho suggerito a Mr. Featherstone di agire da intermediario. Lui avrebbe finto di comprare la sua parte della raccolta, mentre in realtà avrebbe agito per conto di un altro collezionista. Così avrebbe anche potuto guadagnare una piccola percentuale sulla transazione.» Fece una breve pausa, come per verificare l'interesse dei due interlocutori. «Immagino vi rendiate conto che il Conte sarebbe molto dispiaciuto se venisse a saperlo.» Quando Hero e Kit gli rivolsero un breve cenno di assenso garantendogli il loro silenzio, Poynter scruto' di nuovo la giovane donna con la stessa espressione incuriosita di poco prima. «Il povero Mr. Featherstone aveva accettato volentieri la commissione per la cessione dell'intero lotto di libri a... ad Augustus Raven» concluse. Hero trasali'. Il libro di Mallory era già nelle mani di Raven? Molti collezionisti impiegavano parecchio tempo a organizzare e catalogare i loro acquisti, ma non Raven, meticoloso al punto di aver trovato tra le pagine di un libro il frammento di lettera che aveva dato il via alla ricerca. Che tutta questa storia fosse uno strano scherzo o l'ennesima montatura orchestrata da Raven? Oppure l'uomo era definitivamente impazzito e l'aveva inserita in un capitolo di un romanzo gotico che esisteva soltanto nella sua testa? «Siete stupita» osservò Poynter. «Non è questo il mistero che stavate cercando di risolvere? La ragione per cui Raven è entrato in possesso dei lotti inizialmente destinati a Featherstone?» Smarrita, Hero si limitò a un cenno di assenso. «Ritenete possibile che qualcun altro abbia acquistato una parte dello stesso lotto?» interloqui' Kit. Richard Poynter scosse la testa. «Ho condotto la trattativa esclusivamente con Raven. Non è il tipo da accettare di dividere il bottino con qualcun altro.» Si interruppe per riflettere. «Ora che mi ci fate pensare, in quel periodo ero stato contattato anche dal Duca di Montford, ma era troppo tardi. L'accordo con Raven era già stato concluso.» Con la coda dell'occhio Hero vide che Kit era trasalito udendo il nome dell'uomo che, secondo lei, li stava facendo seguire. Si concentrò quindi sul bibliotecario, sperando che potesse fornirle altre informazioni interessanti. Nonostante lei avesse sempre visto il Duca di Montford come una minaccia, l'espressione di Richard Poynter lasciava intendere senza ombra di dubbio che avrebbe preferito trattare con il Duca piuttosto che con Raven. L'uomo aveva corrugato la fronte con aria di disapprovazione. «Ero quasi sicuro che Raven sarebbe stato disposto a cedergli il suo lotto per lealtà nei confronti del vecchio datore di lavoro, invece mi sbagliavo.» «Datore di lavoro?» gli fece eco Kit, mentre Hero era ammutolita dallo stupore. «Si, certo.» Richard Poynter li osservò con curiosità. «Vostro zio e io un tempo eravamo entrambi alle dipendenze del Duca. Parlo di parecchi anni fa, quando Sua Grazia aveva appena cominciato a subire il fascino dei libri e a sviluppare quella particolare affezione nota come bibliomania. Ovviamente questo avveniva prima che vostro zio cambiasse il nome in Raven.» «Che cosa?» sbotto' Kit. «Oh, sì.» Richard Poynter gli rivolse un leggero sorriso. «Allora si chiamava Augustus Tovell, o perlomeno questo era il nome con cui si presentava. Poco tempo dopo si appassiono' allo stile gotico in tutte le sue forme, cambiò nome e acquistò il castello dove vive tuttora.» «E quando avvenne tutto questo?» indago' Kit. Hero avrebbe voluto fermarlo, tapparsi le orecchie, ma la curiosità la costringeva a restare immobile e muta. Il bibliotecario riflette' sulle date, poi però scosse la testa. «Mi spiace, non posso essere più preciso, perché all'epoca non ero più alle dipendenze del Duca.» Le sue labbra increspate raccontarono a Hero un altro pezzo della storia. Il suo allontanamento non doveva essere stato volontario. Probabilmente era stato il suo collega, Augustus Tovell, a fare in modo che se ne andasse. Era stata quella la prima volta che Raven aveva assaporato l'ebbrezza del potere e ne aveva abusato, oppure era già esperto nella manipolazione del destino altrui?
   
 
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