Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Khailea    06/04/2022    0 recensioni
La fiction si basa sul gioco Pokémon Ranger Tracce di Luce, riguarderà una mia partita nel gioco ed io descriverò ogni battuta, ogni passaggio e descriverò tutto ciò che vedrò. Potranno venir aggiunte alcune battute o addirittura alcune scene e tutta la serie racconterà anche delle sensazioni dei personaggi.
E' già presente anche la fiction del gioco Pokémon Ranger: Ombre su Almia
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era trascorso un mese dal completamento del Navigatore. Alessandra aveva approfittato di quel tempo per allenarsi e per rilassarsi, prendendo la decisione, quando il momento fu adatto, di tornare nel passato per aiutare Elio e Celebi.
Non era sicura di come i viaggi nel tempo funzionassero, e nemmeno se ormai fosse troppo tardi per fare qualcosa, ma doveva almeno tentare. Per precauzione aveva anche migliorato lo Styler, potenziando al massimo tutti gli elementi possibili, tranne la difesa che purtroppo rimaneva al livello 3.
Tornando a Cocona, nella zona in cui erano presenti le rovine, la Ranger si fermò davanti all’antica stele che le avrebbe garantito il passaggio all’epoca lontana, avvertendo il suo potere misterioso già a pochi passi di distanza.
Sapeva cosa doveva fare, sfiorando la stele avvertì il corpo venire inondato da una calda luce gialla, ed aprendo gli occhi si ritrovò al centro della piazza del passato, con Celebi che l’accolse vivacemente.
-Celebi!-
La sua voce richiamò anche Elio, che vedendo la ragazza corse ad abbracciarla. -Grazie per essere qui! Max! Bella! Alessandra è qui!-
Presto anche i due arrivarono, salutandola con dei cordiali sorrisi.
-Grazie per averci raggiunto… ti aspettavamo, Alessandra. C’è una cosa che devo spiegarti prima che ti addentri nel tempo.- l’avvertì Max. -Si tratta di una cosa molto importante.-
-Certo, dimmi.-
-Nel tempio il tempo scorre in modo particolare. Dopo un po’ si viene catapultati fuori.-
-C’è un’altra cosa importante.- intervenne Bella. -Per proseguire fino in fondo al tempio è necessario passare sopra un teletrasporto rosso. Tuttavia in condizioni normali il teletrasporto rosso non è attivo! Il teletrasporto rosso si attiverà ogni volta che l’obbiettivo stabilito sarà stato raggiunto. Oltre il teletrasporto rosso troverai il Pokémon che protegge il tempio, quindi stai in guardia!-
-Alessandra… mi dispiace di averti coinvolto in un problema che riguarda un’altra epoca.- sospirò Max dispiaciuto. -Ma ti prego, siamo nelle tue mani. Abbiamo bisogno della tua forza.-
-Non temete. Sono pronta.-
-Se c’è qualcosa che non capisci o vuoi sapere su questo mondo, chiedi pure alla nostra saggia anziana.-
-Inoltre adesso abbiamo una nuova compagna! Te la presento.- disse Bella prendendole la mano, conducendola verso una ragazza dagli occhi blu ed i capelli castani.
-Piacere di conoscerti! Ho saputo che vieni dal futuro.-
-O-oh…- era leggermente spiazzata, credeva che nessuno dovesse saperlo oltre a loro, ma Bella la rassicurò.
-Lei è una nostra compagna. È molto informata sui Pokémon.-
-Mi chiamo Sara. Piacere! Anch’io mi sono unita a Max e gli altri per dare una mano. Anche se tutto quello che sono in grado di fare è richiamare i Pokémon dagli stemmi del cuore. Immagino che quando mi riferisco agli stemmi del cuore, tu non abbia idea di cosa stia parlando, vero?-
-Già…-
-Gli stemmi del cuore sono il simbolo della fiducia che i Pokémon hanno in te. I Pokémon che ti apriranno il loro cuore ne lasceranno cadere uno, a volte. Se riesci ad entrarne in possesso vieni a parlare con me!-
-D’accordo.-
-Una volta che sarai in possesso di uno stemma del cuore, il relativo Pokémon potrà diventare il tuo Pokémon compagno. Proprio come Piplup!- spiegò Elio. -A proposito, Alessandra… il tuo Styler è a posto? Anche se la cattura è avvenuta con successo, non è che si è rotto attraversando il tempo?-
-No ma… sembra che sia cambiato…-
Indicava fosse al livello uno, con un livello su tattica, recupero e potenza, nonostante nel presente fosse molto meglio equipaggiata. L’energia si era ridotta anche a 30/30.
-Dopotutto lo Styler non è un oggetto di quest’epoca… probabilmente ci sono delle funzioni che non sarai in grado di utilizzare.- concluse Max.
Anche Elio sembrò dispiaciuto. -Capisco… a quanto pare il tuo Styler qui funziona in modo diverso… Alessandra… sarà dura, ma dai il meglio di te!-
-Dunque, Alessandra… il tempio degli oracoli è sempre nella stessa situazione. Contiamo su di te!- la incoraggiò Max.
-Quando vuoi entrare nel tempio, parla con me. Ti aprirò il portale.- la informò Bella.
-Posso già andare, grazie.-
-Molto bene allora, fai attenzione.-
Aprendo il passaggio Bella lasciò che Alessandra attraversasse un lungo corridoio di pietra, che fu avvolto dall’oscurità non appena la porta si chiuse.
Dallo Styler comparve un’immagine, che descriveva la sua prima missione, di difficoltà bassa a quanto pare, nemmeno mezza stella.
Il Drapion nel Tempio del bosco, così si chiamava. Doveva catturare Aipom, Pidgey e Sunkren in un tempo limite di 6.30 . Arrivata al termine del corridoio si aprì un grande spiazzo verdeggiante, con una gradinata in pietra che le permise di raggiungere un teletrasporto turchese. Da lì la sua missione sarebbe cominciata.
Fu mandata all’interno di una gigantesca stanza dai sentieri sollevati sopra il vuoto, dove i tre Pokémon camminavano sereni.
Catturarli non fu difficile, anche se richiese decisamente più tempo che nel futuro, ed al termine il teletrasporto rosso nascosto da un sigillo si attivò, portandola in un’altra area dove un vero armolita la stava aspettando assieme ad un Drapion.
Alle loro spalle c’era una stele simile a quella della Grotta Lima.
Appena la vide l’uomo le lanciò subito contro il Pokémon, ma anche lui venne abilmente catturato, sotto lo stupore dell’armolita.
La prima missione era compiuta, ed a quanto pare aveva ottenuto lo stemma di Chikorita.
La stele andò in frantumi e l’armolita perse i sensi, ed entrambi vennero catapultati fuori dal tempio, dove Max, Bella ed Elio la aspettavano.
-Alessandra… l’oracolo lì per terra…- mormorò Max.
-Pare che abbia perso i sensi.- annuì Bella.
Max si avvicinò cercando di scuoterlo. -Ehi, sveglia!-
-Mmmh… eh?! Do… dove mi trovo?!-
-Siamo fuori dal tempio. Tu… ti rendi conto di cosa hai fatto?!- gli urlò contro Max, furibondo.
-Max… e anche tu, Bella…-
-Ti rendi conto di quello che hai fatto?- ripeté quest’ultima più severamente. -Hai istigato Drapion contro questa persona!-
-I… io?! Io avrei istigato Drapion…?! M… ma è assurdo!-
Sembrava essere sincero, e completamente all’oscuro di tutto, ed anche Max lo notò.
-Mmmmm… non sembra stia mentendo.-
-Cerca di ricordare! Si può sapere cosa ti è successo?!- chiese Bella.
-Mi dispiace. Davvero non riesco a capire cosa stia succedendo…-
-Sembra che non riesca a ricordare la parte più importante. cerca di ricordare anche poco alla volta, va bene?- disse la donna ora più pacatamente.
-S… sì…-
-Alessandra, ho un altro favore da chiederti. Quello che sta succedendo va oltre ogni mia previsione.- disse Max. -Potresti continuare ad aiutarci? Solo tu e gli oracoli siete in grado di proseguire all’interno del tempio dove i Pokémon sono in stato di agitazione. Visto che le condizioni degli oracoli sembrano essere fuori dal comune… possiamo fare affidamento solo su di te, Alessandra. puoi offrirci il tuo aiuto?-
-Assolutamente.-
-Grazie per avere accettato di aiutare il nostro mondo… anche se per te siamo dei completi sconosciuti.-
-È il dovere di ogni Ranger aiutare le persone ed i Pokémon in difficoltà, non c’è bisogno di ringraziarmi.-
-Alessandra, contiamo su di te!- sorrise Bella.
-Celebi!-
Elio si voltò confuso, come se il Pokémon avesse detto qualcosa di strano. -Celebi?-
Questo non rispose, volando direttamente verso la stele vicina, dove si attivò un simbolo proprio accanto ad un’anziana donna dai capelli rosa.
-La stele sta brillando!- esclamò Bella colpita.
-Ooooh!  Che cosa rara…- sospirò la donna.
-Saggia anziana, ne sai qualcosa?- chiese Max preoccupato.
