Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Segui la storia  |       
Autore: LadyHeather83    30/03/2022    3 recensioni
ATTENZIONE: LA STORIA CONTIENE SPOILER INERENTI ALLA QUARTA STAGIONE
******************************
Chat Noir fa una promessa a Lady Bug. Una promessa che intende mantenere ad ogni costo, perchè sa che lei è la persona perfetta per ricoprire il suo ruolo.
Ora sono davvero solo loro due insieme contro il mondo.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Felix Agreste, Gabriel Agreste, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

LA PRESENTE STORIA CONTIENE SPOILER RELATIVI ALLA QUARTA STAGIONE, QUINDI FERMATEVI QUI SE NON VOLETE ROVINARVI LA SORPRESA.

*

Promises

*

Capitolo 1

*

Marinette continuava a tenere quella palla ovale ormai vuota stretta al suo petto, mentre calde lacrime le scendevano dal volto fino a bagnare i tasselli aperti.

Aveva perso tutto.

Aveva fallito la sua missione.

‘La peggiore guardiana di sempre’ Si era definita davanti a Chat Noir, il quale si era subito prodigato nello spendere parole dolci e rincuoranti per la sua lady.

Non era la peggiore guardiana, aveva solo commesso un errore. Avrebbero rimediato. Come sempre del resto.

Loro due erano una squadra fantastica, ed insieme avrebbero risolto quel problema che al momento sembrava enorme e senza un’apparente via d’uscita.

Si era semplicemente fidata della persona sbagliata, che non aveva perso tempo a prendersi gioco di lei, ma gliela avrebbe fatta pagare, oh si se lo avrebbe fatto, perché la prossima mossa di Adrien sarebbe stata quella di fare quattro chiacchere con il suo ben amato cugino per chiedergli spiegazioni in merito.

E soprattutto per chiedergli quale assurda alleanza c’era tra lui e Papillon.

Marinette cercava di soffocare le lacrime e i singhiozzi nella penombra della sua stanza.

Un silenzio quasi spettrale aleggiava al suo interno e le tende bianche delle finestre si muovevano sinuose seguendo il ritmo cadenzato del vento.

Un brivido le attraversò la schiena, fuori aveva appena finito di piovere e l’aria fresca entrava prepotente nella sua camera dalle imposte lasciate di proposito aperte.

Non le importava di sentire freddo.

Non le importava più niente ormai.

Aveva perso. Per la prima volta.

Nella mente di Marinette continuavano a susseguirsi le immagini della mega proiezione di Papillon davanti alla Tour Eiffel e subito il suo cuore iniziò a galoppare velocemente all’interno del suo sterno infondendola un senso smisurato di angoscia ed inquietudine.

Annaspò alla ricerca di aria, inspirava ed espirava profondamente, riuscendo a stento a trattenere un pianto liberatorio per poi abbandonarsi per l’ennesima volta alla tristezza.

“Non fare così, Marinette!” Le continuava a dire la sua kwami toccandole le spalla.

“Non ce la faccio, Tikki… tutti contavano su di me e li ho delusi. Non mi merito la fiducia dei cittadini di Parigi e nemmeno quella di Chat Noir” La miracle box le scivolò accidentalmente dalle mani e Tikki fu subito pronta ad evitare una caduta dal soppalco, non che questa l’avrebbe danneggiata, s’intende.

“Chat Noir ti resterà accanto in ogni caso.”

“Farebbe bene a starmi alla larga, invece. Io porto solo guai e sono sicura di aver deluso anche lui infondo.” Singhiozzò asciugandosi le guance con il dorso della mano.

Marinette affondò la testa all’interno delle ginocchia nascondendola come una tartaruga.

Provava vergogna per sé stessa e il grande guardiano celeste Su-Han avrebbe fatto bene ad assolverla dal suo incarico all’istante.

Infondo aveva ragione, la sua saggezza secolare ci aveva visto giusto: lei non era adatta a custodire degli Dei.

