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Autore: piccola_Calliope    03/04/2022    2 recensioni
Tommaso e Defne si conoscono da quando hanno 14 anni, hanno imparato a diventare amici, si sono stati sempre accanto...
Ma un'assurda richiesta di Defne cambia definitivamente il loro rapporto...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Ottima decisione
POV. TOMMASO

Baciare Defne è…Non riesco a descrivere come mi sento, cosa lei mi fa provare, le sue labbra mi mandano letteralmente in paradiso, la sua passione mi stordisce totalmente…Nessuna, nessuna potrà mai eguagliare lei e i suoi formidabili baci…
Ma questa non è la nostra normalità, no lei che geme sulle mie labbra non è la nostra realtà, noi siamo migliori amici, non possiamo andare oltre ancora una volta.
Mi discosto velocemente da lei, tanto che lei cade per terra e mi fissa spaesata.
-Che fai?-domanda interdetta.
Io mi alzo e mi rimetto la maglia.
-Defne non è cosi che deve andare, non è cosi che funziona-le dico, non possiamo davvero mandare a puttane la nostra amicizia.
Lei proietta i suoi occhioni da bambi su di me e mi fissa in silenzio, non dice nulla e io non riesco a capire cosa pensa, sembra impenetrabile in questo momento, eppure io riesco quasi sempre a capire cosa le passa per la mente.
-Defne non deve più succedere-continuo.
Vedo un moto di irritazione passarle per gli occhi.
-Mi hai baciato tuo Tommaso-è nervosa.
-Ma perché tu mi hai provocato-alzo la voce.-Comunque non volevo farti cadere-le porgo la mano per aiutarla ad alzarsi da terra.
Lei mi regala uno sguardo truce e si solleva senza il mio aiuto.
-Quindi se io non mi fossi seduta sulle tue gambe e non avessi giocato un po' tu non mi avresti baciato?-chiede irritata.
-Esatto-rispondo.
-Quindi è colpa mia?-domanda ancora.
-Si-rispondo e due secondi dopo mi mordo la lingua, non di certo colpa sua se io la trovo attraente e non riesco a resisterle.
Lei ride nervosamente e giocherella con i capelli, lo fa sempre quando è molto nervosa.
-Questa cosa fisica tra noi deve finire, rischia davvero di allontanarci definitivamente-le spiego, sperando che mi capisca.
-Questa cosa fisica-ripete sedendosi sul divano.
-Io ti voglio bene, sei come una sorella per me-mi siedo accanto a lei e le accarezzo la mano.
Lei si discosta.
-Hai fatto sesso con tuo sorella-afferma furiosa.
-Defne…-non mi fa continuare a parlare, con un gesto della mano mi zittisce.
-Poco fa baciando tua sorella, ansimavi…Sei un coglione Tommaso-ha gli occhi lucidi, mi dispiace cosi tanto ferirla, è l’ultima cosa al mondo che vorrei fare.
-Defne io sono fatto cosi e non posso darti tutto quello che meriti, sono il tuo migliore amico ed è giusto che io rimanga tale, quello che è successo qualche minuto fa non deve assolutamente ripetersi-sospiro. -Forse è meglio se per un po' non ci vediamo-ammetto e sento il cuore spezzarsi…come ho più volte detto, Defne è tutto quello che ho, e sto allontanando l’unica fonte di gioia nella mia vita.
Lei non dice nulla, fissa in silenzio lo schermo della mia televisione spenta.
-Defne-la richiamo.
La osservo e vedo una lacrima rigarle il viso.
-Defne-la chiamo ancora una volta.
-Odio quando ripeti sempre il mio nome e odio te-mi osserva piangendo, io vorrei poterle asciugare le lacrime, ma è meglio per entrambi che lei mi stia distante.
-Ascolta…-mi interrompe ancora una volta.
-No non voglio sentire altro, hai ragione tu, vuoi che stiamo lontani? Staremo lontani-detto ciò corre fuori dal mio appartamentino.
Io osservo quella porta chiusa e scoppio a piangere, io davvero non riesco ad immaginare la mia vita senza Defne, ma non sono l’uomo degno per lei, la farei soffrire, probabilmente la tradirei perché un giorno di questi mi annoierebbe il sesso con lei, non sono l’uomo che sogna lei, il principe azzurro dei romanzi rosa o delle serie tv che piacciono a lei, non sono la persona giusta per starle accanto, e quindi si, dobbiamo stare lontani, dobbiamo spegnere questo fuoco che arde, questa voglia di possedere l’altro, l’attrazione fisica e il sesso tra amici non hanno mai fatto nulla di buono, Defne deve starmi lontano, è per il bene della nostra amicizia, dobbiamo salvarla ad ogni costo, io non respiro se Defne non fa parte della mia vita, perché Defne è una parte di me, la parte più bella, quella che nonostante tutto mi fa essere migliore…Rimango in silenzio a piangere sul divano, fin quando non ricevo un messaggio, è mio zio Antonio.