-Questa stele non è una semplice pietra. Racchiude in sé il desiderio di conservare per sempre il forte legame tra i Pokémon e gli esseri umani. La stele sta reagendo al forte legame tra i Pokémon e il Ranger laggiù. L’emblema inciso su questa stele serve a collegare i Pokémon e il Ranger. Disegnando questo emblema, Celebi viaggerà nel tempo portando con sé un Pokémon di questa epoca.-
-E cosa ne sarà del Pokémon una volta liberato?- chiese Elio.
-Non preoccupatevi, signorino Elio! Celebi verrà a prenderlo.-
-Celebi!-
-Capisco! Forza, Celebi!-
Era il momento di proseguire all’interno del tempio, ma prima Alessandra raggiunse Sara, mostrandole ciò che aveva trovato.
-Vuoi cambiare o fare avanzare di livello il tuo compagno?-
-Sì, vorrei portare con me Chikorita.-
Aveva un livellodi recupero e di potenza leggermente più forte, perciò voleva tentare di vedere come se la sarebbe cavata, tornando poi da Bella la informò intendeva rientrare.
-Nel tempio ci sono numerosi meccanismi! Ci sono anche dei teletrasporti che non si apriranno finché non avrai catturato determinati Pokémon. Ci tenevo ad avvertirti in anticipo. Vuoi entrare?-
-Sì, grazie per l’informazione.-
Stavolta lo Styler segnava una nuova missione, chiamata Sulle tracce dei Sunkren, della stessa difficoltà del precedente e dello stesso tempo, ma doveva catturare tre Sunkren.
Il sentiero era simile al precedente, con la differenza che c’erano tre nuovi teletrasporti, che la portarono in tre sezioni diverse, con altri Pokémon oltre agli Sunkren, ma non fu difficile catturarli ed in seguito il teletrasporto rosso si attivò, conducendola da un altro amolita che le lanciò contro un Sandslash.
La cattura non fu particolarmente ardua, e permise allo Styler di raggiungere il livello tre, con quattro punti di energia in più nello Styler e due di potenza, concedendole lo stemma di Sunkern.
Una volta fuori la situazione fu la stessa, l’armolita svenuto era stato buttato fuori con lei, e Max cercò di rianimarlo.
-Ehi, riprenditi!-
-Mmmh… ma cosa mi è…-
-Tutto bene?- chiese Bella avvicinandosi.
-Ah, ora ricordo! Ieri sera sono stato chiamato dal Signore del bosco…-
-Il Signore del bosco è il responsabile del Tempio del bosco.- spiegò Max ad Alessandra. -Un personaggio dal cuore d’oro che governa gli oracoli.-
-Esatto! Ero controllato dal Signore del bosco!-
La rivelazione dell’armolita lasciò tutti esterrefatti, incluso Max, che per poco non impallidì. -Che cosa? Cosa avrebbe fatto quel placido Signore del bosco?-
-Non voglio e non riesco a crederci!- protestò Bella.
-Tuttavia… anche tu conosci il potere di quell’armatura, no?- replicò Max. -Giusto. Non te ne avevamo ancora parlato, Alessandra.-
-Sia io che Max in origine eravamo degli oracoli! Tuttavia, per un certo motivo abbiamo deciso di abbandonare le armature.-
-Il potere misterioso di quelle armature viene influenzato dai sentimenti di chi le indossa. Una volta io e Bella avemmo una grossa lite.-
-Entrambi cercammo poi di comunicare con i Pokémon, ma eravamo ancora arrabbiati… così la nostra ira si trasmise ai Pokémon e questi iniziarono a lottare tra loro.-
-Alessandra, probabilmente avrai seguito un addestramento speciale per utilizzare lo Styler. Tuttavia quelle armature… chiunque è in grado di indossarle facilmente. Questo è il problema. Sono convinto che i Pokémon aggressivi e gli oracoli agiscano in questo modo perché sono controllati dal cuore malvagio di qualcuno.-
-Vuoi dire dal Signore del bosco?- ipotizzò Elio.
-Potrebbe essere. Oppure no. Tuttavia non mi sembra che lui stia mentendo. Credo che sarà necessario incontrare il Signore del bosco. Deve trovarsi da qualche parte nel tempio.-
-Tornerò subito dentro.- disse Alessandra preparandosi.
-Lo sai che ci sono degli scrigni sparsi per le stanze del tempio? Se ci usi su le tecniche che hai appreso per l’eliminazione degli ostacoli, otterrai degli oggetti! Pare che quegli oggetti possano aiutarti a recuperare energia per il tuo Styler, farti ottenere del tempo extra e altro ancora! Mi raccomando, usa le tecniche di eliminazione degli ostacoli quando trovi uno scrigno!- le consigliò Bella. -Vuoi entrare nel tempio?-
-Sì, grazie.-
Stavolta il nome della missione era I Torich e gli scrigni, con solo due minuti del tempo e quattro Torich da prendere, più tutti gli oggetti negli scrigni.
La difficoltà non variava, eppure non sembrava facile.
Nella prima stanza, dalla forma invariata, c’erano solo degli scrigni ed un Sudowoodo. Temendo dovesse usare la sua tecnica per eliminare l’ostacolo la Ranger lo catturò perdendo sei punti di energia nel tentativo, scoprendo successivamente di essersi sbagliata.
Gli scrigni non richiedevano alcuna mossa speciale e solo Chikorita poteva distruggerli. Fortunatamente all’interno degli scrigni trovò delle clessidre che le restituirono il tempo perso, e saltando sul teletrasporto verde in fondo alla stanza passò alla zona successiva, dove oltre agli scrigni c’erano i quattro Torich.
Riuscì a catturarli ed a distruggere tutto arrivando a 4. 40 minuti all’armolita, che l’attaccò con un Vileplume, che permise allo Styler di raggiungere il livello quattro, con due punti in più di energia ed uno di potenza, concedendole lo stemma di un Sudowoodo.
Nuovamente, quando vennero catapultati fuori, ci pensò Max a fare rinvenire l’armolita.
-Ehi, sveglia!-
-Me… meno male, era un sogno!-
-Che sogno hai fatto?- gli chiese Bella
-Ah, Bella. È stato un incubo terribile. Il Signore del bosco mi stava controllando e mi costringeva a fare cose terribili ai Pokémon del tempio… che ingrato che sono, fare un incubo simile! Devo andare a scusarmi con il Signore del bosco.-
-Probabilmente non ce ne sarà bisogno. Questo perché quell’incubo… non era un sogno.- confessò Bella, facendolo trasalire.
-N… non era un sogno?!-
-Dove si trova adesso il Signore del bosco?- gli chiese Max.
-Dovrebbe essere all’interno del tempio… ma cosa vuol dire che non si trattava di un sogno?! Non riesco a capire cosa stia accadendo!-
-Poi ti spiegherò tutto con calma. Ora per prima cosa cerca di calmarti.-
-A proposito, signor oracolo. E mio padre?- chiese Elio speranzoso. -Non gli è successo niente di grave, vero?-
-Signorino Elio. Vostro padre Giasone si trova al tempio della luce, quindi purtroppo non ne so nulla.-
-S… sì, lo immaginavo. Dopotutto tu ti trovavi al tempio del bosco, signor oracolo.-
-Ascolta, Alessandra. Devi sapere che anche il papà di Elio è un oracolo.- confessò Bella.
-Non preoccupatevi, signorino Elio. Giasone è a capo di tutti gli oracoli. Qualsiasi cosa sia accaduta, sono sicuro che sarà sano e salvo.- lo rassicurò Max.
-Giusto! Anch’io ne ero certo!-
-Per prima cosa in ogni caso dobbiamo cercare il signore del bosco. Siamo nelle tue mani, Alessandra.-
Per la missione successiva Alessandra scelse di portare con sé Sudowoodo, avviandosi poi verso il tempio.
-Ti ricordi degli scrigni di cui abbiamo parlato la volta scorsa?- chiese Bella. -Se ci usi sopra le tecniche di eliminazione degli ostacoli, otterrai degli oggetti, e… se elimini l’ostacolo con un Pokémon dello stesso gruppo dello scrigno, otterrai un oggetto di qualità ancora superiore! Che ne diresti di provarci la prossima volta?-
-Certo, sembra molto importante.-
Le cose erano ben diverse rispetto al futuro, ed allo stesso tempo così simili da farla sentire a suo agio.
La prossima missione da affrontare si chiamava Scrigni su scrigni, era di minima difficoltà e doveva solo prendere i vari oggetti e catturare quattro Pidgey.
Stavolta oltre agli scrigni normali ce n’erano alcuni con dei simboli sopra, uno che ricordava i tipi roccia ed un altro i tipi erba. In quest’ultimo Alessandra trovò addirittura un Difesa +, ed in quattro e quattr’otto riuscì ad aprirli tutti ed a catturare i quattro Pidgey, arrivando dal quarto armolita, che costrinse un Forretress ad attaccarla.
La cattura si risolse molto rapidamente, e con uno stemma di Pidgey come premio, stavolta però prima che il tempio li cacciasse l’uomo riprese i sensi, guardandola disorientato.
-Non riesco assolutamente a ricordare perché mi trovo qui… non ci conosciamo, vero?-
-No, ma avremo tempo per farlo.- lo rassicurò lei, conducendolo all’uscita del tempio.
Vedendola camminare insieme ad un armolita i suoi amici si agitarono.
-Alessandra è sotto il controllo di quell’oracolo?- mormorò Bella agitata.
