TUTTO L’ORO DEL MONDO
Capitolo primo
Pagherei pure tutto l'oro del
mondo
Per tornare al giorno quando t'ho conosciuto
E mi sono fidata
Quando il tempo da tiranno si faceva buono
Lo ignoravo ma era quella la mia vera svolta
Così adesso prendo fiato fino a farne suono
Non m'importa tu sia l'unica che adesso ascolta
Possa ogni mio graffio
preservarti dal male
Tutto ciò che conosco darti da imparare
Possa ogni mia sfida farti sempre vincente
Perché il solo egoismo sai non serve a niente…
(“Tutto l’oro del mondo” – Noemi)
Il viaggio in mare per raggiungere la flotta
di Euron e liberare Yara non fu precisamente una passeggiata di salute, visto
che dalle Isole di Ferro la nave di Theon e dei suoi uomini dovette praticamente
circumnavigare i Sette Regni per raggiungere Approdo del Re! Ramsay, che si
aspettava un giretto per mare di qualche giorno, allo scadere della prima
settimana cominciava a dare segni di aperta insoddisfazione e si mostrava più
petulante e insopportabile del solito. Theon dovette armarsi di tutta la sua
pazienza e sperare, inoltre, che qualcuno dei marinai non prendesse
l’iniziativa di gettare il giovane Bolton in mare visto che, a quanto pareva,
alla fine si era pure affezionato sul serio a quello strano ragazzotto.
“Ma insomma, quanto ci vuole a raggiungere
quella stramaledetta Flotta di Ferro?” protestò dopo la seconda settimana di
viaggio. “Qui ci passiamo una vita,
come fai a sapere che, nel frattempo, Euron non ha ammazzato tua sorella? Quel
tanghero sarebbe capace di tutto… e se arriviamo là dopo questo interminabile viaggio e scopriamo che,
oltretutto, non è servito a niente?”
In verità quella era anche la segreta paura
di Theon, ma non poteva mostrarsi sfiduciato davanti ai suoi uomini e,
soprattutto, doveva trovare un modo per zittire Ramsay prima che qualcuno degli
Uomini di Ferro lo facesse tacere per sempre…
“Sono sicuro che Yara è ancora viva” replicò
dunque. “E il tempo che trascorreremo in mare ci sarà utile per raccogliere
informazioni e organizzare la sua liberazione. Dovremmo parlare con gli uomini
che sono riusciti a sfuggire alla cattura e che hanno chiesto il mio aiuto per
capire come…”
“Poveretti, quei disgraziati se lo sono fatto
per ben tre volte, ‘sto viaggio! Hanno tutta la mia comprensione” commentò
Ramsay.
Theon alzò gli occhi al cielo, fece appello a
tutta la sua pazienza ancora una volta e riprese a parlare.
“Stavo dicendo che vorrei proprio capire come
mai Euron si sia diretto verso Approdo del Re quando aveva detto di voler
proporre la sua Flotta a Daenerys Targaryen.”
“Avrà sbagliato Regina” disse Ramsay,
laconico.
“Eh, appunto!” confermò Theon, lasciando ogni
speranza di tacitare il compagno… “Teoricamente lui sarebbe dovuto andare a
Roccia del Drago per incontrare la Targaryen e, siccome Yara aveva detto di
volerla raggiungere prima di lui, credevo che si fossero affrontati in mare, ma
adesso la cosa sembra cambiare aspetto e voglio capirci di più. Convocherò in
cabina il marinaio che è venuto a parlarmi quella notte e mi farò raccontare tutto.”
“Ah, bene, almeno ammazzeremo un po’ il tempo
ascoltando un racconto di avventure”
approvò Ramsay, con l’entusiasmo di un bambino a cui è stata promessa la favola
della buonanotte. “Visto che questo viaggio sembra non finire mai…”
Theon sospirò.
Pochi minuti dopo il marinaio era giunto in
cabina e stava raccontando come erano andate effettivamente le cose, ossia in
modo del tutto opposto a ciò che Theon si era aspettato.
“Yara ha saputo che la Regina Daenerys non si
trovava più a Mereen, bensì a Roccia del Drago e quindi abbiamo fatto vela
verso quel luogo” iniziò a spiegare l’uomo. “Daenerys si era alleata con Tyrion
Lannister, con Lady Olenna Tyrell e con i Martell di Dorne ed è stata molto
felice di accettare la Flotta di Ferro che tua sorella le ha offerto. Durante
quell’incontro, la Targaryen ha deciso di usare tutte le armi e le flotte a sua
disposizione per stringere d’assedio Approdo del Re e anche la Flotta di Ferro
doveva parteciparvi, ma prima avremmo dovuto accompagnare Ellaria Sand e le sue
figlie, le Serpi delle Sabbie, a Dorne.”