‘’Sto venendo da te.’’

POV. DEFNE
Cammino per strada e non smetto di piangere, la gente mi fissa allibita, ma poco mi importa, non mi interessa assolutamente il loro giudizio, probabilmente anche a loro prima o poi avranno spezzato il cuore e io ho bisogno di piangere, ho bisogno di buttare fuori tutto questo dolore che mi opprime…Il mio cuore fa malissimo, Tommaso lo ferisce sempre, sembra andare bene, sembra che riusciamo ad avvicinarci e invece no, lui deve per forza rovinare tutto e ora? Ora ha deciso che dobbiamo stare lontano, che nemmeno possiamo essere amici, e io non ce la faccio…
Come diavolo faccio a vivere senza di lui? Anche se a lui non va bene, anche se lui non lo accetta, io lo amo, lui è la mia metà.
In quel  momento ricevo una telefonata da Domenico, faccio un sospiro, mi asciugo le lacrime e decido di rispondere.
-Hei Domenico-spero non capisca che ho pianto fino a qualche secondo fa, non  ho voglia di dare spiegazioni.
-Hei mia cara Defne cosa fai?-mi domanda, sembra di buon umore, lui è sempre cosi ottimista e felice, porta il sole nella vita di chiunque lo incontri.
-Sto facendo una passeggiata-rispondo.
Ripenso alle labbra di Tommaso contro le mie e poi ripenso alle sue parole utilizzate per allontanarmi…
-E se venissi da te?-chiedo, non devo più permettere a Tommaso di farmi male.
-Mi farebbe decisamente piacere-immagino Domenico sorridere.
-Venti minuti e sono da te-sorrido anche io.
Riattacco e fisso il telefono sospirando.
-Defne puoi farcela e devi farcela-mi ammonisco.
Venti minuti dopo suono alla porta di casa di Domenico, lui sorridendo viene ad aprirmi, io gli sorrido anche e due secondi dopo gli catturo le labbra, il suo sapore non è come quello di Tommaso, non sarà mai come il suo, ma basta, devo andare avanti, devo riuscirci, devo farcela.
-Che accoglienza-Domenico mi sistema una ciocca di capelli.
-Andiamo in camera tua? Non l’ho mai vista-dico.
-Certo, ti porto nella mia tana-mi regala ancora un sorriso, mi prende per mano e mi conduce nella sua camera.
E’ molto ordinata, ad esclusione della scrivania dove ci sono tantissime penne e quaderni sparsi sul tavolo, mi avvicino, prendo tra le mani un quadernetto dalla copertina verde.
-E’ curioso vederti nella mia camera e con in mano uno dei miei scritti-dice sedendosi sul suo letto, super ordinato, non c’è nemmeno una piega, si mi sa che Domenico è uno di quei ragazzi con la fissa dell’ordine, il totale opposto di Tommaso.
-E’ curioso essere nella stanza di un futuro scrittore-gli sorrido.
-Ti piace la mia tana?-domanda.
-Sei molto ordinato-sorrido ancora.
-Sembra quasi un difetto-ride.
-Assolutamente no-lo raggiungo sul letto.
-Mia madre voleva fossi ordinato, già a 6 anni sapevo farmi il letto da solo-sorride e mi fa tenerezza, un bravo ragazzo, ligio ai doveri sin da bambino.
Gli carezzo la guancia e lui carezza la mia mano sulla sua guancia.
-Sei bella-mi dice.
Forse ha ragione Tommaso, lui non sarà mai quello che voglio, lui non sarà mai quello di cui io ho realmente bisogno, un uomo attento che mi dia mille certezze e non insicurezze, Domenico è davvero un ragazzo fantastico, ogni ragazza farebbe carte false per stargli accanto e io non posso assolutamente farmelo scappare, lo bacio.
Tra un bacio e un altro ci liberiamo dei nostri vestiti…Un secondo prima di entrare dentro di me, Domenico mi guarda negli occhi come a voler chiedere il mio consenso, io sorridendo annuisco…
Spero che fare l’amore con lui tolga Tommaso dalla mia pelle, dal mia mente, dal mio cuore…Io devo dimenticarlo…
Domenico mi coccola dopo aver raggiunto l’amplesso.