-Vi sbagliate! Grazie a questa persona io sono riuscito a tornare in me! Mi ha spiegato la situazione per sommi capi, ma… non riesco a credere che il Signore del bosco possa…-
-Naturalmente neanch’io voglio crederci, ma non arriveremo a nessuna conclusione senza indagare.- rispose Max tranquillizzatosi. -Ascolta, potresti collaborare con noi?-
-Naturalmente! Visto che sto indossando questa, nessuno sospetterà di me. Indagherò all’interno del tempio…-
-Stai attento a non farti manipolare di nuovo, però!-
Annuendo ed abbracciando tutti l’armolita tornò nel tempio, mentre Alessandra si preparava per la quinta missione.
-D’ora in poi potrebbe capitarti di non riuscire a proseguire oltre, all’interno del tempio.- l’avvertì Bella. -In quel caso, prova a cercare un interruttore. Premendolo ti si aprirà una nuova via. Ci sono però interruttori che non è possibile attivare se non in due! Vuoi entrare nel tempio?-
-Sì.-
Non era la migliore delle notizie, anche perché non poteva contare sull’aiuto di nessuno.
La prossima missione si chiamava I Pidgeotto e gli interruttori. La difficoltà rimaneva la stessa ancora, ma i sentieri cambiarono e degli interruttori comparvero. Era necessario restare fermi su di questi qualche secondo per attivarli, e purtroppo alcuni Pokémon l’attaccarono costringendola a catturarli, per evitare di subire danni mentre stava ferma.
Come Bella le aveva detto c’erano dei punti che richiedevano la presenza di due persone, e che dall’altra parte nascondevano delle casse, ma non potendo raggiungerle la Ranger fu costretta a proseguire, arrivando fino all’armolita che l’attacco con uno Sceptile, che si divertiva a stare ai bordi complicandole le cose.
Almeno con la sua cattura lo Styler avanzò al livello cinque, con due punti in più di Energia e uno di Potenza, ed ottenne anche lo stemma di Turtwig.
Di ritorno dalla piazza stavolta Alessandra venne accolta solo da Max, che si prese cura delle sue ferite e le offrì qualcosa da mangiare. -Adesso Bella è andata a controllare la situazione al tempio. Dovrebbe tornare tra poco, ma…-
A quelle parole la porta si aprì, e bella arrivò di corsa pallida in viso. -Aaah, ma insomma, che posso fare?!-
-Che succede, Bella? Cosa è successo all’interno?- chiese Max preoccupato.
-Hanno inserito un nuovo meccanismo nel tempio! Anche ricordandosi la strada… i corridoi cambiano man mano che si procede e si va avanti così all’infinito!-
-Probabilmente hanno adottato questo sistema per tenere Alessandra a distanza dal Signore del bosco.- ipotizzò Max. -Stanno iniziando a prendere precauzioni contro di noi. Probabilmente le difese del tempio diventeranno sempre più serrate. Anche per Alessandra sarà difficile farsi strada senza l’aiuto di nessuno.-
-Me la caverò, non preoccupatevi.- tentò di rassicurarli la Ranger, ma anche per lei cominciavano a sorgere alcuni dubbi.
-Probabilmente, una volta aggirato il nuovo meccanismo all’interno del tempio, potrai accedere alla stanza di Silvano, il Signore del bosco. Terrò le dita incrociate per te.-
-Una volta incontrato il Signore del bosco credo che il mistero sarà risolto.- sospirò Bella. -Vuoi entrare nel tempio.-
-Sì.-
-Metticela tutta!-
La nuova missione si chiamava Tanti i Pokémon a bloccare la via, la difficoltà ora era ad una stella, e doveva catturare quattro Bulbasaur.
La strada era leggermente più labirintica, anche se non eccessivamente complessa, e trovati tutti i Pokémon poté raggiungere l’armolita in fondo al tempio, questo tuttavia aveva un armatura leggermente diversa, di un colore verde scuro.
Come gli altri non disse una parola, ma quando le lanciò contro Tangrowth lo scontro si rivelò più arduo del necessario, anche se alla fine riuscì a sconfiggerlo.
La stele raffigurante il Pokémon alle sue spalle andò in pezzi, e l’uomo parve riprendersi.
-Che cosa stavo facendo?-
La spiegazione fu lunga, ma divenne tutto più chiaro quando seguì la Ranger fuori dall’edificio.
-Signore del bosco…-
-Cosa pensavi di fare?-
Gli chiesero Bella e Max.
-Alessandra mi ha già spiegato tutto. Se non fosse stato per lei, io avrei…-
-Quindi anche tu… eri controllato da qualcuno.- disse Max quasi sollevato.
-C’è qualcosa che puoi dirci?- chiese Bella speranzosa.
-Mi sento a disagio a condividerlo con voi…-
-Uh? Perché mi guardi così?- chiese Elio confuso.
-Elio… ciò che sto per dirti non è altro che la verità. Quindi preparati, ed ascolta. L’unico che può controllare tutti noi oracoli è l’oracolo d’oro…-
A quelle parole fu come se il mondo per il piccolo Elio fosse sul punto di crollare.
-No, non è possibile! Mio padre non farebbe mai una cosa simile!-
-Sto solo condividendo con voi le conoscenze riguardanti il potere misterioso che l’armatura d’orata di Giasone contiene. Non so cosa abbia in mente, tranne…-
-Tranne?- domandò Elio impaziente.
-Ultimamente, Giasone ha cominciato a chiedersi se fosse possibile controllare un Pokémon di nome Arceus, nel tempio di luce. Non so perché…-
Nel frattempo che loro parlavano, sulla somittà del tempio della luce, Giasone indossava la sua armatura dorata, ed aveva con sé un Pokémon mai visto prima, dalla forza impareggiabile. Arceus.
-Ora, Arceus è sotto il mio comando. L’armatura da sola non bastava, ma questo globo lucente mi ha concesso maggiore potere. Hai fatto un buon lavoro ad ottenerlo, Sabios.-
-Sono onorato di servirla, o grande Giasone.-
-Sono consapevole delle sofferenze dei Pokémon il cui potere è assorbito dalla sfera… e quei poveri Steelhead… ma dobbiamo essere pazienti. Ancora poco tempo ed Arceus porterà un mondo ideale per i Pokémon e le persone.
-Con il vostro potere che controlla addirittura Arceus, sono certo porterete prosperità a tutti. saremo felici. Tutti insieme ad Elio.-
La loro conversazione venne presto interrotta da due armoliti, che li aggiornarono sulla situazione.
-Giasone è terribile. Il tempio della foresta è stato preso!-
-Cosa?! Non ero a conoscenza di qualcuno tanto forte… Sabios! Rinforza i templi, non lasciare entrare nessuno!-
-Certamente!-
I cinque erano all’oscuro di tutto questo, ed Elio stava ancora cercando di metabolizzare il racconto.
-Mio padre sta cercando di controllare Arceus?! È una bugia! Non può farlo!-
-Capisco che Elio non riesca a mantenere la calma… ma dobbiamo occuparci di questa cosa. Ora sappiamo perché i Pokémon sono furiosi. Ma il problema è che la situazione è ben peggio di quanto ci immaginavamo…- sospirò Max. -Alessandra, ti prego, aiutaci finché non riusciremo a salvare Arceus ed a fare rinsavire il padre di Elio. Abbiamo bisogno del tuo aiuto!-
-Prima che possiate raggiungere il tempio di luce, dovrete passare per il tempio del fuoco. Permettetemi di usare la mia armatura per aprirne le porte.- li avvisò il saggio. -È il minimo che possa fare.-
Spalancando le braccia, una potentissima aura irradiò il suo corpo, spingendosi fino alle porte del tempio, che cambiarono leggermente colore.
-Ora il sentiero per il tempio del fuoco è libero.-
-Alessandra, dovrai andare verso il tempio del fuoco. Per favore, fai attenzione.- disse Max.
-Certo, andrò subito.-
La faccenda cominciava ad essere più complessa del previsto, ma era fondamentale riuscire a liberare Arceus dal controllo del padre di Elio, perciò Alessandra si affrettò a raggiungere il tempio.
Il nome della missione successiva era Una pioggia di fiamme roventi, ed aveva solo sei minuti per catturare cinque Magby, con una difficoltà da una stella.
Il tempio era drasticamente cambiato, da verdi i muri ed i pavimenti erano diventati rossi, ma la missione non fu particolarmente difficile ed Alessandra riuscì ad arrivare al termine, combattendo contro il Magmotar di un armolita, che con tale vittoria gli permise di ottenere gli stemmi di Wilava e Hitmonlee.
L’armolita riuscì a riprendersi prima di venire spinto fuori dal tempio, guardando Alessandra come se avesse appena visto un fantasma.
-Ouch… la mia testa fa così male…-
Avevano ancora tempo prima di uscire, perciò la ragazza ne approfittò per spiegargli la situazione, ma non fu certo piacevole.
-Quindi… mi stai dicendo che ho usato i miei Pokémon per attaccarti?! Non mi ricordo niente! Non posso sopportare il pensiero che i Pokémon soffrano ancora così! Devo andare ad aiutarli!-
Ignorandola completamente andò verso l’uscita del tempio, raggiungendo gli altri cercando così di capire qualcosa in più sulla situazione.