“E perché?” si intromise Ramsay, che era già
riuscito a stare zitto fin troppo rispetto ai suoi standard. “Voglio dire, Yara
aveva offerto alla Regina dei Draghi la sua flotta e quella non ha trovato
niente di meglio da fare che usarvi come accompagnatori
per scarrozzare in giro quelle strane tipe di Dorne? Con tutto il viaggio che
vi eravate già sobbarcati…”
Theon avrebbe voluto sbattere la testa contro
le pareti della cabina. Era quanto meno singolare che Ramsay Bolton definisse strane tipe Ellaria Sand e le sue
figlie, insomma, da che pulpito… e come c’era da aspettarsi non perdeva
occasione per sottolineare che quel viaggio per mare era troppo lungo e metteva
alla prova i suoi nervi. Beh, Theon ne sapeva qualcosa di esaurimenti nervosi
visto che stava per averne uno proprio in quel momento… però, a ben pensarci,
nemmeno a lui tornava tanto questa cosa. Perché Daenerys Targaryen non aveva
voluto approfittare della Flotta di Ferro per l’assedio? Insomma, Ramsay aveva
posto la domanda con la sua solita diplomazia,
ma a dirla tutta il dubbio aveva sfiorato anche il giovane Greyjoy.
“Non c’era proprio nessun altro che potesse
scortare Ellaria Sand e le sue figlie a Dorne?” domandò infatti.
“Appunto, era quello che dicevo anch’io e…”
“Questo non posso saperlo, forse pensava che
con noi sarebbero state più al sicuro, ma è stata la scelta sbagliata” rispose
il marinaio, rispondendo al suo Principe e ignorando le proteste di Ramsay.
Ecco, anche lui aveva capito che era preferibile non ascoltarlo più di tanto.
“Durante il viaggio siamo stati intercettati e attaccati dalla flotta di Euron
che voleva proprio catturare le donne. Nessuno di noi poteva sospettarlo, ma
Euron invece di offrire la Flotta di Ferro a Daenerys Targaryen era andato ad
offrirsi a Cersei Lannister e le aveva chiesto di sposarlo.”
“Immagino che Cersei lo abbia mandato a quel
paese, lui e la sua grossa Flotta!”
rise Ramsay, ripensando alle spacconate di Euron all’acclamazione di Re. Alla
fine aveva offerto le sue grazie a
Cersei invece che a Daenerys ma anche lei, come prevedibile, gli aveva risposto
picche! Cosa si aspettava? Quelle erano Regine, non pescivendole!
Theon trovava alquanto fuori luogo il
divertimento di Ramsay. Insomma, si stava pur sempre parlando della cattura di
Yara, no? Cosa c’era da ridere tanto?
“Forse se tu non interrompessi ogni istante
riusciremmo anche a capire come sono andate le cose, non ti pare?” disse
quindi, rivolgendosi bruscamente a Ramsay che sul momento si offese e mise su
il broncio, ma perlomeno lo fece silenziosamente e quindi diede al marinaio la
possibilità di continuare il suo racconto.
“Lord Bolton comunque ha ragione, Cersei ha
rifiutato la proposta di Euron ed è stato per quello che lui ha voluto
catturare Ellaria Sand e le sue figlie… e quindi anche Yara” riprese l’uomo.
“Ha detto che avrebbe donato quelle donne alla Regina come regalo di nozze per
permetterle di vendicarsi su di loro, visto che erano state proprio loro ad
avvelenare la Principessa Myrcella. Era convinto che, in questo modo, Cersei lo
avrebbe accettato come suo sposo.”
Ramsay riprese a ridacchiare e Theon gli
lanciò uno sguardo assassino.
“Che c’è? Non ho detto una parola!” si
lamentò il giovane Bolton.
“E così ha catturato anche Yara, sebbene lei
non sia stata data come prigioniera ai Lannister, non so per quale motivo ma
Euron ha deciso di tenerla nella sua cabina” continuò il marinaio. “Molti
Uomini di Ferro sono morti combattendo valorosamente contro Euron, che si è
impadronito di quasi tutte le navi di Yara. È stato allora che Harrag ha detto
che non valeva la pena farsi ammazzare per Yara e che dovevamo tentare di
rubare una nave e di far ritorno alle Isole di Ferro. Siamo riusciti a farlo
approfittando della sera in cui Euron ha condotto Ellaria Sand e le Serpi delle
Sabbie da Cersei, ma io sentivo che non era giusto… ho accettato di scappare
solo perché speravo di chiedere aiuto a te, Principe Theon. E ho fatto bene
perché adesso siamo qui, in viaggio per andare a liberare Yara!”