“Non dire così, Marinette. Hai sempre dimostrato di riuscire a cavartela in ogni situazione, e questa non sarà da meno. Riuscirai a recuperare tutti gli altri kwami e a sconfiggere Papillon.”

La testa di Marinette sbucò lentamente dalle ginocchia.

La faccia era scavata dal dolore e dalla delusione, gli occhi rossi e gonfi, la gola secca e dolorante per lo sforzo.

“Dormi un po', Marinette.” Le consigliò la kwami riponendo la miracle box sul comodino accanto al letto con estrema delicatezza.

“Non ci riuscirei.” E come avrebbe potuto? Tutte quelle creaturine indifese erano in mano a quel pazzo scatenato di Papillon, e la consapevolezza che non ci avrebbe messo molto ad arrivare a lei, le attanagliò cuore e mente, costringendola a stare sveglia alla ricerca di una soluzione e a non abbandonarsi alle braccia di Morfeo.

“Domani tu e Chat Noir penserete ad una soluzione.”

Marinette si coricò solo per non sentire più la vocina di Tikki, non perché non la gradisse, ma in quel momento preferiva stare sola, e anche perché aveva sentito dei rumori provenire dal piano di sotto, erano le cinque e un quarto di mattina e suo padre si era alzato per andare in panetteria e preparare del pane caldo che avrebbe sfornato più tardi, riempiendo il negozio e anche la casa della sua fragranza.

Sua madre invece lo avrebbe raggiunto tra circa un’ora.

“Buonanotte, Tikki” Sussurrò a mezze labbra alzando le coperte fino a coprir metà del capo.

La kwami di tutta risposta le baciò la tempia, l’unica parte scoperta e dove avrebbe potuto sentire il suo calore.

“Ti voglio bene, Marinette. Riposa un po'.”

*

Gabriel continuava a contemplare quegli oggetti magici sopra il tavolo dello studio, sottratti alla sua acerrima nemica con l’inganno e tutto grazie a suo nipote Felix, quell’essere che odiava così tanto, si era rivelato invece utilissimo.

D’un tratto sentì il portone principale della villa, aprirsi. Era Nathalie di ritorno da quell’assurdo viaggio.

“Ancora in piedi?” Gli domandò sorreggendosi allo stipite della porta per un mancamento improvviso.

Gabriel le andò incontro apprensivo, prendendola in braccia per farla stendere sul divano.

“Hai bisogno di riposare.” Le disse scontrandosi con i suoi occhi.

Nathalie vide un luccichio di vittoria nel suo riflesso e non poté non sorridere.

“Ci siamo quasi, vero?” Domandò con una punta di amarezza e un filo di voce, perché per quanto fomentasse quell’assurdo piano, un po' le sarebbe dispiaciuto non stargli più vicino in quella maniera, ma sarebbe stato finalmente felice con sua moglie accanto. E lei, per lui.

Gabriel le prese entrambe le mani “Si, e non ci credo ancora. Lady Bug ha commesso un errore e ha perso tutti i miraculous.”

“Ha ancora gli orecchini della coccinella e l’anello del gatto nero, però… sono quelli che servono a te.” Convenne lei tossendo poco dopo piegandosi dalla fitta allo sterno.

“Il viaggio è stato stressante, Nathalie, devi riposare. Domani chiamo il dottore e ti faccio visitare.” L’aiutò ad alzarsi e l’accompagnò in camera sua, in quel frangente, la donna gli restituì l’anello che le aveva donato prima di partire.

“Grazie.” Biascicò la donna mettendosi sotto le coperte.

“Domani starai meglio, vedrai… sono stato uno stupido a farti muovere…” Deglutì sedendosi accanto a lei con aria preoccupata, doveva dirle che alla fine aveva ceduto il miraculous del pavone in cambio dell’altro anello.

“L’ho voluto anch’io, tu non mi hai affatto costretta.”

“Nathalie…” Un riflesso sinistro si palesò nelle lenti degli occhiali “… ho dovuto cedere il miraculous del pavone.”

L’assistente strabuzzò gli occhi dallo stupore e dall’incredulità.