Alessandra nel frattempo passò alla missione successiva, Che interruttore per Mime Jr.?, dove doveva catturare sei Mime Jr. trovandoli grazie a degli interruttori. Il tempo era quasi a dieci minuti, ma la difficoltà era aumentata ad una stella e mezzo.
Il tempio era sempre più labirintico, ma riuscì comunque a trovare tutti i Pokémon, arrivando ad affrontare così il Blaziken dell’armolita al termine.
Una volta usciti Max si affrettò a prestargli soccorso. -Ehi, svegliati!-
-Ouch… dove sono? Sei tu, sorella?- chiese guardando Bella.
-Devi essere Thane! Povero fratello mio, sei stato controllato anche tu?-
-Sorella… ho fatto qualcosa di brutto?-
Bella cercò di spiegargli tutto nel migliore dei modi, ma era evidente fosse un grosso shock per l’altro.
-Per farla breve, non era colpa tua Thane. Devi riposare adesso.-
-Non posso riposarmi! Mi unirò a te!-
-Non penso di poterti fare cambiare idea. Non smetti mai di stupirmi!-
Un aiuto in più non avrebbe fatto che bene, soprattutto visto anche Alessandra non intendeva riposare, e continuò infatti con la missione successiva, Il rimbombo di passi degli Aggron, dove doveva catturare quattro Bastiodon in sette minuti, ed arrivata al termine del tempio dovette affrontare il Probopass dell’armolita di guardia.
Arrivati all’esterno, e conclusa anche la nona missione, Max ormai sapeva come comportarsi.
-Ehi, stai bene?-
-…?! Perché siete tutti qui?- esclamò l’uomo come se niente fosse, scattando in piedi.
-Te lo spiegheremo dopo. Sei appena stato salvato da questa persona che viene dal futuro.- gli disse Bella per non lasciarlo a bocca asciutta.
-Non capisco… ma grazie per avermi salvato!-
-Ho bisogno di chiederti qualcosa prima che tu vada a riposare.- lo fermò Max. -C’era qualcosa di strano nel signore delle fiamme?-
-Hmmm… non penso. È appassionato come sempre.-
-Capisco. Tutti i capitani dei templi e gli oracoli vogliono proteggere i templi. Le loro menti sono libere.-
-Che mi dici di mio padre?- chiese Elio.
-Lo stesso, penso. Se Giasone sta progettando qualcosa di malvagio, è solo perché qualcuno lo manovra alle spalle.- spiegò Max. -È l’unica spiegazione possibile.-
-Sono d’accordo.- confermò l’armolita. -Giasone si preoccupa sempre per noi, ed Elio, dal profondo del cuore.-
-Tuttavia, cose terribili accadono mentre parliamo. Dobbiamo agire invece che chiacchierare.- affermò duramente Max.
-Ho capito, tonro dentro.- annuì Alessandra.
-Non sappiamo cosa questa persona voglia ottenere. Ora abbiamo bisogno di controllare non solo il tempio ma anche i dintorni. Controllerò la foresta di Teak.-
-È una buona idea.- annuì bella. 
-Buona fortuna!- lo salutò Elio con un abbraccio.
Max andò avanti lungo il sentiero a lungo, ma l’unica cosa che sentì furono i suoi passi sul terriccio.
-Tutta questa strada, e ancora niente Pokémon nei paraggi… quindi non è solo il tempo ad essere strano.-
-Sei tu Max? Sono contento di vederti fare un giro di pattuglia. Tieni molto alla pace nonostante hai smesso di indossare l’armatura anni fa.-
Una voce in lontananza attirò l’attenzione dell’uomo, ma di tutto questo i suoi compagni non potevano sapere niente, soprattutto Alessandra, che stava rientrando nel tempio per affrontare la missione Il marasma di rocce dei Graveler, dove doveva catturare otto Pokémon qualsiasi in 5.15 minuti, ed al termine dovette sconfiggere un Tyranitar, controllato da un armolita che indossava un armatura rossa.
Vinta anche questa cattura la stele alle spalle dei due si infranse, e l’uomo sfuggì al controllo che gli offuscava la mente.
-Huu? Avevi bisogno di parlarmi? Che vestiti strani indossi, comunque.-
 Anche con lui ci fu una lunga conversazione, che terminò all’uscita del tempio, dove Bella li accolse.
-Jono! Signore del fuoco! Vieni da questa parte!-
Purtroppo, nel breve tempo in cui la Ranger era stata via, le cose sembravano essere precipitate.
Al centro della piazza giaceva il corpo di Max, privo di sensi, ed accanto a lui Elio cercava disperatamente di svegliarlo.
-Tanvir! Svegliati!-
-Elio, calmati. Sta respirando, starà bene.-
-Cosa è successo?- chiese Alessandra confusa.
-Max non tornava, quindi io ed Elio siamo andati a cercarlo. L’abbiamo trovato nei cespugli svenuto. Dobbiamo portarlo in un luogo sicuro.-
Gli armoliti che erano stati salvati avevano allestito una sorta di infermeria per i nuovi arrivati, e fu proprio lì che portarono Max, mentre gli altri quattro parlavano.
-… che sia stato mio padre a fare questo a Max?- chiese Elio con le lacrime agli occhi.
-Elio… non dovresti saltare alle conclusioni così…- tentò di dirgli Bella.
-Povero Max…-
-Non posso stare più a guardare. Come hanno osato rendere triste Elio! Prima che possiate raggiungere il tempio di luce, dovete passare dal tempio di ghiaccio. Permettetemi di usare il potere della mia armatura per aprirvi la via.-
Proprio come l’ultima volta anche lui venne irradiato da un’aura luminosa, che si espanse fino alla porta cambiandone leggermente il colore.
-Ora la via è aperta. Alessandra, per favore, aiutaci, per il bene di Elio!-
La missione successiva si chiamava Veloce veloce!, e bisognava catturare sei Girafarig in un minuto, con un livello di sfida di due stelle.
L’atmosfera del tempio era nuovamente cambiata, con i muri ed i pavimenti turchesi ed un gelo che penetrava fin nelle ossa, ma con tutte le corse ed i movimenti che la Ranger era costretta a fare non fu così difficile scaldarsi, soprattutto arrivata all’armolita in fondo alla stanza, che la fece attaccare da un Weavile.
Stavolta l’armolita non perse i sensi, probabilmente perché, come le avevano detto, non era controllato, ma era comunque visibilmente confuso.
-Argh… chi sei, come sei entrato? Dovrò costringerti ad andartene, in base alle tue risposte!-
Nuovamente Alessandra fu costretta a spiegare la situazione, e ad affrontare la confusione dell’uomo.
-… non posso crederci. Oh aspetta. Ti credo, ciò a cui non posso credere è che qualcuno possa fare una cosa simile qui ad Oblivia… sono un oracolo che protegge la pace di Oblicia, come Pagos, il saggio del ghiaccio. Sono pronto ad aiutarti!-
Fortunatamente era stato piuttosto ragionevole, ma una volta uscita Alessandra trovò Elio e Bella ad aspettarla con un armolita.
-Ciao Alessandra, bentornata!-
-Va tutto bene?-
-Sì, non preoccuparti.- annuì Bella. -Gli oracoli che abbiamo soccorso stanno cercando la persona che ha fatto del male a Max.-
-Abbiamo cercato delle tracce lungo la via di Teak.- spiegò l’armolita. -Tuttavia… il terreno era troppo rigido per permettere la formazione di impronte, e non ne abbiamo trovate.-
-È comunque una buona pista, grazie per l’aggiornamento.- gli sorrise Bella. -Per favore, continuate a cercare.-
L’amolita fu presto di ritorno alla foresta, e così anche Alessandra verso il tempio.
Era arrivata alla dodicesima missione, Salva i Vulpix in preda al panico!, con 8.30 minuti di tempo, sei Vulpix da catturare e una difficoltà di una stella e mezzo.
I Pokémon erano tutti terrorizzati, perciò non fu semplice catturarli entro il tempo stabilito, alla fine però la Ranger riuscì nel suo intento, preparandosi ad affrontare il Feraligatr dell’armolita di guardia.
Stavolta l’uomo perse i sensi come già era successo ad altri, e fu Elio a svegliarlo dal sonno.
-Andiamo, svegliati!-
-…yaaawn. Mi sono fatto proprio una bella dormita. Hmm? Stavo dormendo?-
-Immagino non ricordi nulla. Sei stato controllato da qualcuno, ed hai sfidato Alessandra. Ricordi?-
-Perché dovrei sfidare qualcuno? Soprattutto dei bambini! Mi stai prendendo in giro… aspetta! Ricordo qualcosa! Ero con il mio Feraligatr e… oh, no! Come ho potuto… mi dispiace così tanto!-
-Va tutto bene. Sappiamo non avevi cattive intenzioni.- lo rassicurò Alessandra, preparandosi a tornare nel tempio mentre lo informavano di tutto.
Il nome della prossima missione era Gira e rigira, dov’è la via?, con cinque Smoochum da catturare, 11:00 minuti di tempo e due stelle e mezzo di difficoltà.
In questa zona del tempio Empoleon fu il Pokémon dell’armolita contro cui fu costretta a combattere, ma fortunatamente non fu una sfida esageratamente complessa come si era aspettata, tuttavia quando l’armolita perse i sensi il Pokémon sembrò terribilmente agitato, ed Alessandra temette gli fosse successo qualcosa durante la lotta.
