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Autore: Baida    02/04/2022    0 recensioni
Una mattina 3 amiche (Ayame, Bini e Ceria) vanno al mare e vengono trasportate in un mondo diverso dal loro, un mondo magico, tutte distanti tra loro. Non sanno perché sia successo né come tornare a casa
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angolo autrice :
Ciao a tutti, ringrazio chi leggerà questa fanfiction e mi farebbe tanto piacere se qualcuno mi dicesse cosa ne pensa







Mi svegliai di soprassalto come in seguito ad un incubo, all'inizio non capii dove mi trovavo, mi ci vollero un po' di secondi per rendermi conto che non ero a casa, non ero sul mio letto e tutt'un tratto quello che poteva essere un sogno mi si palesava in tutta la sua realtà.
Ero a casa di uno sconosciuto e avevo accettato tranquillamente di seguirlo in casa sua, ma quanto posso essere stupida, ma anche lui aveva accolto una completa sconosciuta quindi eravamo in due ad essere stupidi almeno.
Mi rimisi subito i miei vestiti del giorno prima, erano un po' umidi ma meglio di restare in pigiama tutto il tempo, considerando che quel ragazzo probabilmente mi avrebbe messo alla porta quella sera stessa.
Scesi al piano di sotto con la borsa e il cellulare ormai scarico e inutilizzabile.
Non c'era nessuno ma sentii dei rumori provenire da fuori, soprattutto sentii un nitrito, quindi aveva un cavallo, uscii con cautela e stringendomi in un abbraccio per cercare in qualche modo di contrastare il freddo.
Guardando attentamente notai che non era un cavallo quello che aveva nitrito, era un unicorno, un vero unicorno, un unicorno in carne ed ossa, certo non dovevo restare troppo sorpresa, dopotutto ero stata catapultata lontano da casa da delle rocce brillanti, ma comunque c'era un unicorno davanti a me.
"Allora cos'hai da fissare" mi disse fissandomi dritta negli occhi "Qu-Quello è un unicorno" "Si e allora?" "Non ne ho mai visto uno" "Ma da dove vieni tu?" mi disse ridendo per poi continuare serio "Ti serve una giacca o qualcosa che ti tenga più al caldo o stai bene così?" "Direi una giacca, chi starebbe bene con questo freddo?" "Non lo so, non hai mai visto un unicorno, cosa ne so, potresti essere abituata al freddo e visto che ti sei teletrasportata a tuo dire potresti essere una strega" lo guardai dubbiosa sembrava mi prendesse in giro, ma era così serio.
Entrò in casa e lo seguii con lo sguardo finché potei, non pensavo volesse essere seguito, tornò poco dopo con un giaccone, me lo misi subito "Grazie mille" dissi, lui alzò gli occhi al cielo "Allora andiamo" lo seguii, aveva attaccato una specie di carro all'unicorno, cercai di salire ma scivolai per via della neve, caddi per terra, per fortuna la neve sotto di me aveva attutito l'atterraggio, lui si mise vicino a me e mi porse la mano per aiutarmi senza dire nulla.
"Grazie" dissi cercando di togliermi la neve di dosso "Dai ti aiuto a salire" disse porgendomi un'altra volta la mano, accettai con un sorriso, lui si mise alla guida del carro "Andiamo in città, li troveremo qualcuno che ci possa essere utile, a te per tornare a casa e a me per tornare a stare in pace senza nessuno" disse prima di partire.
Mi resi che ancora non sapevo il suo nome.
   
 
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