“Come? Perché?” E soprattutto a chi lo aveva ceduto? Un artefatto così importante per lui, non solo perché lo potesse usare come arma contro Lady Bug e Chat Noir, ma quella spilla era un oggetto che lo legava in qualche modo ad Emilie, era stata lei ad usarla e purtroppo a provocarne la rottura.

Ma forse era proprio per questo, quell’oggetto gli ricordava troppo la malattia della moglie e prima o poi se ne sarebbe disfatto comunque perché altri non facessero la sua fine.

“Felix” Rispose abbassando la testa “… ha scoperto tutto… di me… Emilie…” Lo stilista si schermò il volto provato dalla delusione con entrambe le mani.

Nathalie gliele tolse subito infondendogli sicurezza “Ce lo riprenderemo… anche quelli di Lady Bug e Chat Noir. Ha commesso un errore, ne commetterà altri.”

Gabriel si massaggiò il ponte del naso dopo essersi tolto gli occhiali. Era stata una giornata stancante e lui non chiudeva occhio da quasi ventiquattro ore.

“Ora starà più attenta a quello che fa.”

“E’ vulnerabile, è il momento giusto per colpirla…” Nathalie puntò il suo sguardo che non prometteva nulla di buono in quello dello stilista “… dritta al cuore!”

*

Adrien continuava a girarsi e rigirarsi nel letto facendo credere a Plagg che un terremoto di proporzioni bibliche si stesse abbattendo sulla casa.

Il piccolo dio della distruzione aprì prima un occhio e poi un altro.

Le pareti si trovavano come sempre al loro posto e anche gli oggetti presenti sopra le mensole non si muovevano affatto, allora perché gli sembrò di ballare?

Plagg lo capì quando gli arrivo inavvertitamente un pugno in piena faccia.

“Ma che ti ho fatto?” Fu subito pronto a sentenziare.

Adrien non rispose, si limitò a mettersi in posizione supina e a contemplare l’alto soffitto.

“L’ho delusa, Plagg.” Sussurrò amaramente mordendosi il labbro inferiore.

Ad Adrien veniva da piangere per la frustrazione, ma doveva essere forte per lei, per la sua lady.

Non sapeva che cosa gli avrebbe riservato il futuro nei prossimi giorni, settimane e mesi, quello che era certo è che davanti a loro avevano una delle missioni più grandi che fossero mai stati costretti ad affrontare.

Da adesso in poi non si sarebbero trovati dinanzi un solo akumatizzato, ma ora Papillon aveva a disposizione un esercito di kwami pronto a servirlo per raggiungere i suoi vili scopi. Quello che era certo è che quel pazzo andava fermato.

L’unica nota positiva era dettata dal fatto che Lady Bug conoscesse ogni singolo segreto di quei piccoli esseri, in particolare pregi e difetti, ma in che modo il loro nemico ne avrebbe fatto uso, quello gli era ancora un mistero.

Quello che però angosciava Adrien, era che i kwami sapessero il vero volto e il nome di Lady Bug, nonché della Guardiana dei Miraculous, e Papillon non ci avrebbe messo molto a torturare quelle creature per scoprirlo.

Adrien si portò in posizione seduta ed iniziò a stringere un lembo del lenzuolo con vigore immaginandosi che quella fosse la faccia di Papillon.

“Te la farò pagare!” Grugnì digrignando i denti dalla rabbia, perché se da un lato Lady Bug era quella affranta e infelice, lui al contrario suo era furioso.

“Calmati, Adrien!” Gli sussurrò Plagg svolazzandogli davanti alla faccia “… questa tua ira non ti porterà da nessuna parte, anzi, ti farà commettere dei grossi sbagli. Devi pensare a mente lucida se vuoi aiutare milady…” Sospirò poi “… chissà come starà zuccherino?”

“E’ tutta colpa di Felix” Disse a denti stretti alzandosi del tutto dal letto.

Adrien percorse al buio la sua stanza fino ad arrivare al bagno.

Aprì l’acqua e si sciacquò la faccia in modo da levare via le goccioline di sudore dal viso dovuto al brutto sogno che aveva appena fatto.