Fu costretta a trascinarlo fuori di peso dal tempio, dove anche Elio e Bella erano confusi.
-Alessandra… cosa succede a quell’Empoleon?- chiese Bella.
-Poleon!-
Frustrato dal sonno del padrone il Pokémon cominciò a calciarlo, fino a quando questo non riprese i sensi.
-Uwww… Empoleon!-
-Pole! Pole!-
-Questo Empoleon ti ha seguito fino a qui, era preoccupato per te tutto il tempo.-
-Non ne avevo idea… non ricordo bene, ma credo di avere trattato il mio Empoleon molto male… e nonostante questo lui tiene ancora a me…-
Anche a lui riservarono una lunga spiegazione sui recenti avvenimenti, la cosa però non lo sconvolse più di altri.
-Vorrei aiutarvi! Tornerò al tempio e cercherò di calmare i Pokémon all’interno.-
-Non esagerare.- lo avvertì Bella, guardandoli andare.
-Era splendido…- sussurrò Elio abbassando lo sguardo.
-Hai detto qualcosa, Elio?- chiese la donna voltandosi.
-Il legame tra Empoleon e l’oracolo era veramente forte. Mi ha commosso. Mi ha dato l’impressione il legame dipendesse da qualcosa di più del potere dell’armatura.-
-Bi! Bi! Bi!-
Celebi era d’accordo con lui, e gli volò attorno abbracciandolo.
-Celebi prova quello stesso legame con te, Elio. Penso sia questo che sta cercando di dirti.- sorrise Bella.
-Certo! Celebi è mio amico! Voglio essere come te Alessandra! Un Pokémon Ranger in grado di capire i sentimenti dei Pokémon!-
-Sono sicura che ce la farai, anche senza l’armatura.- le sorrise Alessandra.
-Bella! Andrò a controllare la foresta al posto di Max!-
-Sei troppo piccolo! È pericoloso!- rispose l’altra bloccandolo davanti alla porta.
-Non preoccuparti! Celebi mi aiuterà se succederà qualcosa. Voglio anche io fare la mia parte.-
-Apprezzo il tuo entusiasmo, ma dovresti restare qui.-
-Ehi guarda! Una torta volante!-
-C-cosa? Ha delle bacche?!-
Distratta dalla torta Bella si spostò quel tanto che bastava ad Elio per passare, ed assieme a Celebi il bambino si avventurò da solo per la foresta di Teak.
-Celebi, l’hai notato? Non ci sono Pokémon nei dintorni…-
-Bi!-
-Mi chiedo se si stiano nascondendo, avvertendo qualcosa…-
-Bi…-
-Dovremmo dividerci Celebi, e controllare.-
Celebi annuì, proseguendo verso una via diversa da quella di Elio. La vegetazione si faceva sempre più fitta, ed ancora non si intravedevano tracce o Pokémon. Poi ad un tratto qualcuno comparve davanti al ragazzo, una figura a lui ben conosciuta. Sabios.
-Elio! Non dovresti girovagare in un posto come questo.-
-Sabios…-
-Posso avvertire una presenza maligna sopra ad Oblivia. Immagina come Giasone potrebbe sentirsi se ti accadesse qualcosa, Elio…-
-Ma… potrebbe essere mio padre che sta facendo cose cattiva, controllando gli oracoli…-
-Credi veramente che tuo padre potrebbe fare una cosa simile? È in grado di ispirare le persone con il suo cuore, ma controllare qualcuno non è da lui.-
-Lo so, lo penso anche io. Ma… comunque, non pensi di dovere proteggere il tuo tempio, Sabios?-
-Sono stato il primo a notarlo, stavo investigando cosa ci fosse dietro tutto questo.-
-Perché non lavoriamo assieme, allora?-
-Sono costretto a rifiutare. Sono il signore dell’oscurità. Mentre tu lavori attivamente su questo caso, ho bisogno di controllare cosa ci sia dietro le scene. È li che la fonte dell’aura maligna si nasconde, e abbiamo pochi uomini ad aiutarci, naturalmente…-
-Non ti seguo molto… ma immagino tu abbia ragione, Sabios.-
-Assolutamente. In ogni caso, dov’è quell’affidabile due, gli ex-armoliti?-
-Bella sta bene ma… Max è stato attaccato da qualcuno.-
-Oh cielo…-
-Ma sta bene adesso! Non è stato ferito gravemente, ed abbiamo il Pokémon Ranger Alessandra dalla nostra parte.-
-Pokémon Ranger? Quel termine non mi è familiare… è la persona che sta investigando i templi?-
-Esatto! Se non fosse per loro, avremmo molte difficoltà a sconfiggere chi c’è dietro tutto questo.-
-Ora ho finalmente capito chi c’è dietro tutto questo, grazie a te.-
-Sabios? Di che stai parlando?-
Quattro armoliti comparvero dalle ombre, circondando i due.
-La fonte malvagia, credo… sia proprio la tua amica, Alessandra!-
-Sabios?! Mio padre sta controllando anche te?-
-Tutto l’opposto a dire il vero, Elio. È un gioco da ragazzi controllare qualcuno per me, incluso Giasone e gli altri oracoli, tramite i miei incantesimi. Potrei dartene una dimostrazione proprio ora…-
Gli armoliti afferrarono il ragazzo impedendogli di uscire, ed in tutto questo purtroppo i suoi amici alla porta del tempio erano completamente all’oscuro della cosa.
-Elio non è ancora tornato…- sospirò Bella preoccupata, quando le porte si spalancarono, ma solo Celebi era tornato.
-Bi! Bi!-
-Celebi! Dov’è Elio? Non è possibile… Alessandra! Dobbiamo trovare Elio!-
La maggior parte degli armoliti che avevano soccorso venne subito mandata ad ispezionare la foresta, mentre Alessandra dovette tornare nel tempio per svolgere la nuova missione, Non ti voltare e dritto all’uscita! Dove doveva catturare un mareep in 6.30 minuti, con una difficoltà di tre stelle e mezzo.
Trovarlo fu più complicato del previsto, ma alla fine riuscì a farcela e ad affrontare l’armolita dall’armatura blu al termine del percorso, che costrinse un Abomasnow ad attaccarla.
Una volta sconfitto la statua andò in frantumi, e l’uomo fu costretto ad ascoltarla.
-… ti conosco? Hai bisogno di consultarti con me?-
Durante il tragitto verso l’uscita la Ranger gli spiegò tutto, conducendolo fino a Bella, che li stava aspettando.
-Capitano del ghiaccio!-
-Come ho potuto lasciare accadere tutto questo… non so nemmeno cosa dire.-
-Non è colpa tua, inoltre non c’è tempo di dispiacersi… comunque, hai visto Elio?-
-Cosa succede con Elio?-
Dovettero spiegargli anche quello che era successo, e la preoccupazione si dipinse sul volto dell’uomo.
-… questo mi preoccupa molto. Non l’ho visto al tempio.-
-Questo significa… che è andato nella foresta…- mormorò Bella.
-Ehi! Da quanto non ci vediamo!-
Max si era finalmente svegliato, ed era appena uscito dall’infermeria provvisoria degli armoliti.
-Max, sicuro di riuscire a camminare?- chiese Bella preoccupata.
-Non posso riposare in momenti come questo. Non preoccuparti per me… dov’è andato Elio?-
-Ho provato a fermarlo, ma si è diretto verso la foresta di Teak… Celebi è tornato proprio ora. Mi chiedo se Giasone l’abbia trovato e portato al tempio della luce…-
-Cosa?! Capisco che Giasone voglia stare con suo figlio, ma… perché dovrebbe separarlo da Celebi?-
-Giasone, nelle condizioni normali, sarebbe innocuo. Tuttavia… Sabios è dietro tutto questo.-
-Sabios? Ha solo una buona parlantina.- replicò Bella, riuscendo difficilmente a prendere in considerazione la cosa.
-Temo che tu non conosca Sabios affatto. Ha guadagnato la fiducia di Giasone solo dalle sue parole. Sembra tramare qualcosa. Inoltre, è molto abile nel soggiogare le persone con i suoi incantesimi. Non si affida solo al potere dell’armatura.-
-Stai dicendo che Giasone è sotto l’incantesimo di Sabios?-
-È possibile, in quel caso, Elio potrebbe essere in pericolo. Penso che Sabios stia tenendo segreto a Giasone il fatto abbia portato via Elio.-
-Capisco… cercherò Elio con Bella. Alessandra, te la senti di continuare verso il tempio della luce?- chiese Max pronto a partire.
-Sì, subito.-
-Prima che possiate raggiungere il tempio del ghiaccio, dovrete attraversare il tempio del tuono. Permettetemi di usare il potere della mia armatura per aprirvi la via.-
Il corpo dell’uomo venne irradiato da una luce turchese, che si espanse fino alla porta unendosi ai colori già presenti.
-Ora la via per il tempio del tuono è aperta per voi. Spero che Elio stia bene.-
-L’andremo subito a cercare. Alessandra, ti chiediamo di occuparti del tempio!- disse Max preparandosi a partire, proprio come Alessandra, che si avviò ad affrontare la prossima missione, Tra trappole e Riolu!, dove doveva catturare due Riolu in 6.30 minuti, con una missione da tre stelle.
I sentieri ora erano diventati quasi dorati, e la temperatura si era fatta più rigida e secca, ma Alessandra riuscì rapidamente a catturare tutti i Riolu ed a raggiungere l’armolita di guardia, che costrinse un Lucario ad attaccarla.