-Volevo farti una domanda-dice.
-Dimmi-gli sorrido ancora una volta, sono onesta quando dico che lui mi fa stare tanto bene, è un ragazzo cosi dolce e attento, anche fare l’amore è stato cosi, si è dedicato a me con dedizione e dolcezza lentamente…
-Mi piaci davvero Defne, vuoi essere la mia ragazza?-domanda carezzandomi la schiena.
Io rimango  in silenzio, gli carezzo il petto, sento il suo cuore andare velocissimo…E ripenso ancora una volta a Tommaso, a Tommaso che ha deciso di cacciarmi dalla sua vita.
-Mi piaci molto anche tu, si voglio essere la tua ragazza-catturo le sue labbra e mi auguro la felicità, non merito di soffrire.

POV. TOMMASO
-Guarda come ti ha conciato quel testa di cazzo-è cosi che esordisce mio zio Antonio  appena mi vede.
-Zio purtroppo ho reagito male ad una sua provocazione, me la sono un po' cercata-gli spiego.
Lui osserva il mio disordinatissimo appartamentino.
-Scusa non ho avuto tempo per sistemare-mi giustifico.-Comunque come mai sei qui? Ti avevo detto che non c’era bisogno tu mi raggiungessi a Bari-dico.
-Tommaso hai sempre fatto tutto da solo, devi poter contare su qualche membro della tua famiglia e poi ora che Massimo ti ha licenziato cosa farai?-mi chiede.
-Quello che ho sempre fatto, mi arrangerò e troverò un altro lavoro, non preoccuparti per me-rispondo, non voglio che nessuno della mia famiglia si preoccupi per me, anche se devo dire che mio zio Antonio è stato l’unico ad esserci.
-Vieni con me a Torino, lavora per me in hotel-mi dice.
Io non rispondo e resto allibito di fronte alla sua richiesta, non me la aspettavo assolutamente.
-Hai qualcosa che ti trattiene qui?-mi domanda.
Io penso immediatamente a Defne, ma poi penso a gli ultimi avvenimenti…Le ho detto che sarebbe un bene stare lontani…Questa è una grande occasione.
-Potresti fare carriera, cambiare città poi è molto stimolante-mi sorride.
-Ci penso un po' ok?-dico.
-Io tra due giorni parto e vorrei che tu venissi con me, ne sarei davvero felice Tommy, inizialmente potresti stare da me e poi prendere una casetta per te, sarei felice che imparassi da me come gestire l’hotel, sarei felice di sapere che un giorno rimarrà in mano tua-mi dà una pacca sulla spalla.
-Zio grazie-lo dico sinceramente, mio zio è buono, è l’unico membro della mia famiglia per cui provo un po' di bene.
-Fammi sapere se vuoi venire-mi sorride ancora una volta e poi va via.
Mi metto sul letto e mentre fisso il soffitto rifletto attentamente sul mio futuro…E’ una grande  proposta, è la prima vera proposta che potrebbe permettermi di realizzarmi, ha un costo però, stare molto lontano da Defne…Ma lei vorrà ancora rivedermi? Lei vorrà ancora essere mia amica? Riusciremo mai a tornare i Defne e Tommaso di un tempo? Forse la distanza potrebbe davvero salvare la nostra amicizia, Defne andrà avanti con la sua vita, incontrerà il ragazzo giusto e io e lei rimarremo amici, faremo almeno una volta a settimana una telefonata da un’ora, e poi per le feste potrei tornare a Bari o lei venirmi a trovare a Torino…
Si questa potrebbe essere un’ottima soluzione.
Apro instagram e vedo che Defne ha fatto una storia, conto fino a dieci e la visualizzo.
Ha repostato una storia di Domenico, è un loro selfie, palesemente a letto e scomposti…lui ha scritto ‘’My girl’’…Lei ci ha aggiunto un cuore…
Mando un messaggio a mio zio.
‘’Accetto, sto iniziando a preparare le valige’’.
Quella sera io e Giuseppe mangiamo una pizza da me.
-Non ci credo che non ti vedrò per tanto tempo-afferma lui sorseggiando la sua birra.
-Amoruccio so che ti mancherò-sorrido.
-Certo che mi mancherai-ammette.
-Però non sei felice per me? È una grande opportunità-dico.
-Sono felice per te, magari è la volta buona che metti la testa a posto e ti realizzi-mi lancia un cuscino.
-Ci pensi tra dieci anni potrei essere il direttore di un albergo, un gran figo in giacca e cravatta-rido.
-Tu in giacca e cravatta?-anche Giuseppe ride di gusto.