“È una bella scusa per giustificare il fatto
di essere fuggiti come codardi” ridacchiò ancora Ramsay, ma questa volta Theon
non lo rimproverò. Da un lato riteneva che, in fondo, il giovane Bolton non
avesse poi tutti i torti; dall’altro, però, pensava che la vigliaccheria di
Harrag e dei suoi compagni alla fine era stata utile, altrimenti lui non
avrebbe mai saputo che Yara era stata rapita da Euron.
E poi, a dirla tutta, chi era Theon Greyjoy
per accusare qualcun altro di essere un vigliacco? Via, sul serio?
“Però, mio Signore, ecco… c’è anche un’altra
cosa, non so quanto sia vero ma… ecco” riprese l’uomo che sembrava
improvvisamente parecchio più scosso. “Quando Euron ci ha attaccati e ha
catturato Yara, lei ha gridato di lasciarla andare, che lei e la Flotta di
Ferro dovevano combattere contro una terribile minaccia e che Cersei era una
sciocca a non averla presa sul serio. Euron ha riso di lei e ha detto che stava
mentendo per salvarsi ma io… io non lo credo affatto. Yara non aveva paura di
essere uccisa da Euron, lei lo disprezza, invece quando ha parlato di questa
minaccia spaventosa pareva… ecco, sì, per la prima volta pareva che nei suoi
occhi ci fosse davvero un’ombra di terrore.”
Improvvisamente nella cabina si fece
silenzio, un silenzio cupo e opprimente, un silenzio vero. Sì, infatti anche Ramsay aveva smesso di ridacchiare e fissava
Theon con gli occhi sbarrati.
“Di cosa stai parlando, puoi essere più
chiaro?” domandò Theon all’Uomo di Ferro, guardandolo dritto negli occhi.
“Dopo l’incontro a Roccia del Drago Yara era
turbata ma, ovviamente, non si è confidata con noi” replicò il marinaio. “Però
l’ho sentita parlare con Ellaria Sand di cose strane, esseri né vivi né morti e
certi Estranei che… credo fosse proprio per questo che noi eravamo stati
incaricati di riportare al sicuro le donne di Dorne.”
Esseri né vivi né morti, Estranei… gli Uomini
di Ferro non conoscevano quelle creature e le loro leggende, ma gli uomini del
Nord sì. Ramsay sbarrò ancora di più gli occhi e, cosa sempre più incredibile,
non disse niente, mentre Theon impallidì mortalmente. Lui aveva sentito le
storie della Vecchia Nan a Grande Inverno, da ragazzino, insieme agli Stark, e
quindi sapeva di cosa stesse parlando l’uomo di Yara.
Tuttavia non era il caso di allarmare l’equipaggio,
c’era il rischio che si ammutinassero e decidessero di tornare indietro,
buttando a mare il loro Principe e il suo compagno sociopatico. Theon,
approfittando dell’insperata quiete che il silenzio insolito di Ramsay gli
offriva, cercò di tirar fuori un sorriso forzato e parlò al marinaio per
congedarlo.
“Molto bene, ti ringrazio per tutte le
informazioni utili che mi hai saputo riferire” disse. “Ora la cosa più
importante è arrivare il prima possibile ad Approdo del Re e liberare Yara, al
resto penseremo dopo, sarà proprio lei a dirci cosa dobbiamo fare, è la nostra
Regina.”
“Sì, Yara è la nostra Regina, dobbiamo
viaggiare ancora più veloci per salvarla prima che Euron decida di ucciderla”
rispose l’Uomo di Ferro che poi uscì dalla cabina lasciando soli Theon e
Ramsay.
“Gli Estranei, i non-morti” mormorò il
giovane Bolton, sbigottito. “Mio padre me ne parlava, mi chiudeva nelle segrete
e diceva che gli Estranei e i non-morti sarebbero venuti a prendermi e a
portarmi via perché ero un bambino inutile e stupido… Io allora ero terrorizzato
ma poi, crescendo, ho iniziato a pensare che fossero solo storie inventate per
spaventarmi. Ma adesso…”
Theon si sedette accanto al compagno e gli
circondò la vita con un braccio, stringendolo a sé sia per confortarlo sia
perché anche lui, in realtà, aveva bisogno di sentire un corpo morbido e caldo
accanto.