La lotta non fu semplice, ma alla fine riuscì ad uscirne vittoriosa.
-C-cosa stavo facendo? E chi sei tu…?-
La spiegazione richiese qualche minuto, ma ormai Alessandra sapeva bene come comportarsi.
-… oh, capisco. In qualche modo ero sotto l’effetto di un incantesimo… oh, era troppo… per il bene di quei poveri Pokémon, mi unirò a voi!-
Con calma Alessandra lo guidò all’esterno, dove Bella, Max ed i tre saggi l’aspettavano.
-Bentornata, Alessandra.- la salutò Max.
-Non ci vediamo da molto, Alessandra.- disse inginocchiandosi il saggio del bosco.
-Ho sentito che Elio è scomparso nel bosco. Sono molto preoccupato… sarà meglio andare al tempio e controllare.- disse il saggio del fuoco, impaziente di andare.
Bella li guardò con uno sguardo di eterna riconoscenza. -Grazie! Per favore, aiutateci a ritrovare Elio!-
-Io andrò alla zona est.- disse il saggio del bosco, mentre quello del fuoco era già andato, e quello del viaggio ultimava i preparativi.
-Io andrò a controllare gli altri oracoli. Spero che troveremo Elio sano e salvo.-
-Alessandra, per favore continua ad addentrarti nei templi. Noi ci occuperemo di Elio.- disse Bella più serena di fronte all’aiuto di tutti.-
-Sì, ripartirò immediatamente.-
La prossima missione si chiamava All’inseguimento dei Pikachu, e doveva catturarne cinque in otto minuti, con una difficoltà di tre stelle.
Una volta riuscita a catturarli dovette solo affrontare un Metagross, ed aiutare l’armolita svenuto ad uscire.
Max sospirando provò subito a rianimarlo.
-Sembra stare bene ora. Sei salvo, amico mio.-
-Ugh… cosa? Cosa hai detto? Sono stato salvato? Cosa intendi?-
-Eri sotto il controllo di Sabio, potresti non ricordarlo.-
-Non ero controllato… oppure lo ero… capisco! Devo essere stato controllato! Devo scusarmi con tutti quei poveri Pokémon! Ci vediamo!-
Non si prese nemmeno la briga di ascoltarli, si lanciò immediatamente all’interno del tempio, lasciando i tre sorpresi.
-Cos’era quello? Che tipo strano…- commentò Max sorvolando sulla cosa.
Alessandra rientrò poco dopo, preparandosi per la missione successiva, Scosse di qua, scosse di là, dove doveva catturare quattro Starly in 6.30 minuti, combattendo una volta riuscitaci contro un Magnezone.
Una volta portato fuori anche quell’armolita, dovette proseguire con la missione Panico al tempio labirinto!, dove oltra dovere catturare quattro Porigon-z fu costretta ad affrontare l’Electivire del saggio del tempio.
Alla sua vittoria anche la stele alle sue spalle andò in frantumi, e l’uomo la guardò confuso.
-Stavo sognando… stavo combattendo uno straniero… e quello straniero eri tu. Ora il mio cuore è colmo di dolore…-
Gli eventi a cui l’avevano costretto sembravano averlo veramente provato, e fu difficile per Alessandra raccontargli tutto l’accaduto, mentre raggiunsero Bella e Max all’esterno.
-Signore del tuono, è da molto non ci vediamo.- lo salutò Max. -A giudicare da quel che vedo, devi essere già a conoscenza di ciò che hai fatto…-
-Questa persona mi ha detto tutto. Come ho potuto fare una cosa simile? Ma non c’è tempo da perdere, dovete raggiungere il prossimo tempio il prima possibile. Poveri oracoli, poveri Pokémon…-
Una lacrima rigò il volto dell’uomo mentre una luce dorata lo avvolgeva unendosi alla porta.
-Ecco, ora potete raggiungere il tempo delle ombre, sappiate però che i Pokémon all’interno sono estremamente potenti. Dovrete essere sempre concentrati.-
-Ti ringraziamo dal profondo del cuore! Comunque, signore del tuono… hai per caso incontrato Elio?- chiese Bella speranzosa.
-Elio? No, non l’ho visto…-
-Questa è una brutta notizia, siamo a corto di indizi…- sospirò Max.
-Bi…-
-Max! Abbiamo trovato una pista!- un armolita, di ritorno dal bosco, arrivò trafelato alla piazza, raggiungendo i quattro. -Ho trovato una lettera! È indirizzata a te, Max!-
-Per me?- l’uomo lesse rapidamente la lettera, e la sua espressione si fece sempre più severa. -Deve essere da parte di Sabios…!-
-Max! Cosa c’è scritto? Leggilo ad alta voce!- lo incitò Bella.
-Ho trovato Elio nella foresta di Teak. È ferito, ed ora è sotto le nostre cure. Giasone, suo padre, è troppo impegnato per occuparsene. Io stesso ho troppe cose a cui pensare. Per favore, venite a prendere Elio. Non c’è bisogno che tu, Max, venga, o Bella. Alessandra basterà. Sabios.-
-Il tono è cordiale, ma deve essere una trappola per attirare Alessandra!- commentò Bella. -Sono preoccupata per Elio… è veramente ferito?-
-C’è un solo modo per scoprirlo.- disse Alessandra, dirigendosi verso il bosco.
-Alessandra? È chiaramente una trappola. Sei sicura di volere andare da sola?-
-Bii!-
-Alessandra…- anche Bella avrebbe voluto dire qualcosa, ma era chiaro quali fossero i sentimenti di tutti.
-Elio è nostro amico. Dobbiamo salvarlo.-
Le parole della Ranger chiusero il discorso, e sola si diresse verso il bosco. La strada non fu lunga, ed al termine trovò due armoliti, uno con Elio tra le braccia, ed un uomo dai lunghi capelli viola, vestito con una tunica nera.
-Tu devi essere Alessandra.-
-Sì. Sono io.-
-Ho le mie ragioni per averti fatta venire da sola. Quei due, Bella e Max, ci hanno traditi. Loro non indossano l'armatura come noi. Non posso fidarmi di loro.-
-O non puoi controllarli?-
L’uomo sorrise appena, continuando a parlare. -Le due cose coincidono.-
Elio, ancora bloccato, tentò di liberarsi. -Guardati! Dove sarebbe la tua armatura?-
-Elio, la indosso sotto la mia tunica. Alessandra, la gente cambia idea più spesso di quanto tu possa immaginare. Sto pensando infatti di tenere Elio… di farlo lavorare per me.-
-Che stai dicendo?!- gridò il ragazzo impaurito.
-Elio è stato piuttosto utile. È riuscito a farti uscire allo scoperto, no?-
-Alessandra! Scappa! Non preoccuparti per me!-
-Non andrò da nessuna parte senza di te.- replicò la ragazza pronta a combattere.
-E temo sia troppo tardi per questo. La fonte maligna… è il momento per Alessandra di andarsene dalla scena!-
Alle spalle dell’uomo Celebi comparve creando un gigantesco portale dorato proprio attorno a Celebi, che lo guardò allarmato.
-Celebi!? Anche tu sei sotto l’influsso dell’incantesimo?-
-Bii!-
Il portale si chiuse attorno ad Elio, portandolo in salvo da Sabios.
-Io non ho fatto nulla…- mormorò l’uomo, mentre il portale si riaprì alle spalle di Alessandra, con il ragazzo ancora integro.
-Celebi! Come osi rubare il mio prezioso ostaggio!- gridò l’uomo infuriato. -Argh! Mi occuperò di voi!-
-Quelli che dovranno uscire di scena… sei tu, Sabios!-
Alle loro spalle i due saggi del fuoco e del bosco bloccarono la via di Sabios e dei due oracoli con lui, impedendogli di fuggire.
-Celebi! Ottimo lavoro! Con Elio tra le sue mani non potevamo attaccarlo!-
Al lato destro anche il saggio del tuono e del ghiaccio li raggiunsero.
-Usare un bambino come scudo… che bassezza! Sabios, dovresti vergognarti!- gridò il saggio del fuoco.
-Non eravamo i soli infuriati.- fece osservare il saggio del ghiaccio, e tutti i Pokémon alle loro spalle ruggirono furiosi.
-Guarda! Cosa farai adesso, Sabios?-
-Che umiliazione… mi ritirerò usando la mia armatura!-
Un portale di luce simile a quello di Celebi avvolse l’uomo ed i suoi oracoli, allontanandoli dallo scontro.
Elio venne subito riportato dai suoi amici, e Bella corse ad abbracciarlo.
-Elio!-
-Bella! Max! Mi dispiace avervi fatto preoccupare!-
-Vedo che la storia nella lettera di come fossi ferito era una menzogna… sono molto sollevata, tuttavia… Elio, ti sei fatto male?- chiese Bella accarezzandogli il volto, notando una traccia di sangue.