-Il direttore deve essere rispettabile-gli rispondo.
-Magari tra dieci anni sarai sposato con due marmocchi-afferma.
-Ne dubito, da direttore ambirò a delle modelle che scalderanno il mio letto-sorrido.
-Defne la prenderà molto male, soffrirà lo sai vero?-Giuseppe torna improvvisamente serio.
-Lei sta con Domenico, sarà felice, staranno bene, avremo entrambi una bella vita, forse il destino non ci voleva uniti-dico.
-Il destino o la tua paura?-chiede.
-Giuseppe dai non cominciare con i tuoi discorsetti da psicologo-sbuffo.
-Riuscirai davvero a vivere senza di lei? Senza vedertela girare per casa?-insiste ancora e io sento una fitta al petto.
-Ci riuscirò-rispondo, ma non ne sono molto convinto, so che soffrirò tantissimo.
-Quando le dirai tutto?-mi domanda.
-Domani passo in università, domani a mezzanotte ho il volo con mio zio-dico.
-Amoruccio prima che parti passerai a salutare anche me?-chiede ridendo.
-Certo tesoro-sorrido.
Il mattino dopo verso le 13:00 mi reco in università, Defne dovrebbe avere pausa pranzo, infatti dieci minuti dopo sorridente la vedo uscire mano nella mano con Domenico, si ho preso davvero la giusta decisione.
Lei mi vede e si incupisce, si allontana da Domenico, lui  le dà un bacio a stampo e poi lei si avvicina a me, è cosi bella, è bella pure mentre mi fissa incazzata nera.
-Che vuoi?-domanda nervosa, capisco che lo è perché prende subito a giocherellare con i capelli.
-Sono venuto a salutarti-le dico.
-Non avevi detto che io e te non dovevamo più vederci? Adesso addirittura vieni in università quando sai che ho pausa pranzo, assurdo in tutti questi anni d’amicizia non sei mai venuto qui-sbuffa.
-Non sono venuto a salutarti perché sei in pausa pranzo, ma perché io a mezzanotte ho un volo-le dico.
Lei ora mi fissa sorpresa.
-Un volo?-chiede.
-Mio zio Antonio mi ha offerto un lavoro, ho deciso di accettare, mi trasferisco a Torino-le dico e vedo i suoi occhi farsi subito lucidi.
-Vai via?-sta trattenendo le lacrime.
-E’ una buona opportunità, potrei finalmente realizzarmi e poi cambiare città è stimolante-dico.
Le lacrime le rigano il viso.
-Ma…-sospira tra le lacrime.
Io le accarezzo una mano e la stringo tra le mie.
-Una volta a settimana faremo una videochiamata dove mi racconterai ogni cosa, dove io ti stresserò perché studi troppo e poi per le feste tornerò qui-sento anche io gli occhi pizzicare.
-Hai preso alla lettera il nostro allontanamento-non riesce quasi a parlare a causa delle lacrime.
-Ci farà bene, torneremo i Defne e Tommaso di un tempo, ok piccolina mia?-le chiedo asciugandole una lacrima. -Mi fai male se piangi-sento una lacrima rigare il mio volto.
-E perché piangi tu?-chiede.
-Perché mi mancherai da morire-dico.
Lei mi abbraccia e inizia a singhiozzare.
-Tommy ti prego non andare, ti giuro che non ti bacerò mai più, ti giuro che non ti provocherò mai più, ti prego non lasciarmi Tommy, ti prego-impasta le parole a causa delle lacrime.
Nemmeno io mi trattengo, piango, piango tutte le lacrime…
Rimaniamo in silenzio, abbracciati a piangere…
-Mi stai facendo malissimo-mi dice.
-E’ meglio cosi-le carezzo il viso.
Lei mi fissa in silenzio…E in quello sguardo leggo qualcosa che mi terrorizza, ma allo stesso mi calma e come se mi stesse dicendo…’’ Ti amo e ti aspetterò per sempre…’’
-Defne…-la richiamo interdetto.
-Spero che tu sia felice, spero possa realizzarti-dice.
-Lo spero anche io per te piccolina-dico.
-Bhe…-sospira e trattiene le lacrime.
Io le bacio la fronte.
-Ciao piccolina-senza farle dire nulla mi volto e mi allontano, con il cuore totalmente distrutto, ma lo so, so che questa è un’ottima decisione.
Angolo autrice
Hello carissime.
Nuovo capitolo che so vi intristirà...Peròòò, mi conoscete bene su, cosa vi aspettate dal prossimo capitolo? Sono curiosaaaa.
Un mega bacione bellezze.
  
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