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Autore: Quella Della Pasta    01/04/2022    0 recensioni
[Poirot]
Hastings viene assunto da Runway, e Poirot non ha tempo per le incompetenze di chicchessia.
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(Partecipa al COWT #12 col prompt (Missione 4) - Il Diavolo veste Prada.)
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Il povero Arthur Hastings – detto “ il capitano ” per via di quel suo primo ed unico successo editoriale, un saggio sull’artiglieria inglese dei primi anni Venti – ancora non aveva metabolizzato di esser stato assunto in una delle più prestigiose riviste francesi, che al suo arrivo in redazione era stato sballottato subito fra appendiabiti con stoffe a righe, rack di cinture e scarpe, flash di riflettori e macchinette fotografiche, e sopra tutti, il chiacchiericcio concitato e anche un po’ nel panico dell’intera squadra che si faceva in quattro, pur di far trovare tutto pronto per l’arrivo di monsieur.

Ansioso di non sfigurare giusto il primo giorno di lavoro, Hastings corse alla sua scrivania, a controllare che tutte le sue consegne fossero ben in ordine sul piano, fra il computer e la tazza portapenne con il logo di Runway – nel loro caso, essendo la branca francese della rivista, stampigliato nei toni del blu, del bianco e del rosso.

Il chiacchiericcio e qualunque altro rumore cessò di schianto, non appena sì udì il ticchettare di un bastone per i corridoi.

E quella mattina, era soltanto l’inizio di molte altre tutte uguali.

«Il primo giorno è sempre così», l’aveva consolato miss Lemon, la gentilissima signorina Felicity, che divideva col capitano l’atrio che precedeva l’ufficio del direttore della rivista. «Non sai dove ti trovi, vorresti solo andar via…e poi, sbuca monsieur da un angolo, a ricordarti che l’angolo del bavero della tua giacca è piegato male, e che non ha ancora trovato sulla sua scrivania né il resoconto delle ultime sfilate londinesi, né il suo pane e marmellata tagliato in sedici quadratini!»

«Monsieur è sempre così…esigente?», le chiese Hastings, durante un altro di quei giorni folli, cercando di starle al passo col blocco per appunti sottobraccio e spingendo contemporaneamente un altro di quegli appendiabiti carico di nuove promesse dello shopping, in quel caso una serie di abitini primaverili tutti stampe a fiorellini e balze frivolissime. Avrebbe voluto dirle è sempre così particolare, ma temeva che la segretaria avrebbe potuto capire per il suo aspetto, tale da far riconoscere il loro capo persino nell’affollatissimo salone di una sfilata di Valentino.

«Monsieur Poirot vuole soltanto il meglio, per la rivista…» Miss Lemon si fermò soltanto per aggiustare il nodo della cravatta di Hastings, e il capitano la lasciò fare. «D’altra parte, non possiamo sfigurare coi colleghi americani, non le pare?»

«Ah, no di certo…»

Un servizio fotografico dopo l’altro, una passerella dopo l’altra, una copertina estiva-invernale dopo l’altra, Arthur Hastings sentiva di essersi quasi abituato, a quel mondo da capogiro. E dire che aveva cercato quell’impiego solo e soltanto per mantenersi un tetto sulla testa, dopo che l’ispirazione per altri romanzi si era esaurita, così come le entrate dal suo primo (e finora unico) bestseller.

«I dettagli della vostra incompetenza non mi interessano!», udì borbottare Monsieur dalle porte chiuse del suo ufficio, ed Hastings trasalì appena. «Cercate anche negli archivi di stato, se proprio non riuscite a far funzionare le vostre celluline grigie, ma il servizio sulla moda nei delitti di madame Christie non uscirà in ritardo per colpa della vostra goffaggine! Ed ora al lavoro, vit vit! »

Le porte si aprirono, e ne uscì una squadra di assistenti a dir poco terrorizzati.

Hastings sospirò. Ecco cosa succedeva a voler rincorrere una carriera a tutti i costi…

«Hastings?» La voce di Monsieur lo fece trasalire daccapo. «Venga un attimo nel mio ufficio, s’il vous plait! »

Di tutti i rimproveri per incompetenza e goffaggine che si aspettava anche lui, Arthur Hastings non si aspettava certo di essere invitato – no, accuratamente selezionato, ecco qual era la descrizione giusta, manco fosse uno dei capi della collezione autunno-inverno che aveva sistemato lui stesso neanche una decina di giorni prima – alla settimana della moda parigina, in qualità di assistente scelto.

«Ma…non capisco», confessò, quando era ormai in limousine con Monsieur e una tranquillissima miss Lemon. «Cioè…non ho fatto assolutamente nulla, per distinguermi, signor Poirot. Con questo non voglio dire che il vostro metodo di giudizio è fallace, per carità, però…perché avete scelto anche me?»

« Mon chèr Hastings, non è naturale?» E il suo capo, l’irreprensibile e serissimo Hercule Poirot, per la prima volta da che Hastings era entrato nella sua redazione, gli fece un impercettibile sorriso da sotto quegli antiquati ed eppure iconici baffetti impomatati. «Perché tutti vogliono essere noi!»

 
   
 
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