-Oh, questo? Mi sono morso il labbro tutto il tempo mentre Sabios cercava di controllarmi con il suo incantesimo, per impedirglielo!-
-Ha! Sei molto intelligente, Elio. Tranne per l’idea di poter uscire da solo nella foresta in un momento simile. Quello non è essere coraggiosi, capisci?-
-Bi…-
-Un giorno, Elio, otterrai la vera saggezza ed il coraggio, e sono certa sarai grande proprio come il nostro Pokémon Ranger.-
-Grande? Io? Heehee… credi veramente?- chiese il bambino fantasticando sul proprio futuro. -Potrò diventare come te, Alessandra?-
-Assolutamente, ma dovrai imparare a prendere le tue scelte con responsabilità.-
-E tu che ne pensi, Celebi?-
-Bii!-
Ora che Elio era stato salvato potevano riprendere ad ispezionare il tempio, e la prossima missione, la diciannovesima, si chiamava Un crocevia nell’oscurità, dove dovette catturare cinque Sunflora in sei minti, e combattere contro un Vespiquen per sconfiggere l’armolita, stavolta perfettamente conscio di ciò che stava accadendo.
-Argh… come ho potuto essere sconfitto nonostante il potere dell’armatura? Avviserò Sabios che sei entrato nel tempio dell’oscurità! Diverrai colmo di pentimento quando affronterai il suo vero io!-
L’uomo tentò di fuggire fuori dal tempio, ma gli oracoli dalla loro parte lo fermarono prima che potesse farcela.
-Lasciatemi! Sono l’oracolo al servizio del grande Sabios!-
-Tu! Hai la minima idea di cosa stia facendo!?- gridò Max furioso.
-Non so cosa Sabios abbia in mente! Ma so che è nel giusto! Lasciatemi!-
Con un pugno riuscì a liberare il fianco, ed a fuggire dal gruppo.
-Fermo!-
Gli oracoli furono subito al suo inseguimento, mentre gli altri rimasero davanti all’ingresso del tempio.
-Deve essere anche lui sotto un incantesimo…- mormorò Bella.
-Gli oracoli del tempio sono tutti così ingenui.- rispose duramente Max. -Forse è per questo che Sabios può controllarli tanto facilmente. Alessandra, per favore aiutali ad uscire dal loro dolore.-
-Certo, non li abbandoneremo.-
Era il momento per la prossima missione, La stretta dei Pokémon, dove avrebbe dovuto catturare sei Murkrow e battere un Gliscor. Raggiunto anche questo traguardo stavolta l’oracolo perse i sensi, venendo catapultato all’esterno, dove Elio gli si avvicinò.
-Oracolo del tempio! Svegliati!-
-… dove sono?-
-Fuori dal tempio. Qualcuno ti stava controllando. Ricordi qualcosa?- gli chiese Bella evitando di fare nomi, in caso si ripetesse il problema precedente.
-Oh, credo di ricordare… sì, stavo discutendo con un altro oracolo del tempio. Questo tizio preferiva parlottare di complotti, piuttosto che fare il proprio lavoro. Lo stavo rimproverando quando Sabios è apparso…-
-Ed ha usato un incantesimo per prendere il controllo delle vostre menti.- concluse Max.
-Non ne avevo idea… ma credo che nel tempio dell’oscurità ci sia qualcuno che sta supportando Sabios. Sabios è il saggio dell’oscurità, dopotutto. Per favore, fate attenzione.-
Annuendo Alessandra si affrettò ad entrare nel tempio, pronta per affrontare la prossima missione, I temibili Pokémon drago, dove avrebbe dovuto combattere contro tre Gradevoir e sconfiggere il Salamance dell’oracolo di guardia, che una volta sconfitto si accasciò a terra.
-Ouch… com’è possibile perdere contro… tu?! Mi ricorderò di questo!-
L’uomo fuggì dal tempio, affrettandosi a raggiungere Sabios al loro nascondiglio, dove l’uomo stava parlano con Giasone.
-Cosa state facendo? Ho sentito che il tempio dell’ombra è sotto attacco!- disse Giasone visibilmente irritato.
Anche per Sabios sarebbe stato difficile calmarlo. -Vi prego, ascoltatemi, Giascone! La persona chiamata Alessandra sta usando degli strani stromenti che non abbiamo mai visto prima!-
-Non voglio le tue patetiche scuse! Sembra che dovrò muovermi io stesso!-
Facendosi strada tra gli oracoli l’uomo si avviò verso l’uscita, furente, non accorgendosi della subdola risatina di Sabios alle sue spalle.
-Eheheh… è un uomo così semplice. Grazie a quella noiosa Alessandra, ora i capitani hanno ripreso i sensi. Immagino che non sia possibile controllarli tutti allo stesso tempo, nemmeno per Giasone con l’armatura d’oro. In ogni caso ha fatto un ottimo lavoro, ma finisce tutto ora. Non mi è più di alcuna utilità. Con la sfera nel pieno del suo potere, il mondo è nelle mie mani… ho sognato questo momento a lungo… volare a bordo di una roccaforte governando il mondo dal cielo. Può colpire facilmente, ma non può essere attaccata allo stesso modo. Ho bisogno di questa sfera al solo scopo di creare quella roccaforte nel cielo!-
Raccogliendola dal piedistallo, l’uomo la nascose sotto le vesti, in modo da non essere visto.
-Ehehe… ahahah!-
Al tempio nel frattempo Alessandra continuava a muoversi all’interno del tempio, affrontando la missione Una via di luce nelle tenebre, dove dovette catturare cinque Gengar e sconfiggere un Dusknoir, una volta raggiunto il Pokémon tuttavia non fu un oracolo ad aspettarlo, ma un’immagine venuta direttamente dai suoi incubi.
L’armatura d’oro era proprio davanti a lei, irradiata dalla stessa aura oscura contro cui aveva combattuto mesi e mesi fa. Una fitta al braccio perso la fece arretrare, ma la paura non poteva avere la meglio.
L’aveva già sconfitta, e l’avrebbe fatto nuovamente per il bene di tutti.
L’uomo che la indossava aizzò il Dusknoir contro di lei, ma la Ranger affrontò abilmente la lotta, riuscendo a catturarlo.
Vedendosi sconfitto, mentre la stele al suo fianco crollò, l’uomo guardò con rabbia la ragazza.
-Questo è impossibile… sto indossando l’armatura d’oro! Come è possibile che io abbia perso? Non sono in grado di usare il potere dell’armatura al suo massimo potenziale? No, non può essere! Devo avere scelto il Pokémon sbagliato! Aspetta! Ne ho un altro! Il Pokémon dal potere insuperabile… Arceus!-
Spalancando un portale alle proprie spalle l’uomo vi entrò senza indugio, ma prima che anche Alessandra potesse fare lo stesso una voce alle sue spalle la chiamò.
-Alessandra!-
Max ed Elio l’avevano raggiunta all’interno del tempio, in tempo prima che affrontasse nuovamente l’armatura.
-Huh? Sabios è andato!-
-Non credo fosse Sabios… temo fosse tuo padre.- rispose Alessandra dispiaciuta.
-Cosa? Perché mio padre dovrebbe usare questa luce per…-
-Dovremmo essere in grado di seguirlo al tempio della luce.- lo interruppe Max. -Alessandra, andiamo ad affrontare Giasone!-
-Sì, questa storia finisce adesso.-
Alessandra fu la prima ad entrare, seguita da Max ed Elio, ed il portale si chiuse attorno a loro, conducendoli al tempio.
Giasone, che li aveva preceduti di poco, era appena tornato dalla sfera, trovando il piedistallo vuoto.
-Dov’è la sfera? Era qui! e Arceus… Sabios! Dov’è Sabios?!-
-Papà!-
Elio, Alessandra e Max l’avevano finalmente raggiunto, non c’era modo per lui di fuggire, ed Elio lo guardò con le lacrime agli occhi.
-Sono io! Elio!-
-Elio?!-
-Devi svegliarti! Giasone!-
Max cercò di far leva sulla sua coscienza, ma l’uomo sembrò confuso.
-Max? Che stai dicendo?-
-Sei sotto il controllo dell’incantesimo di Sabios, papà! Sei stato controllato per tutto questo tempo da lui!-
-Non dovresti dire così, Elio. Sabios è uno dei miei uomini, lui esegue i miei ordini ciecamente! Sabios mi ha svelato di come l’armatura dorata porterà prosperità nel mondo. Quando governerò su Oblivia, Pokémon e umani avranno le vite che meritano, senza sofferenza! Ha lavorato duramente per farmi ottenere tutto ciò.-
-Sabios sta solo dicendo ciò che ti vuoi sentire dire, in modo userai il tuo potere per lui!-
-Ti sbagli! A Sabios importa dei Pokémon, gli importa molto anche di te! Sta solo cercando di migliorare Oblivia!-
-Ti ha mentito! Abbiamo le prove dei suoi veri colori! Leggi questa lettera!- gridò il bambino mostrandogli la lettera che aveva usato per attirare Alessandra.
A quella prova Giasone non poté più negare nulla.
-… è la scrittura di Sabios…!! Elio sei ferito?!-
-No papà, mi aveva rapito. Tutto ciò che ti ha detto era una bugia! Continua a leggere!-
-“Giasone, suo padre, è troppo impegnato per occuparsi di lui.” Non è vero! Non può essere vero! Mi lamento sempre di come non passo abbastanza tempo con Elio. Mi ha sempre detto che non potevo permettermelo… sono stato uno sciocco! Vedo la verità ora! Elio, e tutti voi! Vi ringrazio per avermi fatto aprire gli occhi!-
-Sabios ha ingannato tutti, ed ha un piano malvagio in mente. Dobbiamo fermarlo prima che sia troppo tardi, o chissà cosa succederà ad Oblivia!-
-Gyuiiin!-
Un fulmine colpì il terreno alle spalle di Elio e Giasone, che arretrarono immediatamente. Arceus, il Pokémon leggendario, comparve di fronte a loro, e non sembrava essere in sé.
