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Autore: eddiefrancesco    04/04/2022    1 recensioni
L'umore di Christopher Marchnet è cupo come le nuvole nere che sovrastano la sua residenza.
Eppure quando un lampo illumina una damigella in difficoltà, lui si comporta da gentiluomo.
Per Kit comincia così un eccitante avventura insieme alla misteriosa Hero Ingram, alla ricerca di un libro scomparso da oltre un secolo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Kit, sulla soglia del fienile dal quale una volta lui ed Hero erano dovuti fuggire, sorrideva. Allora era stato freddo e buio, con la nebbia che avvolgeva il paesaggio devastato dall'incendio che aveva distrutto il labirinto e le scuderie. Ora, invece, il sole dell'estate illuminava i prati ben tenuti che arrivavano fino alla terrazza ricostruita di Oakfield Manor. La tenuta aveva un aspetto completamente diverso rispetto a quando Kit l'aveva ereditata. I terreni abbandonati erano stati arati e le fattorie disabitate ora erano in piena attività. Le pecore stavano brucando l'erba tenera lì vicino, mentre in lontananza si distingueva un contadino con cavallo e aratro. I terreni di Oakfield si erano rivelati fertili e redditizi, anche grazie alle moderne tecniche agricole introdotte da Kit, e i prodotti dei campi arricchivano la sua tavola di buon cibo. La casa che un tempo gli era sembrata maledetta era illuminata dalla luce del pomeriggio che faceva risaltare la pietra chiara, del tutto libera della cupa edera che la rivestiva quando lui aveva ereditato la tenuta. Le scuderie erano state ricostruite, più grandi e funzionali di prima, e i resti carbonizzati del labirinto erano stati rimossi e sostituiti da un prato molto curato e da nuovi alberi e arbusti fioriti. Kit aveva voluto partecipare alla progettazione del giardino e siccome le aiuole formali non gli piacevano aveva voluto delle macchie di arbusti dai fiori variopinti accanto ai vialetti ricoperti di ghiaia. Il parco era diventato un luogo dove passeggiare, meditare e riposare sulle panchine all'ombra degli alberi. Certi giorni non riusciva quasi a credere alla propria buona sorte. Dopo l'incendio, non avrebbe mai immaginato di poter realizzare un simile paradiso ma, da uomo onesto qual era, sapeva bene chi doveva ringraziare per tutto questo. Se Hero non fosse capitata sulla sua strada, forse lui sarebbe stato ancora immerso nella depressione, sempre più attaccato al vino e ai liquori, mentre la casa andava a poco a poco in rovina. Ora invece poteva guardare al passato senza sgomento. L'incendio l'aveva trasformato senza lasciargli cicatrici e a distanza di tempo era soltanto un brutto ricordo. Grazie agli eventi di quel periodo, il ragazzo scanzonato era diventato un uomo responsabile e con l'aiuto di Hero si era liberato del senso di colpa e della inquietudine fino a sentirsi di nuovo se stesso, un uomo maturo e consapevole, oltre che soddisfatto, del proprio posto nel mondo. Nonostante Hero sostenesse che lui aveva avuto bisogno soltanto di prendere a pugni qualcuno, c'era ben altro. Proteggendo lei, Kit si era riscattato e ora si sentiva capace di affrontare praticamente qualsiasi situazione. Aveva smesso di voltarsi indietro per controllare che non ci fossero dei druidi che lo seguivano, eppure continuava a tenere gli occhi aperti, deciso com'era a proteggere ciò che gli apparteneva. Le passate esperienze gli avevano insegnato ad assaporare ogni istante della vita, e anche in quel momento Kit fece un respiro profondo, inalando la fragranza dei fiori e dell'erba verde chiaro che pervadeva l'aria. Poco più avanti, lungo uno dei vialetti, Sydony, Barto e il loro piccolo Max giocavano con i cani, felici e spensierati, e lo era anche lui. Alle sue spalle udì i passi leggeri di Hero e, quando lei gli si mise al fianco, Kit le passò un braccio intorno alla vita. Quasi fosse dotata di volontà propria, la sua mano si posò sulla dolce rotondità del ventre della moglie, dove cresceva il bambino che sarebbe arrivato presto. «Come stanno Harold e George?» le chiese. «E Missy e Clyde e Thomas e Toby...» gli ricordò Hero, concludendo l'elenco con una risata. «Gatti e gattini stanno tutti bene. In effetti, c'è qualcun altro che vorrebbe venire a casa con me.» Kit gemette quando lei gli mostrò un batuffolo di pelo rossiccio, che ronfava contento nella sua mano. «Spero che questo non vorrà dormire nel nostro letto.» dichiarò. «Ti amo» sussurro' lei, assolutamente sicura che la sua dichiarazione, che aveva impiegato tanto tempo ad arrivare, l'avrebbe convinto ad accontentarla anche in quel caso. «Anch'io ti amo» rispose Kit, che non si stancava mai di sentirglielo ripetere. Affondò il viso nei suoi capelli morbidi, rassegnandosi all'arrivo dell'ennesimo esemplare felino nella loro casa. Come avrebbe potuto negare qualcosa a sua moglie, che continuava a stupirlo e a deliziarlo? Quando l'aveva conosciuta, Hero era tanto distaccata e misteriosa quanto poi si era dimostrata solare e generosa, e le loro giornate erano punteggiate dalle sue frequenti risate. Dopo aver vissuto tutta la vita in un tetro castello, lei aveva trasformato Oakfield Manor in una casa accogliente e confortevole, un paradiso per tutti coloro che andavano a trovarli, non soltanto Syd e Barto. L'ultima volta che era andato in visita lì, Charlie Armstrong li aveva addirittura minacciati di restare per sempre. La spaziosa biblioteca era zeppa fino al soffitto dei libri che il Duca di Montford aveva lasciato a Hero, la quale era stata nominata anche erede di Raven. Dopo aver venduto in blocco il poco che era rimasto di Raven Hill, Hero aveva utilizzato il denaro sporco che suo padre doveva aver pagato a Raven in tutti quegli anni per ristrutturare e arredare Oakfield Manor. Hero aveva catalogato il lascito del padre e ne aveva venduto un piccola parte, dopodiché si era praticamente disinteressata dei libri che avevano occupato gran parte della sua vita precedente e ogni tanto Kit si domandava... Lanciò alla moglie un'occhiata scrutatrice. «Non ti mancano le avventure di un tempo?» indago'. Lei sbatte' le palpebre, sorpresa. «Quali? Le uniche avventure della mia vita le ho vissute con te.» «E tutti i viaggi e le trattative per l'acquisto di libri antichi?» Hero scosse la testa, poi si accosto' il gattino alla guancia. «Quelle erano transazioni noiose con vecchi antiquari pomposi. Niente di divertente, credimi.» Alzò lo sguardo su di lui con un sorriso. «Vorresti forse dire che la vita con te non è un'avventura?» Suo marito si strinse nelle spalle. «Be', sono soltanto un agricoltore gentiluomo.» Hero scoppiò a ridere. «Non sono affatto d'accordo.» Gli passò le braccia intorno alla vita. «Puoi darla a bere al resto del mondo, Kit Marchant, ma non a me.» Con gli occhi scintillanti d'amore, gli rivolse un sorriso divertito. «Tu sei il mio gentiluomo letterato.» ---------------------------------------FINE---------------------------------------------
   
 
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