“Gli Uomini di Ferro non conoscono queste
creature, perciò Yara era così spaventata e il marinaio non ha capito bene, ma
io… io sono cresciuto con i ragazzi Stark e la Vecchia Nan, una domestica di
Grande Inverno, ci raccontava sempre storie spaventose a proposito di questi
esseri, gli Estranei, che vivevano oltre la Barriera e che, in inverni
particolarmente lunghi e gelidi, riuscivano a invadere il Nord” ricordò Theon,
perduto nei suoi pensieri e abbracciando ancora di più Ramsay. “Secondo le sue
storie gli Estranei uccidono le persone perché odiano tutti coloro che hanno il
sangue caldo e, dopo averle uccise, le trasformano in non-morti, esseri
totalmente privi di volontà e al loro totale servizio. Io non ho mai creduto
alla loro esistenza, ma forse qualcuno dei ragazzi Stark ci credeva. E… per il
Dio Abissale, ora che ci ripenso… quando Re Robert si trovava a Grande Inverno,
Benjen Stark venne dalla Barriera a chiedere al sovrano uomini per i Guardiani
della Notte, spiegando che erano sempre meno e che molti di loro erano spariti
oltre la Barriera. Mi sembra che disse anche che erano stati avvistati degli
Estranei e che per questo i Guardiani della Notte si spingevano fino alla
Foresta Stregata. Possibile che fosse tutto vero? Nessuno gli diede ascolto,
tanto meno il Re, però Jon… fu allora che Jon decise di diventare un Guardiano
della Notte, quindi forse lui gli credette.”
Theon ricordava anche che, al tempo, era un
ragazzo arrogante, presuntuoso e detestabile e che si era preso gioco di Benjen
Stark, di Jon e delle loro storie sugli Estranei. Non lo disse a Ramsay, ma in
quel momento si sarebbe preso a schiaffi per essere stato così idiota e
superficiale: se solo avesse ascoltato con più attenzione forse adesso avrebbe
avuto più informazioni… non per la prima volta Theon si rese conto che il se
stesso di qualche anno prima era davvero un ragazzino odioso e stupido e che
avrebbe meritato di essere preso a calci in culo da Grande Inverno alle Isole
dell’Estate!
“Se tutte queste storie sono vere allora…
allora non c’è niente che possiamo fare” esclamò Ramsay. Theon non l’aveva mai
visto così atterrito e sgomento. “Moriremo tutti, anzi, moriremo e poi
diventeremo non-morti!”
C’era da presumere che Ramsay, oltre a temere
un futuro da zombie e schiavo degli
Estranei, fosse anche piuttosto preoccupato all’idea che i prigionieri che
aveva torturato, scuoiato e ucciso, diventati non-morti, venissero a cercarlo
per vendicarsi, ridotti a brandelli e con poche dita… beh, dobbiamo ammettere
che era un’immagine piuttosto agghiacciante e la sua paura era del tutto
legittima!
Theon lo strinse di più a sé e lo baciò teneramente.
“Non facciamoci prendere dal panico prima del
tempo” disse con dolcezza. “Queste sono vecchie storie e non sappiamo che cosa
abbia davvero visto o sentito Yara. Tra pochi giorni saremo ad Approdo del Re,
la libereremo e poi ascolteremo la sua versione. Non dimentichiamo che,
comunque, se anche gli Estranei esistessero, c’è sempre la Barriera a dividerli
dai Sette Regni. Forse Yara ha incontrato anche Jon a Roccia del Drago e lui le
ha detto che c’è bisogno di un maggior numero di uomini tra i Guardiani della Notte
proprio a causa della minaccia degli Estranei. Non possiamo ancora sapere come
stiano veramente le cose. E, qualsiasi pericolo ci sarà da affrontare, lo
faremo insieme, sempre insieme, te lo prometto.”
Non voleva ammetterlo nemmeno con se stesso,
ma Theon era rimasto molto colpito dall’evidente terrore di Ramsay e non faceva
fatica a immaginarselo bambino, atterrito e in lacrime, rinchiuso da Roose
Bolton nelle segrete di Forte Terrore e minacciato con lo spauracchio degli
Estranei. Poteva sembrare assurdo ma gli faceva tenerezza… insomma, alla fine
non c’era da stupirsi se quel bambino abusato era diventato una specie di
serial killer, complimenti a Roose Bolton Padre
dell’Anno ad honorem!
Stretto nel caldo abbraccio di Theon e del
tutto sperduto nel suo bacio, Ramsay lasciò che il suo neurone andasse in stand by e si abbandonò totalmente alle
emozioni sempre nuove e incredibili che il giovane Greyjoy suscitava in lui,
dimenticando almeno per un po’ Estranei e non-morti.
Ma, ovviamente, la minaccia era già molto più
che concreta e quei due disgraziati neanche lo sapevano. Del resto, se ci fosse
da salvare il mondo e l’unica speranza fosse affidata a Theon Greyjoy e Ramsay
Bolton, anche voi sareste terrorizzati, o no?
Fine capitolo primo