A dire il vero non lo ricordava nemmeno che cos’era successo, ma addosso sentiva in ogni caso ansia mista ad angoscia.

Tutto quello che gli veniva in mente, erano gli occhi smarriti e la crisi di panico che la sua lady aveva avuto in quella camera dopo aver scoperto l’inganno.

“Felix…” Nominò di nuovo cercando un solo valido motivo che giustificasse quell’azione ignobile.

Però più ci pensava e più si sentiva confuso.

Molte domande occuparono la sua mente provocandogli un forte mal di testa che lo costrinse a sedersi per il capogiro improvviso, anche per lui quella era stata una giornata stressante e per quanto fosse, risentiva ancora degli effetti di Risk.

Il contatto freddo con il pavimento del bagno lo fece rinsavire un attimino e a pensare a mente lucida.

E se fosse Felix in realtà Papillon? No, scartò subito quell’ipotesi, perché per quanto il mascheramento dovuto alla trasformazione celasse la sua vera natura, Papillon era a tutti gli effetti un adulto, e ne aveva avuto la prova perché mentre combattevano fianco a fianco per sconfiggere Strike Back, il suo aspetto giovane rimaneva sempre lo stesso.

Però era chiaro che qualcosa nascondesse e soprattutto conoscesse, forse la chiave per recuperare i kwami e sconfiggere Papillon era proprio lui.

“Non vorrai andare a Londra e prenderlo a schiaffi finchè sputerà il rospo?” Berciò acido Plagg.

“Hai altre soluzioni?” Chiese con ovvietà.

“Non puoi…”

“Se non ci vado io, ci andrà Lady Bug. Sa che Felix centra qualcosa con tutta questa storia… e credimi, non ci andrà giù leggera… almeno è quello che farei io se una persona si fosse approfittato di me.”

“E come giustificherai la tua gita a Londra, con tuo padre? Sai che non ti fa mettere il naso fuori dalla porta con facilità.”

“Forse ad Adrien no, ma Chat Noir può fare quello che vuole, ed in più con il potenziamento per il volo farò ritorno in poco tempo, non si accorgerà di niente.”

Plagg incrociò le zampe sul petto indispettito, quella non era una soluzione e non era una decisone da prendere così su due piedi, ci voleva un piano ben congeniato, uno che coinvolgesse anche Lady Bug.

“Devi avvisarla.”

“Sarò presto di ritorno!”

“E se Papillon attaccasse? Si ritroverebbe sola a combattere. E se le succedesse qualcosa? Se riuscisse a prendere il suo miraculous?”

Plagg per quanto fosse una creatura petulante e per certi versi odiosa, sapeva sempre avere la parola giusta al momento giusto.

Il suo ragionamento non faceva una piega e Adrien non aveva pensato al fatto che Papillon ora fosse più potente di prima, poteva attingere agli altri kwami per alterare la realtà, per proteggersi, per attaccare immobilizzando la preda, creare confusione attorno a lui in moda da destabilizzare l’avversario, spazzarlo via in un batter d’occhio e avere anche una seconda occasione.

Lady Bug era in pericolo e l’unica persona in grado di proteggerla era lui.

*

Continua

*

Angolo dell’autrice: ok, ok. Lo so che vi aspettavate S.O.S. dal futuro, ma ho deciso di farvi una sorpresa pubblicando il primo capitolo di questa storia, che per la cronaca non so ancora quanto lunga sarà e quando metterò on-line il secondo capitolo.

In ogni caso, sapete che non posso eludere una richiesta e finalmente ho iniziato a mettere nero su bianco le mie teorie relative alla quinta stagione di Miraculous… magari ci azzecco qualcosa, chi lo sa XD.

Comunque… grazie per essere arrivati fino a qui, e vi metto il link della storia pubblicata solo su wattpad che farebbe da prologo a questa storia.

*

FORSE E’ TARDI, FORSE INVECE NO!

https://www.wattpad.com/story/304386029-forse-e%27-tardi-forse-invece-no

 

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: LadyHeather83