-Arceus?!-
-Gyuiiin!-
Altri fulmini minacciarono di colpirli, e l’intera stanza tremò sotto la potenza del Pokémon.
-Non va bene! Arceus è furioso, e contro di noi!- esclamò Max rischiando di cadere.
-È troppo pericoloso qui, dovete andarvene! Io lo fermerò, non preoccupatevi!-
-Papà?!-
-In che modo? Intendi provare a comunicare con Arceus?- chiese Max conservando della fiducia in Giasone.
-Sono io che ho sognato un mondo ideale. Che ha fatto soffrire Arceus e tutti quanti. Devo affrontare la sua rabbia, e riconciliarmi.-
-Papà! È troppo pericoloso! Vuoi parlare ad Arceus in queste condizioni!? Papààààà!-
Elio avrebbe voluto restare con lui, ma Giasone usò il potere dell’armatura dorata per creare tre portali, e metterli in salvo tutti.
-Elio… perdonami. Arceus! Ho follemente permesso a me stesso di diventare lo strumento della tua sofferenza! Ma ti prometto che non accadrà mai più! Perciò, Arceus, ti prego! Torna in te!-
-Gyuiiin!-
Elio, Alessandra e Max nel frattempo furono rispediti nella piazza principale, ma il bambino tentò subito di rientrare nel tempio della luce.
-Mio padre! Devo salvare mio padre!-
-Calmati, Elio! Non possiamo fermare Arceus!- gridò Max tentando di farlo calmare. -Possiamo solo sperare che Giasone torni sano e salvo.-
-Ma… mio padre…!-
Era chiaro che fossero tutti molto provati dagli eventi, e Alessandra vedeva il dolore negli occhi di quel povero bambino, che rischiava di perdere suo padre.
-Non può affrontare Arceus da solo… devo tornare!-
-Alessandra? Vuoi veramente… è folle! Ma tu… salveresti Giasone? Rischieresti la tua vita per lui?- chiese Max, quasi sperandoci.
-Alessandra, ti prego! Salva mio padre! Non posso sopportare l’idea che venga ferito!-
-Tranquillo Elio, non gli succederà nulla. Lo riporterò indietro.-
Era un Pokémon Ranger, non avrebbe mai abbandonato qualcuno in difficoltà.
La prossima missione sarebbe stata l’ultima, Arceus, e finalmente è luce!, dove avrebbe dovuto catturare tutti i Pokémon presenti nel tempio, e catturare Arceus.
Aveva dieci minuti per farcela, e la difficoltà aveva il massimo delle stelle.
Il tempio della luce era molto diverso dagli altri, i muri erano bianchi e ricoperti da rifiniture d’orate, e sopra di questi si apriva libero il cielo, dove tuttavia fluttuavano alcune zone nascoste.
Solo quando ebbe catturato tutti i Pokémon riuscì a raggiungerle, tramite una piattaforma mobile, e qui trovò Arceus ad aspettarla.
La lotta fu estenuante, il Pokèmon era in grado di creare dei fitti raggi di energia lungo tutto il perimetro, e di lanciarle contro delle sfere di luce il cui solo contatto le avrebbe arrecato grossi danni.
Riuscire a catturarlo richiese molta pazienza, ma alla fine riuscì nell’intento, ed Arceus tornò in sé.
Un’aura luminosa lo avvolse, e prima che se ne andasse Alessandra fu certe di sentirgli dire qualcosa.
-“Grazie, per tutto quanto…”-
-Arceus…-
Il portale si chiuse e riaprì all’istante, ma stavolta all’interno c’era Giasone, spogliato della sua armatura e privo di sensi. Ciascuno dei quattro pezzi dorati prese a fluttuare, unendosi in un unico globo di potere e frammentandosi, fuggendo in quattro parti diversi del mondo, nella speranza di non essere mai più ritrovato.
La realizzazione di cosa tutto questo significasse colpì Alessandra con forza.
La leggenda di Oblivia, tutti i racconti, li aveva appena vissuti, ma la fine di quella triste storia era molto lontana dal compiersi.
-Papà!-
La voce di Elio arrivò dalle scale, e la figura del bambino emerse dall’ingresso, raggiungendo di corsa il padre. -Papà! Papà!-
-Va tutto bene Elio, sta respirando.- disse la ragazza inginocchiandosi per controllare, prendendo in braccio l’uomo. -Ora lo portiamo fuori da qui, e vedrai che presto starà meglio.-
Al loro arrivo tutti i presenti nella piazza lo circondarono, la saggia, Sara, Max, Bella, gli oracoli che avevano salvato.
Giasone fu portato all’infermeria e curato dalle ferite della lotta contro Arceus, anche se gli ci volle qualche giorno per riprendersi.
Alessandra era rimasta per assicurarsi la situazione fosse tornata sotto controllo, ma era arrivato per lei il momento di tornare a casa.
-Arceus si è calmato e tutti i Pokémon di Oblivia stanno ritrovando il loro senso.- disse Max sollevato. -Tutto grazie al tuo atto di coraggio, Alessandra. Lascia che ti ringrazi, a nome di tutta Oblivia. Grazie!-
-Non pensare di potere parlare al posto di tutti! Voglio ringraziarla io stessa!- protestò Bella sorridendo.
-Anche io! Anche io! Grazie, Alessandra!- esclamò Elio, mano nella mano con il padre. -Sembra che tutti i problemi di Oblivia si siano risolti, per il momento.-
-Io sono quello che deve ringraziarti più di tutti. Pokémon Ranger dal futuro…- intervenne Giasone. -Grazie, grazie infinite!-
-Giasone è stato la vittima più grande di tutto questo.- disse Max dispiaciuto.
-Ho lasciato che Sabios mi controllasse. Ora non sappiamo dove sia… ma è compito nostro occuparcene. Perché questo è il nostro tempo. Oblivia la nostra casa.-
-Papà! Se qualcosa dovesse accadere nuovamente ad Oblivia, me ne occuperei io!-
-Hai sentito, Giasone? Tuo figlio ha appena rassicurato tutti.- sorrise Max allegro. -Elio è cresciuto molto durante tutta questa vicenda, senza che tu te ne accorgessi. Immagino che abbia trovato qualcosa da rispettare e da imitare.-
-Intendi Alessandra, vero?- chiese Bella ridacchiando.
Erano tutti così felici, così sereni. Eppure l’armatura…
-Alessandra, per favore, non dirci nulla del futuro di Oblivia.- disse Giasone prima che fosse tardi. -Non dobbiamo conoscere i risultati delle nostre azioni prima ancora di provare. Ma ti prometto che, io ed Elio, manterremo la pace ad Oblivia, in modo che continui ad esistere nel tuo tempo.-
-Questo è il nostro mondo! Dobbiamo proteggerlo!-
-Biii!-
In quel momento, Alessandra rivide in Elio il resto della storia di Lucia, fatto sì di tempi duri, ma anche di un Eroe che, grazie al suo forte legame con i Pokémon, riuscì a sconfiggere il male della roccaforte, ed il suo oscuro sovrano.
Sabios forse non era ancora stato sconfitto, ma sapeva bene che, un giorno, Elios avrebbe fatto grandi cose.
-Alessandra! Deve essere stato molto faticoso per te tornare indietro nel tempo.- disse Max dispiaciuto.
-Ma non preoccuparti, investigheremo su Sabios.- la rassicurò Bella. -E come Elios ha promesso, ci occuperemo di tutto!-
-Ci mancherai, ma sappiamo che devi tornare al tuo tempo.-
-Biii!-
-Non ti dimenticheremo mai, Alessandra!-
-Cosa sono questi addii tristi?- intervenne Elio, spintonando Max e Bella, sull’orlo delle lacrime. -Non è micca la sua ultima visita. Non è vero, Celebi?-
-Biii!-
-Ok, Celebi… riporta Alessandra nel futuro.- sorrise Giasone, inginocchiandosi in segno di saluto.
-A presto, Pokémon Ranger!-
Il portale di Celebi si creò attorno ad Alessandra, che con un sorriso nostalgico guardò i suoi amici svanire, il mondo ricostruirsi sotto i suoi occhi, ed il suo tempo tornare.
Il mondo non avrebbe mai scoperto ciò che aveva visto, né le strabilianti persone che aveva conosciuto, ma la loro promessa avrebbe continuato a vivere fino alla fine dei tempi.
Oblivia era salva, e l'armonia tra Pokémon e persone continuava.
-Alessandra!-.
Nando, all'ingresso di Cocona, la raggiunse con un sorriso, prendendole la mano e portandola verso le case.
-Dov'eri finita? Ti ho cercata dappertutto! Otello e gli altri hanno organizzato una cena per te, con tutti i piatti tipici di Oblivia, in onore dell'Eroe che ci ha salvati tutti!-
Alessandra lo guardò sorridendo, scoprendo che tutte le ferite riportate durante il suo viaggio nel passato erano sparite.
-Sì, credo proprio gli farebbe piacere.-
-Come?-
-Niente niente, ahaha. Forza, andiamo a mangiare!-
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Khailea